sabato 6 luglio 2019

UE. Il potere alle donne? Ma son solo marionette...


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Come sapete ai massimi vertici europei delle istituzioni di potere hanno posto due donne, una francese e una teutonica. La prima è Christine Madeleine Odette Lagarde posta a sostituire Mario Draghi alla BCE, la Banca Centrale Europea. La seconda è Ursula Gertrud von der Leyen, nominata presidente della Commissione Europea.

La prima è stata condannata in via definitiva per corruzione e quindi ha tutti i titoli per occupare una posizione di potere, a differenza di altri che finora non sono stati ancora scoperti e condannati per i loro comportamenti illeciti. La seconda, stando a quanto riferiscono gli stessi giornali tedeschi, è stata il peggior ministro che la Germania abbia avuto dal dopo guerra a oggi. In pratica la considerano un flagello, un’inetta, ma che sa come salvare le apparenze e anche pararsi il didietro garantendosi una prodigiosa carriera pur essendo un’incompetente. L’Italia dovrà attendersi dalla prima un atteggiamento abbastanza disponibile, per il timore che il nostro Paese possa uscire dall’Eurozona causando una gravissima crisi disastrosa per tutta l’Europa e non solo. 

Dalla seconda invece dovrà attendersi il peggio, senza limiti, perché applicherà il massimo rigore del perseguire l’austerità continuando ad assillare il nostro paese applicando le disposizioni vessatorie dell’UE per spogliarlo gradualmente e inesorabilmente della sua già ridotta sovranità, autonomia, e ricchezza ancora posseduta, a favore in particolare del suo paese, la Germania, l’unica vera beneficiaria dell’Eurozona e dell’UE che domina incontrastata da decenni. I punti di forza su cui l’Italia e il suo attuale governo, che si avvale come mai in passato del sostegno della maggioranza degli elettori, potranno contare e che dovranno saper sfruttare, sono i seguenti:

-        La posizione strategica geografica nel Mediterraneo, tanto preziosa quanto finora sottovalutata da chi ci ha governati finora;
-        I buoni rapporti politici con entrambe le superpotenze, USA e Russia, per cui l’Italia potrebbe giocare un ruolo di mediazione, traendone il massimo profitto;
-        Il peso della sua economia, che nonostante i colpi ricevuti dalle potenze straniere e dalla finanza internazionale negli ultimi 25 anni con la complicità dei governi precedenti, rimane la terza del continente, forse addirittura la seconda, considerando che la Francia è messa male e peggiora sempre più;
-        Il notevolissimo patrimonio degli italiani, frutto dei risparmi delle generazioni precedenti, stimato in oltre il triplo del debito pubblico italiano;
-        La scarsa propensione a indebitarsi delle famiglie italiane, che nonostante siano state sollecitate in tutti i modi a indebitarsi, dispongono di uno dei più bassi tassi di indebitamento nel mondo occidentale;
-        Il peso dei suoi sessanta milioni di abitanti che lo rendono un paese dal quale non si può prescindere e non si deve forzare più di tanto se non tramite bluff, dipendendo solo dai nostri politici sapersi far rispettare.

Se il nostro governo divenisse pienamente consapevole di questi punti di forza, in pochi anni potrebbe recuperare il terreno perduto in termini di peso sia in politica estera sia nei rapporti interni all’UE, distaccandosi sempre più da quell’atteggiamento vassallo da colonia passiva degli interessi stranieri, americani o tedeschi o francesi che siano, recuperando la posizione di tutto rispetto che le spetta di diritto. L’ambiguità che è spesso attribuita alla politica italiana potrebbe divenire finalmente anch’essa un punto di forza, purché siano chiari gli obiettivi sui quali puntare e si prosegua con perseveranza e coerenza nel conseguirli.

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