giovedì 27 febbraio 2020

Il "contagio" e la correlazione corpo-mente



Il  Preside del Liceo Volta di Milano  scrive  ai suoi studenti costretti a casa:

  Rispetto alle epidemie del XIV e del XVII secolo noi abbiamo dalla nostra parte la medicina moderna, non è poco credetemi, i suoi progressi, le sue certezze, usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero.” 

 Concordo che la medicina attuale sia progredita molto rispetto a quella dei secoli della peste del Boccaccio e del Manzoni ma in quanto a certezze ci sono carenze che dimostrano che la  medicina  non è certo scienza esatta e, d’altronde, come potrebbe esserlo  se   ancora non riconosce  le correlazioni  mente-corpo?

Panico, shock emozionali ecc. possono indurre aggravamento delle  malattie e  annebbiamento  delle percezioni della reale causa delle medesime.

Tutti i medici olistici, la psiconeuroendocrinologia ecc. dimostrano scientificamente  che  ogni  malattia è un unicum perché la mente è individuale e non un oggetto.

Il tema generale di esame di maturità del 2017 era   correlato all’articolo del genetista Edoardo Boncinelli “Per migliorarci serve una mutazione.  https://www.corriere.it/scuola/maturita-2017/notizie/maturita-2017-tema-generale-migliorarci-serve-mutazione-53793a6c-5657-11e7-a35b-7a875278503a.shtml
Il prof. Boncinelli conclude il suo articolo con queste parole: “In linea di principio è quindi possibile accelerare i mutamenti biologici, sottoponendo gli uomini ad adeguate pressioni selettive, ma l’operazione appare decisamente complessa e anche rischiosa; insomma estremamente difficile da mettere in pratica. Ma non è tutto qui, come vado già dicendo da qualche tempo. Esiste la possibilità di modificare in laboratorio parte del nostro genoma, indirizzando così da fuori, per così dire, la nostra evoluzione biologica. Saremmo così la prima specie che modifica il corso della propria evoluzione biologica, utilizzando le conoscenze scientifiche accumulate grazie alla propria evoluzione culturale.

Se ne parla sempre più spesso, anche grazie alla messa a punto di tecniche genetiche sempre più potenti e precise. Si farà, non si farà? Io sono uno di quelli che pensa che si farà presto, ma il futuro riposa sulle ginocchia di Giove. Se si farà, è più che opportuno farlo bene, per migliorarci, non per peggiorarci. Ma che cosa vuol dire migliorarci? E perché? Questa sì che è etica e riflessione etica, altro che divorzio e unioni civili! Se dobbiamo indirizzare la nostra evoluzione, facciamolo consapevolmente e «con la mente tutta spiegata».

Sono rimasta molto stupita che il tema che, a parere di molti, avrebbe dovuto sollevare un clamore mediatico sia  stato invece considerato da alcuni  giornalisti  e docenti   un tema facile,  adatto a diciottenni  di buone letture.

Molte persone di buon senso  pensano che i piani vaccinali siano prodromici a quelli genetici, come risulta da quanto accadde nel 2017 . Qui alcune info:

Manzoni scrisse   anche : “il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.

Il Preside conclude la sua lettera con l’invito ad usare la razionalità.  Forse in questo clima  mediatico-“scientifico”, per usare il discernimento, occorre anche l’intuizione
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 Paola  Botta  Beltramo

Risultato immagini per Paola botta beltramo

1 commento:

  1. Commento di M.L.: " Forse non vi è chiarezza sul come stanno realmente le cose, è vero che il coronavirus sia poco più di una influenza ma tutte le persone immunodepresse, con problemi respiratori quali asma ecc., sono tutte persone che se la contraggono finiscono in terapia intensiva e molti hanno queste problematiche. Insomma  il problema è che non ci sono sufficienti letti nelle terapie intensive, l’ottanta per cento sono già occupati, quindi sarebbe un disastro.  Per la cronaca non siamo mica come  i cinesi che in due giorni hanno fatto un ospedale capace di ospitare migliaia e migliaia di persone, da noi  nemmeno in vent’anni ci riusciamo!"

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