giovedì 9 agosto 2018

"Io, complottista..." - Identikit di chi "sparge veleni" contro il sistema

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Passo  anch'io per complottista. Del resto ognuno ha i suoi difetti.  Passo per complottista per i miei libri e articoli sui poteri forti che controllano il mondo e lo schiavizzano con la moneta debito (gli interessi sul debito mondiale sono più alti dell’intera economia mondiale).  Perché parlo e scrivo della Darpa e della Cia dicendo che è la sede mondiale del terrorismo. Perché dico che la A.I. (intelligenza artificiale) non è altro che il mezzo più avanzato di controllo dell’umanità. Perché dico e scrivo che Google, Amazon e Facebook sono “invenzioni” della Cia e di chi gli sta dietro e anche loro hanno a che fare con il controllo dell’umanità.  Perché parlo e scrivo di controllo del clima, di scie chimiche e del morbo di Morgellons. 
Perché parlo di TPG (totalismo per gradi) come mezzo per arrivare a quella tecnodittatura globale in piena fase di realizzazione (anche se pochi paiono rendersene conto) e della finestra di Overton come strumento di ingegneria sociale. 
Perché dico che i media servono unicamente a sdoganare le verità del potere (tipo i vaccini che ci salvano, altrimenti moriremmo tutti come mosche). Perché parlo e scrivo di dittatura medica/farmaceutica e dico che le case farmaceutiche in collaborazione con le università inventano malattie in laboratorio e poi le diffondono tra le popolazioni. Perché parlo degli OGM e dico che i primi finanziatori e sostenitori sono stati i Rockfeller i quali hanno intravisto nelle sementi dal dna modificato (che, tra le altre cose, abbassano la fertilità dell’essere umano – scesa del 40% dacché si è cominciato a commercializzarle) uno straordinario strumento per il loro piano di depopulation globale.
Perché parlo di migrazioni di massa forzate organizzate dai poteri forti. Perché scrivo di LGBTIQ (se andiamo avanti così non basteranno più le lettere dell’alfabeto) come mezzo di cancellazione di ogni identità umana e dico che nella gran promozione dei diritti civili quelli sociali vengono buttati nel cesso. Passo anche per complottista perché dico che grazie alla vergognosa pratica degli uteri in affitto (e non della surrogazione di maternità, che è una terminologia asettica da linguaggio medico e PC) nel gran bailamme retorico dei diritti alla genitorialità di quegli adulti che non possono avere figli (a parte il fatto che poi gli uteri li affittano anche coloro che possono benissimo averne) dei diritti dei bambini non si preoccupa nessuno. E passo anche per complottista perché parlo di sdoganamento progressivo della pedofilia (Segnatevi la data. Tra vent’anni al massimo sarà legalizzata).
Passo per complottista perché parlo e scrivo di questo e tanto altro.
La cosa è quantomeno curiosa. Di solito chi complotta sono i poteri forti, non un perfetto “signor nessuno” come me. Di solito chi complotta ha delle ragioni per farlo, ne tra un vantaggio, ha degli obiettivi chiari da raggiungere. Non chi come me non ha nessun ragione per farlo, non ne trae nessun vantaggio, non ha nessun obiettivo da raggiungere se non aiutare le masse ad aprire gli occhi. Non chi come me non ha nulla da guadagnare e tutto da perdere. Io non complotto per vivere. E soprattutto non mi piace farlo. La mia vita non è migliore perché “complotto”. Posso garantire che è peggiore. Io di mio ho una vita bellissima che mi sono costruito pezzetto dopo pezzetto, superando limiti e paure e cercando di liberarmi quotidianamente dalla Matrix in cui viviamo. Sono contento di dove sono ma soprattutto so dove voglio arrivare: molto più in là, molto più in alto e in tutto questo il mio scrivere e parlare di questi temi è un impiccio. I miei giorni non sono tutti facili, ma continuo ad alzarmi convinto che oggi sia un’altra meravigliosa giornata da vivere (il che aiuta a vivere bene).
Chi mi conosce e sa come vivo e soprattutto come penso e cosa provo, sa benissimo che non sono qui a contar balle. Questo per dire che con la bellissima vita che ho, avrei di ben meglio da fare che complottare.
Se lo faccio è unicamente perché altri in passato mi hanno aiutato ad aprire gli occhi sul mondo in cui viviamo e ritengo doveroso fare altrettanto.
Ma torniamo al complottismo. Scrivo in Zombies.
“I complottisti (anche detti cospirazionisti) sono, secondo i controcomplottisti, coloro che inventano teorie del complotto contro i politici, contro le grandi multinazionali, contro le banche, contro la BCE, contro i personaggi ombra che stanno dietro le grandi politiche mondiali, eccetera. La prima obiezione è che secondo questa logica, se fosse giusta, chi accusa qualcuno di complottismo si rende per ciò stesso a sua volta complottista. Infatti, è nato prima l’uovo o la gallina? Chi è il complottista? Se appena appena colleghiamo il cervello, è immediata la comprensione che il termine “teoria del complotto” è, de facto, un “complotto” in sé.
Ma a parte questo, è opportuno informare il lettore che il complottismo in quanto tale venne inventato dalla CIA (Central Intelligence Agency) che non è un organismo del tutto al di sopra di ogni sospetto. 
Qualche piccolo dubbio sulla integrità morale della CIA, mi si consenta, è legittimo averlo.
Scrive Richard Belzer: “… il Cia Document 1035-960 del 1° aprile 1967 esprimeva tutta la sua preoccupazione per la “reputazione” del governo statunitense relativamente alle verità che stavano emergendo con la Commissione Warren che investigava sull’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy. La CIA, non sapendo come far fronte a tutti gli attacchi che sarebbero arrivati in seguito alle conclusioni della Commissione Warren, decise semplicemente di screditarle bollandole come teorie complottiste”.
Con i media a disposizione la Cia ebbe gioco facile (e i media, all’epoca, erano molto ma molto meno “a disposizione” di quanto non lo siano oggi).
Io sarò anche complottista, ma perché tutti quei politici che erano dalla parte delle popolazioni (Thomas Sankarà, John e Bob Kennedy, Salvador Allende, Jaime Roldós Aguilera, Omar Torrijos, Jorge Haider, Aldo Moro e infiniti altri) sono stati fatti fatti fuori, mentre a quelli che, nei fatti, sono contro le popolazioni (che so, i Bush padre e figlio, Regan, la Tatcher, un Blair, un Hollande, un Monti, un Renzi, una Merkel, un Macron; insomma praticamente tutti gli altri) non succede mai nulla (anzi)? Non è quantomeno strano? La cosa non dovrebbe far sorgere qualche dubbio in un cervello con un numero sufficientemente alto di neuroni connessi?
In ogni caso il fatto che io (e tanti altri come me) passi per complottista è indicativo dello stato di zombitudine in cui vive la gente. Tanto per dirne una, viviamo in un mondo in cui metà della popolazione mondiale è schiava per andare avanti fino a fine mese mentre l’altra metà muore di fame o giù di lì (il 40% del cibo prodotto viene buttato per accordi economici, ovvero per ragioni di pura speculazione finanziaria) e tutto questo è quasi considerato normale. In tutto questo il problema sono i complottisti che denunciano questo stato di cose e non coloro che le programmano e realizzano scientemente.
Del resto i media di stordimento di massa non dicono le bugie, proprio no. Essi ci “informano”. Il problema dunque non sono i media bensì le fake news dei complottisti (l’ultimo dei quali, appena iscritto a sua insaputa alla lista su wikipedia, è uno dei pochissimi giornalisti integri rimasti in Italia: Marcello Foa). 
Vorrei ribadire il concetto perché è bene che il messaggio sia chiaro: il problema sono i complottisti e non chi ammazza quotidianamente 40.000 esseri umani di fame, sete e malattie correlate, non chi fa guerre, non chi affama metà popolazione mondiale e tiene schiava l’altra metà con quell’invenzione chiamata “lavoro”. Un po’ come il problema sono gli ecoterroristi e non chi devasta, taglia, sfrutta, inquina. Insomma, a parte i complottisti, va tutto bene.
Benvenuti nel paese delle meraviglie.

