Berlusconi si sta ripresentando agli italiani contando sulla loro scarsa memoria.
Per chi ha pazienza e voglia di verità inoltriamo questo LUNGO, ma esaustivo curriculum giudiziario che fotografa chi è veramente il pregiudicato BERLUSCONI.
(Alessandro Mezzano)
Buona lettura..
- Giugno 2008 – emendamento del senatore Vizzini nel D.L: Cirielli sulla sicurezza per la sospensione di tutti i processi per reati commessi prima del 2002 che prevedono pene inferiori a dieci anni di reclusione per sospendere il suo processo sul caso Mils.. ( 600.000 € pagati per una falsa testimonianza che lo salvasse dalle accuse in altro processo). Azione fraudolenta ribadita poi con il Lodo Alfano. Risultato: Mils il corrotto è stato condannato a 4 anni mentre Berlusconi, il corruttore, non è stato processato ed è libero.
- Con la legge Ex Cirelli ha abbreviato i tempi di prescrizione mentre non ha fatto nulla per accelerare i tempi lunghissimi dei processi. Risultato: lui è uscito da vari processi per prescrizione, ma anche migliaia di delinquenti non si sono potuti processare a causa di questa legge. L’associazione magistrati parla di 100.000 processi che non si potranno fare.
- Sospensione per un anno delle azioni processuali collettive (Class actions) che salveranno le banche dai processi civili per risarcimento per avere venduto le azioni Parmalat quando sapevano dell’imminenza del crac
- Non ha aumentato salari e pensioni come aveva promesso in campagna elettorale, ma, ponendo l’inflazione programmata all’1,7%, ha di fatto diminuito il loro potere d’acquisto.
- Aveva promesso di risolvere la questione Alitalia meglio del governo Prodi. Risultato: Air France proponeva 2.100 esuberi di personale mentre Berlusconi ne farà 5.100..! In più, tutti noi dovremo pagare i debiti per 4 miliardi di euro.
- Aveva promesso di diminuire le tasse. La revisione auto è stata aumentata da 36 a 65 €, l’imposizione fiscale è aumentata così come le tasse locali a seguito dei tagli fatti dal governo sulle loro entrate.
- A Maggio 2008 il ministro del welfare Sacconi ha promesso la distribuzione ai dipendenti di azioni delle aziende…….promessa mai mantenuta
- Ha eliminato le misure anti evasione favorendo chi non paga le tasse e ruba allo Stato. Evasione fiscale: 200 miliardi di euro (fonte Secit e Revue de droit fiscal)
- Il bilancio della Giustizia è stato tagliato del 40%
- Il bilancio delle forze dell’ordine è stato ulteriormente tagliato tanto che la polizia non ha nemmeno i soldi per pagare le divise dei poliziotti.
- Ha tagliato i fondi per la scuola e per la ricerca
- Ha privatizzato l’acqua potabile
- Aveva promesso formalmente di eliminare le province ed invece ne ha create altre.
- Ha difeso Israele nella sua azione di sterminio a Gaza nell’inverno 2008/2009
- E' vero o non è vero che Berlusconi è un uomo corrotto e che ha diffuso in Italia la pratica del malcostume e della corruzione ?
- E' vero o non è vero che ha assecondato e sostenuto Bush nei suoi piani criminali contro l'Iraq ?
- E' vero o non è vero che sta consegnando il paese in mano alla Lega Nord di cui è ostaggio ? E non è aria fritta: pensa infatti al federalismo fiscale e alle sue conseguenze per le regioni meridionali
- E' vero o non è vero che ha messo la scuola nelle mani di una deficiente impreparata che sta seminando il caos a piene mani tra circolari fasulle e provvedimenti sbagliati ? Pensa - ultimo arrivato - al disegno della Gelmini che aveva decretato l'inserimento in coda - invece che a pettine in base al punteggio maturato con gli anni di lavoro -nelle graduatorie provinciali dei docenti non di ruolo che chiedono il trasferimento, al fine di impedire ai meridionali di trasferirsi al nord. Provvedimento clamorosamente bocciato dal TAR perché incostituzionale. Circa 5.000 nuovi immessi in ruolo che ora vedono in discussione la loro nomina perchè è tutto da rifare (con pesanti ricadute sulla didattica, sulle famiglie, sugli alunni ecc.
- E' vero o non è vero che al momento del varo dell'euro non ha bloccato i prezzi lasciando invece mano libera alle speculazioni dei commercianti ?
- Dov'è una seria politica per la casa, per i giovani disoccupati, per le famiglie ?
