domenica 24 dicembre 2017

Neo colonialismo: "Ius Soli e immigrazione forzata"

Immagine correlata

Ius Soli e immigrazione forzata. Entrambe sono tecniche di neo-colonialismo. 

Ma come vi permettete di creare le condizioni perché la gente debba essere sradicata dalla sua storia, identità, cultura, perché le sue terre e i suoi ambienti sono stati resi invivibili dai nostri predatori occidentali, per poi venire scagliata addosso ad altre società per servire da schiavi e dumping sociale? 

Come vi permettete di parlare di  integrazione e assimilazione che non significano altro che spogliare i soggetti deportati della loro identità, storia, cultura, coesione sociale, per essere snaturati dai colonizzatori.

Guardatevi in giro e vedete quale razza di integrazione lo spostamento di masse portatrici di altri riferimenti civili e sociali ha portato. Tra italiani importati e sudtirolesi colonizzati, dopo un secolo, non esiste comunicazione, nè amalgama. Tra pakistani, indiani, caraibici in Regno Unito e britannici si tratta di isole del tutto separate da generazioni, così tra turchi e tedeschi, con gli importati in eterno subordine, salvo qualche zio Tom (vedi sindaco di Londra). Idem da 300 anni in Usa tra neri e bianchi. Idem a Milano tra cinesi e autoctoni.

I termini integrazione, assimilazione, meticciato sono definizione false, ipocrite e di schifosa natura razzista.

Ammantare tutto questo di buonismo e catturare i gonzi per farne i propri ascari colonizzatori è stata la grande invenzione del mondialismo che ha bisogno di livellare, annullare, amalgamare, deidentificare, desovranizzare i gruppi storici, plebizzare masse indistinte e prive di coscienza di sé. Solo così, e tramite l’ausilio tecnologico dei Frankenstein di Silicon Valley, che spersonalizza esasperando il narcisismo individualista e, al tempo stesso, lacera il rapporto con il reale e la coesione sociale , si eliminano gli ostacoli alla mondializzazione e alla relativa dittatura degli orchi del capitale. 

Ripeto: OGNI JUS SOLI INFLITTO QUI E’ UNO JUS SOLI NEGATO A CASA PROPRIA. E il milione di giovani quadri siriani deportati dalla Merkel per tenere in piedi l’export tedesco sarebbero serviti meglio all’umanità tutta, se fossero rimasti in patria a difenderla dagli stessi colonizzatori che poi li “accolgono”. E i milioni di africani, afghani, bengalesi che finiscono nei nostri campi e nelle nostre fabbriche, o nelle mense Caritas di un immenso caporalato, avrebbero dovuto costruire il futuro dei loro paesi e non lasciarli alla mercè della Monsanto e dell’Exxon.

Questi giovani vengono depredati delle loro terre e dell’agricoltura di sussistenza dalle monoculture del land-grabbing. Perso questo, insieme alla loro millenaria cultura, finiscono inurbati nelle bidonville delle metropoli dove trovano Ong e missionari che gli prospettano il Bengodi in Europa. Poi, lungo la filiera da qui attraverso trafficanti e Ong varie, ci rimettono i 20-25.000 dollari rastrellati nella famiglia e si ritrovano nel bivacco di Como o della stazione di Milano. Dove su di loro lacrimano i nostri cuori.

Ma che schifo fanno gli europei, i Manconi, le Boldrini, i Bergoglio, i Medici senza frontiere e con tanti elmetti bianchi...

Fulvio

Immagine correlata


4 commenti:

  1. Commento di Paolo Sensini: "Quest'anno la Germania ha espulso dal paese oltre 22mila immigranti. In Francia - dove secondo l'omologo di Minniti Gérard Collomb «chi ha perso il diritto d'asilo va sistematicamente espulso» - i migranti messi alla porta nel 2017 superano quota 28mila. L'Italia del governo Gentiloni e del suo degno ministro degli Interni Minniti, non solo fa solo finta di espellere i clandestini che si macchiano di reati e non hanno alcun titolo per rimanere sul territorio, ma organizza corridoi umanitari-elettorali con la collaborazione di CEI e Alto Commissariato ONU per andarne a prendere ancora di più. E siccome il viaggio in nave è lungo e scomodo, li si accoglie con i velivoli dell'areonautica militare. Siamo a Natale, e il governo italiano è talmente pieno di risorse da permettersi qualche piccolo extra"

