sabato 29 novembre 2025

Tra Ermak, Umerov, e Zelensky il più pulito ci ha la rogna...


venerdì 28 novembre 2025

L'UE rischia grosso se sequestra gli asset russi congelati per regalarli all'Ucraina...


Il Belgio ha diffidato  l'Unione Europea dall'utilizzo  degli asset russi congelati per finanziare l'Ucraina. Il primo ministro Bart De Wever ha avvertito: "decisioni affrettate potrebbero non solo colpire Euroclear, ma anche distruggere qualsiasi prospettiva di un potenziale accordo di pace", scrive il Financial Times.

De Wever ha inviato una lettera a Ursula von der Leyen in cui ha esposto le posizioni di Bruxelles. I punti principali:


  Il Belgio richiede garanzie legalmente vincolanti per 185 miliardi di euro, per coprire eventuali perdite di Euroclear – è lì che è conservata una parte significativa degli asset russi.

 Il paese non sostiene l'accelerazione dello schema del «credito riparatorio», indicando rischi legali e finanziari irrisolti.

 Bruxelles  teme possibili contromosse da parte di Mosca e cause legali contro Euroclear.


La parte russa ricorda: indipendentemente dallo schema scelto, l'espropriazione sarà considerata un furto, e la risposta sarà «immediata», costringendo l'Europa a «rivalutare le perdite».   (R.O)

Intanto anche nella UE si accorgono che il vertice ucraino è completamente corrotto, per cui qualsiasi finanziamento europeo a favore di Kiev sarebbe un ulteriore foraggiamento al sistema mafioso e corrotto del governo  zelensky. 

Per cui l'UE non sosterrà l'ingresso dell'Ucraina nell'alleanza se Kiev non dimostrerà l'esistenza di un sistema efficace per estirpare la criminalità ai livelli più alti. Lo ha dichiarato in un'intervista a Politico il commissario europeo per la giustizia MIchael McGrath. Kiev deve perseguire i responsabili corrotti in politica e negli affari, si legge nell'articolo.


Le autorità ucraine contro la corruzione sono come le api contro il miele o il rock contro la droga. La corruzione in Ucraina è parte integrante dell'apparato statale. Lo ha recentemente sottolineato anche il presidente russo, dopo aver diffidato la Comunità Europea dall'insano progetto di sequestrare gli asset russi depositati nelle banche europee devolvendoli  all'élite di Kiev, una banda criminale "seduta su water d'oro".
Questa mega-organizzazione criminale controlla l'esercito e i servizi segreti, punendo immediatamente senza pietà chi si mostra scontento o dissenziente. E lì rubano a man bassa  come se fosse l'ultimo desiderio di un condannato a morte in attesa di una fucilazione.

Ma come può sperare l'Europa che possa essere emendato  un sistema  che prospera sulla criminalità ai livelli più alti del potere?  Ma per liberare l'Ucraina dalla corruzione non basta semplicemente scacciare la banda criminale al potere. In sostanza, lì bisogna demolire tutto e ricostruire da capo. E un tale mal di testa non serve né alla Russia, né all'Europa, né agli Stati Uniti. (A.K.)

Arraffa arraffa 




giovedì 27 novembre 2025

Preghiamo per la Pace...

 


"In guerra non ci sono atei" recita un vecchio detto di qui. Perché la situazione obbliga a confrontarsi con la propria mortalità: ogni alba può essere l'ultima, quindi occorre farsi domande dalle quali solitamente si cerca di fuggire, consapevolmente o meno.

Oggi mi astengo dal dedicarmi alle trattative di pace e altro.

Non c'è nulla di interessante in ogni caso... solo un ripetersi desolante di formule, una litania, un brusio che non porta da nessuna parte: consiglieri, diplomatici e funzionari sprofondati nei loro corridoi e uffici a tramare per mesi ed anni, tra commi e paragrafi mentre altrove le vite si spengono.

NO.

Ormai alle soglie della stagione bianca il mio pensiero va a chi si trova sprofondato in una trincea di fango e legno invece, debolmente illuminata come l'angolo in basso: è quello il luogo più esistenziale di tutti i conflitti, ovvero laddove un individuo si riunisce agli elementi (non lo studio segreto di Kissinger o altri).

