giovedì 28 febbraio 2019

Il carrozzone (dell'opposizione) va avanti da sé...



Chi l’avrebbe mai detto che un giorno, dopo i dolorosi travagli della prima, della seconda e della terza repubblica, saremmo arrivati ad avere un quadro così “arlecchino” dell’opposizione di governo: vedere il “genitore uno” (parlare di “madre” oggi è anacronistico e contro natura) dell’infanticidio legale, insieme al “genitore due” della “soppressione dell’articolo uno della Costituzione” (attraverso l’esotico, e per questo da molti ingenuamente accettato senza battere ciglio, “jobs act”), che fanno quadrato, con la partecipazione attiva del “nonno adottivo della nipote di Mubarak”, e quella passiva degli eredi del Movimento Sociale Italiano, contro un governo che ha l’appoggio elettorale di oltre il 60 per cento dei votanti,  lascia semplicemente interdetti!

A sentirli in televisione, ogni giorno e a tutte le ore, in un grottesco e monotono cocktail di propaganda di regime - i Della Vedova, Tajani e Fratoianni, insieme alle sempre più numerose madamine taurinensi, piddine Bernine e Gelmine – generano una ripulsa così forte che solo la collaudata capacità di tenuta gastrica dei nostri connazionali, immunizzati da decenni di malversazioni politiche, ne consente (almeno per ora) il contenimento.

Dalla loro parte, d'altronde, da un lato il grosso dell’apparato mediatico di manipolazione informativa, con altrettanto nutrite schiere di impudichi e malcelati servitori, dall’altro gli arroganti governanti di una distorta Unione Europea, al servizio di “mercati” - che altro non sono che un sistema osceno di mega-finanza in mano a privati - e non già degli esseri umani, come la politica vera e sanamente intesa imporrebbe!

Ed è così che i tentativi di tutelare i più svantaggiati, contrastare il privilegio dei vitalizi, ridare dignità al lavoro, combattere il gioco d’azzardo, adottare misure per un miglior sistema giudiziario, contenere i costi della politica, fare analisi di costi e benefici delle opere pubbliche, diventano tutte cose di poco conto e, peggio ancora, deriva di recessione, regressione e stagnazione.

C’è poco da fare. Ma, soprattutto, c’è poco da dire: ci aveva già pensato Renato Zero, qualche anno fa, a raccontare in musica quello che questa gente è capace di fare. Non ricordi?.....  

Il Parlamento va avanti da sé
con le regine i suoi fanti i suoi re
Ridi buffone per scaramanzia
che presto il governo se ne va via
Musica gente cantate che poi
uno alla volta torniamo anche noi
Sotto a chi tocca in doppio petto blu
a “uno mattina” ci vai pure tu
Bella la Lega che se ne va
un fiore un freno il decreto dignità
La svuotacarceri dolce poesia
se ci tenevi, di nuovo ci sia
Bella la vita volevi tu
e t'accontento una volta di più
Con le regine e con i suoi re
Il carrozzone va avanti da sé

Adriano Colafrancesco

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