mercoledì 18 luglio 2018

Andare d'accordo con la Russia è cosa buona...


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"Le nostre relazioni con la Russia non sono mai state peggiori, grazie a molti anni di stupidità americana e ora a causa di una caccia alle streghe manipolata. ....Mai c'erano stati rapporti peggiori tra U$A e Russia: la cosa più facile sarebbe stata rifiutare di incontrarci. Ma credo che da quattro ore le cose siano cambiate.
Andare d'accordo con la Russia è una cosa buona.
E' solo l'inizio di un lungo percorso. Ho assunto un rischio politico per perseguire la pace, anziché mettere a rischio la pace per perseguire un interesse politico. 

Il mio successo elettorale è stato pieno, l'inchiesta Russiagate una farsa. Voglio invece sapere che fine hanno fatto le 33.000 mail e i server della Clinton".
(Donald Trump, Helsinki, dichiarazioni all'incontro con Vladimir Putin).



Non c'è male per un presidente "fascista, razzista, omofobo, reazionario, incapace, inaffidabile", come ha lungamente ma inutilmente cercato di descriverlo la propaganda politica avversa.


Trump è un raro esempio di uomo politico statunitense di questa epoca ad avere capito un fatto elementare che la storia insegna a chiunque lo voglia imparare: ogni volta che gli occidentali hanno cercato di impadronirsi della Russia ne sono usciti con le ossa rotte, da secoli e secoli.


Infatti "Con la Russia è meglio andare d'accordo", dichiarava The Donald già due anni or sono, in campagna elettorale.


Si tratta di sapere, in ultima analisi, se la classe politica statunitense voglia un mondo di pace coesistenza e cooperazione oppure uno di conflitto e guerra.


Quella ipotetica con la Russia sarebbe apocalitticamente disastrosa, e perdente.


Si tratta, infatti, solo di una ipotesi dei pazzi. Il mondo internazionale, nonostante tutti i limiti del caso, è meno pericoloso da quando il repubblicano è arrivato alla Casa Bianca.


Vincenzo Zamboni 

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Commento-integrazione di Fulvio Grimaldi: 


"Media mainstream e liberal-democratici contro l'incontro di pacificazione Putin-Trump.  Ci rendiamo conto a quali limiti efferati arrivano questi scagnozzi del Torquemada del nazismo profondo Usa, Robert Mueller, pur di sbarazzarsi di ogni più esiguo spiraglio di pace e distensione e forzare l’olocausto bellico. (Vedi: - https://action.dccc.org/petition/condemn-trump-putin-meeting?sc=lr_an_2018.07.17_condemn-trump-putin-meeting -). Una mandria di bufali impazziti che si tirano dietro (in)consapevoli chierichetti di Soros nostrani, garzoni di bottega come il “manifesto” e le relative “pseudo-sinistre” delle sotto-strutture (accoglienza a tutti i costi, LGBTIQ, globalisti, fakenewsisti. anti-sovranisti...) in appassionata unanimità con protagonisti e sottopancia PD del consorzio Cia-FBI-Wall Street-Pentagono. Un rigurgito letale di colonialismo esterno e bio-tecno-fascismo interno che ci trova lunghi distesi che pigoliamo...” (F.G.)

1 commento:


  1. Commento di Jimmie Moglia dagli USA:

    ... e per mettere un po' di sale sull'insalata amara, o cacio sui maccheroni ammuffiti, ieri il congressista Steve Cohen (nomen omen) del Tennessee, ha rivolto un appello alle forze armate per un colpo-di-stato. Per poi, naturalmente, negare che è quanto aveva in mente.
    "Democrat Rep. Steve Cohen Denies Tweet ‘Where is Our Military Folks? The Commander in Chief is in the Hands of Our Enemy!’ Was Call for Military Coup Against President Trump." - Come diceva Totò: "Per dindirindina!"

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