giovedì 18 luglio 2019

"Ballando sotto le stelle..." - Notizie ecclesiastiche da ridere passate in TV


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Ante scriptum. In una seguitissima trasmissione televisiva, chiamata Ballando sotto le stelle... spettacolo in cui noti attori/attrici/saltimbanchi e quant'altro si esibiscono danzando con ballerini professionisti, è comparsa una "suorina" quella stessa che in precedenza si era esibita cantando note canzoni alla moda. Questa "suorina", che ci richiama alla mente un'altra bambina, la ben nota Greta (essendo tra i suoi Fans anche il noto -alle cronache- papa Francesco), fa capire ad occhi abbastanza attenti (vedi il libro di Daniel Estulin dedicato all'Istituto Tavistock, edito da Arianna editrice) che siamo vittime di reiterate e subentranti operazioni di marketing pseudo-ambientale e soprattutto pseudo-religioso.
Ho scoperto, pubblicata dalla rivista D (che sta per donna...) rivista femminile di Repubblica, una mail inviata al noto corsivista prof. Umberto Galimberti, da una signora molto critica nei confronti della "suorina" ed ho scritto a quella lettrice il mio commento, che ho diffuso fra gli amici.

gent.ma Maria Vincenza Giacobbe,
ho apprezzato il contenuto della Sua mail inviata al prof. Galimberti, dedicata alla "suorina danzante tra le Telecamere". Confermo la mia impressione ( da esperto) trattarsi di Marketing, puro Marketing ecclesiale, anzi: neo-ecclesiale meglio: Neo-global-ekklesiale...(per dirla in sanscrito, o esperanto), di cui si notano tracce in ogni esibizione del Papa gesuita.
Galimberti, nella sua esauriente e complessa risposta, scrive di "Ordine Conventuale", io dico che qui si tratta di "marketing convenzionale", perché tutti gli aspetti di questa nuova "maschera" del "teatro popolare italiano" sono coerenti col personaggio. Compresi gli occhioni,amplificati da spesse lenti di grezza fattura, i quali, secondo canoni che risalgono al 600 barocco...ma rimangono nella memoria popolare, "guardano al Cielo".
Inoltre, il' prof. Galimberti, dal canto suo, ci ricorda che la danza, da quanto reperito in un "frammento gnostico" non era... e lo credo bene... coerente con la nota frase di Sant'Agostino: "Melius est arare quam saltare" in giustificato onore dei "riti della terra", ma più vicina ad un certo erotismo sacrale che, ahinoi, si avvicinava ad una SANISSIMA PAGANITAS, che noi ancor'oggi auspichiamo.
Tuttavia,personalmente, sono portato a credere che i Catari, splendido esempio di gnosticismo pre-rinascimentale, più che danzare (certamente mai davanti alle telecamere del demonio) cercassero di alzare alternativamente piedi e gambe, per un riflesso condizionato proprio anche agli orsi apprendisti ballerini di strada, cercando di allontanare per quanto possibile le proprie propaggini da cataste di legna infuocate, gentile omaggio dei christiani "Non Gnostici", non propriamente ai loro fratelli "In Christo".
Un altro raggiante esempio della Ecclesia aperta (non ai Poveri bensì ai Gonzi) è quel Don Bruno che tanto affascina Barbara D'Urso ed i suoi fans, mentre fa suonare le canzonette di moda durante le sue recite (della sacra Messa, beninteso). Anche i suoi salterelli ci ricordano quelli degli Orsi ballerini di strada.
Ripeto che la risposta di Galimberti è stata più che convincente, almeno dal punto di vista della cultura storico-religiosa, e tuttavia il problema che resta è proprio quello cul-turale. Si tratta della Kul-tura della Post-Modernità, incentrata sul Marketing ed i suoi poliedrici aspetti, fatta propria dalla Kiesa Post-Konciliare.
Pertanto, chi non percepisce la presenza di questa "mano invisibile" che agisce congiuntamente sulla "pubblicità religiosa" e sui "mercati finanziari" è portato ad attribuire chissà quali significati a banali operazioni a sfondo prevalentemente economico, tipo 8x1000, 5x1000 e quant'altro (di tutto e di più).
Cordiali saluti.


