Le Elites apolidi hanno creato da tempo il progetto del NUOVO ORDINE MONDIALE, l'obiettivo principale è: spopolamento, controllo della popolazione attraverso un sistema scientifico di nanotecnologie, quantistica e robotizzazione, attraverso i programmi:
sabato 30 aprile 2022
Riflessione. Complottismo o dati informativi?
venerdì 29 aprile 2022
Il governissimo di Draghi invia armi "segrete" all'Ucraina, all'insaputa del Parlamento...
L’Italia di Draghi si appresta a inviare nuovi armamenti all’Ucraina per il conflitto in corso con la Russia. E questa volta, è probabile che le munizioni militari siano molto più pesanti. Non ci è dato, però, sapere di più: la lista dettagliata degli equipaggiamenti con i quali il governo italiano continua a rispondere alle richieste di Zelensky è infatti secretata non solo all’opinione pubblica ma anche al Parlamento. Proprio come era stato per il primo decreto, che oggi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dopo aver partecipato a Ramstein, in Germania, al “Gruppo di Consultazione per il supporto all’Ucraina” organizzato dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd James Austin, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini oggi è stato audito al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, per un aggiornamento sulla situazione in Ucraina e sul nuovo decreto interministeriale inerente l’invio di armi...(Anticipazione de Il Fatto Quotidiano)
"Arrivare a governare una nazione richiede spesso delle caratteristiche personali insolite e a volte perfino patologiche. Può anche essere il coronamento di una vita intera di lotta e di ambizione. Pertanto, molti leader non sono giovani e presentano difetti sia medici che 'funzionali', oltre a quelli comportamentali. Se ogni tanto ci sembra che il mondo sia in mano a dei pazzi, forse una ragione c'è..." (James Hansen)
Biden fuori di testa? Le sue dichiarazioni provano che l'alzheimer lo sta divorando: 1) afferma mentendo spudoratamente che Putin ha mire espansionistiche verso l'Europa. 2) prendendo in giro la stampa mondiale dichiara che non sta facendo la guerra alla Russia ma sta prendendo le difese dell'Ucraina. 3) Annuncia al suo paese lo stanziamento ufficiale di 33 miliardi, ripeto 33 miliardi, in armi pesanti per l'Ucraina. Ma dove ci vuole portare? (R.A.)
"Risposta fulminea di Putin contro chiunque interferisca in Ucraina - Vladimir Putin, in un discorso a San Pietroburgo, ha avvertito: “Se qualcuno intende intervenire negli eventi in corso (in Ucraina) dall’esterno e creare minacce inaccettabili per noi, allora dovrebbe sapere che la nostra risposta a questi attacchi sarà rapida e fulminea. Noi abbiamo tutti gli strumenti per questo, strumenti che nessuno può vantare e noi non ci vanteremo: li useremo se necessario e voglio che tutti lo sappiano” (Notizia di cronaca)
giovedì 28 aprile 2022
NATO. Bombardare la Russia e preparare il "futuro"
Bombardare la Russia: il via libera di Boris Johnson.
Lui lo dice, Kiev con le armi Nato lo fa, cominciando da Belgorod e dalla Transnistria.Lo scopo evidente è ampliare il fronte di guerra fuori dal Donbass, moltiplicarlo coinvolgendo Moldavia e Romania, e quindi direttamente la Nato.
Ma una cosa sono le intenzioni esposte e i desiderata occidentali ed eurocentrici, altro è il reale scenario internazionale, dove tre quarti di mondo, a cominciare dalla Cina, non si schiera con il decadente - e per questo pericoloso occidente atlantico. Sotto il mainframe, quindi, sta lavorando la diplomazia mondiale reale, c'è quel che all'opinione pubblica non è dato di sapere, e capire, in un mondo in completa trasformazione. (J.E.)
USA-RUSSIA. I nuovi CONFINI.
R. Rocchesso intervista lo storico R. Borgognone.
https://www.youtube.com/watch?
E' già guerra mondiale. La lista dei buoni e l'oro per la patria altrui...
Con chi andiamo a bombardare la Russia?
Mentre le bombe Nato cominciano a cadere in Russia e Transnistria.
