domenica 1 agosto 2021

Lettera ad Anna... di Ferdinando Renzetti

 

Ciao Anna, come ti dicevo il flusso si è esaurito e l'ispirazione come Turiddu cumpare e scumpare, sono contento di averti conosciuta e non ti preoccupare di niente va bene così mi piace il tuo metodo perché mi sembra che sei tra le poche che applica la psicocibernetica al lavoro di ricerca, penso che tu ne sia consapevole. 

In quanto alla casa di Guastameroli vorrei trasformarla in una officina culturale. C'è pure un grande magazzino una vigna e un altro terreno che per ora sono affittati quindi resta la casa, mi piacerebbe coinvolgere artisti e musicisti e farli partecipare attivamente alla creazione di una nuova situazione emotiva creativa.


...si vero, molto bella! penso sia la copertina di un disco, proprio ieri stavamo parlando con alcuni ragazzi, da quindici a venticinque anni, del concetto di famiglia amorale. bansfield era un conservatore, consulente di diversi presidenti usa: ford, regan e nixon. interessanteil concetto di ghetonia presso le comunità arbereshe, che si riscontra tuttora anche in alcune piccole comunità della periferia urbana di pescara la citta in cui vivo. che grande che sei! Hai creato una sintesi meravigliosa. grazie! ora vado al mare a passeggiare amici incontrare sperimentare ascoltare meditare, a presto! leggo con piacere i tuoi testi. 

La copertina del disco one truth many songs è veramente una bella immagine, non ho ascoltato il brano musicale, unica verita, molte canzoni suonate. tutti nati nel 25 dicembre, dice il mio amico saul, tutti nati da vergine, morti e resuscitati e portatori degli stessi insegnamenti... dicevo della bella immagine ci sono delle casse musicali che fungono da altare sopra al quale ci sono dei giradischi e i diversi portatori di insegnamenti hanno la cuffia, per sentire la musica che stanno suonando, anche se in questo modo sentono solo la loro, senza sentire quella degli altri Djs. Succede nel credere, nel credere e anche nel pensare di avere sempre e solo ragione senza ascoltare. E' lo stesso... quindi credere si puo tradurre come senza ascoltare? comunque hanno tutti bellissime storie da raccontare e anche buoni insegnamenti da portare, purtroppo nessuno più li studia e li conosce, oppressi come siamo tutti dalla morale estetica del consumismo, ormai unica vera verita o unica religione della cultura dominante. 

Forse posso riconoscermi nella figura dell agnostico anche se queste distinzioni mi interessano poco, mi piace e amo il dualismo della filosofia presocratica del dissoi logoi,il potere profondo della parola del dialogo e dell’ascolto. mentre il mago come lo scienziato, vuole spiegare e dominare i fenomeni naturali e il teologo rimanda e dimidia a dio, l'antropologo si limita ad analizzare e a descrivere i fenomeni, esattamente come fai tu appunto. "So di non sapere" è saggezza! Wow! Riesci sempre a fare delle sintesi spettacolari. Grazie! mi piace scrivere e descrivere, per me è una forma di meditazione, a volte parto da una parola, da una frase e come keith jarret in koln konsert non so mai dove vado a finire, a volte per addizione, a volte per sottrazione purtroppo faccio un sacco di errori di ortografia e a volte anche grammaticali e la forma non sempre mi soddisfa, scrivo sempre di getto con velocità e spontaneità d’esecuzione, tecnica zen, a volte non rileggo, troppo faticoso! al contrario altre volte parto da pagine intere per arrivare alla frase ideale, empatizzando la comunicazione, nel senso di usare quasi mai la negazione, senza iniziare le frasi appunto con una negazione stessa, senza usare il verbo dovere, senza in genere usare verbi all’infinito, evitando il ma e il pero, una serie di ostacoli, a volte insormontabili infatti impiego intere nottate. 