- Si è definito il Gesù della politica, l'unto del Signore, il Napoleone dei legislatori, il salvatore della povera Patria Italia, il primo consigliere e personale amico di Bush.
Controversie
sull'attività edilizia: I finanziamenti di origine ignota
Per avviare la
sua attività imprenditoriale nel 1961
nel campo dell'edilizia Berlusconi ottenne una fideiussione dalla
Banca
Rasini, indicata da Michele
Sindona e in diversi documenti della magistratura come
la principale banca usata dalla mafia al nord per il riciclo di
denaro sporco e fra i cui clienti si potevano elencare Totò
Riina, Bernardo
Provenzano e Pippo
Calò[30].
Nella società fondata da lui e Pietro Canali impegnò 10 milioni di
lire che anni dopo sosterrà fossero suoi risparmi guadagnati con la
sua attività di intrattenitore e venditore di elettrodomestici.
Altre volte si è detto che quei
10 milioni provenissero dalle tasche di suo padre Luigi, procuratore
della Banca Rasini[senza fonte].
Riguardo invece
all'origine di alcuni finanziamenti, provenienti da conti svizzeri
alla Fininvest
negli anni 1975-1978,
dalla fondazione all'articolazione in 22 holding (i quali ammontavano
a 93,9 miliardi lire dell'epoca)[31]
Berlusconi, interrogato in sede giudiziaria dal pubblico
ministero Antonio
Ingroia, si avvalse della facoltà di non
rispondere[32];
così, anche a causa delle leggi svizzere sul segreto bancario, non è
stato possibile accedere alle identità dei possessori dei conti
cifrati inerenti al flusso di capitali transitato all'epoca e in
piena disponibilità della Fininvest.[33]
In particolare
alcune delle "piogge di liquidità" contestate a Berlusconi
sono:
- Il 26 settembre 1968, la Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove Berlusconi avrebbe edificato Milano 2. Berlusconi pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire; inoltre nei mesi successivi l'imprenditore edificò un cantiere che costava circa 500 milioni al giorno. All'epoca Berlusconi aveva 32 anni e nessun patrimonio a disposizione suo o della famiglia da cui attingere questa liquidità.[34]
- La holding capogruppo Fininvest nacque in due tappe. Il 21 marzo 1975, a Roma, Berlusconi diede vita alla Fininvest Srl con 20 milioni di capitale; l'11 novembre dello stesso anno i 20 milioni divennero 2 miliardi. L'8 giugno 1978 Berlusconi fondò la Finanziaria di Investimento Srl, ancora con 20 milioni di capitale iniziale, ma già il 30 giugno 1978 (solo 22 giorni dopo la fondazione) quei 20 milioni aumentarono a 50 e il 7 dicembre raggiunsero quota 18 miliardi. In seguito le due società si fonderanno.[34]
Al tempo in cui
Luigi Berlusconi era procuratore generale della Banca
Rasini, questa entrò in rapporti d'affari con la
Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione
figuravano Roberto
Calvi, Licio
Gelli, Michele
Sindona e monsignor Paul
Marcinkus, responsabile dello IOR (Istituto
per le Opere Religiose), di fatto la banca dello Stato
della Città
del Vaticano. Tutti questi personaggi hanno poi avuto
un grosso rilievo nella cronaca giudiziaria. Secondo Sindona e altri
collaboratori di giustizia, la Banca Rasini era coinvolta nel
riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa
(il che spiegherebbe la grossa presenza di finanziatori svizzeri nei
primi anni di attività di Berlusconi).[35]
Nel 1999
Francesco Giuffrida, vicedirettore della Banca
d'Italia a Palermo,
durante il processo Dell'Utri, sostenne (in una consulenza da lui
eseguita per conto della Procura di Palermo
riguardante la ricostruzione degli apporti finanziari intervenuti
alle origini del gruppo Fininvest tra gli anni 1975-1984)
che non era possibile identificare la provenienza di alcuni fondi
Fininvest del valore di 113 miliardi di lire dell'epoca, in contanti
e assegni circolari (corrispondenti a circa trecento milioni di euro
odierni).[36]
La questione riguardava i sospetti di presunti contributi di capitali
mafiosi all'origine della Fininvest.
