domenica 29 dicembre 2019

Vaccini sì, vaccini no?


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Scrive Daniele Bricchi del Gruppo Igienista Italiano: "...il 6 gennaio 2020 iniziamo un altro ciclo di ritiri sull'Igienismo.  Riguardo ai vaccini  butto li una idea: chi non è completamente contrario alle vaccinazioni, su quali elementi tangibili e prove e fatti verificabili lo è? E' una domanda che le persone dovrebbero fare ai sostenitori dei vaccini, oltre a chiedere le prove delle ragioni dell'obbligo. E' una domanda molto semplice: perché alcuni non sono contrari ai vaccini? (danielebricchi@hotmail.com)

Risposta di C.R.: "Se ti devo dire perché non sono a sfavore, la risposta non è univoca e tanto meno definitiva. Sono nata nel '59, a quell'epoca si facevano "poche" vaccinazioni: vaiolo, anridifterica, antitetanica, antipolio e forse un'altra che non ricordo.Io ero una bambina gracile e mia madre, che era infermiera, non mi fece mai fare l'antivaiolosa perché spesso ero malata e , rimanda che ti rimanda, alla fine non la feci. Poi il vaiolo fu dichiarato eradicato . Le altre me le fece fare. Erano direi la famosa , allora , bivalente (antidifterica e antitetanica) per inoculazione e l'antipolio (la zolletta di zucchero con la goccina).

Quando avevo circa 13-14 anni nella mia scuola c'era una ragazzina che aveva avutola polio, ci fu un'epidemia negli anni '60 e un mio fidanzatino di quando avevo circa 14 anni pure. Tutti e due avevano un marcata zoppia e sicuramente avevano l'arto offeso poco sviluppato. Questi li ho conosciuti personalmente, poi andando al mare, sempre in quel periodo se ne vedevano spesso, ragazzi con un arto offeso. Per questo la vaccinazione contro la polio la trovo utile. Dopo quella volta, con la vaccinazione, di nuovi casi non ne ho più visti. Non sono informata sulla presenza in circolo di questo virus ora. Ma non credo proprio che sia eradicato (altrimenti, come nel casodel vaiolo, la vaccinazione sarebbe state sospesa).

Per quanto riguarda l'antidifterica non conosco questa malattia, ma per quel poco che so era abbastanza diffusa e provocava disturbi respiratori gravi fino a morte. Come sopra non conosco la diffusione attuale dell'agente eziologico, ma sono favorevole al suo uso. Stesso discorso per l'antitetanica: il tetano è una malattia ancora presente in Italia, non contagiosa (si contrae per l'inquinamento  di ferite con le spore presenti nell'ambiente), grave, che porta a una morte tragica, per asfissia. Anche in questo caso il rapporto costo beneficio, per me, è a favore della vaccinazione. L'unica cosa  farei fare la prima, come era una volta, su bambini più grandicelli.
Per quanto riguarda le altre vaccinazioni devo dirti che non sono particolarmente informata.Fortunatamente non ho figli minori in età vaccinale, mia figlia ormai ha 26 anni e quindi decide per sé (tra l'altro è medico). Io stessa faccio i richiami dell'antitetanica come previsto a scadenza.Tieni presente che sono anche un soggetto a rischio, essendo veterinaria usl e quindi essendo a contatto spesso con materiale fecale, che è la fonte dei clostridi del tetano.
Alcuni mesi fa ho incontrato una collega libera professionista che portava il suo bambino di pochi mesi a vaccinare e le ho chiesto brevemente cosa ne penssse e lei mi ha risposto con un sorriso che era ben favorevole a farle, e tutte.
Tieni presente che noi veterinari siamo stati educati a "pane e vaccini"; diverse malattie infettive degli animali sono state debellate o almeno contenute grazie alle vaccinazioni di massa, alcune delle quali obbligatorie, molte facoltative, ma che vengono sempre più utilizzate negli allevamenti intensivi. E qui entra il tasto dolente: negli allevamenti intensivi, per quanto "ben" tenuti, gli animali sono sottoposti a un sistema di vita innaturale,; gli animali sono a stretto contatto, vedono raramente il sole, mangiano cibo standardizzato senza possibilità di scegliere, non possono svolgere liberamente le attività per loro naturali dal punto di vista etologico. Lo stato di stress più o meno grande sicuramente abbassa le difese per cui sono più soggetti ad essere contagiati da virus e batteri e a reagire malamente.

