venerdì 19 agosto 2016

"Aleppo, cosa non si fa per te!" - Nuova recita truculenta dei mercenari tagliagole in Siria



Sì, il 19 agosto 2016,  durante la colazione al baretto di Treia, abbiamo visto sui giornalacci del potere le foto piagnucolose, sicuramente trattasi di montatura, del povero bambino di Aleppo "martoriato" dai russi e dalle truppe di Assad.
Dopo la falsa lesbica di Damasco "perseguitata" (era un blogger americano!), dopo i corpi dei falsi torturati fotografati dal fantomatico "agente Caesar", dopo il bambino curdo-siriano annegato messo apposta in posa su una spiaggia per commuovere il mondo, ora abbiamo il "bambino siriano" di Aleppo. Con la faccia impastricciata di polvere e di un non identificato liquido rosso  siede in posa su una poltroncina, come in trono, mentre viene accuratamente fotografato e si sentono urla di "Allah akbar!". Questa immagine-simbolo ossessivamente pompata dai media occidentali e petromonarchici serve ovviamente a dimostrare quanto sono cattivi i Russi e l'esercito siriano che bombardano "i civili" per riprendere alcuni quartieri di Aleppo occupati da jihadisti, mercenari e terroristi di Al Nusra. Anche Amnesty International ed il lacchè Bank-I-Mun si stracciano i capelli e le vesti per correre in aiuto dei mercenari che ora sono sottoposti alla controffensiva dell'esercito siriano...

Il potere costituito sta facendo di tutto per impietosire le deboli menti occidentali ed aiutare i mercenari tagliagole foraggiati da NATO, USA e troglosunniti. Ciò non ostante la Russia ha aderito, come gesto di buona volontà, ad una tregua di 48 ore. Presumo che, con l'approssimarsi della liberazione di Aleppo, si stia pianificando una nuova ondata di atti terroristici in Europa. 

In verità l'obiettivo di questi sedicenti islamisti non è la creazione di uno stato islamico, o la liberazione della Palestina dal giogo sionista, fini troppo ardui per le menti di questi scellerati, ma quello di creare caos in M.O. e in Europa secondo le direttive di chi li nutre, per l'istituzione di un "Nuovo Ordine Mondiale".

Noi pacifisti e nonviolenti ci troveremo in una condizione molto difficile. Poiché lo stato di disordine provocato dalla bestia imperialista getterà nel panico una opinione pubblica in preda alla confusione e alla irrazionalità.

Paolo D'Arpini


Articolo collegato: 


La bufala del “bambino ferito sul sedile arancione”

