mercoledì 31 agosto 2022

La perfida Albione favorevole all'olocausto nucleare... - Della serie "se la specie umana merita l'estinzione..."



Liz Truss (ministro degli Esteri britannico - ndj), accreditata come prossimo premier britannico al posto dell’uscente Boris Johnson, ha dichiarato che “sarebbe pronta a usare le armi nucleari anche se ciò significa l’annientamento globale” (nel video lo afferma sorridendo - ndj).


 Liz Truss won applause from Tory party members at a hustings event in Birmingham when she said she would be ready to use nuclear weapons.


Tale la follia che alberga nella Politica dell’Occidente, e ciò spiega anche la connivente indifferenza riguardo al bombardamento della centrale atomica di Zaporozhye da parte dell’esercito ucraino (di cui gli ucraini incolpano i russi, nonostante la palese falsità, perché la centrale è sotto il controllo russo ed è da escludere che possano spararsi addosso).

Di oggi la notizia che quattro missili hanno colpito il centro di stoccaggio degli isotopi radioattivi, anche se per fortuna non si registrano danni significativi (ma è da notare che si continua ad alzare l’asticella degli obiettivi).

L’attacco, il più grave da quando gli ucraini hanno iniziato a far piovere missili sulla centrale, avviene nel giorno in cui il Direttore generale dell’agenzia atomica dell’Onu, Rafael Mariano Grossi, si è incontrato con il direttore generale di Rosatom, l’agenzia per l’energia atomica russa, Alexei Likhachev, a Istanbul, che si conferma crocevia diplomatica cruciale per la guerra ucraina.

L’incontro serviva a mettere a punto gli ultimi particolari della missione dell’Aiea a Zaporozhye, che ha lo scopo di mettere in sicurezza la centrale e l’attacco appare intimidatorio, almeno questo è sicuramente l’effetto che avrà sugli ispettori incaricati della missione.

Al di là della notizia proveniente dall’Ucraina, resta la criminale sciocchezza della ministra degli Esteri britannica, caratteristica che le sta valendo la fulgida carriera (la scarsa intelligenza è una dote molto apprezzata dai circoli atlantisti, che così possono governare a piacimento la Politica).

Colpisce anche che la sua dichiarazione apocalittica non sia stata condannata da nessun politico d’Occidente, né sia stata oggetto di critiche mediatiche significative, come se ormai la guerra nucleare fosse stata sdoganata e rientrasse nell’orizzonte delle possibilità…

Inutile commentare, abbiamo già dato. Val la pena registrare il dato, nella speranza che qualcuno dia una calmata alla Lady, la quale sta promettendo ai Tory (che la stanno elevando sugli scudi) di rinnovare i fasti della Thatcher, senza averne minimamente la statura.

Quando la Politica era una cosa seria, e non un circo equestre consegnato alle folli esibizioni muscolari della Nato, la prudenza su certi temi era d’obbligo. Tant’è.


martedì 30 agosto 2022

Grazie agli USA l'Europa torna al carbone ed alla legna...

 


Ed ecco che si avvicina il Generale Inverno, come sempre è stato per chi ha provato a demolire la Russia.

Comincia la Polonia, poi toccherà all'Ukraina, poi alla Germania che già sta raccattando legna.
Legna da ardere, come in Mali.
L'Italia discetta su quant'è bravo Draghi e sul sesso degli angeli.
Sta arrivando la Bufera, scriveva Giulietto Chiesa  tempo fa...
(Jure Eler)


Scrive Giorgio  Stern:
Le notizie diffuse dalla RAI (televideo) il  26 agosto 2022:
1) B.C.E. “Flessione economia anche nel 2023”
2) Nuovo record del prezzo del gas a 321,4
3) Gas, Confindustria: governo intervenga - “Non possiamo continuare a raccontarci che tutto va bene, perché le difficoltà e le preoccupazioni sono enormi sia sull’attività produttiva che per l’occupazione” . Così il presidente Confindustria, Bonomi, al Corsera sugli aumenti record dei prezzi dell’energia.”
4) Confcommercio: a rischio 120.000 imprese - "L’inflazione mette a rischio da qui ai primi sei mesi del 2023 circa 120.000 imprese e 370.000 posti di lavoro".


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"This Is Beyond Imagination": i proprietari di case polacchi si mettono in fila per giorni per comprare carbone prima dell'inverno

Diverse settimane fa abbiamo riferito che tra i prezzi strabilianti del gas e dell'elettricità in Europa, Deutsche Bank ha previsto che un numero crescente di famiglie tedesche utilizzerà la legna da ardere per il riscaldamento, una previsione che sembra essere diventata auto-soddisfacente quando le ricerche tedesche su Google per legna da ardere ("brennholz") erano esplose dai grafici:

Ma mentre i tedeschi stanno ancora "cercando" solo nel regno virtuale, per innumerevoli polacchi la ricerca è fin troppo reale.

