Quel che mi chiedevo con Caterina, tornando dalle Marche
in Emilia il 4 giugno 2017 era: se a settembre si vota, come sembra ormai
certo, dobbiamo predisporre la nostra presenza sia a Treia, dove sono
io residente, che a Spilamberto dove è residente Caterina. Perché
noi vogliamo votare.
La fila sull'autostrada era lunga e l'unico modo per passare il
tempo era chiacchierare del più e del meno. La conclusione è che a
votare ancora per il PD sono i vecchietti ancora affezionati alla
"ditta" che non sanno nulla di politica ma hanno sempre
votato PCI PDS DS ed ora PD, poi ci sono quelli ancora illusi che
renzie possa far bene all'Italia, malgrado le sue pessime riforme,
vedi la buona scuola, Jobs act, l'annullamento del voto alle
province, il referendum costituzionale (per fortuna bocciato), gli
scandali bancari, il nepotismo, etc. A quegli illusi si aggiungono
coloro che comunque voterebbero per il mantenimento di questo
sistema (sottogoverno, amministratori e lavoranti di cooperative colluse,
enti vari nel giro, vincitori di concorsi pilotati, venduti di genere diverso,
etc.) che sono almeno un quarto dei votanti.
Nota bene: dei votanti,
non degli elettori, poiché la metà degli aventi diritto non va a
votare. Quindi stando così le cose temiamo che renzie vincerà, in santa alleanza col
suo sponsor berlusca, anche per merito degli "errori" del
grillo (che fa da stampella) e andrà al governo nominato
da un "parlamento" di nominati.
Insomma a favorire renzie
saranno quegli 8 milioni di italiani che hanno approfittato del ponte
della Festa della Repubblica, per andare al mare, e quelli radunati
davanti ai maxischermi a vedere le partire di pallone, e quelli che
tanto peggio tanto meglio... insomma quelli di panem et circenses.
Paolo D'Arpini
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