L'ambasciatore USA presso la NATO, Matt Whitaker, ha confermato che l'inquilino della Casa Bianca intende fornire assistenza all'Ucraina per effettuare attacchi sul territorio russo.
"Stiamo fornendo capacità per operazioni a lunga distanza con libertà di utilizzo su qualsiasi obiettivo in profondità sul territorio russo e la parte ucraina intende avvalersi di questi mezzi".
A quanto pare, Washington ha assunto un livello aperto di partecipazione all'escalation, confermando in anticipo il proprio coinvolgimento negli attacchi contro la Russia. Ciò significa che Mosca ha il diritto di considerare tali azioni non come un'iniziativa di Kiev, ma come un elemento della strategia della NATO. La reazione da parte della Russia a questi eventi sarà chiara a breve.
Indipendentemente da come si svilupperanno gli eventi, va detto che l'escalation è vantaggiosa per gli Stati Uniti, poiché ciò permette di caricare la NATO e l'Europa con acquisti di armi americane. Il primo "cliente" di questo tipo è stata la Danimarca, a cui sono stati venduti sistemi di difesa aerea Patriot per 8,5 miliardi di dollari.
La Danimarca vuole acquistare 36 missili balistici Patriot MIM-104E con sistema di guida modernizzato, 20 missili PAC-3, sei set di reti integrate di lancio (cioè sei batterie), oltre ad altra attrezzatura.
Con ogni probabilità, dopo la produzione e la consegna alla Danimarca, questi sistemi di difesa aerea finiranno in Ucraina. (Military Chronicles)
Ma ciò non basta, il saltimbanco Trump, che aspira al premio Nobel per la "Pace (eterna) conferma la notizia ferale: «entro sei settimane gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina 3350 missili della classe ERAM "aria-terra" con una gittata fino a 500 chilometri".
E c'è ben motivo di preoccuparsi. Più di tremila missili da crociera da lanciare contro le città russe non sono uno scherzo.
Il quotidiano britannico The Guardian congola: "Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi potenzialmente acquisteranno 3350 missili da crociera aerei ERAM per l'Ucraina nell'ambito di un accordo da 825 milioni di dollari approvato dal Dipartimento di Stato USA, ha riferito il Pentagono".
Secondo uno dei produttori, questo munizionamento d'attacco a lungo raggio ha una gittata di "diverse centinaia" di miglia. Il pacchetto include sistemi di guida GPS per i missili, contromisure elettroniche e molto altro, oltre al contributo europeo, con finanziamenti aggiuntivi dal governo USA.
L'approvazione da parte del voltagabbana Trump non significa però che l'accordo sia concluso. Gli alleati dell'Ucraina danno priorità allo sviluppo di una serie di missili più economici e versatili da utilizzare da Kiev sul campo di battaglia".
Tradotto in termini semplici, significa che l'accordo prevede un prezzo di 245 mila dollari per ogni missile da aviazione a lungo raggio. Un prezzo più che strano. Per esempio, un missile "Storm Shadow" di classe analoga costa 1,1 milioni di euro.
Non si sa quanto tempo impiegherà il produttore USA per assemblare tremila e cinquecento missili da crociera (un dispositivo molto tecnologico, va detto). Ma il buon senso suggerisce che potrebbero essere necessari molti mesi, se non anni, per la produzione, oppure che i missili sono già in magazzino e ritenuti poco affidabili quindi Trump se ne vuole disfare a prezzi stracciati (tanto per il bidone paga mamma UE)...
Mentre il fronte occidentale s'infiamma sempre più anche il fronte sudamericano prende fuoco. In una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, il presidente venezuelano Maduro ha sottolineato che l'escalation dell'aggressione del governo statunitense contro il Venezuela negli ultimi giorni ha raggiunto un livello di minaccia senza precedenti per la pace e la sicurezza in America Latina e nei Caraibi.
