giovedì 24 marzo 2016

Mors vita est - Il dritto ed il rovescio dello stesso ricamo



In Irlanda agli inizi del secolo vi fu un grande disastro minerario. Rimasero uccisi molti padri di famiglia. Fu invitato a tenere l'orazione funebre un prelato. Egli, tenendo in alto un segnalibro ricamato,lo girò sul dorso e lo mostrò agli astanti. Si trattava naturalmente di un incrocio di fili come sul rovescio di ogni ricamo: cioè a vederlo, uno schema senza senso.
"Questo" disse lui è il modo in cui noi vediamo le cose, quando si verificano tragedie di questo genere. Non ci vediamo un senso, è tutto caotico, assurdo. Ma" e qui girò il segnalibro sul verso giusto, che rivelava un ricamo di ottima fattura di una rosa, "E' così che Dio  vede le cose".

Non c'è bisogno di "credere" in un "Dio" piuttosto che un altro per capire che qui non è in ballo il Dio della cultura giudeo-cristiana ma in realtà un principio universale, quello che gli alchimisti chiamavano"anima mundi",l'anima del mondo, cioè l'energia sottostante al mondo manifesto, un'intelligenza che opera nel mondo visibile trasferendovi ciò che ne è alla sorgente nel mondo invisibile.

In qualche modo, in qualche insondabile maniera, tutto ha un senso, che noi però non cogliamo, abituati come siamo a prendere atto solo della punta dell'iceberg senza renderci conto che la sua massa sommersa è centinaia di volte più grande.

Forse- anzi certamente - anche il dolore può avere un senso. Il difficile è riconoscerlo. Tutto ciò nel rispetto di quel dolore di chi ha perso una persona cara in questi attentati.
Io mi dico è che alla fine dei conti se tutto va bene potrò solo dire a me stesso: "ho fatto quel che ho potuto" - ed è già moltissimo.

Per il resto, per come le cose vanno nel mondo, lo sappiamo - almeno, c'è chi lo sa -che stiamo vivendo alla fine del Kali Yuga, altrimenti detta Età del Ferro, cioè l'epoca del massimo abbrutimento umano. Possiamo fermarlo? Non credo, perché è decretato che l'uomo discenda la china fino al fondo... poi ...si vedrà. Ma quel che possiamo certamente fare è vivere "come si deve" cioè in accordo all'armonia di quella che gli antichi cinesi chiamavano il Tao, la "Via"; e sì, da questo punto di vista coltivare "il proprio orticello" non è un atteggiamento egoistico, perché poi gli ortaggi che cresci li puoi anche condividere con chi non ne ha. Ma se non ti concentri su quello, neanche tu li potrai mangiare. Dunque, coltiviamo...e condividiamo. Anche se possiamo solo essere un'isola virtuosa, ci saranno sempre ponti che ci collegano alla terra ferma.


l'immagine del profilo di Simon Smeraldo

1 commento:

  1. Non sono assolutamente d’accordo. L’esempio portato dal prete lascia intendere che anche le più orrende azioni umane sono volute da Dio. E’ proprio questo concetto che ha portato e porta l’umanità intera a compiere atti tremendi, perché chi li pianifica si sente ispirato da Dio.
    Dio ci ha dato la Legge dell’Amore e, avendoci dato anche il libero arbitrio, lascia all’uomo la libertà di compiere azioni tremende. Il che è completamente diverso dal dire che ce le fa compiere per un suo disegno, che per noi poveri uomini, che polvere eravamo e polvere ritorneremo, è imperscrutabile. Invece eravamo LUCE e LUCE ritorneremo.

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