Secondo Reuters, con la Polonia ancora in balia del caldo di fine estate, centinaia di auto e camion si sono già messi in fila alla miniera di carbone Lubelski Wegiel Bogdanka, mentre i proprietari di casa timorosi della carenza invernale aspettano giorni e notti per fare scorta di carburante per il riscaldamento in vista del prossimo inverno.

Artur, 57 anni, pensionato, è salito da Swidnik, a circa 30 km (18 miglia) dalla miniera nella Polonia orientale, sperando di acquistare diverse tonnellate di carbone per se stesso e la sua famiglia.

"I bagni sono stati montati oggi, ma non c'è acqua corrente", ha detto, dopo tre notti di sonno nella sua piccola berlina rossa in una fila strisciante di camion, trattori che trainano rimorchi e auto private. "Questo è oltre ogni immaginazione, le persone dormono nelle loro auto. Ricordo i tempi del comunismo, ma non mi è passato per la mente che potessimo tornare a qualcosa di ancora peggiore".

La famiglia di Artur è uno dei quasi 4 milioni in Polonia che dipendono dal carbone per il riscaldamento (certo, queste famiglie sono probabilmente in condizioni migliori di quelle che si affidano al gas naturale il cui prezzo aumenta del 10-20% ogni giorno ed è ora quasi letteralmente nella stratosfera) e ora affrontano carenze e aumenti dei prezzi, dopo che la Polonia e l'Unione Europea hanno imposto un embargo sul carbone russo in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca a febbraio. La Polonia ha vietato gli acquisti con effetto immediato ad aprile, mentre il blocco ha imposto di farli svanire entro agosto.

Mentre la Polonia produce oltre 50 milioni di tonnellate dalle proprie miniere ogni anno, il carbone importato, in gran parte dalla Russia, è un alimento base per la casa a causa dei prezzi competitivi e del fatto che il carbone russo viene venduto in grumi più adatti all'uso domestico.

L'impennata della domanda ha costretto Bogdanka e altre miniere controllate dallo stato a razionare le vendite o offrire il carburante ai singoli acquirenti tramite piattaforme online, in quantità limitate. Artur, che non ha voluto dare il suo nome completo, ha detto di aver raccolto documenti dalla sua famiglia allargata nella speranza di raccogliere tutte le loro allocazioni di carburante contemporaneamente.

La miniera prevedeva di vendere carburante per circa 250 famiglie venerdì e avrebbe continuato le vendite durante il fine settimana per ridurre i tempi di attesa, ha detto a Reuters Dorota Choma, portavoce della miniera di Bogdanka. I limiti sono in atto per prevenire l'accaparramento e la speculazione sul mercato nero, o anche la vendita di posti in coda, ha detto Choma.

Come tutte le miniere di carbone polacche, Bogdanka vende tipicamente la maggior parte del carbone che produce alle centrali elettriche. L'anno scorso, ha venduto meno dell'1% della sua produzione a singoli clienti, quindi manca la logistica per vendere carburante direttamente agli acquirenti al dettaglio.

Lukasz Horbacz, capo della Camera di commercio mercantile polacca del carbone, ha detto che il calo delle importazioni russe è iniziato a gennaio, quando Mosca ha iniziato a utilizzare i binari ferroviari per il trasporto militare.

"Ma la ragione principale delle carenze è l'embargo che è entrato in vigore immediatamente. Ha capovolto il mercato", ha detto a Reuters. Un portavoce dei Weglokoks, un commerciante di carbone di proprietà statale incaricato dal governo di aumentare le importazioni da altri paesi, ha rifiutato di commentare, mentre il ministero del clima non era disponibile per un commento. I funzionari governativi hanno ripetutamente affermato che la Polonia avrebbe avuto abbastanza carburante per soddisfare la domanda.

Negli ultimi anni, la Polonia è stata la critica più esplicita della politica climatica dell'UE definita da un petulante adolescente scandinavo e un convinto difensore del carbone che genera fino all'80% della sua elettricità. Ma la produzione di carbone è costantemente diminuita con l'aumentare del costo dell'estrazione a livelli più profondi. Il consumo di carbone si è mantenuto per lo più stabile, provocando un graduale aumento delle importazioni. Nel 2021, la Polonia ha importato 12 milioni di tonnellate di carbone, di cui 8 milioni di tonnellate provenienti dalla Russia e utilizzate da famiglie e piccole centrali termiche.

