mercoledì 22 novembre 2017

Sinistri buonisti cristiani e l'altra faccia dell'accoglienza


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L'alleanza tra Radical Chic, ricchi,  dei quartieri bene e le organizzazioni immigrazioniste esprime un odio razziale contro i  nostri concittadini che hanno il difetto di essere poveri e di non  capire per quale fottuta ragione debbono sobbarcarsi i disastri dell'Africa.
 
La catto-sinistra buonista  ha  l'atteggiamento di chi si è sradicato dal proprio corpo e si è iscritto ad una patria immaginaria i cui confini sono quelli  dell'utopia. Si tratta di una riedizione del paradiso cristiano in versione mondana in cui il rifiuto della realtà assume una chiave moralista immaginando una giustizia che coincide con i desideri dei  psichicamente deboli.

E si trasferisce in un piano politico i cui capisaldi sono la fedeltà a dei principi astratti alla cui obbedienza i  sinistrati attribuiscono una versione taumaturgica e salvifica. E amore verso una versione paradisiaca irreale in cui in cui la fine dei conflitti si realizza con una versione ridicola del pensiero magico.

Così, come nella magia un atto simbolico porterebbe a modificare la  realtà, la sinistra utopista  crede  di annullare la storia e meritare la pace come una sorta di grazia divina, che dal mesciaggio razziale genererà l'umanità unica. Il disprezzo sinistrese e cristiano per razza, stirpe e popolo è un masochismo folle ma coerente con chi disprezza il corpo umano integrato nella realtà storica in cui esso vive,  quello della catena di umani simili per genetica e cultura i quali, attraverso le generazioni generano  i popoli.

Ognuno di noi è quello che è in quanto generato dagli altri umani da cui è nato o venuto in contatto. Geni, idee, comportamenti sono determinati da tutte le interazioni che abbiamo avuto.

La stessa intelligenza è sempre di gruppo mai del singolo.

Le stesse personalità geniali hanno avuto maestri e sostenitori. Leonardo da Vinci, Einstein e similia se fossero vissuti  orfani in una giungla, magari allevati da animali, sarebbero stati solo dei minorati. Solo in quanto comunità organizzate possiamo esprimere una volontà capace di cambiare la realtà e costruire un esistenza a nostra misura. E  quello che favorisce tale organizzazione è bene, male quello che facilità la disgregazione. Una mente comune è favorita da una predisposizione caratteriale simile nei membri del popolo.

La somiglianza genetica aiuta a considerare il connazionale come un  parente. Con cui ci saranno divergenze di interessi ma non di visione del  mondo, non di radicale estraneità come nelle società miste. Quindi la logica stessa dovrebbe portare a preferire la difesa dei  confini alla sua abolizione.

 Ma non è così.

Mentre il buonista catto/sinistro  contrasta la mentalità che divide l'umanità in gruppi etnici, diventa a sua volta razzista per danneggiare la sua stirpe e nazione. Ci dice ad esempio che anche gli italiani sono migrati e si sono comportati male all'estero. Ma facendo così usa categorie razziali.

Un vero individualista direbbe che gli italiani migrati all'estero non sono più tali e nulla hanno in comune con chi rimasto in Italia. Perché  quindi sentirsi in colpa per degli estranei alla società definita giuridicamente come quella iscritta nei confini nazionali?

Ci dice poi che anche tra gli italiani ci sono tanti criminali e non abbiamo il diritto morale di criticare gli allogeni. Ma perché noi  dovremmo sentirci legati ai delinquenti se siamo tutti individui?

Un criminale italiano è legato a me solo perché connazionale? Non è razzismo anche questo? Una perversa solidarietà di sangue che funziona  solo a nostro danno?

Se non sono complice il delinquente è a me estraneo e semmai aggiungere a quelli indigeni anche quelli allogeni è pura follia. Che interesse abbiamo ad accogliere e mantenere degli invasori? Nessuno.

E se anche un apporto estero si rendesse necessario dovrebbe comunque  essere deciso dopo una discussione libera e democratica ove il nostro  interesse dovrebbe avere la preminenza assoluta.E una migrazione  temporanea sarebbe certamente preferibile ad una stanziale.
 
Il buonista catto/sinistro se ne infischia del bene nazionale in quanto ha escluso  la nazione e la stirpe dal novero delle categorie legittime di  pensiero. Il sacrificio umano dei popoli europei favorisce la vittoria  del parassita mimetico cristianomorfo che, come un fungo  parassita, spinge la sua vittima al suicidio ma propaga il fungo a sue spese.

La natura criminale dell'immigrazione abusiva  è testimoniata dal reato  d'opinione con cui è stata favorita, dal lavoro nero con cui è stata  sistemata economicamente, e dai discorsi razzisti con cui è stata  giustificata stile "gli italiani non vogliono più lavorare e fare figli  perché sono viziati e fannulloni ecc."  con cui una catto/sinistra buonista e  ormai sinistrata dai propri fallimenti rinnega la realtà in cui vive e  si rifugia per morire nella sua patria utopia. Ormai divenuta vero campo di concentramento mentale in quanto inutile a  interpretare la realtà per salvaguardare anche il solo vantaggio  personale, la semplice salvaguardia degli interessi vitali. Basta  rispondere alla semplice domanda: "cosa hanno guadagnato le masse  popolari,tra cui poveri,disoccupati e operai dall'immigrazione forzata?".

I cristiani possono credere nel paradiso dei pazzi ma le masse popolari?


(Stralcio di una lettera ricevuta)

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