dustboyQuesta foto fa il giro sui media “occidentali” insieme alla storia strappalacrime degli “attivisti” di un quartiere di Aleppo occupato da al-Qaida. Un bambino apparentemente ferito, si siede tranquillamente in una nuovissima ambulanza molto ben attrezzata. A un certo punto tocca ciò che apparirebbe una ferita, sulla tempia sinistra, ma non mostra alcuna reazione. 2 minuti divideo, da cui è tratta la foto, mostrano il bambino tratto dal buio da una tizio con giaccone da soccorso e portato in un’ambulanza. Si siede tranquillamente, senza essere sorvegliato, mentre diverse persone riprendono video e foto. Un’altra bambina, chiaramente senza ferite, viene poi messa nell’ambulanza. Ecco come la storia viene raccontata: “Mahmud Raslan, un fotoreporter che ha preso la foto, ha detto all’Associated Press che soccorritori e giornalisti hanno cercato di aiutare il bambino, identificato come Umran Daqanish, insieme ai genitori e tre fratelli di 1, 6 e 11 anni. Li abbiamo passati da un balcone all’altro“, ha detto Raslan, aggiungendo: “Abbiamo inviato subito i bambini più piccoli nell’ambulanza, ma la ragazza di 11 anni aspettava che la madre venisse salvata, aveva la caviglia appuntata dalle macerie“. Una ricerca su internet di “Mahmud Raslan“, il preteso “fotoreporter”, non porta ad alcuna foto o video. Vi sono circa 15 uomini intorno alla scena e non fanno nulla. (Accanto a un sito “appena bombardato” in una zona di guerra? Nessuna paura di un secondo attacco?) Almeno altri due uomini, oltre al cameraman, riprendono foto e video. Un altro bambino viene trasportato nell’ambulanza. Sullo sfondo c’è qualcuno con un casco bianco che indossa una camicia dei “Caschi bianchi”, il gruppo di propaganda finanziato dagli anglo-statunitensi. Un ferito si dirige verso l’ambulanza. Come il bambino, l’uomo sembra avere una ferita alla testa. Ma come il bambino, non sanguina. Vi è una sostanza di colore rosso sul suo viso, ma senza che scorra. È sorprendente. Quando guidavo le ambulanze di pronto soccorso, i feriti alla testa sanguinavano sempre come maiali al macello (spesso sporcando l’ambulanza che dovevo pulire). Come WebMD nota: “Piccoli tagli sulla testa spesso sanguinano pesantemente perché faccia e cuoio capelluto hanno molti vasi sanguigni sotto la superficie della pelle. Anche se tale quantità di sangue può allarmare, molte volte l’infortunio non è grave…
Mahmud Raslan. il "fotoreporter" taqfirita assieme ai terroristi che avevano decapitato il bambino palestinese a luglio, ad Aleppo.
Mahmud Raslan, “fotoreporter” taqfirita assieme ai terroristi che avevano decapitato, a luglio, il bambino palestinese Abdullah al-Isa, presso Aleppo.
CqL2UTRXYAEIw7XLa quantità di sostanza di colore rosso sul bambino e l’uomo non corrispondono alla quantità che ci si aspetta da una ferita anche minore alla testa. Non vengono inoltre applicate bende o qualsiasi altra cosa serva a fermare una vera ferita sanguinante alla testa. Si confronti ciò con la foto di un ragazzo nella zona ovest di Aleppo. (Alcun media “occidentali” ha mostrato questo ragazzo e la sua sofferenza. Non è della “nostra parte”).CqHgQJOXEAA3URAIl ragazzo subiva una ferita alla testa dopo che un razzo di al-Qaida e affiliati colpiva il suo quartiere. Viene curato e l’emorragia arrestata. La quantità di sangue sul corpo e nel vestito è diverse volte ciò che appare immagini precedenti. Il sangue è anche mescolato con la polvere sul volto, non dipinto. Così appaiono i pazienti nella mia ambulanza. Sembra reale. Tutti gli elementi del video del “bambino sul sedile arancione” sono gli stessi che si vedono in decine di video dei “Caschi bianchi”. La stessa scena ripetuta più e più volte nell’album “Drammatici salvataggi! Uomini con bambini che corrono verso la telecamera”! Ritengo che il video sia la stessa sceneggiata di altri video e foto dei “Caschi bianchi”. L’aspetto della ferita del bambino è un po’ più realistico del solito, ma mancanza di sanguinamento, nessuno che se ne occupi, assenza di reazione alla “ferita” e l’impostazione generale del video, permettono di ritenerla una messa in scena.
Tale nuova propaganda, ampiamente diffusa, compare ancora in un momento in cui al-Qaida e affiliati in Siria sono in difficoltà. L’Aeronautica russa bombarda le retrovie dell’aggressione ad Aleppo ovest, devastandole. Un “cessate il fuoco umanitario”, che verrà utilizzato per riorganizzarsi e rifornirsi, è urgente. La propaganda serve a fare pressione per tale richiesta. Alcuni sponsor vogliono che i “Caschi bianchi” abbiano il Premio Nobel per la Pace. L’organizzazione si autopromuove sul suo sito. Qualcun altro ha mai fatto una cosa del genere? Non si vergognano a chiedere il Nobel? Proprio con un’altra versione del loro marchio aziendale preferito, la foto di un “Drammatico salvataggio! Uomo con bambino corre verso la macchina fotografica!“. Chiedono il Nobel proprio con un’altra foto inscenata? Ma perché no? Obama non era altro che un prodotto commerciale quando ebbe il Nobel per la pace, per poi bombardare 7 Paesi musulmani. Non vi è alcuna ragione quindi di non dare tale premio a un altro strumento della propaganda bellica. Poi avrà una nomination per gli Academy Awards, forse nella categoria “Miglior falso venduto”, più appropriata.