E' già guerra mondiale.
Qui sotto, il Primo ministro bulgaro si preoccupa della posizione non unitaria delle forze politiche bulgare, proponendo ai propri cittadini di ovviarvi versando per le armi a Kiev il loro stipendio. Siamo all'oro per la patria, altrui.
Scoperta dai servizi segreti della LNR una rete di spionaggio facente capo a ex-collaboratori dell'OSCE. Nel corso di otto anni, il loro ruolo di testimone imparziale delle atrocità commesse nel Donbass da esercito e squadristi ucraini è stato macchiato dal passaggio comprovato di documenti, rinvenuti nelle abitazioni di questi ex-collaboratori, contenenti informazioni su obbiettivi militari e civili della LNR e loro coordinate che venivano poi, puntualmente, bombardati.
https://ria.ru/20220423/obse-
Pacchi regalo da Pratica di Mare nella sede OSCE di Mariupol…
L’11 marzo arrivavano alla sede Osce di Mariupol’ casse di legno con munizioni di grosso calibro destinate alle forze armate ucraine, provenienza Italia – NATO. Gli “aiuti” passavano per canali che dovevano restare IMPARZIALI nel conflitto, in quanto incaricati di fissare violazioni al diritto internazionale, crimini, eccetera. Crimini rimasti archiviati in quei faldoni, che si vedono nelle foto allegate alla pagina telegram, per otto anni senza mai essere denunciati. La “guerra per procura” non è iniziata il 24 febbraio, ma già nel 2014 e coinvolgeva, e corrompeva chi avrebbe dovuto condannare abusi e crimini, aprire inchieste e non insabbiare.
https://t.me/boris_rozhin/
Giungendo, la Nato-Aiace Telamonio, sino al Circolo Polare Artico, nelle Basi militari norvegesi al confine russo di Evenes e Rasmund, tra le città di Narvik e Harstad; ad Ämari, nella lontana e sconosciuta contea di Harjumaa, nei pressi del lago Klooga, in Estonia; nella terra di Šiauliai, in Lituania, ove prende misteriosamente corpo la missione di guerra americana “Baltic Air Policing”; ad Arazil, in Lettonia, dove la Nato trascina dietro sé le Penne Nere, gli alpini italiani del “Task Group Baltic”, minacciosamente operativi col Fronte degli Alleati nell'ambito dell'“Enhanced Forward Presence”. Per poi, attraverso un raptus incontrollabile, installarsi in territorio polacco, lungo lo stesso confine dell'enclave russa di Kaliningrad. Spingendosi sino a Krtsanisi, in Georgia, a 20 chilometri dalla capitale, Tiblisi, collocando lì una nuova Base militare, inaugurata direttamente dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a braccetto dell'allora presidente georgiano Margvelashvili, nel settembre del 2015.
In un tempo ben lontano dall'intervento russo in Ucraina, febbraio 2022, a dimostrazione dell'infinita pazienza con la quale Mosca ha sopportato per anni e anni l'accerchiamento atlantista e gli orrori inflitti al popolo del Donbass dagli attuali eredi ucraini di Stepan Bandera.
mercoledì 27 aprile 2022
Stati Uniti d'America - Dall'inizio...
Le basi della ricchezza
Fra il XVI e il XIX secolo ebbe inizio la tratta di schiavi di origine africana attraverso l’oceano Atlantico. Stime statunitensi e britanniche valutano che il numero degli esseri umani assoggettati oscillava tra 10 e 15 milioni.
La pratica di deportare schiavi africani in America fu un elemento fondamentale della nascita e dello sviluppo delle colonie europee prima del Sud e Centro America e poi del Nord America. La tratta degli schiavi attraverso l’Atlantico assunse proporzioni senza precedenti, dando origine nelle Americhe a vere e proprie economie basate sullo schiavismo. Lo schiavo doveva lavorare anche per venti ore il giorno e non sopravviveva per più di quattro o cinque anni. Il traffico degli schiavi iniziava nell’interno dell’Africa, dove i commercianti o i negrieri acquistavano o catturavano gli indigeni da semplici rapitori o tiranni africani
Il trasferimento forzato fino alla costa poteva durare settimane fino all’arrivo dei trafficanti provenienti dalle Americhe che caricavano la “merce umana” sulle navi. A differenza di ciò che accade ai nostri giorni, pochi schiavi morivano in mare, questo perché “la merce” non era stata ancora pagata ed era spesso messa in vendita all’arrivo della traversata. Di conseguenza lo schiavo durante la traversata aveva una “pseudo-tutela” poiché per essere venduto a buon prezzo al mercato degli esseri umani, doveva essere in buone condizioni.