    RispondiElimina
  2. Commento di Massimo De Amicis: “La Libia ha imprigionato più di 10.000 autoproclamati profughi provenienti dal sud, la nostra Chiesa ed il nostro Governo, in accordo con l'ONU, hanno assunto il compito di sottrarli dai soprusi e di "salvarli", portandoli in Italia attraverso il nuovo corridoio umanitario aereo. Gli ipocriti ci stanno riuscendo: stanno trasformando il nostro Paese, nelle strutture e nella mentalità, per asservirlo all'apostolato internazionale cattolico. Tutto per soddisfare la mania di grandezza di un Pontefice megalomane e senza alcun rispetto per il nostro Paese, costretto così a sopportare enormi spese e disagi sociali in nome di un cristianesimo manipolato e deviato verso interessi di parte. Chi si assumerà il compito-dovere di aiutare i milioni di Italiani stretti nella morsa della miseria, delle calamità, della delinquenza?”

    RispondiElimina
  3. Commento di Manuela: "Grazie a tutti, perché leggendovi ho approfondito tanti argomenti! Grazie a Fulvio Grimaldi per le sue argomentazioni sui migranti che mi permettono di controbattere (anche prendendomi l'accusa di essere diventata una squallida razzista di destra) ai non pochi conoscenti che ancora in buona fede pensano che la mancata approvazione dello JUS SOLI sia una grande vergogna..."

    RispondiElimina
  4. Commento di Jure: "Già, Fulvio, sacro e santo.

    Tra l'altro, "Tra italiani importati e sudtirolesi colonizzati, dopo un secolo, non esiste comunicazione, né amalgama" somiglia alla situazione attuale del confine orientale, nelle terre conquistate dall'Italia sabauda al soldo dell'Impero inglese a spese dell'Austria-Ungheria, la cui demolizione era tra gli obiettivi e motivi -anglosassoni- della Prima GM (con la Russia gli è andata male subito, con i tedeschi hanno fatto qualche errore di stima in prospettiva...). Tali territori, con preponderante popolazione slovena, andavano 'ripuliti' e italianizzati per legittimarne la conquista, al pari del SudTirolo. Un progetto di inizio secolo che prosegue tuttora, passato dai Savoia a Mussolini poi alla DC e ora in mano ai 'nostri sinistri'. Metodi: tutti quelli sperimentati nelle colonizzazioni, nessuno escluso, dal terrorismo alla deportazione (piani governativi di inizio secolo disponibili) fino a quelli 'soft' di demolizione dell'industria a causare disoccupazione, impoverimento e quindi emigrazione 'volontaria'. In parallelo, importazione di italiani (in genere meridionali, per ovvie ragioni) a coprire funzioni pubbliche, dal prefetto all'insegnante allo spazzino. Trasformazione del Litorale adriatico da comparto produttivo e marittimo a terziario di sussistenza e dipendenza dal potere centrale, con tutte le conseguenze immaginabili: clientelismo e devozione a chi ti dà il pane, distruzione della forza operaia come coscienza e autonomia di classe. Una completa trasformazione etnico-culturale (vedi 'Metamorfosi etnica al confine orientale', P. Purini se non erro). E soprattutto sociale.
    Oggi, la 'comunità slovena' è rinchiusa in sè stessa, preda e venduta dai suoi 'dirigenti' alla chiesa cattolica e controllata dalle associazioni settarie legate alla sinistra istituzionale (banche comprese). I sudtirolesi han saputo far meglio, mi sa.
    Ultime notizie dalla 'comunità slovena' regionale:
    1. atto di fedeltà al PD in cambio di un seggio garantito nel prossimo Parlamento.
    2. valutazione positiva per una eventuale doppia cittadinanza italiana-slovena (come da proposta austriaca per il Sud Tirolo). Riservata però 'soltanto ai membri attivi della comunità slovena', cioè a quelli che si sono spesi da 70 anni a rinchiudere gli sloveni d'Italia in un bel 'recinto dorato' sotto controllo del governo centrale.
    Tutti gli altri? Italianizzati, come Jure Eler, ovvero Giorgio Ellero (patronimico italianizzato nel 1930). Che non sarà mai né italiano né sloveno, sulle carte. Almeno fino al prossimo spostamento del confine orientale..." (Jure)

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.