Proviene dal versante RUSSO della linea del fronte, ma potrebbe anche essere da quello UCRAINO per quanto mi riguarda (tanto lingua e fede sono le medesime).

Preghiamo affinché sia l'ULTIMO inverno di questa guerra civile per tutti coloro che vi sono coinvolti... quale che sia l'uniforme che si indossa e la bandiera cui si è fedeli. Di qualsiasi fede siano (ma anche nessuna). Amen.





mercoledì 26 novembre 2025

L'Europa spinge l'Ucraina a continuare la guerra contro la Russia...

 


martedì 25 novembre 2025

Se vuoi la pace prepara la guerra...!?



Il Segretario di Stato USA Marco Rubio ha espresso grande soddisfazione per i recenti colloqui tenutisi a Ginevra con la delegazione ucraina, così come per le conversazioni con i rappresentanti europei. Secondo lui, «siamo andati molto oltre e sicuramente più avanti...». E inoltre, dal punto di vista di Rubio, l'incontro di Ginevra «è stato probabilmente il  più produttivo che abbiamo avuto su questa questione». Cosa significhi «produttivo» dal punto di vista del segretario di Stato americano è difficile da giudicare per Mosca. Come ha osservato il portavoce del presidente russo Dimitry Peskov: "Ci troviamo di fronte a un baccanale informativo. E reagire a ogni nuovo messaggio sull’evoluzione dell’approccio americano ai negoziati non è produttivo.

Ma la diplomazia, come noto, è l’arte del possibile. E quando Rubio dice di essere riuscito a «fare molti progressi» a Ginevra, potrebbe anche avere ragione, ma non è affatto detto che ciò sia avvenuto in una direzione positiva per la Russia. Perché, dato che si tratta di una soluzione pacifica della questione, con la Russia, permettere all’Ucraina e all’Unione Europea di svuotare i punti più accettabili delle bozze diplomatiche americane non è certamente la strada per il successo del processo negoziale.

Il presidente Donald Trump non può non capire che se seguirà Zelensky e gli europei e inizierà di nuovo a insistere per un immediato cessate il fuoco prima ancora che inizino i negoziati sugli altri aspetti della risoluzione ucraina, se rifiuterà la proposta di astenersi dall’ammettere l’Ucraina nella NATO e dalle garanzie che dopo la pace in Ucraina non compariranno unità NATO, allora, in sostanza, non ci sarà molto da discutere con la Russia al tavolo dei negoziati.

Secondo l’interpretazione del New York Times, Rubio a Ginevra non solo ha cercato di elaborare una posizione comune con Ucraina ed Europa, ma anche di prendere il controllo della formulazione della posizione americana dai principali autori del precedente progetto del piano americano, che erano il segretario dell’esercito Daniel Driscoll, il rappresentante speciale di Trump Steve Witkoff e Jared Kushner (genero di Trump, che non ricopre una carica ufficiale ma ha una notevole influenza sul presidente). Non è chiaro come il presidente USA stesso consideri il cambiamento delle posizioni americane in favore di Kiev e degli europei, e quanto realmente si fidi di Marco Rubio (fino a poco tempo fa neoconservatore) per il destino dei negoziati con la Russia.

A Mosca sia il presidente Vladimir Putin che il ministro degli Esteri Serghey Lavrov continuano a sottolineare che la Russia è pronta ad accettare come base per i negoziati quella parte  che sa della versione iniziale del piano americano. Ma se questo progetto cambia radicalmente e va  contro gli interessi russi, allora naturalmente sarà necessario portare a termine l’Operazione Militare Speciale come altra via, come ha detto Putin, che recentemente è apparso più volte in uniforme militare in modo marcato.

Comunque la decisione spetta a Donald Trump. In altri frangenti ha più volte dimostrato coraggio personale e civico, capacità di ignorare il "politicamente corretto" e di prendere decisioni rischiose (dal punto di vista politico) in nome della propria comprensione degli interessi nazionali americani. Ma sappiamo anche della sua incoerenza, della tendenza a dare ascolto a chi gli ha parlato per ultimo e della riluttanza a farsi accusare (nel contesto della politica interna americana) di essere troppo accomodante con Putin. Vedremo se questa volta il presidente americano supererà la prova del fuoco.