Gli schiavi giungevano in America attraverso un vero e proprio commercio che seguiva una rotta specifica. Le navi partivano, infatti, dai porti europei verso l'Africa carichi di merci di poco valore, nel golfo di Guinea si scambiavano le merci con gli schiavi, infine in America questi erano venduti a molto denaro, che occorreva per acquistare prodotti delle colonie che venivano a loro volta rivenduti in Europa con maggior guadagno.
Le basi del diritto
Negli Stati Uniti gli schiavi formavano il diciotto per cento della popolazione e fornivano l’energia necessaria ad una società agricola la cui economia rimase tale finché la rivoluzione industriale non ne mutò drasticamente gli assetti. Ora, mentre in Europa con il Secolo dei Lumi e la Rivoluzione Francese si affermavano i principi di Libertà, Uguaglianza e Fraternità, nel 1789 gli Stati Uniti introducevano nella prima Costituzione repubblicana dell’era moderna la legittimazione e la regolamentazione dello schiavismo, un modo di produzione che per un intero secolo fu il motore economico del Paese. Lecito allora è chiedersi come i costituzionalisti riuscirono a far convivere parole e idee quali “libertà”, “uguaglianza” e “schiavitù” all’interno di uno stesso testo senza trasformarlo in un impresentabile ossimoro?
Semplici stratagemmi permisero agli estensori della Costituzione del 1789 di superare agevolmente la questione morale. La parola “schiavi” fu sostituita con la formula “quelle persone”. E “l’immigrazione o l’importazione di quelle persone”, cioè il commercio di carne umana, fu ammesso con la postilla che non sarà vietato, prima dell’anno 1808. Vale a dire rinviato dal 1789 a vent’anni dopo, il tempo necessario a soddisfare le esigenze d’importazione di “quelle persone” dall’Africa, “merce” utile pure a rimpinguare i bilanci statali in quanto soggetta a tariffe doganali.
Banali trucchi ed espedienti lessicali, attraverso i quali i “padri fondatori” degli Stati Uniti stilarono ed esposero non l’idea di democrazia e libertà, ma un ipocrita simulacro di questi principi, sinonimo della loro stessa concezione di “civiltà”. E lo sterminio degli abitanti dell’America era lì a dimostrarlo.
Giorgio Stern
Resistenza Costituzionale a Padova il 1° maggio 2022...
Primo Maggio a Padova. Una giornata di festa, di lotta, di Resistenza Costituzionale
Il 1° maggio a Padova il popolo che in questi mesi è sceso in piazza, unica vera opposizione ad un governo liberticida e guerrafondaio al servizio della NATO e della UE che vuole l'Italia in macerie, manifesterà unito per mandare a casa Mario Draghi.
Sarà la festa di tutti: per il lavoro, i diritti, la libertà e una pace vera!
Appuntamento alle ore 12.00 nella bellissima cornice di Prato della Valle: musica, allegria, una tavola rotonda di confronto politico alle 13.30 e un grande corteo alle ore 15.00 che si concluderà con la partecipazione corale di chi, con coraggio e impegno, in questi due anni di abusi e oppressione ha animato la Resistenza Costituzionale del popolo italiano.
SE QUESTA ITALIA NON CAMBIA, LA CAMBIAMO NOI!
Tutti a Padova il 1° maggio!
martedì 26 aprile 2022
L'Ucraina vista da Manlio Di Stefano prima dell'assestamento sistemico
“Partiamo dall’Ucraina: nel gennaio-febbraio 2014 subisce un colpo di stato da USA e UE, dal quale esce un paese allo sbando con al governo gruppi di nazisti dichiarati.
Al ministero delle finanze una banchiera americana e un ministro della verità di orwelliana memoria che ha fatto inorridire l’OSCE.
