A Roma, molte persone cosmopolite attendono alla fermata Tpl Bene-Lionello lo scoccare delle ore 20.
La fermata Tpl Bene-Lionello è quella che scarica e carica chi si reca alla “Porta di Roma” (unico punto di incontro per gli oltre 200mila residenti nel III Municipio); è priva di pensilina e di qualsiasi informazione; è isolata (abitazioni lontane).
Gli alberelli stradali di agrumi tentano di proteggere dall’acquazzone le persone in attesa.
I bus in direzione centro non si vedono.
L’acquazzone insiste; ma, anche i bus insistono a non passare.
Potrebbe essere la manna per i tassinari (stazione a circa 50 metri): nisba.
Alle 20,38 ecco il bus-zattera di salvataggio (bus della linea 80): i naufraghi – cosmopoliti − racconteranno questa loro avventura romana, capitale del 7ttimo Stato al mondo.
Il gestore del Tpl romano continua a calpestare anche il diritto alla informazione di chi usa quel suo (dis)servizio: aveva la informazione meteo e, come tutte le altre informazioni, non l’ha trasmessa ai suoi viaggiatori.
Dichiara il Presidente dell’Atac, Paolo Simioni, che “Oggi Atac è un’azienda che paga regolarmente gli stipendi a oltre 11.000 dipendenti, versa i contributi, paga i fornitori a trenta giorni, effettua importanti investimenti in autofinanziamento. . . . La società ha migliorato sensibilmente tutti gli indicatori finanziari e economici.”
Nella sua lunghissima dichiarazione, il presidente Simioni ha ignorato il continuo peggioramento del trattamento che riserva ai viaggiatori Atac.
Vito De Russis
n.q. presidente ADP - Associazione diritti dei pedoni
https://www.comune.roma.it/
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