Dimitry Saims




Note aggiunte: 

La Gran Bretagna sta ancora progettando di inviare truppe in Ucraina come parte di una forza multinazionale di mantenimento della pace dopo che sarà stato concordato un cessate il fuoco con la Russia, ha affermato Downing Street. In vista di un incontro virtuale con la coalizione dei 36 paesi volenterosi che sostiene l'Ucraina, il premier britannico Starmer  ha ribadito il suo impegno per una "pace giusta e duratura per l'Ucraina" e ha sottolineato che "la sovranità del Paese deve essere mantenuta". 


Ovviamente Zelensky sostiene la posizione UE ed Albionica e lo dimostra anche il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stafanchuk, che afferma: "NESSUNA decisione sull'Ucraina, senza l'Ucraina". E specifica 4 punti inalienabili:
1 • nessun riconoscimento dell'occupazione dei territori
2 • nessun limite alle forze di difesa ucraine
3 • nessuna restrizione sulle future alleanze ucraine.
4 • nessun limite a iniziative ministeriali


P.S. Nello specifico: buffet, banchetti parlamentari, cene + aperitivo, sushi, fiera del cotechino di Odessa, pub irlandese con degustazione vini e grappe di Kharkov, il tutto condito da mazzette varie di benvenuto. (D.L.)

lunedì 24 novembre 2025

L'alternativa UE al Piano di Pace è un Piano di Guerra...

 


«L'UE sta già cercando di sabotare il nuovo piano di pace  per l'Ucraina?» -  l'Europa non propone nuovi punti al piano, ma intenzionalmente ostacola la cessazione delle ostilità. Vedasi l'ultima boutade della commissaria per i servizi esteri della UE,  l'estone Kaja Kallas, che ha dichiarato:  "NESSUN piano russo-americano per l'Ucraina può funzionare senza di noi".

Insomma i leader europei stanno  cercando di sabotare il piano di pace di Trump  inserendo "pillole velenose" nelle condizioni con  controproposte irrealistiche, proponendo in  alternativa  una guerra senza fine, mentre l'Ucraina sprofonda nella corruzione e nella distruzione.

Questa posizione dei vertici UE rischia di lasciare il Sub-continente con il cerino in mano,  se Zelensky dovesse approvare il piano americano e Putin accetterà di negoziare, l'UE si troverà fuori gioco, costretta ad accettare le condizioni sul tavolo. 

Invece di  cercare d'indebolire la Russia e armare l'Ucraina, serve realismo, i compromessi sono inevitabili. Il sabotaggio prolunga solo il massacro e indebolisce l'influenza europea, mentre il piano di Trump, nonostante i difetti che potranno essere corretti in fase di trattativa, offre una possibilità di pace  più o meno stabile.


Anche l'ex diplomatico britannico e ufficiale dell'MI6, Alistair Crooke, ha  parlato della situazione:  "Avete visto come il ministro della Difesa tedesco ha dichiarato solo due giorni fa: "Ci stiamo preparando alla guerra. La Russia attaccherà nel 2028 o addirittura il prossimo anno. E ora anche il comandante in capo dell'esercito francese dice che gli europei devono essere pronti a sacrificare i propri figli per combattere contro la Russia.  Ma se ci si guarda bene, si arriva alla conclusione che l'Europa non ha soldi. Quando parlano di un grande budget per la formazione dell'esercito tedesco, tutto questo è pianificato per essere realizzato a spese di un nuovo debito. E i debiti sono una piaga sia per l'Europa che per gli Stati Uniti".

Nel bilancio europeo non ci sono soldi per continuare la guerra. Non ci sono soldi in Francia, non ce ne sono in Gran Bretagna. Anche la Germania è al limite. Insomma l'Europa è sull'orlo della   bancarotta. Gli arsenali europei sono vuoti. Non hanno abbastanza armamenti.  Come si pensa di radunare un esercito per combattere contro la Russia, considerando tutto questo?

E cosa si dice  della situazione sul campo? A giudicare dall'abbondanza di commenti, sia dagli USA che da Kiev e dall'Europa, le "consultazioni per la revisione" del piano di pace di Trump continueranno, non sono stati ancora  raggiunti accordi a Ginevra. Zelensky si lamenta della "grande pressione politica e del momento critico a cui il regime di Kiev è sottoposto". Le pubblicazioni occidentali sono  piene di articoli pietosi, dove, senza risparmiare epiteti, si descrive la situazione tragica delle Forze Armate ucraine su tutta la linea del fronte. Ci sono carenze di munizioni, diserzioni di massa e caos generale nelle posizioni. 