Infine, nell’Ucraina orientale, a combattere contro i filorussi, tra un saluto con il ritratto di Hitler e l’altro, c’è il famigerato battaglione Azov.
Questi sono i vostri alleati, non certamente i nostri e se solo non fossimo al sessantatreesimo posto al mondo per libertà di stampa, i cittadini italiani lo saprebbero.
In questo paese allo sbando con la tecnica di occupazione tanto cara agli Stati Uniti e alla finanza internazionale, l’Ucraina è di fatto sotto commissariamento del Fondo Monetario Internazionale che ha imposto le stesse condizioni della Grecia.
Ucraina e Grecia sono i due topi da laboratorio nel continente europeo di questa dittatura Euro-Nato”
MANLIO DI STEFANO del Movimento 5 Stelle il 18.03.2015
lunedì 25 aprile 2022
25 aprile 2022, pro Nato e pro Azov
«Per me la contestazione alla Nato è assolutamente folle». Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando delle contestazioni alla Nato in occasione della manifestazione per celebrare i 77 anni dalla Liberazione che si è tenuta il 25 aprile a Milano. «Non capisco quelli che cercano dei distinguo, come se i 70 anni di storia del nostro Paese non dimostrassero che noi apparteniamo a quella alleanza atlantica», ha aggiunto a margine della deposizione delle corone davanti al Comune...
Al corteo del 25 aprile (in memoria della "liberazione"), nel comune a guida PD, vengono esposti anche cartelli che inneggiano alla Nato ad alle bande neoziste ucraine dell'AZOV, mentre alcuni compogni che contestano tali presenze inopportune (con il pugno chiuso) sono circondati dalle “forze dell'Ordine” per evitare disturbi alla “quiete pubblica”...
La democrazia e la libertà in Italia sono solo un ricordo...
Video collegato: https://youtu.be/XXRj22uROds?
Articolo di cronaca: https://www.farodiroma.it/il-25-aprile-tradito-dalle-armi-inviate-anche-al-battaglione-azov-fulvio-beltrami/
Poteri che tramontano... a cominciare dal dollaro
Sono tempi davvero strani, questi. Tempi in cui politici da quattro soldi, comici e gazzettieri si infilano l’elmetto e chiamano alla “bella guerra”. Soprattutto perché sono altri a combatterla.
Tempi in cui, il nome della “libertà” e del “pluralismo”, è ammessa una sola opinione – quella dominante – altrimenti “stai con il nemico" (oggi Putin, ma altri si delineano all’orizzonte).
Tempi in cui si ragiona per “assoluti” (l'”autodeterminazione” – se ci torna utile, se no cippa -, la “sovranità” dello Stato – se ci torna utile, se non cippa, sei un “sovranista” -, la “resistenza” – se sono i nostri servi a doverla fare, se no è “terrorismo”).
Tempi in cui le conseguenze di ogni scelta, specie se bellica, sono ignorate. Come se “il nemico” fosse una bersaglio di carta, che si può colpire a piacere, senza riceverne risposta “proporzionata”.
Sappiamo da dove viene questa stolida convinzione. Da trenta anni di guerre fatte “da noi” contro stati incompleti, deboli militarmente ed economicamente, bombardabili a piacere.
Non che le risposte, anche in qui casi, non ci siano tornate indietro sotto forma di bombe ed attentati. Ma, appunto, il termine “terrorismo” serviva a maledire gli autori e soprattutto a non porsi alcuna domanda sul “perché”. “Pazzi”, “invasati”, “sanguinari”, “demoni”, e via infiorettando epiteti non bisognosi di approfondimento, ma perfetti per alzare cortine fumogene.
Ora, invece, abbiamo davanti un “nemico simmetrico”, dotato anch’esso di aviazione, marina, ecc. E armi nucleari. In numero e quantità grosso modo equivalenti alle “nostre” (in realtà degli Usa, ma si sa che i tifosi pensano sempre di essere quasi proprietari della squadra per cui spendono soldi…).
Fabio Mini
domenica 24 aprile 2022
Draghi: "E vai con le armi pesanti all'Ucraina!"
