mercoledì 22 luglio 2009

"Sessualità da mercato" - Quando il sesso diventa discriminante e speculativo - Uso strumentale del corpo femminile e maschile

Ricevo la lettera sottostante di Peter Boom, sulla libertà di espressione pansessuale, che vorrei però far precedere da una mia considerazione sull'uso esagerato di immagini sessuali nella società moderna.

Al proposito dello "sbandieramento" eterosessuale, menzionato da Peter, vorrei dire che questo è diventato una vera e propria forma di pornografia, in tutti i sensi. Non si può far a ameno di notare che tale sbandieramento è funzionale al commercio. Infatti è una vera vergogna che la sessualità venga usata a fini commerciali... guardate su tutti i giornali, siti, televisioni, manifesti, libri, come viene usata la sessualità cosidetta "normale" in realtà essa è diventata un assoluto businnes. Vi invito a leggere l'articolo di Maria Laura Di Tommaso:
http://www.econ-pol.unisi.it/blog/?p=1693

Ed anche: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2009/07/le-donne-sono-offese-dallutilizzo.html

Nonché, "dulcis in fundo": http://saul-arpino.blogspot.com/2009/07/la-sacralita-del-femmineo-e-la-rinuncia.html

Paolo D'Arpini

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Lettera di Peter Boom.

Ancora oggi sento dire dei gay ”Non devono sbandierare la loro omosessualità”, affermazione veramente ridicola perché l'omosessualità è una condizione umana perfettamente normale e legale.

L'eterosessualità invece viene spudoratamente sbandierata. I bambini devono già avere la fidanzatina e mi diverte sempre lo sguardo attonito di questi ragazzini dai quali si aspetta con trepidazione il bacetto, un condizionamento da loro certamente non compreso e non sentito.

Nel periodo della pubertà, quando cioè si manifesta lo sviluppo sessuale, iniziano le stringenti raccomandazioni che consigliano il fidanzamento, che poi verrà subito sbandierato ai quattro venti trovando il culmine con una grande festa e gli anelli che dovrebbero legare la femmina al maschio. Seguita il matrimonio con il bacio in bocca simboleggiante il primo atto sessuale allo scopo di procreare e altri anelli come legame indissolubile al quale poi è difficile e poco probabile essere fedeli per sempre.

Le diverse forme della nostra pansessualità devono essere tenute nascoste ed è meglio neanche parlarne. Meglio essere ipocriti e le persone non devono mai ostentare la loro vera “Natura”.

Prendiamo il caso della coraggiosissima poliziotta che si è dichiarata lesbica e che per questo ha dovuto subire un insistente mobbing da parte di alcuni colleghi e l'esplicito invito di non dire la verità, un invito da ripensare soprattutto per chi fa parte delle Forze dell'Ordine delle quali ci si aspetta un “La verità e nient'altro della verità”.

Un poliziotto omosessuale deve poter esternare tranquillamente la propria sessualità. Se gli viene imposto o chiesto di tenerla nascosta potrebbe diventare oggetto di mobbing o peggio di ricatto, molto controproducente per l'attività che svolge. Ricordiamoci inoltre che il mobbing, in questo caso, viene fatto per la maggior parte da persone che sentono il bisogno di dimostrare agli altri di non essere gay, che combattono così la propria componente omosessuale latente, fenomeno che in psicologia si chiama omofobia interiorizzata. Una persona al cento per cento eterosessuale non sente questa esigenza, non gliene può importare di meno.

Nei paesi veramente laici e democratici esistono organizzazioni di tutori dell'ordine omosessuali.

Anni fa già scrissi un articolo “Polizia Pansessuale” (si può trovare sul sito http://digilander.libero.it/pansexuality ), che allora inviai ai Ministeri dell'Interno, della Difesa, della Finanza ed alle Prefetture. Articolo poi servito per un'interrogazione presentata dall'Onorevole Franco Grillini e sottoscritto da numerosi parlamentari.

L'Italia purtroppo tarda a divenire un paese laico ed ha bisogno di persone oneste e coraggiose come quella poliziotta lesbica

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