sabato 30 dicembre 2017

Caro vecchio 2017... anche tu te ne sei andato!


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Caro vecchio 2017, avendo già buttato dalla finestra (di Windows), nel corso dei tuoi 12 lunghi mesi di vita, tutti (o quasi) i miei turbamenti, non mi restano che questi ultimi spiccioli che ti prego di passare in consegna, la notte di Capodanno, al 2018, perché ne faccia tesoro per lui e per tutti gli anni a venire dopo di lui. E’ un monito dedicato al nostro Paese e più in generale all’Europa, attraverso le due figure che più autorevolmente rappresentano l’uno e l’altra questo post di San Silvestro, con l’auspicio di tempi migliori e nella fiducia in un risveglio autentico delle coscienze e degli animi di buona volontà.


Gentiloni, il giustiziere della Rai (che impunemente oggi va ancora farfugliando sibillino amenità tipo “in un grande paese democratico resta fondamentale l’informazione professionale”) l’aveva promesso ed è stato di parola: “avanti fino a fine legislatura!”. Sicché l’ultima preoccupazione del sedicente governo in carica riguarda le intercettazioni, ossia il terrore che strumenti di indagine più che dovuti contro il dilagare in politica del malaffare, possano essere utilizzati pienamente e in un quadro di trasparenza dovuta da parte di chi assume incarichi a tutela e nell’interesse della collettività.

Tutto in linea, del resto, col suo compare Juncker, giustiziere d’Europa: “L’Europa non è ancora ben attrezzata per difendersi dai ciberattacchi. Per aiutarci a difenderci, la Commissione propone oggi nuovi strumenti, tra cui un’agenzia europea per la cibersicurezza!”. La vera urgenza del Nuovo Ordine Mondiale è l’incaprettamento di tutte le possibili forme di espressione non allineate.

In verità sanno bene entrambi che “L’Europa che nasce tra il compiacimento ufficiale e obbligatorio, toglie sovranità agli Stati europei, ai vecchi Stati nazionali, ormai troppo piccoli per poter competere nel “mercato globale”, ma non esercita poi per sé la sovranità che si è avocata. Lo fa di proposito, il governo europeo non vuole essere politico. Si è autonominato “commissione” e i suoi ministri sono “commissari”. Se fossimo ancora politicamente vivi, il termine stesso ci agghiaccerebbe: evoca i commissari del popolo, il commissariamento, ossia la messa sotto tutela, il commissario di Polizia. Il termine e le prerogative del commissario si situano al di sotto del governo politico, e della legittimità democratica; il commissario svolge una funzione amministrativa, dai confini imprecisati, e per questo torbidamente illimitati. Il commissario è sempre un funzionario addetto al controllo e alla regolazione, spesso punitiva. Non per caso la Commissione Europea non emana leggi, ma “direttive”, ossia quasi-leggi. Ecco a cosa si è ridotta l’Europa: si lascia governare da quasi-istituzioni, da un quasi-governo, e obbedisce a quasi-leggi. Il tutto inquadrato in una quasi-democrazia, fondata non sulla partecipazione appassionata, ma sulla passività inerte e sull’astensione!” 

Ricordatene bene, quindi, caro 2017, e ricorda al 2018 di ricordarlo ai nostri connazionali, quando saranno nel segreto dell’urna, di diffidare del gatto e la volpe sempre pronti a rapinarci dei nostri zecchini: Il pericolo di ritorno al futuro, è sempre in agguato.

Buon San Silvestro!
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Adriano Colafrancesco 




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