"Ancora più armi all’Ucraina: dai cingolati M113 ai PzH2000, i mezzi che l’Italia vorrebbe inviare gratuitamnete all'Ucraina. La decisione sarà presa in vista del vertice di Ramstein in Germania, il 26 aprile 2022. Il governo Draghi vorrebbe inviare armi molto più pesanti di quelle finora consegnate.
Insomma lo hanno già deciso ma lo diranno dopo la marcia Perugia Assisi e dopo le manifestazioni per il 25 aprile, allora dovremmo fare tutti i sobillatori e lanciare con forza questa "denuncia" nelle prossime ore!
Comitato No Nato
Integrazione storica:
La questione Ucraina rimanda alla memoria due avvenimenti del passsato ora consegnati alla Storia.
Il primo, dell'agosto 1962, è dato dalla crisi dei missili sovietici da impiantare a Cuba, una Repubblica Socialista che poteva decidere di avere, o non avere, missili sovietici o piuttosto trenini elettrici Rivarossi. Il diritto di auodeterminazione impediva a chiunque di mettere lingua.
Ci misero lingua gli Stati Uniti che, non volendo missili ai loro confini, minacciarono la guerra atomica se, invece dei trenini Rivarossi, Cuba avesse preso i missili sovietici.
La guerra atomica non arrivò perché i sovietici lascirono cadere la cosa e fecero tornare a casa le navi con i missili.
E altre guerre non arrivarono anche perché un anno prima gli Stati Uniti e i loro mercenari erano affondati tra i Porci della Baia. E proprio a Cuba.
Nel 2022 la guerra è in atto (non ancora quella atomica) perché gli Stati Uniti, scordando il passato e gli avvertimenti ricevuti, non hanno lasciato cadere l'installazione di missili tutto attorno ai confini della Russia.
Il secondo avvenimento tornato alla memoria risale al 1943, allorché i nazisti guidati da Hitler (con gli italiani al seguito, inviati dal Draghi di allora) insaccati nel Kessel di Stalingrado ebbero l'ordine di non arrendersi, come proposto due volte dal Comando Supremo dell'Armata Rossa, perpetrando il bagno di sangue in cui si erano cacciati.
Nel 2022 (oggi) i mercenari nazisti, o quello che ne rimane di loro, insaccati dall'esercito russo nel nuovo Kessel di Mariupol, hanno ricevuto l'ordine di non arrendersi, perpetrando pericolosamente il bagno di sangue in cui si sono cacciati.
Questo accade quando non conoscendo la Storia si è costretti a riviverla.
Giorgio Stern
Nota d'agenzia agi:
Gli Usa annunciato un nuovo summit il 26 aprile con alleati
Il segretario alla Difesa Usa, Llyod Austin, ospiterà, alla base aerea americana Ramstein, un summit internazionale "non solo di Paesi Nato", dedicato alla situazione sul campo in Ucraina e agli sforzi per "migliorare la capacita' degli ucraini di difendersi anche sul lungo termine". Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un briefing con la stampa...
venerdì 22 aprile 2022
Resistenza Costituzionale in movimento... - Il popolo dell'opposizione chiede unità!
Il popolo dell'opposizione chiede unità.
I primi cento firmatari, in rappresentanza dei movimenti che in tutta Italia si sono battuti in questi mesi contro il governo Draghi e le sue misure liberticide, lo hanno già sottoscritto.
A breve ogni cittadino potrà firmare l’ “Appello dei cento" attraverso una landing page dedicata, su internet, per dare forza alla richiesta di unità che si leva nitida da tutte le piazze italiane.
L’Appello si basa su cinque punti fondamentali attorno a cui i movimenti di piazza di questi mesi possano convergere, nel rispetto dell'autonomia e dell'identità di ciascuno:
1) il ripristino di tutti i diritti di libertà cancellati, tra cui la libertà di scelta terapeutica;
2) il rifiuto dello stato di polizia e dei dispositivi elettronici di schedatura e sorveglianza;
3) l’abbandono del neoliberismo e il ritorno a un’economia che assicuri giustizia sociale e redditi dignitosi per tutti, in linea col dettato costituzionale del 1948;
4) la piena sovranità dell'Italia e quindi l'uscita dall'euro e dall'Unione Europea;
5) la neutralità del nostro Paese, una pace vera e la fratellanza tra i popoli, e quindi l'uscita dalla NATO e dalle sue strategie geopolitiche imperiali.
