lunedì 16 novembre 2020

Di "Avvenire" c'è bisogno...



Caro Avvenire,  desidero esprimere vivo  compiacimento nell’apprendere, grazie al tuo recente articolo,  le novità sulle cose che cambiano col nuovo Messale.

 

Prima fra tutte la revisione de “l’atto penitenziale con un’aggiunta “inclusiva” per cui accanto al vocabolo «fratelli» ci sarà sempre «sorelle», che riscatta le “fedele” di tutte le epoche, da millenni di sopruso maschilista nelle celebrazioni («confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...» piuttosto che «supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle...» ecc. )

 

Novità, tutte, evidentemente in linea con lo spirito dei tempi, in cui il governo e istituzioni varie, nella esclusiva finalità di tutela della nostra salute, propongono e dispongono ormai anche in materia religiosa.

 

Le feste di Natale non saranno come prima del Covid” ammonisce il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità

 

“Natale è senz'altro anche un momento di raccoglimento spirituale, ma il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene” gli fa eco il Presidente del Consiglio, Iasciando intendere che si raccomanda il corretto distanziamento delle statuine del presepe, la mascherina al bue e all’asinello e il limite massimo di 5 partecipanti per veglie e tombolate esclusivamente riservate a parenti di primo grado.

 

Un dubbio però, consentimi, mi è venuto e te lo espongo nella speranza si possa rimediare: a fine Messa, anziché “scambiatevi il dono della pace”, non era meglio metterci (OMS permettendo ovviamente) “scambiatevi una gomitata di pace”, che è più in linea con la sostituzione dell’acqua benedetta santificante, con il gel sanificante?

 

Che dici, si può fare qualcosa?

 

Affettuosamente tuo

 

Don Luciferino



Ordine Minore dei Padri Sorosiani Scaltri

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