A quanto pare, inizia a farsi largo l'ipotesi di una sostituzione di Salvini. A questo proposito, rimando a quanto mi è capitato di osservare nei post dei mesi precedenti. L'accantonamento di Salvini dalla guida del Carroccio era già scritto. L'epoca di Salvini come leader della Lega è servita per dare vita alla fase della cosiddetta Lega sovranista che non è stata altro che un'operazione di marketing eseguita da Morisi con il placet del vero leader occulto della Lega, Giancarlo Giorgetti, uomo di riferimento dei poteri forti.
L'inizio della fine della fase sovranista ha avuto inizio nell'agosto 2019 quando Salvini sul bagnasciuga del Papeete ricevette l'ordine di far cadere il suo stesso governo. Questo harakiri consentì al PD di tornare al potere e il deep state italiano consegnò a Salvini il suo nuovo mandato, ovvero quello di preparare il terreno a Draghi assieme a Matteo Renzi, già accusato di essere coinvolto nello Spygate e vicinissimo a Marco Carrai, uomo di Israele in Italia.
Ora siamo giunti alle ultime battute della Lega salviniana. Il consenso della Lega ormai è svuotato. Il partito è composto in larga parte da esuli neoliberisti e sionisti di Forza Italia. Il ciclo di Salvini sembra giunto alla conclusione e occorre completare la transizione della Lega in quella che è sempre stata sin dalle origini, ovvero un partito fedele all'agenda neoliberale e mondialista di Davos. A questo punto, ci si chiede chi possa sostituire Salvini. A questo proposito feci notare mesi fa che a Roma comparvero dal nulla enormi manifesti di Susanna Ceccardi, eurodeputata toscana, nonostante non c'era in vista nessuna elezione europea o regionale in Toscana. La Ceccardi ultimamente è salita agli "onori" delle cronache per i suoi attacchi alla Russia e la sua difesa di Navalny, fantoccio di Soros. La Ceccardi quindi potrebbe essere una delle candidate per dare vita alla nuova fase globalista della Lega.
Il Grande Reset di Davos non prevede una fine non appena si raggiunge una determinata quota di vaccinati. Il Grande Reset di Davos prevede sostanzialmente l'instaurazione di una società totalitaria dove l'esibizione del passaporto vaccinale è la regola, non l'eccezione temporanea. Il fatto che la Danimarca abbia abbandonato completamente l'operazione terroristica del coronavirus non è dovuto all'80% (presunto) di popolazione vaccinata. Se seguissimo questa linea di pensiero, allora non si comprende perché Israele che ha dichiarato di aver raggiunto la stessa percentuale di vaccinati va avanti con le somministrazioni e i passaporti vaccinali così come l'Italia che, a detta del generale Figliuolo, ha raggiunto percentuali simili.
L'Italia invece prosegue nel tentativo disperato sia di aumentare le vaccinazioni sia di adottare in maniera permanente le nuove leggi razziali vaccinali che la Camera ha già approvato in prima lettura. La spiegazione dunque del perchè alcuni Paesi arretrano e altri invece cerchino di andare avanti non va ricercata quindi nelle percentuali di vaccinati. Va ricercata nel fatto che le classi politiche di alcuni Paesi particolarmente infetti da massoneria e lobby mondialiste quali Italia, Francia, Australia e Israele, il piano di Davos cerca di proseguire suscitando però un malcontento sempre più grande tra le popolazioni di questi Paesi. In altri invece arretra e perde pezzi. Se consideriamo il fatto che le tre superpotenze mondiali, quali USA, Russia e Cina non hanno dato vita a nessun passporto vaccinale assieme al fatto che diversi Paesi europei, come Danimarca, Svezia e Norvegia, hanno tolto le restrizioni, arriviamo alla conclusione che Davos non sta avanzando. Il Grande Reset continua a perdere pezzi. Il Nuovo Ordine Mondiale non sta vincendo la partita sullo scacchiere geopolitico globale.
Se diamo uno sguardo alla votazione tenuta alla Camera sul certificato razziale vaccinale, apprendiamo che Cazzaballa Borghi ha votato a favore. A questo punto, non ci sono molte alternative. O le persone (vere?) che ancora lo seguono su Twitter sono incredibilmente stupide oppure incredibilmente in malafede. Tertium non datur.
Praticamente la strategia della Lega è stata quella di costruire una opposizione fittizia virtuale attraverso personaggi quali Borghi, Bagnai, Rinaldi e Donato che si oppongono a parole su Twitter alla politica del loro stesso partito e poi con i fatti nelle aule istituzionali votano ogni singolo provvedimento, anche il più infame, varato dal regime di Draghi.
Ormai questa presa in giro va bene solamente per i gonzi.
Questo comunque conferma che la fase della cosiddetta Lega sovranista degli anni addietro è stata solo una enorme messinscena. Il vero deus ex machina del partito è sempre stato Giorgetti, l'uomo di riferimento della finanza internazionale e delle corporation neoliberali.
L'altra falsa opposizione di facciata, Fratelli d'Italia, non si sono nemmeno presentati per votare no. Se guardiamo alla lista dei presenti vediamo che la Meloni, fresca di nomina dall'Aspen Institute di Rockefeller, ha disertato la seduta.
A questo punto è evidente che chiunque cerchi ancora di rimandare a Fratelli d'Italia o a Borghi/Bagnai come false alternative, fa parte anch'egli del sistema. È per questa ragione che il sistema sta schierando un esercito di gatekeeper senza precedenti per cercare di contenere il dissenso nel recinto del potere. La buona notizia è che il meccanismo si è inceppato. Non sta funzionando. Il potere inizia ad avere davvero paura perché non riesce più a governare come vorrebbe il pensiero delle masse. (L.L.)
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XVIII legislatura
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