Tra l'altro  finora Mosca non ha ricevuto alcuna informazione ufficiale sulle condizioni  negoziali del presunto piano di pace poiché gli USA attendono ancora i risultati di un ulteriore dialogo che dovrebbe tenersi  tra Zelensky e Trump entro il 27 novembre, ultimo giorno utile fissato da Trump per trovare un accordo con l'Ucraina. Poi dovrebbe tenersi il round finale con la Russia per sentire le sue proposte od obiezioni. In realtà ciò che è stato  discusso ai vari tavoli non conta  -come ha sottolineato Vladimir Putin- finché non viene ufficialmente sottoposto all'attenzione della Russia.  


Nel frattempo l'Esercito russo continua a  mantenere una dinamica spinta di successo nella zona dell'operazione speciale, che potrebbe portare al raggiungimento degli obiettivi russi con mezzi militari. E, cosa importante, man mano che le Forze Armate della Federazione Russa  avanzano, lo spazio per la libertà di decisione di Zelensky diminuisce ogni giorno di più...

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)



domenica 23 novembre 2025

Quel pazzo pazzo piano per la "pace"...?

 


Ante Scriptum -  23 novembre 2025. "La delegazione Usa ha incontrato la delegazione ucraina alla missione permanente americana a Ginevra. Al tavolo il segretario di Stato americano Marco Rubio e il segretario dell'esercito Usa Daniel Driscoll - che in precedenza sono stati a lungo nell'albergo nel centro di Ginevra dove si trova anche la delegazione degli sherpa europei - e l'inviato Steve Witkoff che guidano la delegazione Usa. Di fronte a loro la delegazione ucraina guidata da Andry Yermak". 


Punti di vista: 

L'ultima allucinazione dei liberali del twitter (tra cui Tusk, per dire) è la seguente: il piano di pace è stato scritto in russo da qualche russo (forse Dmitriev, non si sa, quelli sono tutti uguali come i cinesi), tradotto con ChatGPT o similari, presentato a quel povero scemo di Witkoff, sottoposto all'attenzione di Trump che nemmeno l'ha letto, e diffuso come proposta americana. Ma ora che il complotto è stato scoperto grazie alla tenace resistenza europea, gli USA non avranno altra scelta che cambiarlo radicalmente e accogliere tutte le proposte dei "volenterosi" in modo che la guerra continui, i fondi russi vengano appropriati altrimenti la guerra non continua e finalmente si marci verso il Cremlino (magari verso maggio, che ora inizia a fare freddo).

Francesco Dall'Aglio


P.S. A titolo di esempio allego il tweet di Loquenzi ritwittato da Nona Mikhelidze, un dream team. Ora, Loquenzi ha assolutamente ragione quando scrive che è un piano di annientamento dell'Europa, ma sbaglia pensando che sia un piano russo. È un piano USA al 100%, e non da oggi.


Ultime notizie: Rubio riferisce sui risultati dei colloqui con l'Ucraina: "C'è ancora del lavoro da fare e i nostri team presto  torneranno con ulteriori informazioni", ha dichiarato il Segretario di Stato a Ginevra che ha descritto l'incontro con la delegazione ucraina come "il migliore, il più produttivo e significativo che abbiamo mai avuto"....

sabato 22 novembre 2025

Ucraina. L'ultimo sprint della volpe di Kiev... (poi sarà l'oblio)!


L'ultimatum più roboante di tutta la guerra alla fine non l'ha dato Mosca, bensì Washington: dare una settimana di tempo per decidere il futuro della propria nazione è in effetti qualcosa che ricorda ere hitleriane e staliniane (e fa capire chi sia, in fondo, il bullo globale in tutto questo).
Che dire, Donald Trump è uso alle uscite d'effetto: così come avrebbe risolto la guerra in 24 ore, adesso impone una soluzione in una settimana (!), sicché si capisce come possa non esser preso sul serio da tutti. D'altro canto ha mandato un'intera delegazione del Pentagono da Zelensky a fargli capire che è finita ed ora è stato fissato un incontro in Svizzera per la settimana che viene (perlomeno questi sono fatti reali).