A luglio, la Polonia ha ordinato a due società controllate dallo stato di importare diversi milioni di tonnellate di carburante da altre fonti, tra cui Indonesia, Colombia e Africa, e ha introdotto sussidi per i proprietari di case che affrontano un raddoppio o triplicazione dei prezzi del carbone rispetto allo scorso inverno.

"Fino al 60% di coloro che usano il carbone per il riscaldamento possono essere colpiti dalla povertà energetica", ha detto Horbacz.

Tornato a Bogdanka, Piotr Maciejewski, 61 anni, un agricoltore locale che si è unito alla coda martedì, ha detto di essere pronto per una lunga attesa. "Il mio trattore rimane in fila, vado a casa per dormire un po'", ha detto.

Tyler Durden


lunedì 29 agosto 2022

Reprimersi... od esprimersi?

  


Nella nostra vita fin da piccoli abbiamo imparato che dire e fare quello che volevamo aveva delle conseguenze sgradevoli. Lo sguardo di rimprovero del nostro genitore ci faceva capire che il nostro comportamento lo aveva turbato. E così non ci rimaneva che o non farlo più o farlo senza farglielo sapere.


In ogni caso da quel giorno abbiamo imparato a reprimerci, a trattenerci dal fare e dire quel che avremmo voluto fare e dire.


Trattenersi, implica sempre una contrazione, una tensione fisiologica che disturba il benessere fisico e contemporaneamente determina un afflusso incontrollato di pensieri nella nostra mente. Lo stato di confusione mentale si manifesta in comportamenti conflittuali con gli altri e lesionistici o autolesionistici.


Il contrario di reprimersi è esprimersi. Quando ci esprimiamo, facciamo uscire ciò che abbiamo dentro e il nostro corpo si rilassa e la nostra mente diviene più lucida e tranquilla.

 

 

 

La poesia politica 

"quando il popolo

decide di farsi rappresentare

è come dire

che se ti scappa

mandi qualcuno al bagno per te"


Paolo Mario Buttiglieri *



* Sociologo e giornalistadirettore della BIBLIOTECA FRANCO BATTIATO, via liberazione 37, 29017 Fiorenzuola d'Arda (PC) - 347.2983592


domenica 28 agosto 2022

Programmi alternativi a confronto: "Unione Popolare e Italia Sovrana e Popolare"



Ho preso le sintesi (1) dei programmi di due liste che intendono porsi in opposizione e alternativa politico-sociale ai governi fin qui avuti nel nostro paese e qui mi fermo, capirete poi il perché. I programmi sono di Unione Popolare per De Magistris e Italia Sovrana e Popolare. Li riporto qui sotto:

Partiamo da quello di Unione Popolare. Ebbi a suo tempo a criticare i testi del Brancaccio, di Tomaso Montanari e Anna Falcone, che intendevano ricostruire una sinistra alternativa al sistema vigente, ma senza mai nominare gli attori di questo sistema, mai un avversario, mai un nemico. Il risultato era una pappa melensa di buone intenzioni intrisa di giustizia sociale, ambiente pulito, parità di genere, diritti civili. Tuttavia persino quei testi, così come i programmi di Coalizione Civica e di altre listarelle della sinistra “radicale” in quota al PD per alleanze, erano meno vaghe, generiche, prive di sostanza del programma di UP.

Prendiamo alcune parole d’ordine: “Ricompensare e rispettare il lavoro”: che cosa vuol dire? Tutto e niente. Anche il padrone che usa i caporali per i campi di pomodori ricompensa il lavoro: a due euro l’ora… e allora? Mah, si poteva dire salario minimo a 10 euro, che viene detto ma nelle vertenze (e la questione della comunicazione immediata è una delle tare degli autoreferenziali…), abolire leggi come il jobs act, ripristinare l’art 18 e ampliare i diritti e le tutele sul lavoro, un governo che non guarda i profitti ma la piena occupazione, il reddito, il salario… macchè, due righe per non dire nulla sul lavoro.


