Da qualche giorno sto leggendo una serie di interpretazioni diciamo fantasiose sulle proteste di piazza in Bulgaria, che vanno dalla lotta di popolo contro la tirannia dell'Unione Europea all'ennesimo "schiaffo a Putin" alla rivoluzione colorata (contro un governo stabilmente nell'Unione Europea, nella NATO e che dal 1 gennaio passerà all'Euro), il tutto accompagnato dall'immancabile "non ce lo diconoooooo".
Che "non ce lo dicano" è abbastanza ovvio, visto che storicamente gli esteri sono il punto debole delle redazioni italiane, che non ci sono mazzate o scontri con la polizia, che nessuno ha mai avuto idea di cosa succede in Bulgaria e che, appunto, non puoi interpretare le proteste come pro/contro l'UE o pro/contro Putin.
Prima di tutto, queste proteste non c'entrano niente con quelle di qualche tempo fa contro l'Euro: quelle erano organizzate dai partiti della destra nazionalista/populista, primo fra tutti "Възраждане" ("Risorgimento", VZ), queste sono organizzate dal partito liberale/europeista "Продължаваме промяната – Демократична България" ("Continuiamo il cambiamento - Bulgaria democratica", PP-DB - in realtà è una coalizione di due partiti ma facciamola breve) contro la legge di bilancio per il 2026 varata dal governo di Bojko Borisov, leader del partito di centrodestra GERB, e Delyan Peevski, leader del partito di centro DPS-NN (e per questo, si dice, ancora a piede libero e non rinchiuso nelle patrie galere).
PP-DB ce l'ha a morte con Borisov: dopo le elezioni del 2023 sono andati al governo insieme ma nel giro di nemmeno un anno la coalizione è crollata, Borisov si è alleato con il chiacchieratissimo Peevski e si è andati a elezioni anticipate a giugno 2024, dalle quali è emerso il governo attuale GERB, DPS-NN e BSP (il partito socialista), con PP-DB fuori dal governo e smanioso di vendetta, perché l'ingresso nell'Euro, storico cavallo di battaglia, sarebbe avvenuto senza di loro. Ai due litiganti dobbiamo aggiungere il terzo, il Presidente della repubblica Rumen Radev (centrosinistra), che odia entrambi (soprattutto Borisov) e da entrambi è odiato - in molti sperano, o temono, che alla scadenza del mandato presidenziale, l'anno prossimo, formi un partito ed entri in politica.
Questo è il quadro di partenza, che a noi italiani ricorda gli anni ruggenti del pentapartito. Le manifestazioni di questi giorni, abbiamo detto, sono contro la nuova legge di bilancio approvata dal governo, che ha scontentato tutti perché, in un quadro economico dominato da un'inflazione abbastanza alta (più della media UE), una bolla speculativa immobiliare che ha fatto schizzare alle stelle il costo delle abitazioni, i problemi derivanti dalla guerra in Ucraina e l'incertezza dovuta all'imminente ingresso nell'Euro, non contiene nessuna misura anti-inflattiva, prevede 10 miliardi di nuovo debito e, anche se aumenta di poco il salario minimo (620 €) e le pensioni, aumenta anche dell'1-2% i contributi previdenziali e pensionistici, ovvero aumenta le tasse in maniera indiretta - perché tenerle basse è fondamentale per attirare gli investimenti esteri, il disavanzo lo pagheranno i cittadini.
Certo si tratta di aumenti contenuti, ma in questa congiuntura economica anche una ventina di euro possono pesare (soprattutto perché non si sa cosa succederà di qui a qualche settimana). Gli imprenditori protestano per l'aumento del costo del lavoro, i dipendenti per l'aumento dei contributi, i pensionati perché l'aumento delle pensioni è molto basso, i sindacati perché il salario minimo è inferiore a quanto volevano, gli studenti perché temono per il futuro, medici e infermieri perché li pagano troppo poco e contestano la distribuzione dei fondi destinati alla sanità, e insomma tutti sono scontenti e soprattutto sono scontenti del governo, perché alla protesta contro la legge di bilancio si è affiancata molto presto, e sempre guidata da PP-DB, l'esplicita richiesta di dimissioni, che alla fine sono arrivate ieri. VZ, forse sorpreso dagli eventi, si è affrettato a partecipare ma la piazza non è sua (per dire, il 10 dicembre hanno organizzato la solita manifestazione anti-Euro davanti alla banca nazionale un paio d'ore prima dell'appuntamento fissato per la manifestazione contro il governo, annunciando che "sarebbero confluiti" dopo aver finito la loro).
La legge di bilancio è stata ritirata, il governo si è dimesso, ma non è chiaro cosa succederà adesso. Stando ai risultati delle elezioni del 2024 PP-DB e VZ sono il terzo e quarto partito, con una differenza percentuale irrisoria (13.92% e 13.38%), ma non hanno i numeri per formare un governo. Ovviamente non collaborerebbero con GERB e DPS-NN, e quasi sicuramente nemmeno con i socialisti (che comunque avevano il 6.85%), per non parlare degli altri partitini, che siano al governo (ITN, 5.79%) o meno. Lunedì Radev (soddisfattissimo, va detto) inizierà le consultazioni, ma le prospettive sono piuttosto fosche.
A pochi giorni dall'ingresso nell'Eurozona la Bulgaria è sostanzialmente senza governo ed eventuali elezioni anticipate non potrebbero comunque essere organizzate immediatamente, senza contare che ormai a votare, dopo 7 elezioni in 4 anni, non ci va quasi più nessuno (alle ultime ha votato il 34.43% degli aventi diritto). Il problema è molto più profondo di Euro/no Euro, Putin/no Putin o Generazione Z/boomer.
Francesco Dall'Aglio
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.