mercoledì 23 giugno 2021

DDL ZAN-Scalfarotto ed il bavaglio innaturale

"Nell’isolamento non si sposteranno mai le montagne. Se nel corso della storia si sono realizzate grandi cose, è perché gli uomini si erano riuniti per lavorare insieme...” (Omraam Mikhaël Aïvanhov)



Vorrei buttarla in vacca, come si dice in Veneto, giocando sul significato recondito dei nomi dei primi firmatari del DDL "altro" per antonomasia, quello per cui sei fai  zan...  lo scalf... (è) rotto. Ma tutto sommato l'argomento è troppo  serio. Ne parlavo con la mia compagna Caterina proprio l'altra sera. 

L'alienazione dal genere non è  segno di libertà né  di rispetto per  Madre Natura. Noi non siamo cristianucci ma tutto sommato certi argomenti ci toccano,  tanto da poter affermare il nostro NO categorico ad una legge inutile e pericolosa che introdurrebbe il reato d’opinione.

Se il progetto  di legge Zan-scalfarotto passasse, sarà ancora legittimo affermare:
• Che in natura esistono un padre ed una madre?
• Che l’utero in affitto è una pratica ignobile?
• Che l'educazione gender è anti-ecologica?
• Che il sesso biologico è binario, maschio e femmina, e che non è intercambiabile?

Se il DDL Zan-scalfarotto passasse, avremo una situazione in cui  non si potrà dissentire sulla sessualità stabilita per legge. Non  più libera espressione e rispetto per ciascuna opinione ma prona adesione alla trasformazione dell'essere umano in robot bionico, con pezzi intercambiabili,  ignaro si sé e della sua natura.  
Forse  le pochissime speranze di salvezza che abbiamo, sono riposte  nell'istinto di sopravvivenza e di autodifesa...

Un conto è la Pansessualità, perfettamente naturale,  ed altro è l'alienazione chirurgica e la scienza al servizio del transumanesimo.

L’omosessualità o la eterosessualità sono comunque espressioni della sessualità umana senza dover ricorrere alla correzione od al cambiamento chirurgico del “genere”. Questa, seconde me, è il senso dell’ecologia sessuale espressa nella teoria della Pansessualità.

E invece? Stiamo diventando un popolo di mutanti e ancora non lo sapevamo.

Mutiamo il genere all’esterno. Siamo trans-gender: siamo uomini che decidono di diventare femmine e donne che hanno deciso di diventare maschi.

Ma l’essere umano in realtà non è esclusivamente maschio o femmina nella forma esteriore. Nella “anima” ognuno di noi è mezzo yang e mezzo yin. Se si fa la pace fra le due parti, anzi se le due parti lavorano all’unisono allora l’esperimento riesce, il matrimonio interiore è una alchimia riuscita, l’unità è raggiunta.

Smettiamola di essere dei passivi mutanti. Qualcuno ci sta iniettando un virus: crediamo che stiano “liberando” i nostri corpi e i nostri costumi e invece stanno mutando le nostre menti e le nostre coscienze, rendendoci simili a burattini.

Paolo D'Arpini



Integrazione: 

Dopo le dichiarazioni della Chiesa a proposito di quella boiata antidemocratica ed autoritaria del DDL Zan mi fa specie leggere le critiche alla Chiesa di tutti coloro che da Sinistra si esaltavano per il compagno Bergoglio. Per alcuni papa Francesco I sarebbe dovuto diventare il leader dei no global e del movimento anticapitalista. Mi chiedo ma costoro hanno mai capito che esiste un nesso tra la difesa dell' ambiente e la questione che attiene il DDL Zan? Hanno capito o no che le questioni non sono due ma solo una ? Ma hanno capito che ridurre ogni cosa a costruzione culturale equivale a negare il senso stesso della natura? La conseguenza logica di una teoria che sostiene che la realtà sia solo una costruzione culturale è che anche la natura è una costruzione culturale e che potrebbe non esistere nemmeno al di fuori della ragione. Negare come pretende la teoria gender che il genere sia una scelta che dipende da fatti culturali, educativi, da come ci si percepisce, ecc equivale a negare la natura stessa. La questione ecologica in tanto ha senso perché riconosciamo che noi stessi siamo parte integrante della natura e che attraverso essa conserviamo noi stessi. La difesa dell'ambiente ha in sé l'idea della conservazione e una tale idea non può essere scissa da dati naturali come ad esempio la riproduzione. Nel momento stesso in cui si interviene su un dato come questo automaticamente si mette in discussione il dato naturale. È dal dato naturale che nasce la prima forma di società. Voler forzare determinati elementi significa creare le condizioni per la disumanizzazione e la contestuale negazione della natura.
Gerardo Lisco 

1 commento:

  1. Commento di C.C.: "Ci troviamo in un mondo asservito alle follie della mente, dominati dall'alienazione di massa che fa danni su danni, ripetutamente, accettando supinamente l'inaccettabile. Trans-umanesimo e non conquista dell'evoluzione... poveri noi..."

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