Nell'ambito dei piani di Francia e Regno Unito di dispiegare sul territorio ucraino le cosiddette “forze di pace”, vorremmo richiamare l’attenzione su quanto segue.
I militari occidentali sono presenti in Ucraina dal 2015. In veste di copertura, come istruttori e consiglieri, addestrano il personale delle Forze Armate ucraine, si occupano della manutenzione degli armamenti e delle tecnologie militari fornite dall’estero, senza le quali utilizzarle in pratica sarebbe impossibile, e partecipano attivamente alla pianificazione e all’attuazione di operazioni militari e di attacchi terroristici contro la Russia. I costanti rapporti dal fronte e le isterie dei media europei in merito alla morte di “innocenti specialisti stranieri” attestano la presenza di tali militari nel Paese.
Le ennesime iniziative pseudo-pacifiste di Parigi e di Londra perseguono un obiettivo cinico: non solo prolungare il conflitto e provocare una pericolosa escalation, ma anche ostacolare i primi passi verso potenziali negoziati di pace.
È del tutto immorale che proprio chi contribuisce in maniera significativa alla fornitura di armi all’Ucraina, che sponsorizza le attività terroristiche contro la Russia da parte dei militari ucraini e che, insieme al regime di Kiev, è responsabile dei suoi crimini di guerra, sollevi ora la questione del dispiegamento di “forze di pace”.
Il posizionamento di unità militari straniere sul territorio ucraino, sotto qualsiasi “bandiera”, che si tratti di contingenti stranieri, basi militari, operazioni di peacekeeping dell’ONU, dell’UE, dell’OSCE o di una cosiddetta “coalizione di sostenitori”, per la Russia è assolutamente inaccettabile.
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