sabato 28 luglio 2018

Roma. L'Atac non paga...


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A Roma, molte persone cosmopolite attendono alla fermata Tpl Bene-Lionello lo  scoccare delle ore 20. 

La fermata Tpl Bene-Lionello è quella che scarica e carica chi si reca alla “Porta di Roma” (unico punto di incontro per gli oltre 200mila residenti nel III Municipio); è priva di pensilina e di qualsiasi informazione; è  isolata (abitazioni lontane). 

Gli alberelli stradali di agrumi tentano di proteggere dall’acquazzone le persone in attesa. 

I bus in direzione centro non si vedono. 

L’acquazzone insiste; ma, anche i bus insistono a non passare. 

Potrebbe essere la manna per i tassinari (stazione a circa 50 metri): nisba.

Alle 20,38 ecco il bus-zattera di salvataggio (bus della linea 80): i naufraghi – cosmopoliti − racconteranno questa loro avventura romana, capitale del 7ttimo Stato al mondo. 

Il gestore del Tpl romano continua a calpestare anche il diritto alla informazione di chi usa quel suo (dis)servizio: aveva la informazione meteo e, come tutte le altre informazioni, non l’ha trasmessa ai suoi viaggiatori.

Dichiara il Presidente dell’Atac, Paolo Simioni, che “Oggi Atac è un’azienda che paga regolarmente gli stipendi a oltre 11.000 dipendenti, versa i contributi, paga i fornitori a trenta giorni, effettua importanti investimenti in autofinanziamento. . . .  La società ha migliorato sensibilmente tutti gli indicatori finanziari e economici.”

Nella sua lunghissima dichiarazione, il presidente Simioni ha ignorato il continuo peggioramento del trattamento che riserva ai viaggiatori Atac. 


Vito De Russis 

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n.q. presidente ADP - Associazione diritti dei pedoni 



https://www.comune.roma.it/web/it/home.page 

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