martedì 27 ottobre 2009

Alcune dichiarazioni di uomini di scienza e di cultura sui danni derivanti dall'uso di carne nell'alimentazione umana

Chi dice carne dice danno:

Dice il dr. Milner Forthergill: “Tutte le vittime cagionate dalle imprese belliche di Napoleone sono un nulla in paragone delle miriadi di persone che sono scese nella tomba per la loro cieca fiducia nel supposto valore alimentare di una fetta di carne di vacca”.

Il dr. Josiah Oldfield, professore di chirurgia al Collegio dei Chirurgi: “La carne è un cibo innaturale per l’uomo e perciò tende a produrre disturbi nell’organismo. Quella carne che si intende mangiare nella società moderna è altamente affetta da malattie terribili (facilmente trasmissibili all’uomo) come il cancro, la tisi, la febbre, i vermi intestinali ecc. Nn c’è dunque da meravigliarsi se il mangiar carne è una delle più gravi cause delle malattie che conducono alla tomba il 99% dei nati”.

Sir Eduard Saunders: “Ogni sforzo che tenda a dimostrare all’uomo che un pezzo di vacca o di cervello non è necessario alla salute o alla forza fisica, sarà altamente giovevole e condurrà al risparmio e al benessere dei popoli. Moltiplicandosi questi sforzi si udrà meno parlare di gotta, di malattie del fegato e dei reni; vedremo meno brutalità, meno spose oltraggiate e meno assassinii. Credo che il mondo tenda verso l’alimentazione vegetariana la quale si dimostrerà come la migliore e la più razionale. E non è molto lontana l’idea che il cibo animale sarà considerata cosa ripugnante e detestabile per l’uomo civile”.

Prof. Gamgee: “Una quinta parte della carne consumata deriva da animali uccisi mentre erano affetti da malattie maligne”.

Dr. M. F. Coomes: “Ci sono molte sostanze che possono sostituire degnamente la carne e che non si accompagnano con le deleterie conseguenze che essa comporta, specialmente il reumatismo. La gotta e altre analoghe infermità, senza contare le congestioni cerebrali che spesso si risolvono in apoplessia e malattie venefiche, d’una o d’altra specie, emicranie e molte altre specie di mal di testa, tutto causato dall’eccessivo uso della carne e talvolta anche quando la carne è mangiata senza alcun eccesso”.

Scrive Maria Stecchini docente di patologia animale ed ispezioni delle carni ad Udine: “Non esiste mangime di pollo che non contenga antibiotici e il pollame macellato è inquinato al 70-80% da un batterio come la salmonella”. E Luciano Picchiai, primario patologo ed ecologo alimentare, aggiunge: “I farmaci nei mangimi sono diventati per il bestiame come i diserbanti per le colture: gli agricoltori non possono più farne a meno. Competitività e necessità che gli allevatori conquistano ed esercitano sulla pelle dei consumatori. (Il Giornale d’Italia, 16/3/88).

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