La lealtà e l'impegno fattivo verso questi obiettivi comuni saranno l'architrave di una opposizione VERA che si autodeterminerà attorno ad essi, attraverso un processo costituente, dal basso, realmente democratico, il cui protagonista sarà il “popolo delle piazze” e tutti i firmatari che si vorranno aggiungere: un processo aperto alla partecipazione e al contributo di tutti, anche di quei piccoli partiti di opposizione sorti negli ultimi mesi, a patto che dimostrino quella stessa lealtà e quello stesso impegno, dando prova di saper abbandonare personalismi e ambiguità politiche.
Tutti i firmatari dell'Appello saranno chiamati a partecipare ad assemblee locali per la costruzione di una grande alleanza e di una lista unica alle prossime elezioni. Se saremo in tanti a sottoscriverlo potremo innescare un processo virtuoso, una sorta di “effetto valanga” che ci consentirà, non solo di entrare in Parlamento con candidati agguerriti approvati dalle assemblee territoriali degli attivisti, ma anche di cacciare Draghi e il suo ignobile esercito di collaborazionisti, mettendo nuovamente al centro dell'azione politica l'interesse dell'Italia e degli Italiani e non quello delle élite mondialiste e guerrafondaie che, per perseguire la loro sete di potere e di profitto, stanno cercando di portare il nostro Paese e il mondo intero verso il baratro.
“Soli siamo niente, uniti possiamo tutto!”
Coordinamento nazionale dei movimenti di Resistenza Costituzionale
Il testo dell'appello all'unità dell'opposizione al governo Draghi è qui: https://www.
Per firmarlo anche tu: https://www.appellodei100.
Per maggiori informazioni potete contattare l’Ufficio stampa centrale:
Donatella Marchezzolo, 338 2548871
Cristiano Fazzini, 393 9968000
David Monticelli, 347 3607890
giovedì 21 aprile 2022
Russia delenda est...
Cancel Russia! Questa è la parola d'ordine. Cancel Dostoevskij! Cancel Ciaikovskij! E i Russi se ne rendono perfettamente conto. Non solo l'appoggio a Putin è salito all'85%, ma durante i negoziati di Istanbul la preoccupazione che serpeggiava tra i Russi era che si accettassero condizioni che non garantissero la sicurezza della Madre Russia.
I nostri media ovviamente queste cose non le dicono. Probabilmente nemmeno le sanno, occupati come sono a leggere le veline di Kiev e di Washington. Ma è preoccupante che i governi europei non se ne rendano conto. La situazione invece è chiarissima. Al di là della specifica questione del Donbass, la Russia non può permettere che un enorme stato sia utilizzato come testa d'ariete contro di essa. La Russia non può permettere che siano installati missili nucleari a 5/10 minuti di volo da Mosca. Ma non se lo può permettere nemmeno l'Europa e non se lo può permettere il mondo intero, perché missili strategici così vicini all'avversario in mano a pazzi furiosi che da 20 anni prevedono la possibilità del first strike vuol dire probabilità di guerra termonucleare [1]. Quindi la Russia, che finora ha mobilitato in Ucraina solo il 3% dei suoi soldati, vincerà questa guerra dovesse mobilitare il restante 97%, perché per lei è una questione di vita o di morte. Lo farà con o senza Putin. E' elementare capirlo. Il punto in discussione non è questo. Il punto è: la vincerà contro Zelensky o contro la Nato?
Cioè: la Nato entrerà in guerra contro la Russia?
La domanda che segue è questa: a cosa serve il crescendo di provocazioni e false flag?