Querelato per
diffamazione da Mediaset,
nel 2007
Giuffrida giunse a un accordo
transattivo con i legali di questa, per il quale il
consulente della Procura ha riconosciuto i limiti delle conclusioni
rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni fornite
durante il processo (definite incomplete e parziali a causa della
scadenza dei termini di indagine, che non gli avevano permesso di
approfondire a sufficienza l'origine di otto transizioni dubbie) e la
dichiarazione conseguente che tutte le «operazioni oggetto del suo
esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere
l'apporto di capitali di provenienza esterna al gruppo
Fininvest».[37]
I legali di
Giuffrida nel processo per diffamazione hanno comunque emesso una
dichiarazione, riportata dall'ANSA,
in cui sostengono di essere stati avvertiti solo pochi giorni prima
(il 18
luglio) del fatto che i legali Mediaset
avevano proposto una transazione al loro assistito, di non
condividere né quel primo documento ("una bozza di accordo che
gli stessi non hanno condiviso, ritenendo che quanto affermato nel
documento non corrispondesse alle reali acquisizioni processuali"),
né la versione definitiva leggermente corretta ("non
sottoscriveranno non condividendo la ricostruzione dei fatti e le
affermazioni in esso contenute").
La perizia di
Giuffrida era stata ritenuta dai giudici già al tempo solo basata su
"una parziale documentazione", ma era stata ritenuta valida
anche in virtù del fatto che non aveva "trovato smentita dal
consulente della difesa Dell’Utri", in quanto lo stesso
professor Paolo Iovenitti (perito della difesa), davanti alle
conclusioni di Giuffrida, aveva ammesso che alcune operazioni erano
"potenzialmente non trasparenti" e non aveva "fatto
chiarezza sulla vicenda in esame, pur avendo il consulente della
difesa la disponibilità di tutta la documentazione esistente presso
gli archivi della Fininvest".[38]
[39]
Tale
ritrattazione, contenuta nell'accordo transattivo raggiunto dai
legali Mediaset ed il professor Giuffrida a composizione della
controversia instaurata dalla Mediaset stessa per diffamazione, non
consente comunque di fare chiarezza sulla provenienza dei capitali
del gruppo societario facente capo a Silvio Berlusconi.
Berlusconi,
essendo iscritto alla loggia
massonica Propaganda
2[40]
di Licio
Gelli[41]
aveva accesso a finanziamenti altrimenti inottenibili: la Commissione
parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2[42],
infatti, affermò, nella relazione di maggioranza firmata da Tina
Anselmi, che alcuni operatori appartenenti alla Loggia
(tra cui Genghini, Fabbri e Berlusconi), trovarono appoggi e
finanziamenti presso le banche ai cui vertici risultavano essere
personaggi inclusi nelle liste P2 "al di là di ogni merito
creditizio".[43]
La difesa
Le ipotesi di
riciclaggio non hanno mai trovato conferma, anche a causa del segreto
bancario vigente in Svizzera.
Stando alle
dichiarazioni dello stesso Silvio Berlusconi, fu la liquidazione del
padre Luigi
Berlusconi, divenuto poi collaboratore del figlio
all'Edilnord e in molti altri momenti cruciali della sua vita
imprenditoriale, che servì a finanziare gli inizi della sua attività
imprenditoriale e a costituire la metà del capitale dei Cantieri
Riuniti Milanesi.
Silvio
Berlusconi si definisce un "uomo che si è fatto da solo"
perché il suo successo - stando a queste dichiarazioni - si basa
sulle sue "capacità imprenditoriali", sul suo "fiuto
per gli affari", sul suo "lavoro indefesso" e su una
serie di "fortuite circostanze", che gli avevano garantito
la fiducia dei vari finanziatori.[44]
Appartenenza
alla loggia massonica P2
L’iscrizione
di Berlusconi alla loggia massonica P2
avviene il 26
gennaio 1978
nella sede di via
Condotti a Roma, all'ultimo piano del palazzo che
ospita il gioiellere Bulgari
insieme a Roberto
Gervaso [82];
la tessera è la n. 1816, codice E. 19.78, gruppo 17, fascicolo 0625,
come risulta dai documenti e dalle ricevute sequestrate ai capi della
loggia. Berlusconi ha negato la sua partecipazione alla P2[83],
ma ha ammesso in tribunale di essere stato iscritto[84].
Nell'autunno del 1988 (nel corso di un processo contro due
giornalisti accusati di averlo diffamato celebrato dal tribunale di
Verona[85]),
Berlusconi dichiarò: «Non ricordo la data esatta della mia
iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo
scandalo. [...] Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mai mi
è stata chiesta»[86].
