giovedì 17 febbraio 2011
Benito Castorina: “..sulla copertura di cemento-amianto della Barilla di Melfi e sulla etichettatura alimentare respinta dalla CE.. vorrei dire che.."
"Non seguite l’onda che vi copre la visuale, ma cavalcatela vi si aprirà una visione" (Beaver)
Carissimi,
lo stabilimento di Melfi della Barilla ha avuto le verifiche degli enti preposti che definiscono idonee le strutture (in riferimemto al problema amianto vai a http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/search?q=amianto+barilla"
Io ho consigliato a Barilla, che anche se si ritiene in regola, gli conviene sostituire comunque le coperture in cemento-amianto con pannelli fotovoltaici di Beghelli o Moncada, che perlomeno sono fabbriche italiane di fotovoltaico, con lo slogan Beghelli e Moncada salvano il buon nome di Barilla: una storia tutta italiana.
Come sapete sono contrario al fotovoltaico concentrato (si fa un uso riflesso ma non riflettuto sulla ricchezza dell’energia del sole) e ancor più quello di produzione tedesca o cinese che fa ricchi quei paesi grazie alla disinformazione degli italiani, che amano farsi del male (i tedeschi oltre a usarci aumentano il loro PIL), inoltre acquistiamo l’energia da centrali atomiche dei francesi (il 75% dell’energia francese proviene dal nucleare) energia che non sanno come immagazzinare e noi gli facciamo un triplo favore ( risparmio spesa smaltimento, acquisto esuberi, aumento PIL), ma siamo generosi pagando qualcosa che per loro avrebbe un grosso costo per lo smaltimento (le centrali nucleari non si accendono la mattina e spengono la sera).
Viva la biomassa dedicata per la produzione di energia, carburanti e polimeri, unica soluzione per risolvere anche i problemi di desertificazione, allagamenti, frane, impoverimento delle falde, inquinamento da arsenico e metalli pesanti, surriscaldamento del pianeta, prevenzione dell’inquinamento del Mediterraneo, occupazione, sbarchi dei paesi del Magreb, e, scusate se è poco, ma come sapete c’è molto altro!
Tornando alle giustificazioni inviatemi da Barilla vi allego i due file reperibili anche al link:
http://www.barillagroup.com/corporate/it/home/media/posizioni-aziendali/melfi.html
Ed inoltre, sul problema della bocciatura CE per l'etichettatura dei prodotti alimentari (vedi dichiarazioni di Giuseppe Altieri sul Giornaletto di Saul del 17 febbraio 2011) vorrei precisare che....
Una pietra in mano non è un’arma, è uno strumento, chi ha spirito costruttivo la esamina e se ne ha le proprietà la utilizza per costruire la casa della democrazia. Lanciarla è perdere uno strumento, lanciarla contro una persona, oltre alla pietra ci può fare perdere la persona. Noi apparteniamo all’umanità.
Era il difetto della legge bipartisan quello di richiedere maggiori garanzie per i consumatori?(il riferimento è alla legge sulle etichettature)
Il Piero Nuciari di cui al Link, sostiene:
In pratica si è ripetuto un copione già visto con la legge 204/2004, quando il legislatore italiano provò a introdurre l’obbligo di citare l’origine delle materie prime sulle etichette di tutti i prodotti alimentari. All’epoca, come si ricorderà. la Commissione europea rilevò l’incompatibilità della norma con quella comunitaria e diffidò l’Italia dall’applicarla.
Quella legge non è di dx ne di sx, è bipartisan e quei politici italiani li abbiamo eletti noi. E quelli europei che hanno sollevato le obiezioni? E quali parlamentari volevano gli OGM e quali hanno introdotto la soglia di ammissibilità…
E la soia OGM per chi è una novità? E farmaci contenenti OGM perché continuiamo a comprarli?
Non tiro la mia pietra perché gli altri l’anno tirata, mi ispiro al discernimento, e mi sento parte di ogni azione umana di cui comunque ho colpa o merito, cerco di discernere ed imparare da ogni accadimento, senza cercare colpe altrui ma insegnamenti. Non mi tiro fuori.
Caduti i muri, cadute le ideologie, caduti i partiti, deve cadere anche la definizione di coalizione di Governo e coalizione di Opposizione, per dar luogo a coalizioni di Governo e di Proposizione (il ruolo di opporsi è frenante, di proporre è dinamico e stimolante), per dare moto e direzione al corpo elettorale che viene guidato secondo sua scelta, da una destra o una sinistra, da una coalizione che propone e una che governa. Il corpo elettorale è uno e così rimarrebbe indiviso. La divisione è uno strumento che giova a chi gestisce con spirito di potere, l’unità è un sostegno per chi gestisce con spirito di servizio.
Cerchiamo nelle cose ciò che ci unisce per discutere e raggiungere un accordo su ciò che ci divide. Riserviamo le emozioni al privato, le tifoserie per lo sport, ma teniamoci la calma e il discernimento nella ricerca di unità, condivisione e quell'equilibio che è la porta della felicità.
Con affetto,
Benito Castorina (nella foto, il giorno del suo compleanno)
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