martedì 20 marzo 2018

La costituzione più bella del mondo e le furbizie riformiste delle "quote rosa"


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I numerosi incensatori della Costituzione italiana («la più bella del mondo»), sempre pronti a scagliarsi contro chiunque abbia qualcosa da eccepire verso un testo che ai loro occhi è sacro e intangibile, non hanno però nulla da dire sul fatto che uno dei suoi primi articoli venga sistematicamente violato e stravolto. 

L'articolo 3 recita infatti: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». E allora perché tutta questa retorica melensa sulle famose «quote rosa» in politica, nelle istituzioni e in ogni ambito della vita sociale? 

È forse sinonimo di garanzia il fatto che più donne in ruoli di potere, presentate alla stregua di specie protetta e da salvaguardare come i panda, migliorino davvero gli ambienti in cui operano? L'esempio di figure come Hillary Clinton, Angela Merkel o, per rimanere su scala locale, di Laura Boldrini, Maria Elena Boschi o Valeria Fedeli (ma se ne potrebbero aggiungere tante altre), non sembra proprio deporre in tal senso. Anzi, tutto il contrario. 

Ragione per cui questo continuo martellamento mediatico pare piuttosto una furbata per ottenere ruoli di potere e/o prestigio facendo leva su qualità fisiologiche che di per sé non vogliono dire nulla, ma che a forza di essere propagandate come tali si sono imposte nel discorso pubblico. 

Presentarsi come «vittime» e «discriminate» paga, ma a ben guardare non è altro che un modo scaltro e politicamente corretto per aggirare il tanto decantato «merito» e fare carriera a spese di altri che avrebbero realmente titolo a occupare quei posti. E siccome hanno capito bene come funziona il giochino, ci marciano sopra alla grande.

Paolo Sensini

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2 commenti:


  1. Commento di Anna Maria Campogrande:

    "Sono d’accordo con Paolo Sensini quanto al fatto che le quote rosa sono anti-costituzionali e resto stupefatta che nessuno in Parlamento lo abbia denunciato.

    Perdippiù, avendo vissuto il fenomeno in quanto funzionaria della Commissione Europea posso testimoniare che l’avvenimento della pratica delle quote rosa non ha affatto avvantaggiato tutte le donne e, in particolare le più meritevoli, ma solo e soltanto le raccomandate di ferro, quelle che non avrebbero mai fatto carriera senza le quote rosa e, in quest’ambito, hanno rubato i posti di prestigio a quelle donne che, invece, senza l’intervento delle quote rosa, li avrebbero meritati e ottenuti. La, seppur sintetica, lista indicata da Paolo Sensini è illuminante. Anna Maria Campogrande"

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  2. Commento di Serenella Sortino:

    "E' chiaro e lo è sempre stato che le quote rosa sono incostituzionali, lo capirebbe anche un bambino, anche perchè a livello nazionale NULLA si è mai fatto per far progredire la figura femminile e in particolare la figura mamma oltre che femminile. Insomma con la crisi e la disoccupazione imperante e negata da tutti, meglio se state a casa donne e lasciate i posti di lavoro agli uomini. Però c'è un però alle figlie di papà, alle figlie di politici, di impenditori, di senatori a vita, di burocrati Ue e non Ue lasciate sistemare in pace figlie nipoti amiche e amanti. Modello Amato che prima di metter mano alle pensioni per la prima volta mandò in pensione anche la sua segretaria storica. Sempre l'infausto metodo NIMBY governa il nostro paese..."

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