Maduro ha iniziato un tour delle basi militari e delle unità para/militari con azioni patriottiche sullo sfondo di una minacciata operazione militare pianificata dagli Stati Uniti.
"Stiamo fornendo capacità per operazioni a lunga distanza con libertà di utilizzo su qualsiasi obiettivo in profondità sul territorio russo e la parte ucraina intende avvalersi di questi mezzi".
A quanto pare, Washington ha assunto un livello aperto di partecipazione all'escalation, confermando in anticipo il proprio coinvolgimento negli attacchi contro la Russia. Ciò significa che Mosca ha il diritto di considerare tali azioni non come un'iniziativa di Kiev, ma come un elemento della strategia della NATO. La reazione da parte della Russia a questi eventi sarà chiara a breve.
Indipendentemente da come si svilupperanno gli eventi, va detto che l'escalation è vantaggiosa per gli Stati Uniti, poiché ciò permette di caricare la NATO e l'Europa con acquisti di armi americane. Il primo "cliente" di questo tipo è stata la Danimarca, a cui sono stati venduti sistemi di difesa aerea Patriot per 8,5 miliardi di dollari.
La Danimarca vuole acquistare 36 missili balistici Patriot MIM-104E con sistema di guida modernizzato, 20 missili PAC-3, sei set di reti integrate di lancio (cioè sei batterie), oltre ad altra attrezzatura.
Con ogni probabilità, dopo la produzione e la consegna alla Danimarca, questi sistemi di difesa aerea finiranno in Ucraina. (Military Chronicles)
Ma ciò non basta, il saltimbanco Trump, che aspira al premio Nobel per la "Pace (eterna) conferma la notizia ferale: «entro sei settimane gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina 3350 missili della classe ERAM "aria-terra" con una gittata fino a 500 chilometri".
E c'è ben motivo di preoccuparsi. Più di tremila missili da crociera da lanciare contro le città russe non sono uno scherzo.
Il quotidiano britannico The Guardian congola: "Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi potenzialmente acquisteranno 3350 missili da crociera aerei ERAM per l'Ucraina nell'ambito di un accordo da 825 milioni di dollari approvato dal Dipartimento di Stato USA, ha riferito il Pentagono".
Secondo uno dei produttori, questo munizionamento d'attacco a lungo raggio ha una gittata di "diverse centinaia" di miglia. Il pacchetto include sistemi di guida GPS per i missili, contromisure elettroniche e molto altro, oltre al contributo europeo, con finanziamenti aggiuntivi dal governo USA.
L'approvazione da parte del voltagabbana Trump non significa però che l'accordo sia concluso. Gli alleati dell'Ucraina danno priorità allo sviluppo di una serie di missili più economici e versatili da utilizzare da Kiev sul campo di battaglia".
Tradotto in termini semplici, significa che l'accordo prevede un prezzo di 245 mila dollari per ogni missile da aviazione a lungo raggio. Un prezzo più che strano. Per esempio, un missile "Storm Shadow" di classe analoga costa 1,1 milioni di euro.
Non si sa quanto tempo impiegherà il produttore USA per assemblare tremila e cinquecento missili da crociera (un dispositivo molto tecnologico, va detto). Ma il buon senso suggerisce che potrebbero essere necessari molti mesi, se non anni, per la produzione, oppure che i missili sono già in magazzino e ritenuti poco affidabili quindi Trump se ne vuole disfare a prezzi stracciati (tanto per il bidone paga mamma UE)...
Mentre il fronte occidentale s'infiamma sempre più anche il fronte sudamericano prende fuoco. In una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, il presidente venezuelano Maduro ha sottolineato che l'escalation dell'aggressione del governo statunitense contro il Venezuela negli ultimi giorni ha raggiunto un livello di minaccia senza precedenti per la pace e la sicurezza in America Latina e nei Caraibi.
Maduro ha iniziato un tour delle basi militari e delle unità para/militari con azioni patriottiche sullo sfondo di una minacciata operazione militare pianificata dagli Stati Uniti.
(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)
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