Negli ultimi anni ho fatto parecchia sperimentazione con fb, tutto quel che scrivo è concentrato nell’unica pagina formato post da pubblicare. Continua! si, alla fin fine tutto quello che scriviamo nasce in questo modo scrivendoci e discutendone via mail o su messenger, per un lungo periodo via sms, amavo tantissimo gli sms, mi sembravano la voce della coscienza, messaggi che partivano dalla psiche e arrivavano dritti alla psiche, quanti ti amo che prima non saremmo mai riusciti a rivelare sono stati detti via sms, protetti nell’intimità da un display dove aspettare una risposta, un segnale, un suono, un si o un no, le parole più efficaci e semplici della comunicazione, dire sempre di si per imparare a dire di no! ora l’unica cosa che posseggo è un computer un mac, per me è fondamentale perché analizzo esoprattutto studioantropologia del contemporaneo, sto scrivendo una lunga storia partendo da alcuni elementi che ho trovato per strada a lecce durante la notte del 14 agosto di due anni fa al concerto della notte della taranta: un volantino stropicciato con la scritta terra, ultimo disco del gruppo emiliano le luci della centrale elettrica, con una foto di una scultura colorata di un artista svizzero che ora non ricordo come si chiama, poi un’altra locandina con la scritta apriti cielo brano di mannarino con il testo di un poeta riminese, mi pare appunto apriti cielo; un santino colorato della cocacola che staccava con una profondità pazzesca sulle chianche grigio scure della piazza: sulle bancarelle il catalogo venti anni di notte della taranta fondo azzurro; un libro che cercavo da anni l'uva puttanella e contadini del sud di rocco scotellaro e poi le magnifiche carte salentine, quattro semi quattro percorsi di arte, edizioni kurumuny: le tarante, le zappe, le ceramiche e i lecci, con i re sostituiti da san giuseppe, sant’oronzo santu paulu e san martino, con gli asini al posto dei cavalli; sempre nelle carte, arte costumi e tradizioni salentine. 

Tutto questo descrivendo l’architettura leccese dai resti messapici a quelli di quella grecaromana bizantina aragonese borbonica fascista contemporanea. inizio di un viaggio attraverso la lucaniacraco, citta del cinema, tricarico del maestro antonio infantino e i tarantolati di tricarico, al centro documentazione di fotografia etnica nella casa di rocco scotellaro, per parlare appunto di cinema di rocco e i suoi fratelli di visconti, il viaggio dei contadini di lucania fino alla milano del boom economico, film dedicato appunto da visconti a scotellaro. per salire fino al pollino a radicazioni e incontrare il brigantenico zazoche mi ha fatto la copertina contadini del sud. sono due anni che ci giro attorno ho scritto un sacco di parti che non riesco ancora a condensare in un quadro unitario: terre in quiete nel suo doppio senso, di terre inquiete e terre in quiete, con i relatividisagi e problemidel profondo sud, la mia terra preferita, sprofondo sud come dice otello profazio qua si campa d’aria, u pani è luntanu, bolle di sapone per tutti.



Il viaggio è iniziato al Carpinofolk festival mio luogo del cuore per luce colori biodiversita e soprattutto musica: la tarantella del gargano; art village di san severo; il festival dei sensi a cisternino valle ditria; ancorala notte della taranta; radicazioni sul pollino; la luna e i calanchi ad aliano e infine lo sponz a calitri. 20giorni quasi senza mai dormire con le antenne sempre accese in cerca di ispirazione. in verita negli ultimi 15 anni ho studiato e analizzato architettura rurale di alcune zone e paesi del meridione che frequento da anni, quasi sempre gli stessi, per poi sintetizzare nellapsicogeografia e filosofia dell’abitare. alla fine sono stato risucchiato in una dimensione esoterica e bioenergetica emi sono ritrovato a fare scoperte nel campo dell’archeoastronomia e questo mi ha un po intimorito, un po per quello che ho scoperto e fantasticato, un po per la totale mancanza e inadeguatezza di mezzi e possibilità. in tutti questi anni ho costruito e insegnato a costruire con materiali naturali: terra canne paglia. in un certo senso sono diventato testimone vivente di alcune culture subalterne e di alcuni modelli culturali.


Mi sento molto pasthoral... mio nonno agli inizi del 900 faceva il pastore in un piccolo paese di montagna vicino pescara poi è andato negli stati uniti, ellis island e poi california. è tornato in italia dal 1915 al 1918 per la prima guerra mondiale, sopravvissuto al fronte, di nuovo in america, questa volta a chicago, la mitica chicago degli anni 20, nel 25 tornato definitivamente in italia ha acquistato una masseria e ha messo su famiglia... qualche giorno fa ho incontrato mentre passeggiavo per la citta una amica coetanea, sono nato nel 1960. nel 1980 aveva i nonni che facevano ancora i pastori e con lei li andavo a trovare in una casa in pietra senza bagno. la nonna indossava ancora abiti realizzati con tessuti filati a mano, facevano monticazione, transumanza verticale, portavano al pascolo le pecore nella vicina piana di voltigno. a volte mi è capitato di seguirli, avevano anche un mulo che ci siamo divertiti a condurre. 


