“In Italia la democrazia è virtualmente scomparsa. Il Wall Street Journal, che non è un giornale radicale, si è posto la domanda di come le democrazie europee siano quasi del tutto collassate e ha sottolineato che, a prescindere dal tipo di governo al potere, di destra o di sinistra, seguono sempre le medesime politiche. Questo perché le politiche vengono decise da banchieri o da burocrati che non vengono eletti, o da funzionari che stanno a Bruxelles. Ciò che sta accadendo è che c’è il tentativo sistematico di distruggere lo stato assistenzialista che è stato ed è il fondamento dell’Europa e della civiltà europea, soprattutto nel periodo del secondo dopoguerra”.
A parlare così non è un qualunque complottista dietrologo e qualunquista ma, in pubblico convegno, Noam Chomsky, uno degli intellettuali americani più conosciuti al mondo, professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.
Il tutto, ovviamente, scientificamente occultato dai media di regime, sempre più zelanti nelle cronache che riguardano l'emancipazione dell’umanità attraverso il superamento dell’identità sessuale nei suoi generi maschile e femminile - promossa col contributo economico e politico delle potenti lobby d’occidente – e sempre più reticenti quando si tratta di cronache, riconducibili allo stesso tema, ma di inquietante attualità satanica.
Molto spazio, persino nei tiggì, all’attualità neolinguistica sugli adattamenti più opportuni per le cariche al femminile di prefetti e questori – questora, questrice, prefetta o prefettrice…. qui sta il problema! – zero carbonella su quello che sta accadendo al mondo, da tutti i punti di vista: climatici ma, prima ancora e soprattutto, esistenziali.
Una classe politica asservita ai poteri mondialisti, insulsa e ipocrita, spadroneggia arrogante, senza risparmiarci falsi moralismi, sulle nostre teste. Si vergognano di parlarne pubblicamente perché sanno bene in quali rischi incorrerebbero, ma non si fanno scrupolo di legiferare con la buona scuola, vere e proprie mostruosità che vogliono imporci, dichiarandole esplicitamente su un apposito sito.
Leggere per credere: “I sostenitori della teoria gender distinguono tra sesso e genere. Il primo è il sesso con il quale nasciamo, il secondo è quello che diventiamo. Il sesso è un dato biologico e naturale, il genere un dato psicologico e socio-culturale. In tale prospettiva, la differenza tra uomini e donne, l’essere maschio e femmina non è un dato oggettivo e reale ma è un prodotto della cultura e della costruzione sociale dei ruoli” (www.osservatoriogender.it)
“Il passo verso una popolazione di automi o di individui geneticamente modificati è in atto e noi siamo ormai troppo disinteressati e narcotizzati anche solo per scandalizzarci. Coloro che invece proveranno a osteggiare questo processo verranno fermati dalla psicopolizia che presto potrà vantare delle leggi per reprimere anche solo il pensiero non allineato col sistema. Questo avverrà se l’apatia delle nostre menti non verrà scalzata dal senso di urgenza che ci pone davanti a un bivio: continuare ad essere umani o abdicare alla nostra essenza. Se glielo permetteremo, il benessere che il mondialismo ci offre, ci strapperà tutto ciò che contraddistingue la nostra natura umana: la famiglia, l’amore coniugale, la cura dei figli, la filosofia, l’arte, il libero arbitri” *.
Svegliati e passaparola, altrimenti saranno loro a passare…. sulle nostre teste!
Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com
Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com
* da Unisex – Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta – Arianna editrice
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