Altre parole d’ordine vuote: 3.: in che senso, dove vige lo scontro tra uni e multipolarismo che posizione prendi? E una posizione forte contro la guerra anche volendo stare in una ibrida posizione di equidistanza, e quindi che cos’è la democrazia? … 4.: anche Brunetta lo dice… semmai ha senso dire ricostruire lo stato sociale per migliorare i servizi, reinternalizzarli a vantaggio di cittadini e lavoratori… 5.: manca un aggettivo: pubblica, ricerca pubblica, ecco perché questi signori non hanno capito il giochino dei soldi di stato dati alle multinazionali per i vaccini, che poi queste hanno venduto di nuovo allo stato lucrando profitti mostruosi… non è un dettaglio da poco! …6.: ok, ci sta, almeno questo… 7.: perché solo dei trasporti? e la produzione, il consumo sul territorio e abitativo di energia? Ma poi siamo sicuri che la riconversione sia cosa facile? Perché oggi la devono fare i paesi più avanzati magari imponendo (eh, la concorrenza) gli stessi criteri ai paesi in via di sviluppo… la vittoria del capital green… 8. Altra aria fritta e nessun accenno al grave problema del dissesto idrogeologico e della speculazione edilizia, l’estrattivismo… 9.: Questa proprio è criptica per chi e per cosa ricostruire l’industria e perché al centro la cultura, quando la cultura stessa deve avere una sua industria e deve soprattutto essere democratizzata, mah… mistero… 10.: una concessione al tanto odiato populismo con quel “tantissimo” che mi dice male: in pratica andiamo a prenderle da Bill Gates e John Elkan in su… 11.: idem come la 6, ma giustizia equa è sempre sul generico… 12.: anche questa è aria fritta: quali diritti? Quali libertà? Mistero della fede.

Come vedete, manca(2) il nemico, manca la direzione che deve avere un cambiamento (non chiamiamolo rivoluzione!), ma soprattutto manca la guerra! surrogata da un europeismo più “democratico” e pacifista, sebbene De Magistris propugni lo stesso piano delle oligarchie imperialiste europee: avere un proprio esercito. Chi si approccia da profano ovviamente non sa:

A. che c’è una critica all’UE e alla NATO, anche se la tara sull’Unione Europea risale sin dai primi scontri dentro Potere al Popolo, ossia contro i napoletani e Rifondazione, poco propensi a rompere conl ‘UE confondendo questa con l’Europa in sé, in quanto continente e sbagliando l’analisi dell’avversario di classe, arrivando a dare dei sovranisti rossobruni a tutti coloro che invece comprendono che il primo passo è proprio questa rottura che è contro l’espressione politica economico-finanziaria e militare del capitale multinazionele e delle borghesie imperialiste e burocratiche europee e risalendo la catena di comando: gli USA. E che pertanto la questione della sovranità nazionale non è nazionalismo sciovinista, ma elemento che fa da collante nelle alleanze sociali in gran parte delle rivoluzioni da 200 anni a questa parte, democratico-borghesi ma anche socialiste.

B. che un nemico c’è ma non si vede nel manuale delle giovani marmotte, visto che in UP c’è una parte del sindacalismo di base e la maggioranza delle sue componenti, anche se in modo dottrinario, sono cresciute a pane e comunismo

E visto che la persona comune non lo sa (ed evidentemente non lo deve sapere) si può capire che razza di frankenstein sia venuto fuori tra “compromessi” e svendite a vantaggio chi pretendeva di essere il volto buono della sinistra più critica e a che tipo di soggetti sociali punta a rivolgersi. Una tipica manovra che abbiamo visto in certi partiti comunisti a partire dal PCI, ma soprattutto il cavallo di battaglia delle “migliori” socialdemocrazie. A questo punto i contorni del progetto vero cominciano a puzzare di ambiguo in un deja vù storico che a dei comunisti o marxisti rivoluzionari non deve piacere affatto. Qui siamo agli inizi e non vado oltre. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, il mattino lo abbiamo già visto per tutta la pandemia, dove queste forze non hanno capito la centralità della gestione pandemica nel salto autoritario ancora oggi in atto e che prosegue con la guerra, hanno attaccato quesi settori sociali che si sono opposti all’attacco del grande capitale al proletariato e ai ceti medi con restrizioni e imposizioni d’ogni tipo, che hanno travalicato la normale convivenza di un società borghese instaurando un fascismo biopolitico e ipertecnologico nel quale siamo solo agli albori. Ogni epoca del capitale ha le sue mosche cocchiere.

Un simile programma dunque, l’avrebbe potuto stilare anche un liberal un po’ utopista e con la vocazione all’aria fritta.



Passiamo al programma di Italia Sovrana e Popolare.

 Intanto “Sovranità” non è “Tripoli bel suo, d’amore” ma l’uscita dall’anglosfera che sta cercando di imporre l’unipolarismo per superare con la guerra e ladivisione dell’Europa Occidentale dalla Russia e dal mondo asiatico. Quindi Nemico: UE e NATO… azione: uscita.