E' raccapricciante che tutti i giorni ci chiedano di idolatrare i nazisti del battaglione Azov [2]. Ieri questi squadristi stra-armati e addestrati dalla Nato, hanno affermato che a Mariupol i Russi hanno usato non meglio specificate “sostanze chimiche”. In molti avevamo avvertito che questa accusa sarebbe stata prima o poi utilizzata (la prossima sarà simile o riguarderà fosse comuni o bambini uccisi per divertimento, ce ne è tutto un repertorio collaudato, basta leggere tra le righe quello che dice Zelensky). È un copione trito e ritrito, già visto ad esempio due volte in Siria, la prima volta sbugiardato dal MIT di Boston, la seconda dal reporter di guerra inglese Robert Fisk.
Questa volta ci pensa il Pentagono stesso, a cui fa eco, e questo è interessante, Foggy Bottom: “U.S. cannot confirm use of chemical weapons in Ukraine” [3].
Io la leggo così: ancora una volta i realisti al Pentagono gettano acqua sul fuoco. La novità è che stavolta anche Washington sembra preoccuparsi di dove può portare l'isteria di Kiev (e di alleati come la Polonia e i Paesi baltici). Un conto è se questa isteria permette di inviare in ucraina vecchi carri armati, vecchi sistemi d'arma come gli S-300, vecchi Mig di epoca sovietica che non cambiano di una virgola l'andamento della guerra (di fatto è un doppio affare: politico perché fanno vedere che l'Occidente si dà da fare, economico perché smaltirli in patria costerebbe molto, ma se vengono distrutti in Ucraina dai Russi ai contribuenti non costa nulla – costa solo qualche soldato e qualche civile in più morto, ma chi se ne frega). Un altro conto è dare inizio a una guerra paneuropea col rischio di esservi trascinati dentro.
Se per ora quindi scartiamo l'ipotesi che questa escalation verbale debba preludere a una drammatica escalation militare della Nato, cerchiamo di capire perché l'Occidente ripete sempre, alla nausea lo stesso copione di patenti provocazioni e fake news.
1a ipotesi: si vuole influenzare l'opinione pubblica russa. Improbabile (o comunque è idiota pensarlo). I Russi già si fidavano poco degli occidentali (paradossalmente se ne fidava più il Cremlino del russo medio [4]) e adesso il loro disprezzo è pressoché totale. Tra l'altro se devono credere alla propaganda di guerra, credono alla loro. Al contrario di noi conoscono, sicuramente enfatizzate ma reali, le testimonianze sulle atrocità perpetrate dai comandanti e dai miliziani nazionalisti ucraini sui civili e sui soldati ucraini stessi. Sanno, o per lo meno credono, che i loro ragazzi non commettono atrocità gratuite. In più hanno visto i filmati della fucilazione dei loro ragazzi prigionieri e hanno visto le foto di alcuni di loro che appaiono sgozzati. In più hanno visto i filmati dei loro ragazzi prigionieri torturati. In più hanno letto l'invito di autorità ucraine a castrare i prigionieri di guerra russi perché “non uomini, ma scarafaggi” [5]. In più sanno che questo è il modo di operare e il linguaggio dei nazisti, perché li conoscono fin troppo bene. E questi filmati e queste notizie sono state fatte circolare proprio dagli ucro-nazisti per esasperare il conflitto e impedire ogni prospettiva di pace.
2a ipotesi: vogliono influenzare l'opinione pubblica occidentale. Questo è certo. Da una parte sanno che zombificandoci completamente potremmo accettare un'eventuale, benché per adesso non probabile, intervento diretto in guerra (se a Washington il partito realista dovesse cedere, perché ai “crazy freaks in Washington”, un'Europa parzialmente in fiamme per qualche mese, potrebbe non dispiacere). In secondo luogo immaginano che essendo noi stati da loro puntigliosamente forgiati a esseri “diversamente intellettivi”, queste notizie ci rinsaldano in un crescente odio viscerale e di lunga durata per la Russia, cosa che, come vedremo, è necessaria. Negli Stati Uniti questo sentimento è ormai diffusissimo, ma in Italia molto di meno e quindi abbiamo bisogno di essere “educati” ulteriormente.
Ma c'è anche un altro motivo, anzi un meta-motivo che non ha a che fare col volgo ma con i governi, con i decisori e quindi è anche più interessante: verificare chi è disposto a fare atto di sudditanza proclamando di credere a cose che sa invece essere falsità patenti.
Piotr - Stralcio di un articolo pubblicato su Sinistra in Rete