martedì 10 aprile 2018

In caso di attacco USA/NATO la Russia è pronta difendersi

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Il comando militare russo mette improvvisamente le truppe in piena allerta, si osservano in quasi in tutto il paese movimenti dei veicoli da combattimento e dei sistemi missilistici.
Un’attività insolita delle truppe russe è più notevole nella parte occidentale della Russia, vicino ai confini con l’Ucraina e la Repubblica di Bielorussia, così come nella regione Transbaikal e in Estremo Oriente. L’8 aprile e il 9-04, sono stati osservati movimenti attivi di un gran numero di veicoli e carri armati militari ed anche lo spostamento dei sistemi missilistici Iskander con il supporto della difesa aerea.
Alcune fonti hanno riferito che le forze russe hanno implementato i sistemi di comando e controllo sulle principali basi navali militari e sui campi di aviazione militare.
I funzionari della difesa russi hanno rifiutato di commentare qualsiasi trasferimento di truppe.
Alcuni esperti militari attribuiscono questo movimento di truppe ed armamenti al timore di una possibile invasione della Siria da parte degli Stati Uniti e della NATO, dopo un presunto attacco chimico a una città in mano ai ribelli siriani.
Va ricordato che il ministro di difesa ucraino Stepan Poltorak ha detto in un’intervista che la Russia ha concentrato 19 gruppi tattici formati da battaglioni per oltre 77.000 soldati vicino all’Ucraina . Al momento, il governo di Kiev sta intensificando le sue richiesta per reclamare le restie regioni separatiste orientali dell’Ucraina (Donbass), allo stesso tempo la Russia ha schierato 77.000 soldati lungo il confine con l’Ucraina, inclusi i moderni carri armati. sistemi missilistici e aerei da combattimento.

Postazione missili Iskander

Nota: I russi non sono disposti ad accettare passivamente un attacco USA-NATO alla Siria dove si trovano concentrate truppe e mezzi militari di Mosca. Inoltre la Siria è considerato un alleato strategico per la Russia ed il Ministro Lavrov ha sottolineato proprio oggi che Mosca ha assunto un impegno di difesa del Governo di Damasco, alleato di vecchia data, che non potrà certo disattendere. L’avviso quindi è stato dato molto chiaramente.
Tanto meno i russi sono disposti ad accettare provocazioni dal governo Ucraino che in questo periodo potrebbe tentare di iniziare operazioni di attacco contro le province separatiste del Donbass, dietro suggerimento degli ambienti neocons USA che hanno sospinto Washington a fornire armi letali al governo di Kiev.
A completare il quadro si inserisce la dichiarazione del presidente Trump il quale ha fatto sapere che presto deciderà la sua risposta alla Siria.
Si tratta ovviamente della risposta alla provocazione (“false flag”) dell’attacco con gas attuata dagli stessi mercenari jihadisti armati ed appoggiati da Washington, quella che ha provocato la morte di varie decine di civili sollevando la scontata campagna di indignazione dei media atlantisti che fornisce agli USA il pretesto di una aggressione alla Siria. Tutto come previsto dal manuale di destabilizzazione del Dipartimento di Stato USA, già attuato in paesi come l’Iraq, la Libia, l’Afghanistan.
Fonte: Defence Blog
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Traduzione e note: Luciano Lago

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