Per tali
dichiarazioni il pretore di Verona Gabriele Nigro ha avviato nei
confronti di Berlusconi un procedimento per falsa testimonianza. Al
termine il magistrato veronese ha prosciolto in istruttoria
l'imprenditore perché il fatto non costituisce reato [85].
Il sostituto procuratore generale Stefano Dragone ha però
successivamente impugnato il proscioglimento[85]
e la Corte d'appello di Venezia ha avviato un nuovo procedimento in
esito al quale ha stabilito che «Berlusconi, deponendo davanti al
Tribunale di Verona nella sua qualità di teste-parte offesa, ha
dichiarato il falso» ma che «il reato attribuito all’imputato va
dichiarato estinto per intervenuta amnistia»[87].
Successivamente
dichiarò: "Non sono mai stato piduista, mi mandarono la tessera
e io la rispedii subito al mittente: comunque i tribunali hanno
stabilito che gli iscritti alla P2 non commisero alcun reato, e
quindi essere stato piduista non è titolo di demerito".[83]
In altra occasione, ha affermato che la P2 "per la verità
allora appariva come una normalissima associazione, come se fosse un
Rotary, un Lions, e non c'erano motivi, per quello che se ne sapeva,
per pensare che la cosa fosse diversa. Io resistetti molto a dare la
mia adesione, e poi lo feci perché Gervaso insistette
particolarmente dicendomi di rendere una cortesia personale a
lui".[88]
Secondo la
Commissione
parlamentare d'inchiesta Anselmi
la loggia massonica era "eversiva". Essa fu sciolta con
un'apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982.[89]
La P2 era
"un'organizzazione che mirava a prendere il possesso delle leve
del potere in Italia attraverso il «piano di rinascita democratica»,
un elaborato a mezza via tra un manifesto e uno «studio di
fattibilità». Conteneva una sorta di ruolino di marcia per la
penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello
Stato, indicazioni per l'avvio di opere di selezionato proselitismo e
anche un preventivo dei costi per l'acquisizione delle funzioni
vitali del potere".[90]
Il Piano programmava la dissoluzione dei partiti e la costruzione di
due poli organizzati in club territoriali e settoriali; tendeva al
monopolio dell'informazione, al controllo della banche, alla
Repubblica presidenziale e al controllo della magistratura da parte
del potere politico.[91][92][93]
Secondo il
fondatore della P2 Licio
Gelli, Berlusconi "ha preso il nostro Piano
di rinascita e lo ha copiato quasi tutto".[94
Accuse di approvazione di leggi ad personam
Con
la locuzione legge
ad
personam
si intende un provvedimento approvato ad
hoc a scopi prettamente
personali.
Durante
i governi Berlusconi succedutisi tra il 1994 e il 2006 il Parlamento
ha varato una serie di provvedimenti legislativi aspramente
contestati dall'opposizione e da alcuni settori della stampa i quali
ritenevano che questi provvedimenti fossero stati approvati
appositamente per favorire la posizione di Berlusconi. Dette leggi
sarebbero collegate sia al conflitto di interessi del
politico-imprenditore[112],
sia del politico imputato nei processi in corso[113].
Altre ancora riferibili a familiari o colleghi di partito[114].
Tra queste vi sarebbero:
- modifiche strutturali e di pena alla disciplina del falso in bilancio (legge n. 61/2002)
- la legge sulle rogatorie (legge n. 367/2001)
- l'introduzione del divieto di sottoposizione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio in carica ("Lodo Schifani", 140/2003), dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e riproposta nella attuale legislatura come Ddl con alcune modifiche rese necessarie dai rilievi della Corte [115].
- la "legge Cirami" sul legittimo sospetto (Legge n. 248/2002)
- la riduzione della prescrizione (che cancellava gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso Berlusconi e favoriva la scarcerazione dell'amico e collega di partito Cesare Previti) ("Legge ex-Cirielli", 251/2005)
- l'estensione del condono edilizio alle zone protette (legge delega 308/2004) (comprensiva la villa "La Certosa" di proprietà di Berlusconi)
- la legge "Legge Pecorella" (legge n.46/2006), proposta dal parlamentare Gaetano Pecorella, avvocato di Silvio Berlusconi, che sanciva l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento (DL n. 3600), bocciata quasi integralmente nel 2007 dalla Corte Costituzionale[116]
- la legge Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni (Legge 112/2004). Nel 2004 il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha stimato i vantaggi derivanti dalla legge Gasparri per il gruppo del premier fra 1 e 2 miliardi di Euro.[117]
- il Lodo Alfano, riproposizione del Lodo Schifani, emanato poco prima della conclusione del processo per corruzione dell'avvocato David Mills in cui il Presidente Berlusconi era coimputato. David Mills è stato poi condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari perché come riportato nelle motivazioni della sentenza agì da falso testimone per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati.[118] Dichiarata incostituzionale il 7 ottobre 2009.