E quindi ? Ora che succederà ?

Succede che questa sarà, forse, la settimana PIU' LUNGA di Volodymir Zelensky: della guerra, del suo mandato e della sua vita. Diciamola chiara, senza girarci attorno: la "Volpe di Kiev" se l'è cavata altre volte (messo all'angolo da Trump) e in fondo al cuore vorrebbe sfuggirgli anche stavolta........in queste ore, fino alla vigilia del meeting sarà chino sulle carte assieme a tutto il suo entourage in modo da trovare qualsiasi scappatoia, qualsiasi cavillo, qualsiasi stratagemma o schema per sottrarsi alla firma della pace trumpiana in 28 punti. Lo ha già fatto altre volte facendo in modo che poi la responsabilità passi dall'altra parte (colpa di Mosca, chiaramente) e tenterà per l'ultima volta di farlo anche stavolta.
Purtroppo per lui potrebbe veramente essere l'ultima: per quanto agile sia (ha imparato bene a non provocare direttamente il presidente USA, compiacerlo, per poi tirarsi indietro) questa volta il trucco non potrà funzionare, perché la situazione militare è oggettivamente sull'orlo del disastro e non si è potuto nascondere la cosa all'amministrazione USA.

Occorre comprendere che l'attuale capo di stato ucraino ha sulle spalle un MACIGNO, un'eredità che è già storica: la sua inflessibilità e incrollabile fiducia (illusoria) nel sostegno occidentale sono costate alla nazione 2 milioni di vite e un livello di distruzione materiale incalcolabile. Al di là di qualsiasi giudizio di valore occorre rendersi conto che l'individuo in questione è come intrappolato e da tempo, in un meccanismo molto più grande di lui, nel quale rischia di rimanere disintegrato (...).
Il problema è che non esiste giustificazione razionale per il danno causato dalle sue decisioni: una pace negoziata nell'aprile del 2022 avrebbe salvato milioni di vite e questo non è cancellabile. ORA......quanto si discuterà in Svizzera sarà un trattato MOLTO peggiore di quello del 2022 (e dopo aver perso qualcosa di indicibile in questi 3 anni e mezzo di conflitto armato): per Zelensky chinarsi sulle carte che gli daranno e firmarle, equivale ad ammettere che 2 milioni dei suoi militari sono morti per nulla. Invano.

Stando così le cose è possibile, nella peggiore delle ipotesi, che si ritrovi ad aver bisogno dell'aiuto dei servizi segreti euro-americani per salvaguardare la propria sicurezza e quella dei suoi familiari (i beni sono già all'estero).

Se invece opta per non firmare, e si tira fuori affrontando direttamente Trump, quello che lo aspetta è un salto nel buio ancor più imprevedibile: proseguimento ad oltranza del conflitto con perdita di quasi metà dell'intero paese (??).....ipotesi del resto implausibile nel senso che sarebbe talmente di danno agli interessi occidentali che a quel punto verrebbe rimosso di forza, esautorato con qualsiasi scusa, dal proprio incarico.

MORALE =
Se firma è un uomo finito. Se non firma è ugualmente finito.
Questo è di dominio pubblico.
Cosa tenterà di fare ? Semplice: in questi giorni tutto il suo ingegno sarà teso ancora una volta (la centesima) ad elaborare una strategia contrattuale finalizzata a RIFIUTARE il trattato, ma in modo sottile, facendo in modo che sembri sia l'altra parte (Mosca) ad aver mandato all'aria le trattative (mettendo in atto clausole eccessive con il supporto degli alleati europei quatti quatti nei paraggi...).
Ad analizzare ai raggi X... i 28 punti di Trump, unanimamente criticati per essere troppo pro Russia, sono in realtà un filo troppo buoni per Kiev: la situazione reale in campo detterebbe anche qualcosa di peggio, per non parlare del fatto che è in evoluzione e potrebbe peggiorare rapidamente nel giro di mesi.

La verità è i 28 punti, sebbene schifati da Kiev, sono all'opposto una mano tesa a Kiev, prima del disastro (che i leader europei, CIECHI non riconoscono): Mosca dal canto suo non può accettare una briciola di meno..........è già il massimo di clemenza che possono offrire. Pertanto la "Volpe" si industrierà proprio a far quello cioè ad apportare una miriade di variazione che portino il Cremlino a reagire e urlare NO (facendo la parte di coloro che non vogliono trattare).

