Ha davvero ragione Marcello Veneziani quando scrive “quel che è terribile, nei nostri giorni, non è la radicalità e la profondità della crisi, ma l’assenza di reazioni, la totale rassegnazione per quello che accade: una penosa ritirata in se stessi”.
Ne è esempio di evidenza solare l’accettazione passiva e quasi la vergogna a reagire di fronte ad un ipocrita spot pubblicitario, che nell’apparente missione di prevenzione sanitaria, realizza, in realtà, una potente legittimazione della sessualità contro natura, con tutte le implicazioni tragiche che ne possono derivare.
"Famolo protetto”, si potrebe umoristicamente etichettare, se non ci fosse da piangere, uno spot per omosessuali come quello tristemente vero della Coop, che circola in rete negli ultimi giorni, con tanto di precisazione: per noi di Coop la salute delle persone è importante. Con i preservativi Fallo Protetto, promuoviamo ogni giorno una corretta e consapevole educazione sessuale, anche tra i più giovani. Proteggere le persone che si amano di più significa rispettare se stessi e l’altro. Scegli i preservativi Coop: Classici, Sottili e + Spessi! L’unica scelta sbagliata è farlo senza. Fatti trovare pronto e fallo protetto!
E' semplicemente orripilante. Ma la cosa ancor più sconcertante sono le repliche che ricevi, se ne fai divulgazione critica, anche da persone di insospettabile moralità e con buon bagaglio intellettuale che ti chiedono con stupito candore "perché".
L'assuefazione alla pericolosissima banalizzazione del sesso, con le sue implicazioni nefaste sul piano sanitario, etico e antropologico, è il vero problema e, in fondo, c'è da temere purtroppo che sia anche il vero scopo di chi propone questi messaggi diabolici, in modo subdolo e ipocrita.
D'altronde la perversione globale che minaccia l’evo contemporaneo non conosce davvero limiti: Teen Vogue, famoso giornale di moda, nella versione destinata alle adolescenti, ha recentemente pubblicato una “guida al sesso anale” per le ragazzine; un invito alla trasgressione dove si legge testualmente: “Solo perché hai una vagina non significa che l’anale è proibito. Molte proprietarie di vagine amano il giochetto anale. Non hai bisogno di avere una prostata per godere sesso anale. Anche per voi senza prostata, la stimolazione del vostro ano è tuttavia piacevolissima – ricordate tutte quelle terminazioni nervose…”.
Si noti bene: “proprietarie di vagina”, che, ovviamente “…è mia e, quindi, me la gestisco io!”.
Ma il punto non è questo. Il vero problema è un altro: guai se reagisci di fronte a tanto scandalo! Rischi, come la dottoressa Silvana De Mari, endoscopista con esperienza pluridecennale nei casi di sodomia, di ritrovarti dileggio di patetici e arroganti conduttori radiofonici come quelli de La Zanzara, i quali, senza rendersi conto della demenzialità prosaica e anti scientifica dei loro argomenti, tentano di additarti come oscurantista, sessista e razzista.
E allora, una volta per tutte, lo dico forte e chiaro : “la Coop non sono io” e, spero, neanche tu!”.
Adriano Colafrancesco
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