- l'allineamento dell'IVA sulla pay tv Sky Italia (10%) a quella delle altre pay tv (20%), richiesto dalla Commissione UE che era in procinto di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia[119], ha suscitato nell'opposizione (principalmente per voce di Antonio di Pietro)[120] diverse polemiche poiché viene visto in questo provvedimento un desiderio di aiutare Mediaset penalizzando la principale concorrenza privata.
Anche
se non rientra nel novero delle leggi, possiamo citare a tal
proposito il ricorso del governo contro la legge della regione
Sardegna
al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (ricorso
n. 15/2005 alla legge regionale 8/2004) (che bloccava, tra l'altro,
l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000
metri cubi della Edilizia Alta Italia di Marina
Berlusconi).
Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi. |
Silvio
Berlusconi è stato oggetto di numerosi procedimenti penali, nessuno
dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna.
Alcuni
di questi procedimenti
sono stati archiviati in fase di indagine; a seguito di altri è
stato instaurato un processo nel quale Berlusconi è stato assolto.
In altri processi, infine, sono state pronunciate, in primo grado o
in appello, sentenze
di condanna per reati quali corruzione
giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e falso
in bilancio.
In alcuni casi, dopo un esito del primo o del secondo grado di
giudizio sfavorevole a Berlusconi, i procedimenti non si sono
conclusi con una sentenza di condanna: ciò grazie a sopravvenuta
amnistia,
al riconoscimento di circostanze attenuanti che, influendo sulla
determinazione della pena, hanno comportato il sopravvenire della
prescrizione
oppure a nuove norme che hanno modificato le pene e la struttura di
taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di falso
in bilancio.
Dette norme, approvate in Parlamento
dalla maggioranza di centro-destra mentre Silvio Berlusconi ricopriva
la carica di Presidente del consiglio, in taluni casi hanno imposto
una valutazione di non rilevanza penale di alcuni dei fatti
contestati, poiché il fatto non è più previsto dalla legge come
reato; in altri casi la riduzione della pene prevista per le
fattispecie di reato contestate ha fatto sì che i termini di
prescrizione maturassero prima che fosse pronunciata sentenza
definitiva.
Di
seguito viene fornito uno schema delle sentenze:
Reati estinti per prescrizione
Lodo Mondadori, corruzione giudiziaria (attenuanti generiche, sentenza definitiva)
All Iberian 1, 23 miliardi di lire in tangenti a Bettino Craxi (sentenza definitiva)
Caso Lentini, falso in bilancio (sentenza definitiva)
Reati estinti per intervenuta amnistia
Falsa testimonianza P2 (amnistia applicata in fase istruttoria)
Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio (amnistia applicata in seguito al condono fiscale del 1992)
Assoluzioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)
All Iberian 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Sme-Ariosto 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Altre assoluzioni
Sme-Ariosto 1, imputazione su vendita Iri, corruzione giudiziaria (sentenza di I grado)
Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, sentenza definitiva)
Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essersene accorto, sentenza definitiva)
Sme-Ariosto 1, corruzione in atti giudiziari per due versamenti a Renato Squillante (assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio (sentenza definitiva)
Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita (il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
Archiviazioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)
Bilanci Fininvest, falso in bilancio e appropriazione indebita (archiviato a causa della nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Consolidato Fininvest, falso in bilancio (archiviato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Altre archiviazioni
Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest (archiviato per insufficienza di prove)
Traffico di droga
Tangenti fiscali Pay-tv
Stragi 1992-1993, concorso in strage
Concorso esterno in associazione mafiosa assieme a Marcello Dell'Utri, riciclaggio di denaro sporco
Procedimenti in corso
Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria (rinviato a giudizio)
Frode fiscale, avrebbe creato fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset[121]
Inchiesta Mediatrade, Berlusconi insieme ad un socio occulto, l'egiziano Frank Agrama, si sarebbe appropriato di fondi della società[122]
Corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi (atti trasferiti da Napoli a Roma per incompetenza territoriale[123])
Reati estinti per prescrizione
Lodo Mondadori, corruzione giudiziaria (attenuanti generiche, sentenza definitiva)
All Iberian 1, 23 miliardi di lire in tangenti a Bettino Craxi (sentenza definitiva)