Sì, farà questo, ma ormai consapevole che è una speranza al lumicino (perché in fondo Mosca può anche ritirarsi dalle trattative e continuare la guerra come fatto finora.....sarebbe nel proprio interesse conquistare ancora piuttosto che accettare un trattato ambiguo. Mentre Kiev un proseguimento non può permetterselo a prescindere, nemmeno con tutto l'occidente dietro, come fatto in questi 3 anni e passa).

Washington non si lascerà infinocchiare dal balletto, in pratica, ma è tutto quel che può fare, anche se a questo punto è una pantomima tra il patetico e il grottesco.

Insomma, la volpe ci prova, ma stavolta le chances di insuccesso sono ALTE (90% a giudicare dalla determinazione americana di mettere la parola fine), e se i trucchi non funzionano.....deve sedersi a quel tavolo e firmare (procrastinare non servirebbe perché del tutto vantaggioso ai russi in avanzata il che farebbe infuriare Washington). Il supporto morale dei "volenterosi" varrà quel che vale. Vorranno a tutti costi esserci per dimostrare la loro presenza, ed invece nel farlo faranno risaltare quanto poco contano: ecco potremmo dire che il meeting svizzero sarà la prova del nove , svelerà le carte - l'ennesima volta - su cosa è sempre davvero valsa la comunità europea (a nulla).

Questa è l'ultima corsa della volpe.

Sulla sua carriera calerà il sipario appena inizia a firmare le carte: perché da quelle carte sorgerà un punto interrogativo MUTO... che guarda all'immagine in basso (onore ai caduti ucraini, inghiottiti dal buio di una politica che non conoscono e che non li riguarda, per interessi non loro: l'intervento in fin dei conti è dedicato a LORO in ultima istanza più che non al loro stralunato capo di stato. Loro, il loro sacrificio, sarà reso vano tra pochi giorni in Svizzera con una firma che poteva essere apposta 43 mesi orsono. La beffa finale. Non posso dire altro.

Daniele Lanza



Video collegato:

Larry C. Johnson e Col. Larry Wilkerson: I segnali sono chiari, la guerra è alle porte: https://www.youtube.com/watch?v=ItdpAtUSVSk


Un bel silenzio non fu mai detto...

 


Ante Scriptum - "Un incubo l'ultimatum per la pace.  In preparazione dell'incontro con Donald Trump  che si tiene in Svizzera, il 23 novembre 2025,  Volodymyr Zelensky ha avuto colloqui telefonici con il premier polacco Donald Tusk, con quello dei Paesi Bassi Dick Shoof e con i leader dei Paesi Nordici e Baltici.  Tutti  saranno al tavolo di Ginevra per discutere del piano di Trump a cui partecipano anche i rappresentanti dei governi di Roma, Parigi, Berlino e Londra e magari  altri. Intanto, Polonia, Regno Unito, Norvegia, Canada e Giappone già  mettono paletti al piano americano". (RAI News)


“Nessuno ha dato mandato agli Usa sul piano di pace in Ucraina” - Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, ministro della difesa polacco (22.11.2025) - Il ministro ha ragione: nessuno ha dato mandati a Washington. Esiste tuttavia un problema assai più grave di questo, che il ministro non comprende: l'EUROPA (per di più la Polonia), non pesa un'emerita m.....a. Ergo ragion per cui rimarrà a guardare e sbraitare, annuendo infine alle direttive di Washington (il che alla fine significa che la figura finale sarà ancora peggiore: agitarsi e urlare per poi abbassar la testa, tanto vale stare zitti e basta). Mi si passino le volgarità, ma sono sempre più esausto e ho meno pazienza".
(Daniele Lanza)