Sul concreto, nazionalizzazione dei settori strategici, pianificazione… tutti elementi che la compagneria ha perso per strada e qui troniamo alla precedente spiegazione del frankenstein o della montagna che partorisce il topolino. E badate bene che qui non si tratta del programma massimo dell’ennesimo partitino dottrinario, il comunismo subito e la dittatura del proletariato. In ISP, di fatto, c’è una visione che coincide con i passaggi di una transizione a un’economia socialista: piano e nazionalizzazione, ma in relazione con le esigenze della piccola e media imprenditoria, uno dei target del grande capiatle finanziario e multinazionale. Discorsi che si sono fatti nei sabati di lotta contro le restrizioni. Ed è per questo che in piazza a Bologna erano in migliaia contro la NATO, la chiarezza su chi ha veramente creato l’escalation bellica nel nostro continente è passata. E spesso chi faceva il lavoro politico che avrebbero dovuto fare i comunisti… non era neppure comunista!

Il resto ve lo risparmio, ma vi rendete bene conto che non è aria fritta. Forse sul lavoro ci sarà stata anche la zampa di Rizzo, ma questo fa solo capire la tattica leninista di un lavoro politico dato dalla scelta di una presenza militante e nell’ambito delle componenti.

Per quel che mi riguarda, ho firmato e voterò Italia Sovrana e Popolare  per il semplice fatto che questo insieme di forze è nato dalle lotte contro la gestione pandemica, è percepito dalle masse antagoniste in questo passaggio emergenziale di nuovo fascismo atlantista come la sua naturale espressione: le file ai banchetti erano mostruose, ben documentate da semplici foto. Me ne fotto del florilegio di tricolori, anche se ci metterei in mezzo al bianco una bella stella rossa. Ma detto questo, quello che per me conta è continuare la presenza e la lotta. Ciò che conta sono le lotte sociali che producono conflitto, che intaccano in date fasi politiche i rapporti di forza tra classi. Il 25 settembre in questo caso è già utile come cartina di tornasole, ma il lavoro di schieramento, di unità, di alleanze, ma soprattutto di lavoro certosino di quelle e quei compagni che non si sono fermati alle apparenze, ma che hanno adottato il metodo dell’analisi concreta della situazione concreta, sono gli aspetti prioritari dei marxisti rivoluzionari.

Del resto, la storia delle lotte di classe non è mai manichea, i movimenti non sono mai il frutto delle nostre belle intenzioni. I movimenti sono quelli che sono nel quadro dei rapporti sociali di classe, delle forze in campo, del conflitto in atto. Chi l’ha detto che come in un film hollywoodiano ci sono i buoni e i cattivi(3) e che nel nostro caso i buoni sono di sinistra(4) e i cattivi di destra? Del resto si è visto: dove c’è il pope russo ci sono bolscevichi, dove c’è il Kuomintang ci sono i comunisti, dove c’è il peronismo ci sono i montoneros…

Nico Maccentelli



NOTE:

  1. Si parte dal dato di fatto che le sintesi dei programmi elettorali sono i biglietti di visita delle forze che li portano avanti: le persone non hanno né il tempo né la voglia di approfondire, è già tanto che finiscano di leggere i punti sintetici; e la decisione di voto si basa su questo passaggio più o meno attento, il più delle volte meno, ma questo abc della comunicazione nella sinistra radicale non viene compreso
  2. In realtà anche la mancanza del tema della donna stride un bel po’
  3. E poi la sinistra anche la più radicale non sarebbe omologata a determinati schemi logici del mainstream? per non parlare della semantica, come la parola “novax”, o la potenza semantica data dai media come La Repubblica della parola “rossobruno”, il cui significato originario viene svuotato per assumere quello della logica binaria giusto sbagliato, buono cattivo… gratta gratta siamo sempre in presenza del cattocomunismo e le sue chiavi di lettura dottrinarie anche nell’approccio alla scienza
  4. Chiedete a qualsiasi cittadino comune cosa sia per lui la sinistra e vi accorgerete del ribaltamento semantico, di contenuti, di riduzione strumentale a un dirittoumanitarsimo astratto e falso, che si ferma ai lager libici finanziati da ministri in quota PD
Fonte: Sinistra in Rete


sabato 27 agosto 2022

Argomenti elettorali scomodi. Morti stradali e sul lavoro non interessano...?



In 74 anni di Repubblica e tante campagne elettorali  (per poltrone vicine e lontane) solo nelle 281 pagine del programma elettorale 2006 dell’Ulivo (Prodi-Bertinotti-ecc.) era citata la Sicurezza Stradale; e, nella finanziaria 2008, c’era un (simbolico) "investimento" di 35 milioni di euro (subito dimezzatio dal nuovo Governo Berlusconi-Tremonti per finanziare l’operazione ICI). 

(Il costo sociale annuo degli incidenti stradali a Roma è di oltre 2 miliardi di euro; quello nazionale - dicono - è circa 2 punti del PIL.)  

