"Mi sembra molto importante. Per la salute di tutti e per il fegato di chi ha ancora la capacità di scandalizzarsi e di inquietarsi" (Fabrizio Belloni)
"L'UNICA COSA DI CUI CI SI DOVRBBE STUPIRE è CHE QUESTA NOTIZIA CIRCOLI SOLO ADESSO" (Giorgio Vitali)
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E’ più facile e veloce bonificare uno stabilimento di 9,58 ettari pieno di amianto o tappare la bocca ad un giornalista scomodo corrompendo Aruba per fargli chiudere il sito?
Per la Barilla evidentemente la seconda ipotesi è stata più conveniente. Forse pensavano che tappando la bocca ad un giornalista non ci sarebbe mai stata una cassa di risonanza… e qui sisbagliavano di grosso perché adesso metteremo in moto la macchina del fango.
La nota holding Barilla, produttrice di deliziose merendine, pasta, fette biscottate, snack, pani morbidi, sfoglie e merende varie, ha uno stabilimento a San Nicola di Melfi, in Basilicata. Lo stabilimento è pieno di amianto , ha il tetto fatto di eternit nonostante la legge 257 del 27 marzo 1992 che obbliga alla bonifica.
Con tutti i soldi che ha la Barilla , invece di bonificare lo stabilimento, preferisce pagare costose pubblicità che presentano le merendine più “sane” e belle d’Italia.
Il problema dell’eternit è che a lungo andare, si sfibra dando origine a piccolissime scaglie invisibili all’occhio umano. I frammenti volatili, possono, una volta respirati, provocare tumori alle vie respiratorie anche a distanza di anni. In questo stabilimento lavorano oltre 500 persone per un totale di 65 mila tonnellate annue di prodotto alimentare smistato nel nostro Belpaese.
Buone le Nastrine vero? Quello è l’unico stabilimento che le produce, quindi se avete mangiato le Nastrine in vita vostra, sappiate che provenivano da uno stabilimento con tetto in eternit e con moltissime probabilità, il tetto vecchio del 1987, sta già facendo svolazzare le piccolissime scagliedi amianto.
Queste non sono mie inchieste, sono inchieste del giornalista Gianni Lannes, un giornalista con la schiena dritta che lavorava per La Stampa. Il suo lavoro è stato bloccato da mazzette e intimidazioni, quindi ha deciso di continuare aprendo un sito tutto suo, un sito libero dove pubblicare le sue inchieste: http://www.italiaterranostra.it/
Mi sono occupata spesso di divulgare i contenuti del sito di Lannes, perché provo una grande stima per il suo lavoro, perché ci conosciamo un pochettino e perché ci siamo sentiti spesso per motivi di “divulgazione”…
Negli ultimi tempi ho trovato il suo sito “spento”, pensavo che forse lo stavano spostando, o stavano facendo modifiche. Ho aspettato, forse troppo. Questa mattina mi sono decisa a prendere il telefono e a chiamarlo; una persona sotto scorta non può sparire per tutto questo tempo, e con amara sorpresa, ho saputo che il sito è stato rimosso illegalmente.
Qui sotto le parole di Gianni Lannes: “La Barilla dei noti fratelli delega il professor avvocato Vincenzo Mariconda con studio a Milano per il lavoro sporco. Invece di rimuovere l’amianto fuorilegge (legge 257/1992) che imbottisce lo stabilimento di merendine e biscotti a San Nicola di Melfi in Lucania, tentano illegalmente di far cancellare il sito del giornale online ITALIA TERRA NOSTRA . Invece di denunciare alla magistratura per l’eventuale reato di diffamazione a mezzo stampa, tutto da dimostrare o citarci in giudizio in sede civile per un risarcimento danni, chiedono ad Aruba di oscurarci. Questa è la democrazia di chi è socio degli Anda-Buhrle (dall’anno 1979), noti soggetti trafficanti a livello internazionale di armi e ordigni. Se si tiene ad una voce libera è il momento di agire nel solco della legalità per rivendicare concretamente il diritto alla libertà di espressione. Tra l’altro sul caso sono state presentate diverse interrogazioni ancora senza risposta dal governo Berlusconi.
BOICOTTIAMO LA BARILLA. SOS: pubblicate sul web e diffondete le inchieste di ITN sull’amianto alla Barilla di San Nicola di Melfi.”
Intanto quest’articolo girerà il web in lungo e in largo, mi occuperò personalmente con tutte le mie forze di divulgarlo quanto più riuscirò tramite amici, blogger, resistenti, Agende Rosse, siti e testate giornalistiche. Non è una minaccia, è un avviso. Consiglio alla Barilla di bonificare al più presto perché Gianni Lannes non è solo, e nemmeno io sono sola. La rete fa rete, e sulla Barilla c’è ancora talmente tanto da dire che l’unico modo per tappare le bocche è quello di mettersi in regola!
Buona colazione a tutti.
Helene Benedetti
lunedì 7 febbraio 2011
Helene Benedetti, Barilla, eternit, Gianni Lannes, San Nicola di Melfi, merendine, biscotti... e noi mangiamo!
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Gianni Lannes e le sue balle di amianto
RispondiEliminahttp://www.luigiboschi.it/?q=node/39340
A me risulterebbe invece che:
-vi è stata denuncia alla Magistratura nei confronti di Lannes ed è stato citato in giudizio;
-il sito italiaterranostra.it non è stato oscurato attraverso pressioni di Barilla su Aruba, ma direttamente dal titolare del dominio su consiglio del proprio legale;
-il tetto di 11.000 mq su 52.000 dello stabilimento non presentava anomalie, ma era in perfetto stato di conservazione e non vi era alcun pericolo di salute;
-le analisi ambientali non rilevavano la presenza di fibre di amianto aerodisperse;
-i lavori comunque di sostituzione delle lastre in fibrocemento pianificati nel 2008, sono iniziati nel 2010 e terminati l'11 gennaio 2011 con smaltimento dell'amianto seguendo le indicazioni di legge.
Su quale credibilità viene quindi ora prodotta questa infinita replica di copia e incolla? Per non parlare delle mail che circolano... E' evidente il piano. Non è un tam tam casuale di rete.
C'è una precisa organizzazione. Sembra infatti una studiata strategia con una volontà di produrre un danno, disinformazione e voluta denigrazione, piuttosto che denunciare qualcosa. Questo è evidente! Lo dicono pure: "metteremo in moto la macchina del fango"
Luigi Boschi
Scrive Benito Castorina, al proposito dell'amianto a Melfi etc.: “Non seguite l’onda che vi copre la visuale, ma cavalcatela vi si aprirà una visione” - Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2011/02/benito-castorina-sulla-copertura-di.html
RispondiEliminaMio commento sull'articolo soprastante: “Spirito armonico e giusto, per ottenere risultati pratici. Benito ha espresso pacatamente dati di fatto... la sua posizione pragmatica e propositiva mi piace... c'è bisogno di concretezza per ottenere risultati concreti, ciò non toglie che anche le denunce portate avanti da Altieri (e da altri) siano utili alla causa. Come si dice... una botta al cerchio ed una alla botte!”