"Questi due accadimenti storici, ovvero la Vittoria nella Seconda Guerra Mondiale e la fondazione delle Nazioni Unite, sono tra loro indissolubilmente legati, in quanto furono entrambi eventi cruciali che arrivarono a determinare l’ordine mondiale in essere per tutta la seconda metà del XX secolo. Questa sera rendiamo omaggio a tutti coloro che hanno posto le fondamenta per il moderno sistema delle relazioni internazionali, basato sul diritto internazionale, e rendiamo omaggio altresì a tutti quei diplomatici, studiosi, esponenti del mondo dell’arte e della cultura, alle personalità pubbliche e agli attivisti civili che hanno contribuito e che continuano a contribuire all’ampliamento di uno spazio comune fatto di pace e di armonia sulla nostra Terra.
È opportuno rammentare altresì che la Vittoria sul nazismo tedesco, sul fascismo italiano e sul militarismo giapponese fu possibile grazie agli sforzi congiunti messi in atto dagli Alleati della coalizione anti-hitleriana dell’emisfero occidentale e orientale, uniti dalla comune aspirazione alla giustizia e da un senso di responsabilità condiviso per le sorti del mondo e della sicurezza internazionale. Malgrado tra loro esistessero divergenze di carattere ideologico e politico estremamente profonde, le forti tradizioni legate al senso di alleanza e alla consapevolezza che non esistesse alternativa valida alla convivenza pacifica riuscirono più volte a scongiurare escalation e scontri diretti, facendo rientrare crisi di enorme gravità entro l’alveo dei negoziati e delle soluzioni diplomatiche.
È proprio questo che ci si aspetta dall’ONU anche oggi, in un’epoca nella quale il mondo è entrato in una fase di profonde trasformazioni geopolitiche e geoeconomiche legate alla necessità di costituire un nuovo ordine mondiale più giusto, più equo, più bilanciato e multipolare.
D’altro canto, possiamo notare con piacere che oggi, a contrastare l’affievolirsi di quell’immagine positiva attribuita all’evoluzione della civiltà umana nel vittorioso 1945, sono i Paesi della Maggioranza mondiale rappresentati dai BRICS, dall’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, dall’Unione Interstatale tra Russia e Bielorussia, dalla Comunità degli Stati Indipendenti e dall’Unione Economica Eurasiatica, così come da altre organizzazioni regionali venutesi a costituire in Asia, Africa e America Latina e anche dal Gruppo degli Amici in Difesa della Carta delle Nazioni Unite, che opera all’interno dell’ONU ed è stato istituito su iniziativa della Russia, ai cui rappresentanti oggi presenti in questa sala rivolgo un saluto speciale".
È opportuno rammentare altresì che la Vittoria sul nazismo tedesco, sul fascismo italiano e sul militarismo giapponese fu possibile grazie agli sforzi congiunti messi in atto dagli Alleati della coalizione anti-hitleriana dell’emisfero occidentale e orientale, uniti dalla comune aspirazione alla giustizia e da un senso di responsabilità condiviso per le sorti del mondo e della sicurezza internazionale. Malgrado tra loro esistessero divergenze di carattere ideologico e politico estremamente profonde, le forti tradizioni legate al senso di alleanza e alla consapevolezza che non esistesse alternativa valida alla convivenza pacifica riuscirono più volte a scongiurare escalation e scontri diretti, facendo rientrare crisi di enorme gravità entro l’alveo dei negoziati e delle soluzioni diplomatiche.
È proprio questo che ci si aspetta dall’ONU anche oggi, in un’epoca nella quale il mondo è entrato in una fase di profonde trasformazioni geopolitiche e geoeconomiche legate alla necessità di costituire un nuovo ordine mondiale più giusto, più equo, più bilanciato e multipolare.
D’altro canto, possiamo notare con piacere che oggi, a contrastare l’affievolirsi di quell’immagine positiva attribuita all’evoluzione della civiltà umana nel vittorioso 1945, sono i Paesi della Maggioranza mondiale rappresentati dai BRICS, dall’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, dall’Unione Interstatale tra Russia e Bielorussia, dalla Comunità degli Stati Indipendenti e dall’Unione Economica Eurasiatica, così come da altre organizzazioni regionali venutesi a costituire in Asia, Africa e America Latina e anche dal Gruppo degli Amici in Difesa della Carta delle Nazioni Unite, che opera all’interno dell’ONU ed è stato istituito su iniziativa della Russia, ai cui rappresentanti oggi presenti in questa sala rivolgo un saluto speciale".
Alexey Paramonov
Concerto d'Autunno a Villa Abamelek - Roma 3.11.25
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