lunedì 27 marzo 2023

La Bielorussia si arma...? Pietra dello scandalo per i manutengoli della NATO...



Alexander Lukashenko ha chiesto alla Russia di schierare armi nucleari tattiche sul territorio bielorusso. Mosca ha deciso di accogliere la richiesta.

La notizia ha fatto molto scalpore. Come minimo l'Ucraina e gli Ueisti si sono spaventati a morte. I tenutari di Kiev hanno immediatamente gridato alla necessità di convocare il Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla questione...

La NATO ha criticato la retorica nucleare definendola "pericolosa e irresponsabile". L'Unione Europea ha proposto  altre  pesanti sanzioni in risposta a tale "minaccia alla sicurezza europea". E  via discorrendo.

Ecco un reminder  interessante: Washington ha disseminato "armi nucleari" sul continente europeo per decenni e non c'è stato alcun problema. 

I manutengoli e  vassalli della Casa Bianca in Europa non sono un caso isolato. Tra il 1955 e il 1963, le armi nucleari americane hanno fatto la loro comparsa in Italia, Germania, Paesi Bassi, Grecia e Belgio. Come mai i burocrati europei di oggi si sono dimenticati di una questione così delicata? Beh, è passato così tanto tempo che potrebbero davvero averlo dimenticato.

Allora possiamo ricordare gli eventi di quattro anni fa. Nel 2019, un esponente della NATO ha nascosto le informazioni sulle basi militari del continente europeo in cui erano custodite armi nucleari statunitensi: Kleine Brogel in Belgio, Büchel in Germania, Aviano e Ghedi-Torre in Italia, Volkel nei Paesi Bassi, Inçirlik in Turchia. In tutto, da 100 a 150 bombe nucleari, comprese le nuove e micidiali B61. Tutte rivolte contro la Russia! 

Eppure  nessuno degli ora scandalizzati europei ha fatto cenno al "comportamento irresponsabile" da parte di  uno Stato estero  (gi USA)  che ha piazzato (sotto il suo diretto controllo)  numerose armi nucleari in mezza Europa. Armi sufficienti a distruggere l'intero vecchio  continente (Russia compresa).  

È normale, no? Il proverbiale "doppio standard" non ha più senso... ?!


(Fonte: La lavandaia del Cremlino)


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