mercoledì 27 giugno 2018

Berlino. Provocatori sionisti con la kippa

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Tutti i buoni tedeschi, oggi convertiti d‘autorità al filosemitismo, vibrano di sdegno per quanto è accaduto un mesa fa a Berlino.

Questi i fatti, come ce li ha presentati la stampa:
"...un "pacifico" ebreo passeggia tranquillo indossando il tipico copricapo (kippa) in un quartiere di Berlino noto per essere abitato da molti mussulmani. Ed ecco che improvvisamente egli viene aggredito (come confermano le immagini) da un  siriano inferocito.

Per una intera settimana questa versione dei fatti ha imperversato su tutte le fonti d’informazione, reazionarie (Bild Zeitung dell’editore Springer) e non.

Dimostrazioni spontanee di cittadini (molti dei quali indossavano le kippa distribuite generosamente dalle locali sinagoghe) hanno pacificamente dimostrato contro l’antisemitismo dei mussulmani.

Il picchiatore, si è costituito ed è stato processato per direttissima. Egli è stato condannato per “violenze” ma non per antisemitismo.

Come mai?

Ecco la versione del giovane siriano:  “sono stato improvvisamente e senza motivo insultato molto pesantemente in lingua araba da un giovane ebreo.”
(in realtà si trattava di un provocatore palestinese al servizio del sionismo; egli era accompagnato da un complice incaricato di registrare la scena che poi avrebbe “giustamente” scandalizzato l’intera opinione pubblica).

Non risulta che il buon giudice abbia sollevato delle accuse contro il provocatore palestinese. Non solo. Malgrado l’assoluzione del giovane siriano dall’accusa di antisemitismo sia stata annunciata da molti giornali e da alcune reti radiofoniche, il Mossad può essere soddisfatto del proprio lavoro perché, all’indomani della rettifica, dalle stesse colonne sonore di quelle stesse reti radiofoniche che avevano dato notizia della rettifica, si continua ad affermare (Deutschland Funk ore 8,00 del 27 giugno 2018) che “sappiamo bene che in Germania si ripetono episodi di antisemitismo, come sta a dimostrare l’episodio dell’aggressione a Berlino del giovane con la kippa”.

Verlag Zambon - zambon@zambon.net

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Testo tedesco:

Alle guten Deutschen (heute zum Philosemitismus zwangsbekehrt), beben vor Wut, bezüglich was in Berlin geschah. Das sind die Fakten, die uns die Presse präsentiert hat: Ein friedlicher Jude geht ruhig und trägt die typische Kopfbedeckung (kippa) in einem Viertel von Berlin, von dem bekannt ist, dass es von vielen Muslimen bewohnt wird. Und plötzlich wird er (wie durch die Bilder bestätigt) von einem wütenden Araber angegriffen. Für eine ganze Woche war diese Version der Ereignisse in allen Medien präsent (Bild-Zeitung, Springer-Verlag allen voran). Spontane Demonstrationen von Bürgern (von denen viele die Kippa großzügig verteilt vor den örtlichen Synagogen trugen) haben friedlich gegen den Antisemitismus der Muslime demonstriert. Der arabische „Schläger“ hat sich selbst der Polizei gestellt. Er wurde wegen "Gewalt", aber nicht wegen Antisemitismus verurteilt. Wie kommt es? Hier ist die Version des jungen Syrers: "Ich wurde plötzlich und ohne Grund sehr schwer von einem jungen Juden auf Arabisch beleidigt." (Eigentlich war es ein palästinensischer zionistischer Provokateur im Dienst, der von einem Komplizen begleitet wurde. Der Begleiter hat diese Gewaltszene aufgenommen). Der Richter hat „natürlich“ keine Anklage gegen den palästinensischen Provokateur erhoben. Nicht nur das. Trotz des Freispruchs des jungen Syrers betreffend des Vorwurfs des Antisemitismus wird hartnäckig weiterhin von vielen Zeitungen und einigen Radiosendern dieser Fall in den Zusammenhang mit „Übergriffen auf Menschen jüdischen Glaubens“ gebracht. So beispielsweise am 27. Juni 2018 um 8 Uhr im Deutschlandfunk. Hier wurde einleitend zu einem Beitrag über „Islamfeindlichkeit in Deutschland“ sinngemäß berichtet: Wir wissen es, dass es in Deutschland viele antisemitische Taten gibt, wie es kürzlich in Berlin mit einem jungen Kippa-Träger geschah…. Offensichtlich widerspricht sich der Deutschlandfunk selbst…

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