Ogni giorno i mezzi di rincretinimento di massa ripetono fino alla noia che il “problema più grave dell’Italia è l’evasione fiscale”, e che “se tutti pagassero le tasse i contribuenti pagherebbero molto meno”. Mostrano invece meno solerzia nel ricordare che dal 2000 al 2015 l’attività della Guardia di Finanza contro gli evasori ha portato “a galla” quasi 506,5 miliardi di euro.
Ebbene, considerata l’enormità di un simile malloppo, risulta a qualcuno che il carico complessivo della tassazione sia nel frattempo diminuito? Oppure che questi salassi operati da Guardia di Finanza ed Equitalia, per di più fatti durante una crisi sistemica di proporzioni mai viste prima, abbiano favorito la diminuzione del debito pubblico? Niente affatto: le tasse non sono mai state così alte come oggi, sfiorando picchi di oltre l’80% di prelievo fiscale, e il debito pubblico è salito in questi giorni alla cifra record di 2.278 miliardi di euro.
La morale che se ne ricava è dunque una sola: più lo Stato idrovora preleva a forza soldi dalle tasche dei contribuenti e più ne scialacqua in spese totalmente inutili e improduttive. Senza ripianare peraltro alcun debito pubblico, che anzi è lievitato fino a cifre mostruose.
Per non parlare poi di tutto il resto: acquisto di armi obsolete e contributi alle guerre NATO, prebende e vitalizi ai politici e alti funzionari, assistenza alle centinaia di migliaia di migranti improduttivi, lavori pubblici taroccati, etc.
Paolo Sensini
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