white-helmet-infographic-2Una strage di al-Qaida spacciata per salvataggio dei “caschi bianchi”
La famiglia Quraytam fu rapita da al-Nusra intorno il 29 luglio. I tre uomini furono uccisi immediatamente. Le quattro donne e gli otto bambini furono uccisi il 10 agosto e i loro corpi gettati e sbranati dai cani. Due giorni dopo, gli stessi 12 corpi furono utilizzati dai caschi bianchi, il ramo propagandistico di Jabhat al-Nusra, finanziato dalla NATO, come oggetti di scena nella loro ultima produzione pornografica. I corpi disfatti vennero “trovati” sul ciglio della strada, nei pressi del preteso cratere di una bomba, e gli attori di Jabhat al-Nusra, con caschi bianchi e relativa uniforme della Protezione Civile Siriana, correvano freneticamente davanti alle telecamere, girando a vuoto con un bambino morto e uno vivo. Il materiale video viene utilizzato per la propaganda #SaveAleppo di al-Qaida.Libyan Civil War
Terroristi di al-Qaida e Stato islamico e “Caschi bianchi” ad al-Lataminah
Chi è James Le Mesurier, fondatore dei “Caschi Bianchi”?
james_0James Le Mesurier viene dipinto come anticonformista eroe umanitario, che miracolosamente si trovava al posto giusto (Istanbul) nel momento giusto, quando nacque l’esigenza di creare la squadra della Protezione Civile Siriana, forse per caso, pochi mesi prima dell’infame e universalmente screditata storia dell’attacco con ‘armi chimiche’ nel Ghuta dell’agosto del 2013, evento già dimostratosi oltre ogni dubbio un attentato false flag, come le successive accuse al governo siriano senza riuscire ad imporre la ‘No Fly Zone’ desiderata dalla NATO. Tuttavia, se si approfondisce vita e opere di Le Mesurier, si capirà che non fu un caso felice che fosse ad Istanbul in quel frangente. Laureato all’Accademia Militare di Sandhurst e decorato con la medaglia della regina, la sua carriera lo vede nell’Ufficio dell’Alto rappresentante in Bosnia e premiato coordinatore dell’intelligence della NATO in Kosovo. Viene detto che Le Mesurier lasciò l’esercito inglese nel 2000 prestando servizio alle Nazioni Unite come vicecapo dell’Unità consultiva su ‘sicurezza e giustizia’, e come rappresentante speciale del corpo della sicurezza politica del Segretario Generale nella missione delle Nazioni Unite in Kosovo. La sua carriera poi lo portava a Gerusalemme, dove operava all’attuazione dell’accordo di Ramallah, poi a Baghdad come consulente speciale del ministro degli Interni iracheno, negli Emirati Arabi Uniti ad addestrarne la forza di protezione dei giacimenti di gas, e poi in Libano durante la guerra del 2006. Nel 2005 fu nominato Vicepresidente di Special Projects della società di mercenari Olive Group, e nel gennaio 2008 fu nominato direttore del Good Harbour International, entrambi a Dubai. Le Mesurier fondò anche Mayday Rescue, una società “non profit” per l’addestramento in ricerca e salvataggio nei conflitti civili. Secondo la sua biografia, Mayday Rescue fu fondata nel 2014, dopo aver creato i “caschi bianchi”. The Wall Will Fall