Tutto questo discorso per dirti che anche i nostri bambini adesso sono un po' dei "polli di allevamento". La maggior parte dei nostri bambini, a causa delle condizioni sociali (genitori che lavorano entrambi, famiglie monogenitoriali, assenza di nonni o nonni non disponibili ad accudire i nipoti perché devono lavorare fino a 60 anni e più -grazie sig. ra Fornero -  spesso crescono negli asili nido dove sono a contatto con tanti altri bambini e operatori che potrebbero trasmettere malattie (?). Non certo il tetano. Ma forse l'epatite, la pertosse, lo pneumococco e non so cos'altro si. Ti ripeto, poi, se avessi avuto figli minori in età vaccinale mi sarei informata di più.

A naso penso questo: iniziare così presto con tutti questi antigeni non mi pare buono; poi mi chiedo se gli adiuvanti che vengono usati sono così pericolosi? Non so: certo, iniettare metalli pesanti (alluminio, mercurio) forse non fa così bene, ma , ad esempio, la medicina alternativa prevede l'uso (certo per bocca) di argento e oro colloidale.... questi non fanno male? Poi, questi metalli pesanti sono nella composizione di tutti i vaccini o solo di alcuni? Sarebbe bello saperlo!

Credo che su questo argomento ci sia tanta disinformazione e per questo spero che questa organizzazione (VVV) politica abbia successo. Ma la verità si saprà mai? E tutta questa massa di no vax, che spuntano fuori adesso (cioè da pochi anni) si informano veramente e senza pregiudizi? Secondo me questa ondata è un po', per alcuni, anche una "moda". Se non ci fosse stata la faccenda dell'obbligo vaccinale emanato recentemente e magari avessero fatto campagne vaccinali mirate, spiegando bene per cosa era bene vaccinare e perché, non credo ci sarebbe stata questa sollevazione popolare. 

Un ultima questione: l'effetto "gregge". Dai miei studi l'effetto gregge esiste. Una malattia infettiva si trasmette più facilmente se l'agente eziologico trova una popolazione recettiva (cioè non vaccinata o dove gli individui non hanno già contratto la malattia e si sono immunizzati naturalmente). Facciamo l'esempio del morbillo che credo sia la malattia per la quale più interessi questo effetto. Quando io ero bambina tutti o quasi abbiamo avuto il morbillo e siamo guariti senza portare conseguenze. Ricordo di aver avuto oltre alle bolle, la febbre molto alta tanto che un giorno ci vedevo doppio e non dissi niente ai miei per non spaventarli, prevedendo di cominciare da subito ad abituarmi a leggere con questo difetto che temevo sarebbe rimasto in permanenza. Fortunatamente il difetto a breve sparì. Ora non conosco le statistiche, né quelle di allora (sarà stato il 1969, avevo 10 anni e dovetti saltare la prima comunione), né quelle attuali, ma pare che il morbillo, in bambini con basse difese e/o malati, possa avere conseguenze gravi (meningite con disturbi neurologici permanenti). Allora se in una classe di bambini, di nido, materna o anche più grandicelli, c'è uno di questi bambini defedati, che può incorrere in questi problemi, è giusto o non è giusto che gli altri bambini siano vaccinati? Considerando poi che un momento di stress può capitare a tutti. Certo, se un bambino vive in campagna, all'aria aperta, con cibo buono e sano e pochi contatti con bambini potenzialmente portatori, il rischio non c'è o quasi. 

Comunque mi accorgo che il discorso sta diventando sempre più lungo e di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante. Spero di averti spiegato perché non sono contraria ai vaccini, ma ho solo qualche dubbio."

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