Caso Lentini, falso in bilancio (sentenza definitiva)
Reati estinti per intervenuta amnistia
Falsa testimonianza P2 (amnistia applicata in fase istruttoria)
Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio (amnistia applicata in seguito al condono fiscale del 1992)
Assoluzioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)
All Iberian 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Sme-Ariosto 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Altre assoluzioni
Sme-Ariosto 1, imputazione su vendita Iri, corruzione giudiziaria (sentenza di I grado)
Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, sentenza definitiva)
Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essersene accorto, sentenza definitiva)
Sme-Ariosto 1, corruzione in atti giudiziari per due versamenti a Renato Squillante (assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio (sentenza definitiva)
Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita (il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
Archiviazioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)
Bilanci Fininvest, falso in bilancio e appropriazione indebita (archiviato a causa della nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Consolidato Fininvest, falso in bilancio (archiviato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
Altre archiviazioni
Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest (archiviato per insufficienza di prove)
Traffico di droga
Tangenti fiscali Pay-tv
Stragi 1992-1993, concorso in strage
Concorso esterno in associazione mafiosa assieme a Marcello Dell'Utri, riciclaggio di denaro sporco
Procedimenti in corso
Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria (rinviato a giudizio)
Frode fiscale, avrebbe creato fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset[121]
Inchiesta Mediatrade, Berlusconi insieme ad un socio occulto, l'egiziano Frank Agrama, si sarebbe appropriato di fondi della società[122]
Corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi (atti trasferiti da Napoli a Roma per incompetenza territoriale[123])
Su
molti dei procedimenti giudiziari contro Berlusconi, alcuni dei quali
ancora in corso, c'è acceso dibattito tra i suoi sostenitori e i
suoi detrattori.
- Berlusconi ed i suoi sostenitori affermano che tutti i processi relativi alla sua attività imprenditoriale sono cominciati dopo la sua discesa in campo, ed esclusivamente a scopo persecutorio nei suoi confronti. Sostengono che tali processi, che ritengono basati su mere illazioni (spesso definite, singolarmente, "teoremi") prive di riscontro probatorio, siano stati istruiti nell'ambito di una persecuzione giudiziaria orchestrata delle "toghe rosse", ossia da magistrati vicini ai partiti e alle ideologie di sinistra (iscritti a Magistratura democratica), che utilizzerebbero illegittimamente la giustizia a fini di lotta politica.[124] [125] A questo proposito Fedele Confalonieri dichiarò che se Berlusconi non fosse entrato in politica sarebbe stato condannato o costretto al fallimento.[126] Essi affermano inoltre che Berlusconi è uscito a testa alta da tutti i processi, pienamente scagionato da ogni accusa.
- I critici di Berlusconi, sostengono invece che i processi siano iniziati prima della discesa in campo, asserendo che se non fosse entrato in politica sarebbe finito in bancarotta e probabilmente in galera, e che, grazie alle cosiddette leggi ad personam varate dal suo governo, avrebbe evitato di essere condannato[127]. Essi inoltre sottolineano che, sebbene Berlusconi non abbia mai subìto alcuna condanna definitiva, la maggior parte delle pronunce di proscioglimento non sono di natura assolutoria, ma bensì per sopravvenuta prescrizione: affermano quindi che, se avesse voluto che fosse riconosciuta la propria innocenza anche in tali processi, avrebbe potuto rinunciare espressamente alla prescrizione[128]. Riguardo alle accuse di parzialità dei giudici, infine, essi osservano che Berlusconi, rispetto ad altri imputati, abbia al contrario giovato del vedersi riconoscere dai giudici le attenuanti generiche.[129]
Silvio
Berlusconi ha però più volte ribadito che le indagini hanno seguito
la sua scesa in campo, e ha denunciato i magistrati milanesi, presso
la procura di Brescia,
per il reato di «attentato ad organo costituzionale»; la denuncia è
stata archiviata, e nelle motivazioni si legge: « Risulta dall'esame degli atti che, contrariamente a quanto si desume dalle prospettazioni del denunciante, le iniziative giudiziarie [...] avevano preceduto e non seguito la decisione di "scendere in campo" »
(Carlo Bianchetti, giudice per le udienze preliminari di Brescia, ordinanza di archiviazione della denuncia, 15 maggio 2001)
(Carlo Bianchetti, giudice per le udienze preliminari di Brescia, ordinanza di archiviazione della denuncia, 15 maggio 2001)
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