Andrea Bizzocchi

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1 commento:

  1. Integrazione di Andrea Bizzocchi al suo articolo:

    "Nel mio post dell'altro giorno intitolato "Io, un complottista", dicevo, tra le altre cose, che stiamo assistendo al progressivo sdoganamento della pedofilia e che questa verrà legalizzata al massimo entro 20 anni. Potrei, e uso il condizionale, aver clamorosamente sbagliato i tempi. Secondo l'articolo che segue, in Francia (il cui presidente Macron è un burattino dei poteri forti) sarebbe stata appena approvata una normativa che non fissa alcuna età minima per le relazioni sessuali (se queste sono consenzienti). Cioè un bambino/a che ha subito una violenza dovrà dimostrare (i suoi avvocati dovranno dimostrare) che non era consenziente mentre i legali dello stupratore/i faranno lovviamente l'esatto opposto. Siamo già alla follia ma questo è solo il primo passo. Poi si approverà lo stupro sui minori di ogni età anche se non consenzienti, infine lo si dichiarerà una semplice inclinazione sessuale, lo si dichiarerà cioè "normale" (con tanto di studi universitari a sostegno di tale tesi, media che ne parleranno sempre più fino a sdoganarlo come normale, ecc.) così come oggi già si fa con il genderismo che è tutto, almeno biologicamente parlando, normale. Infine diventerà legale e chi vi si opporrà sarà passibile di pene pecuniarie e/o del carcere. Questa è la solita tecnica della finestra di Overton ma le masse vedono complotti ovunque. Chiudono occhi e orecchie e ficcano la testa sotto la sabbia come gli struzzi anche di fronte all'evidenza (alla evidenze) che sono tutt'attorno a noi.
    A questo mondo preferisco mille volte quello dei talebani (che perlomeno difendevano e difendono una cultura e i suoi valori, perché giusti o sbagliati che siano, la loro cultura ha dei valori mentre la nostra non ha più nulla) che presero il potere nella prima metà degli anni '90 (potere riconosciuto dal popolo senza bisogno di quell'atto fasullo che è il voto democratico) quando il Mullah Omar, il loro leader spirituale all'epoca, fece impiccare due ladroni che avevano, in una delle loro razzie, stuprato due donne. Lo dico a difesa delle donne, così come farei impiccare gli stupratori di bambini. E se qualcuno si scandalizza per queste mie affermazioni, questo è un problema suo. Il politicamente corretto lo lascio ad altri."

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