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1 commento:

  1. Integrazione di Giorgio Vitali ricevuta per email:

    "Molto opportunamente l'amico Arpinate ha inserito nell'articolo da me inviatogli una foto "di gruppo" in cui compare la giovane "suorina" piuttosto "suonata", che con le manine congiunte fa il segno del cuore. Prendo lo spunto da questo quadro piuttosto idilliaco perché ci ricorda i sempre presenti elementi di propaganda che il Sacro Soglio usa immettere nel "circuito visivo" dei propri fedeli. Ed è questa iconografia che intendo ulteriormente mettere sotto la lente della analisi politica e culturale.
    Già abbiamo assistito all'operazione GRETA,fanciulla anch'essa e capofila dei "gretini" persone preokkupate per il riscaldamento terrestre. L'abbiamo vista fotografata accanto all'uomo in bianco (altrimenti denominato "Bianco di Castel Gandolfo") ed è bastata questa semplice esposizione per annullare qualsiasi effetto drammatico si volesse ottenere. Insomma...oggi i fedeli hanno mangiato il fogliame, ed hanno capito che qualsiasi suggerimento anche di natura ambientale, che promana dalle stanze vaticane, è pura demagogica propaganda a sfondo, come sempre, economico. Infatti,è puramente illusorio pensare che nelle stanze dello IOR, vero e unico luogo di potere della Fede Kattolica Occidentale, ci possa essere qualcuno preoccupato del riscaldamento terrestre. Lorsignori sanno che... periscano tra i fuochi infernali i riscaldati, LORO intanto VANNO IN PARADISO, dove la temperatura è resa costante dallo sventolìo delle ali degli angeli.
    Tornando al significato iconico delle manine congiunte A FORMA DI CUORE, DOBBIAMO RICONOSCERE CHE si tratta di una trasformazione e sovrapposizione di un altro "segno" significante il sesso, molto utilizzato dalle "Streghe che son tornate" nelle loro noiose manifestazioni pubbliche. Da questo punto di vista la contro-operazione mediatica pare riuscita. Il cuore fa più tenerezza. Soprattutto se associato al volto patetico di bambina precocemente invecchiata, che la cantante-ballerina ci esibisce con candida disinvoltura, tuttavia e beninteso sotto gli occhi preoccupati (le si vede tra le quinte dello spettacolo) di alcune Madri Badesse presenti a perpetuare vecchie consuetudini, come quando le mamme accompagnavano le figlie in età di marito a ballare nelle sagre paesane. Le vedevamo tutte impettite sedute ai bordi della pista da ballo...
    Circa altri personaggi delle allegre cronache pretesche va ricordato quel Don Bruno, da me già citato, che affascina Barbara D'urso, il quale usa "dire Messa" al suono di laiche canzoncine alla moda. la D'urso lo fa anche cantare.
    sinteticamente,Don Bruno può anche essere il tramite di una ulteriore innovazione liturgica che può interessare la "Chiesa dei Tempi futuri". Al posto dei Gregoriani cantati da rauche voci di vecchi fratacchioni, al posto di più melodiche e vellutate voci post-rinascimentali di CASTRATI, usanza in auge in ambienti clericali fino al novecento ( del tutto casualmente ne ho sentita una durante una magica sera in San Pietro), al posto delle voci sbraitate dai canterini contemporanei, si può introdurre l'INTONARUMORI, grande invenzione futurista di Luigi Russolo, che, al momento del canto dei Salmi di Davide può trasformarsi in intonascorregge stile Mel Brooks.
    Non manchi da questa memoria il doveroso ricordo di un canterino fraticello, figlio del noto Calindri, il famoso bevitore di Cynar, il quale dopo essersi esibito più volte in TV ha doverosamente jettato la tonaca alle urtiche. Tale è il precoce destino di giovani vite strappate al Convento. E,per quanto riguarda la suorina, siamo in attesa di vederla danzare, sempre sotto le stelle, e magari sotto velami... trasparenti."

    (Giorgio Vitali - giorgiovitali.vitali1@gmail.com)

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