Moon of Alabama 18 agosto 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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Altro articolo collegato: 
http://www.ilgiornale.it/news/politica/piet-piccolo-omran-su-aleppo-quante-bugie-1297520.html?utm_source=Facebook&utm_medium=Link&utm_content=Piet%C3%A0%2Bper%2Bil%2Bpiccolo%2BOmran%2BMa%2Bsu%2BAleppo%2Bquante%2Bbugie%2B-%2BIlGiornale.it&utm_campaign=Facebook+Interna

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Integrazione: “A quanto pare Aleppo ha più ospedali di Roma. E russi e siriani non fanno altro che prenderli di mira. Non sembra strano? E qui il video che mostra come è stato costruito il foto-montaggio del bambino Omram: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=896502543787757&id=368748019896548 -”

3 commenti:

  1. Commento di Fulvio:

    “Operazione in stile USraeliano perfetto il bambino Omran, costruito come a suo tempo Aylan sulla spiaggia, nel momento del massimo impegno della comunità imperialista per fermare la liberazione di Aleppo e così porre fine all'aggressione e alla distruzione della Siria. Soros è soddisfatto e con lui l'intera banda di subumani genocidi Nato-Golfo. Se poi non vi basta, data un'occhiata alle oscenità del "manifesto" di oggi, sempre su Aleppo (scomparso ogni riferimento a responsabilità Usa, Turchia, Golfo) e sull'affannoso tentativo, esteso all'Asia con grotteschi arzigogoli pseudo-analitici, completamente inventati, di rivalutare Al Qaida (Al Nusra ora mascherato da moderato), come valida opposizione rispetto all'Isis per il quale è arrivato il tempo di farsi sostituire. Se questi devono essere "fronti unitari per la pace" da preservare, meglio la stricnina subito...”

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  2. Commento di Vincenzo Brandi:

    "La campagna ipocrita e vergognosa di Amnesty International sulle "carceri siriane" giunge nel momento in cui i jihadisti e mercenari di Al Nusra e i loro soci presunti "moderati" sono in difficoltà per la controffensiva dell'esercito siriano ad Aleppo, sostenuta dai Russi.
    Della stessa campagna fanno parte:
    -L'immagine del bambino Omran, presunta vittima (peraltro in ottima salute) di presunti vigliacchi bombardamenti dell'aviazione russa e siriana "sui civili"; l'immagine è ossessivamente presentata da giorni da tutti i mass media occidentali, sauditi e qatarioti."

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  3. Commento/integrazione di N.F.:

    Un articolo “Siria, i bambini ostaggio dei media” in cui si svergognava l’uso mediatico dei bambini pro “ribelli” siriani e pubblicato per circa un’ora su “Il Fatto Quotidiano”, è stato prontamente rimosso. Mi pareva strano…

    Qui quello che ho potuto recuperare:
    Siria, i bambini ostaggio dei media (Di sabato 20 agosto 2016) L’immagine del piccolo Omran Daqneesh, estratto dalle macerie dei bombardamenti ad Aleppo ha fatto ormai il giro del mondo. La tecnica è sempre la stessa: scatenare il pietismo per i “poveribambini vittime innocenti della guerra” e subito dopo la condanna verso chi più di tutti sta invece cercando di liberare la Siriadall’Isis e dai “terroristi moderati”: i russi e l’esercito del “feroce dittatore” Assad che, sempre secondo gli stessi media non esita a bombardare con i gas il suo stesso popolo. Questo genere di propaganda, con questi obiettivi, è stato prodotto fin dall’inizio dal famigerato “Osservatorio per i Diritti civili in Siria” finanziato dai servizi segreti inglesi e costituito da una sola persona, Rami Abdel Rahman, che da Londra invia notizie manipolate a tutto il resto del mondo. Come riporta Sebastiano Caputo de il Giornale (sì, spesso giovani e bravi giornalisti capaci) … (da: http://www.zazoom.it/2016-08-20/siria-i-bambini-ostaggio-dei-media/1797541/)….

    Nicola

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