Furono estenuanti gli sforzi tesi a trovare un Deputato(1) per presentare una interrogazione.  Lo trovammo tra i Senatori (eletti), Riccardo Villari, e stiamo sempre in attesa della risposta. (Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00124.)  Link: https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=302601

“Dal 2001 – sempre tema: Sicurezza Stradale  – gli obiettivi di riduzione del 50% dei morti e feriti gravi stradali stabiliti dalla UE e dall’ONU sono falliti dall’Italia, specie nella componente pedoni e ciclisti.” (https://www.facebook.com/photo/?fbid=2586981904771975&set=a.973751999428315 ) 

Le Imprese Assicuratrici (nel 1993 erano 101): ci rimettono o ci guadagnano sugli incidenti stradali? 

Sulla Sicurezza sul Lavoro è la stessa narrazione: non ho mai trovato nei programmi elettorali il tema "Sicurezza sul Lavoro".

Nel campo del Lavoro l'Assicuratrice è l'INAIL (ci rimette o ci guadagna sugli incidenti sul lavoro?) e c'è il nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro : istituito il 14.9.2015 (D.Lvo n. 149/2015); dopo 255 giorni arriva il Regolamento (DPR n. 109/2016) che viene pubblicato dopo 26 giorni (GU del 21.6.2016); pertanto, l'INL inizia a funzionare dopo 281 giorni dalla sua istituzione.  In quei 281 giorni . . . . 

In quanti processi - dai tempi insostenibili - su quei morti e feriti sul lavoro è stata riconosciuta l'esistenza del pericolo e la responsabilità di qualche persona Dirigente delle Imprese?. 

Vi risulta la partecipazione ai funerali di queste persone decedute tragicamente degli ospiti dei Palazzi? dei Comuni/Enti Locali? delle Scuole?  

Stiamo seminando la cultura della dimenticanza dei tanti morti stradali e morti sul lavoro; e, quindi, siamo fuoristrada. 

Urge imboccare la strada giusta: è quella che riconosce e rispetta il Valore della Vita Umana e la dignità delle persone vive  e delle persone morte tragicamente;  è quella che opera umanamente, civilmente e socialmente per educare e realizzare la "convivenza civile"; è quella che umanizza la mobilità urbana; è quella che rispetta le Regole; è quella che attua la Intermodalità tra le varie mobilità.

Vito Nicola de Russis, presidente ADP-Assoc. Diritti dei Pedoni di Roma e del Lazio 








(1)    Tutti i Deputati (630) NON eletti ma nominati dai loro "padrini" e ratificati dai milioni e decine di milioni di votanti.

giovedì 25 agosto 2022

Messaggio di Manlio Dinucci sull'assassinio politico di Daria Platonova



Hanno ammazzato una nostra collaboratrice, una nostra collega giornalista, una protagonista dell'informazione, un'esperta geopolitica, una filosofa in erba, un'attivista politica.

Sappiamo chi è Stato. E sappiamo il perchè, ne conosciamo il motivo. La notizia del suo assassinio ci ha sconvolti ma non messi a tacere. Daria resterà con noi, proseguiremo e amplificheremo la sua lotta.

    "L’attentato a Mosca, che ha provocato la morte della giornalista Daria Platonova, aveva come obiettivo principale il padre, Alexander Dugin, filosofo creatore della moderna scuola di geopolitica, capo del Dipartimento di sociologia delle relazioni internazionali all’Università Statale Lomonosov di Mosca, fondatore del Movimento Internazionale Eurasiatico.
Non si tratta semplicemente dell’atto criminale di un singolo o un piccolo gruppo, ma di un delitto politico programmato e attuato dai servizi segreti Occidentali, in particolare quelli statunitensi e britannici, in base a consolidate procedure.

    Anzitutto la scelta dell’obiettivo. Nell’intervista a Grandangolo dello scorso aprile, Alexander Dugin spiega che l’operazione militare russa in Ucraina non costituisce solo la risposta alla escalation USA-NATO, che mette in pericolo la sicurezza della Russia, ma la risposta al piano globalista dell’Occidente per mantenere un mondo unipolare sotto il proprio dominio. In alternativa all’agenda globalista Dughin prospetta la creazione di un mondo multipolare, attraverso un patto storico planetario di tutte le persone di diverse culture e tradizioni che rifiutano l’agenda globalista. Occorre un’alleanza universale contro i Soros, gli Schwab, i Bill Gates e l’oligarchia liberale globale, che minacciano l’umanità con i loro folli piani.