Nella loro casa odore forte di formaggi per le caciotte appese ai graticci di canne e quando stavo la con loro, sentivo di stare al centro di un mondo antico ancestrale, sacro e rimanevo in silenzio inebetito dalla forza ieratica e catartica dello stare al centro di una antica umanita… dicevo che abbiamo passeggiato assieme per la citta e le raccontavo che a natale abbiamo mangiato bene, riso spesso e amato molto. così in cerca di una nuova prospettiva fresca valida e convincente, ero uscito di casa e avevo incontrato lei per le vie della citta; luminarie fantastiche dappertutto, una grossa sfera di plastica trasparente come una grande bolla di sapone al centro della piazza principale con all’interno una immensa scenografia di bosco, con magiche figure che vi si muovevano: teatro per adulti e bambini. 


Lungo la via, le tante casette in legno del mercatino, affollate di gente, centinaia di locali aperti illuminati e riscaldati all’esterno, dai funghi a gas, pieni di giovani seduti a bere ridere scherzare avvinazzati felici. così ci è tornata in mente la citta di quando avevamo vent anni grigia tutta d’asfalto, macchine un po dappertutto, senza isola pedonale e con i pochi locali aperti a disposizione. abbiamo provato un senso di nostalgia per quel minimalismo assoluto di quel tanto poco che circondava le nostre vite, della nostra povertà e della povertà dell’italia di quegli anni. non perché oggi sia ricco e non solo per semplice nostalgia del passato, solo che detestiamo tutto questo consumismo anche se a prima vista può affascinare questo magico nuovo mondo del natale contemporaneo. 


La maggior parte di noi rimane talmente inebriata da tutto questo troppo che non riesce più neanche a gustarlo; senza parlare poi della incapacità a comprendere e ad accontentarsi ormai del poco e della semplicità. le ho detto che non avrei mai pensato di vivere tutto questo consumismo e che saremmo arrivati a questo benessere.varietà di vini birra spumanti dolci e cibi finti tradizionali innovativi new age anche se forse la cosa più semplice sarebbe quella di godersi tutto cio con discrezione e forse lo stiamo pure facendo, anche se spesso non so perché, mi sento addosso un forte senso di solitudine… ho scritto tutto quanto quasi in apnea, ah mi è tornato in mente che giorni fa un amico mi ha chiesto se secondo me la divina damatira, matera, sia di origine messapica oppure dauna. anche se si può pensare a una origine messapica riengo più ai dauni, anche sepenso che matera sia più antica e rientri nel contesto delle civilta rupestri che affollavano la sicilia la calabria e gran parte del mediterraneo, millenni fa; una grande ghost town under Italy, di cui non sappiamo assolutamente nulla.



A proposito di fantarcheoastronomia ho letto che stai a Frattura vicino Scanno, secondo una leggenda, sentita tempo fa, probabilmente inventata, il lago è stato creato anticamente, con una frana, per nascondere un segreto coperto da millenni dalle acque del lago. poi si parla degli abitanti di scanno e di una loro ipotetica origine o ispirazione atlantidea come adoratori del sole, di cui la presentosa, forse l’unica traccia rimasta, il suo significato è stato trasformato, in una sincrasi culturale, proprio per nasconderne il significato originario, di più non so. grazie per l'ispirazione di questi giorni che è preziosa e rara, appare e scompare. Ferdinando, grazie per questa condivisione. Non conoscevo la leggenda del lago di Scanno è molto bella. ho visto che sei siciliana e come si dice da quelle parti "cumpare turiddu s-cumpare turiddu" così l'ispirazione va e viene e quando mi si apre un nuovo canale, mi ci tuffo a capofitto e spero non disturbarti... dicevo di scanno si perché una quindicina di anni fa ho iniziato a scrivere "dal sogno americano al sogno meridionale" e poi di seguito "dalla tarantella al blues" e avevo scelto come guida da seguire il lavoro di alan lomax e il suo viaggio in italia del 1954 e alcuni paesi dove lui era passato e studiare e analizzare cosa rimaneva di lui e del suo passaggio nelle varie comunità,così per comodità avevo scelto 5 paesi che già conoscevo e avevo iniziato a frequentare cardeto e cataforio sull aspromonte, cagnano varano e carpino sul gargano, martano in salento, montemarano in irpinia e scanno in abruzzo. avevo dedicato un quaderno intero proprio a scanno anversa cocullo con i grandi fotografi, escher, dannunzio e soprattutto appunto le foto di lomax nel paese e il volumetto con i brani delle registrazioni effettuate durante quella permanenza in abruzzo. avevo definito quel lavoro come paessaggi di lomax passaggi e paesaggi.comunque sono rimasto sempre legato al paese di casalincontrada in provincia di chieti dove appunto si trova il centro di documentazione e educazione ambientale sulla terra cruda e la ho fatto un bel lavoro con gli ultimi costruttori in terra cruda sulle tecniche il paesaggio delle case di terra e anche sui semi e sulla rete degli agricoltori custodi. discorso lungo! 