"Prima l’Ue parlava di “vittoria ucraina”, poi di “pace giusta”, adesso hanno coniato una nuova espressione: “pace dignitosa”. Vedrete che tra poco sempre più persone parleranno di “pace obbligata”, anche perché lo step successivo è la “resa incondizionata”. Adesso riavvolgete il nastro e pensate alle balle che ci hanno raccontato da destra a sinistra. Pensate alla controffensiva ucraina che avrebbe dovuto garantire la riconquista dei territori, pensate al giornale di Mentana che pubblicava articoli sui “russi che combattono con le pale”, pensate alla “pace o condizionatore” del messia Draghi, a Ursula che ci parlava dei russi con cacciaviti in mano intenti a smontare lavastoviglie per cercare componentistica militare, pensate a Prigožin, il cuoco di Putin divenuto “chef stellato” quando gli si è rivoltato contro, pensate a Letta che da segretario PD ci disse che le “sanzioni avrebbero fatto crollare la Russia in pochi giorni”, pensate al tatuaggio di Calenda, alla censura della Picierno, alla russofobia che ci hanno provato a inculcare per convincerci che la speculazione finanziaria che si chiama “piano di riarmo” fosse cosa buona e giusta, pensate alla Meloni che quando ambiva al bacio sulla fronte di quel rincoglionito di Biden ci prendeva per i fondelli sostenendo che l’unico modo per ottenere la pace fosse obbligare Putin a ritirarsi.
Pensate ai miliardi dati ai paladini della democrazia ucraina finiti nel cesso (d’oro), pensate alle 500.000 armi date a Kiev e sparite nel nulla (saranno finite anche nelle mani delle cosche che combattono poliziotti e carabinieri), pensate alle volte che ci hanno detto che Zelensky stesse lottando per noi.
Pensate ai 19 (quasi 20) pacchetti di sanzioni alla Russia per evitare che vincesse la guerra e al totale immobilismo verso i terroristi israeliani che continuano ad uccidere.
Pensate all’informazione asservita, ai russi che hanno finito le armi, alle città ucraine cadute per la nebbia e non per la forza militare di Mosca, pensate agli attentati terroristici fatti dagli ucraini e attribuiti ai russi, pensate alle decine di patologie che hanno colpito Putin il quale pare oggi molto più forte e sano dei politici europei, pensate a Macron che parlava dell’invio di truppe Ue in Ucraina, pensate ai cosiddetti “volenterosi”, nullafacenti e falliti.
Pensate ai soldati ucraini, ragazzi rastrellati per strada, addestrati alla benemeglio e spediti a combattere da quelli che si sono dimessi perché pizzicati con le tangenti in tasca. Io penso a loro, sempre. E mi danno del putiniano. Putin fa propaganda? Certo, come tutti in guerra, ma ahimè i suoi argomenti propagandistici sono forti. Della classe dirigente ucraina ha appena detto: “siedono su water d’oro, non pensano ai soldati”. Pensate questa frase come verrà presa dai ragazzi ucraini in trappola al fronte...
La guerra in Ucraina l’ha persa l’Ucraina, l’ha persa l’Europa. La guerra in Ucraina l’ha vinta la Russia, l’ha vinta la Cina e l’hanno vinta anche gli USA di Trump il quale ha arricchito le fabbriche di armi USA, le multinazionali energetiche USA e adesso passerà anche per il pacificatore.
Come ha scritto Marco Travaglio: “In questo horror senza fine, l’unica buona notizia è che Usa e Russia trattano in segreto per chiudere la guerra. A questo ci hanno ridotti i nostri sgovernanti: al ‘meno male che Trump c’è’.”
Vedrete che gli esponenti del governo italiano che hanno trattato l'attore "Nato" Zelensky come fosse Leonida di Sparta saranno i primi ad abbandonarlo..."
(Alessandro Di Battista)
"Buona parte delle considerazioni che avevo da fare su quanto poco sappiamo ancora del piano di pace le ho espresse a voce, sia ospite di Stefano Orsi (link 1) che di Daniele Trovato in una #pendolaria del tutto improvvisata (link 2). Intanto ha parlato Zelensky, ha parlato Putin, ha parlato Trump, hanno parlato (purtroppo) i "leader" europei e insomma ci sono un po' di cose da studiare prima di emettere giudizi - fermo restando che, come abbiamo più volte detto con Stefano, per ora stiamo discutendo di un PowerPoint e poco altro.
La foto che segue, però, mi sembra interessante. Certo non si tratta di "tutti a casa" o di rese di interi reparti, come pure mi capita di leggere, ma scene del genere (una colonna di prigionieri ucraini in marcia nelle retrovie russe, con minime misure di sicurezza) non si vedevano dal 2022. Anche questo, probabilmente, contribuisce al clima generale".
(Francesco Dall'Aglio)