    In tale quadro si inserisce il Movimento Internazionale Eurasiatico. La crescente integrazione economica dell’Eurasia, che incoraggia la risoluzione negoziale dei conflitti e il dialogo interculturale, contribuisce in modo concreto al passaggio dal mondo unipolare al mondo multipolare, che gli Stati Uniti e le altre maggiori potenze dell’Occidente cercano con ogni mezzo di impedire.
Daria Platonova – esperta di relazioni internazionali, editorialista e collaboratrice di canali radiotelevisivi – ha collaborato ad alcune puntate di Grandangolo e nei prossimi mesi la sua collaborazione avrebbe dovuto assumere carattere periodico. La notizia del suo assassinio ci ha sconvolti ma non messi a tacere. Daria resterà con noi."

Manlio Dinucci

Notiziario speciale di Pangea Grandangolo per il canale tv Byoblu andato in onda il 21/08/2022 sull'assassinio politico di Daria Platonova Dugina:
https://www.youtube.com/watch?v=Z-gLhDIJMis

mercoledì 24 agosto 2022

Cancel culture. Senza memoria non c'è futuro...

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Oltre 140 atenei inglesi sono coinvolti nel fenomeno della cancel culture, ovvero la tendenza a oscurare ed eliminare opere dal passato ritenute incompatibili con la contemporaneità e i suoi valori.

A rivelarlo è il quotidiano d’oltremanica The Times con un’inchiesta rivolta al mondo universitario. Nel mirino degli atenei sono finiti decine di classici e diversi autori: da Charles Dickens a William Shakespeare, accusati di “urtare la sensibilità degli studenti” per i temi trattati, rispettivamente abusi sui minori e classismo nel caso dei due scrittori inglesi.

Oscurare il passato comporta la creazione di una bolla in cui vivere il presente, al riparo da tutti quei mali che hanno caratterizzato l’evoluzione della storia umana. Una condizione che può indurre gli individui a credere in un passato cristallizzato e non in grado di ripresentarsi, quando la memoria e lo studio rappresentano forse gli unici antidoti a tale eventualità.


(Estratto da  un articolo di Salvatore Toscano - Da L'Indipendente del 18 Agosto 2022)


Integrazione: 

“Si accusa il grande navigatore Colombo di avere favorito il colonialismo e si buttano giù le sue statue.
Si accusa Jefferson di avere combattuto gli indiani d'America e si loda la sua immagine con getti di vernice rossa, e così via.
Da noi forse le proposte della cancel-culture sembrano meno sentite che in una America ancora fortemente legata al suo passato puritano.
Dalle statue poi si passa al linguaggio e anche quello viene preso di mira. Si propone di eliminare le differenze fra il femminile e il maschile mettendo un asterisco al posto della vocale. (…)
Prendersela con personaggi e idee del passato, perché non corrispondono alle sensibilità odierne, vuol dire negare la grande capacità metamorfica della storia. Vuol dire sconfessare le conquiste fatte, vuol dire rifiutare l'evoluzione, smantellare i passaggi preziosi del tempo (…), vuol dire entrare in quel pericoloso luogo della mente in cui, come asseriva Goethe, il sonno della ragione genera mostri. (…)
Una giusta voglia di adeguare il linguaggio e le azioni umane alle nostre certezze attuali ci porta a gettare in mare grandi filosofi e grandi artisti con un gesto di rabbia. (…)
Fra qualche decennio i nostri nipoti ci guarderanno con aria di sufficienza e troveranno che molte delle nostre convinzioni erano arcaiche e fuori luogo.
Questa è la meravigliosa vitalità del nostro viaggiare dentro le contraddizioni della storia.”
Dacia Maraini, Il passato è una terra da coltivare, 20 agosto 2022

martedì 23 agosto 2022

Dalla Russia report sul Congresso Internazionale Antifascista...

 


Sergei Shoigu,  aprendo il congresso, ha citato Georgy Dimitrov, che ha definito il fascismo "sciovinismo bestiale, barbarie medievale e aggressione sfrenata contro altri popoli e paesi". Il Primo Congresso Internazionale Antifascista, si è tenuto in Russia dal 15 al 21 agosto 2022, al Forum erano presenti delegazioni di 129 paesi. 

"In questi giorni assistiamo a un'altra vivida manifestazione della politica nazista, quando l'idea russofoba è attivamente promossa dalle alte posizioni europee per vietare a tutti i cittadini russi di entrare nei paesi dell'UE", ha affermato il ministro in plenaria sessione del Congresso, durante il quale è stato evidenziato come i principi fondamentali dell'ordine mondiale, le valutazioni legali e politiche del Tribunale di Norimberga vengono sempre più ignorate e riviste dai singoli Paesi, in particolare quelli baltici.  In Estonia e Lettonia, le marce dei legionari delle SS sono diventate tradizionali, vengono eretti monumenti e obelischi ai criminali di guerra. Slogan e appelli nazisti sono ascoltati apertamente per le strade delle città lituane.