Sulla archeoastronomia e sulla fantarcheologia sto elaborando una nuova storia o psicostoria del meridione anche se non sono ancora pronto per raccontarla o trascriverla nel senso che vedo le cose le sento anche se non mi sono ancora chiare. l'ultima campagna di ricerca l’ho effettuata nella calabria ionica in particolare locri epizefiri ferruzzano e brancaleuni supra, queste ricerche le ho sempre svolte privatamente perché in questi anni come già detto sono sempre stato legato alla terra cruda e al centro di documentazione di casalincontrada e ho pure iniziato una nuova sperimentazione negli ecovillaggi e nella costruzione e costituzione delle comunità intenzionali. oggi ho letto una interessante recensione a un libro di maria grazia ciani la morte di penelope e poi l appello o lettera di un operatore culturale di un piccolo all artista bansky che ho voluto condividere con te in questo modo giocoso e creativo. Grazie, energia entusiasmo creatività. Tanto tesoro. 



oggiuna bella giornata di sole dopo il freddo intenso degli ultimi giorni ne ho approfittato per curare l orto giardinofficina ho fatto un nuovo bancale sinergico a anche se un po tardi ho messo un centinaio di piantine insalate cicoria fave agli cipolle poi ho raccolto limoni e qumquat, ho ascoltato una vecchia cassetta di musica balcanica che mi piaceva molto alcuni brani di daniele seppe on una bellissima tarantella calabrese riarrangiata in chiave jazz rock e poi un brano della nuova vecchia compagnia di canto popolare con la voce di marcello colasurdo che mi da veramente grandi emozioni ognivolta che la ascolto; una pizzica elettronica dei nidi d'arac poi un brano dei weather report, 125 street congress e altri brani di musica world etnica e ambient. ieri ho finito di impaginare una lunga doppia intervista, un dialogo a due voci fra me e un amico che ho conosciuto su fb e abbiamo parlato per due mesi ora ho raccolto quanto ci siamo detti, sono venute fuori quasi trecento pagine...



Sto riascoltando da un po di tempo un gruppo siciliano che mi piaceva tantissimo negli anni 90 shamal di enzo rao fece un disco bellissimo con glen velez acqua di mare un capolavoro, anche un altro disco di un altro gruppo siciliano di catania, che non ho più sentito che si chiama nakaira, onde sonore dal mediterraneo, stasera vado a una festa e lo suono, nel senso che lo metto poi suono herbie hancock chamaleon, watermelon man, rock it, autodrive e la bellissima round midnight con la fantastica voce di bobby mc ferrin e poi alcuni brani del compositore preferito di scuola viennese joe zawinul, nubian sundance su misterious traveller. negli anni 80 frequentavo sempre umbria jazz e zawinul l’ho visto tantissime volte in concerto, ho fatto un corso anche con lui si perché in tutti questi anni ho fatto tantissimi corsi di musica. frequenravo i festival rock e di jazz poi sono passato alla classica contemporanea e ho frequentato per un decennio il festival dei due mondi di spoleto: danza musica arte teatro; dal 2000 ho iniziato a frequentare i festival di musica tradizionale del meridione corsi di chitarra battente, lira calabrese, tamburello voce anche se non ho mai imparato a suonare uno strumento, ho sempre studato musica negli ultmi 40anni e il mio strumento è la chitarra. Bellissimo! Da grande voglio fare il cantastorie: una visione di grande semplicità.


Ferdinando Renzetti





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