Nel periodo susseguente la prima guerra mondiale del secolo scorso si stabilirono regimi dittatoriali fascisti in Italia, Spagna, Portogallo, Romania, Croazia e alcuni altri stati. Il nazismo tedesco ne è diventato la forma più radicale e aggressiva. L'ascesa al potere dei nazionalsocialisti è stata aiutata dal finanziamento da parte del capitale internazionale. È abbastanza ovvio che la cooperazione finanziaria ed economica tra i circoli economici anglo-americani e nazisti è stato uno dei principali fattori che hanno portato alla seconda guerra mondiale, che è costata all'umanità vittime umane senza precedenti.

 La più colpita è stata la Russia e l'Unione Sovietica con 27 milioni di morti. Nessuno stato al mondo ha pagato un tale prezzo.  Del numero totale di vittime, quasi 14 milioni erano civili. Questa è una diretta conseguenza della politica del nazismo, che è stata portata avanti dagli invasori.

In conclusione il Ministro della Difesa della Federazione Russa Shoigu ha sottolineato che “le lezioni della storia sono imparate male da chi, facendo affidamento sulle proprie forze, commette violenze. I bombardamenti della Jugoslavia, le guerre in Afghanistan, Iraq e Libia, la coltivazione di strutture terroristiche in Siria. Questi e simili crimini hanno sempre iniziatori e responsabili specifici. La responsabilità di tali azioni e delle loro conseguenze ricade interamente sulla leadership degli Stati Uniti d'America e della NATO"


(Fonte notizie: https://vk.com/wall-133441491_915832)


Articolo collegato: 

https://it.topwar.ru/200585-v-rossii-pristupil-k-rabote-pervyj-mezhdunarodnyj-antifashistskij-kongress.html




lunedì 22 agosto 2022

Messaggio di Alexander Gelievich Dugin in memoria della figlia Darya Dugina


 "Il Tuo Sacrificio. Le nostre preghiere. La nostra lotta in Tuo nome. La Tua Vittoria." (Ines e Rainaldo)



Il nostro amico Alexander Gelievich Dugin ringrazia tutti coloro che hanno espresso le loro condoglianze per la morte di sua figlia Dasha. Ci ha chiesto di pubblicare questo messaggio che segue (Rainaldo Graziani):

“Come tutti sapete, a seguito di un attacco terroristico compiuto dal regime nazista ucraino, il 20 agosto, di ritorno dal festival della Tradizione vicino a Mosca, mia figlia Daria Dugina è stata brutalmente uccisa da un'esplosione davanti ai miei occhi. Era una bella ragazza ortodossa, patriota, corrispondente militare, esperta dei canali centrali e filosofa. I suoi discorsi e i suoi resoconti sono sempre stati profondi, fondati e sobri. Non ha mai invocato la violenza e la guerra.
Era una stella nascente all'inizio del suo viaggio. I nemici della Russia l'hanno uccisa di nascosto ...
Ma noi, il nostro popolo, non possiamo essere spezzati nemmeno da colpi così insopportabili. Volevano schiacciare la nostra volontà con sanguinoso terrore contro i migliori e i più vulnerabili di noi. Ma non lo capiranno.
I nostri cuori bramano qualcosa di più della semplice vendetta o punizione: è troppo meschino, non russo. Abbiamo solo bisogno della nostra Vittoria. Mia figlia ha deposto la sua vita da vergine sul suo altare. Quindi vinci, per favore!
Volevamo farla diventare intelligente e un eroe.
Lascia che ispiri i figli della nostra Patria all'impresa anche adesso."



Addio a Daria Dugina (Platonova) - Una funzione commemorativa civile si terrà il 23 agosto 2022 presso il Centro televisivo di Ostankino alle ore 10.00.


Le condoglianze di Vladimir Putin ai genitori di Darya:
"Cari Alexander Gelevich e Natalya Viktorovna, per favore accettate sincere condoglianze e parole di sostegno in relazione alla perdita più difficile e irreparabile che vi è capitata. Un crimine vile e crudele ha posto fine alla vita di Darya Dugina, una persona brillante e di talento con un vero cuore russo: gentile, amorevole, comprensiva e aperta. Giornalista, scienziata, filosofa, corrispondente di guerra, ha servito onestamente il popolo, la Patria, ha dimostrato con i fatti cosa significa essere un patriota della Russia. Il ricordo di Darya Dugina sarà preservato per sempre da parenti e amici, dalle persone che la pensano allo stesso modo e dai suoi collaboratori. Forza e coraggio a voi in quest'ora di lutto"
Vladimir Putin