domenica 13 ottobre 2024

Israele invade anche la Siria...

 


13 ottobre 2024. Unità meccanizzate delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) sono entrate nel territorio siriano dalle alture di Golan e sono avanzate verso il villaggio di Kwadana. Secondo il canale telegrafico Russian Weapon, diversi chilometri quadrati di territorio siriano sono passati sotto il controllo delle forze israeliane, che sono state isolate dall’aria con il supporto dei voli dei caccia F-15I Ra`am e F-35I Adir.

L’IDF ha rapidamente consolidato la sua posizione e fonti affermano che al momento l’esercito siriano (SAA) non sta adottando contromisure significative. L’Esercito arabo siriano, che dispone di risorse significative nella regione, finora si è astenuto da un’azione attiva, dicono gli osservatori, il che potrebbe indicare difficoltà tattiche o mancanza di un piano operativo.

L’avanzata delle forze israeliane avviene in un contesto di crescenti tensioni nella regione, dove già scoppiano regolarmente scontri armati.  Dopo aver fatto terra bruciata a Gaza, dopo gli attacchi in Cisgiordania e l’invasione del Libano, adesso è la volta della Siria.

Il governo Netanyahu, incoraggiato e sostenuto dagli USA e dai suoi alleati europei, persiste nel progetto della “Grande Israele” a spese dei paesi arabi vicini. Certi dell’impunità assicurata, gli israeliani possono attaccare ed invadere altri paesi, ci sarà sempre qualcuno in occidente a giustificare affermando, “Israele ha il diritto di difendersi”. Questo avviene anche quando l’IDF spara contro donne e bambini, anche quando l’IDF distrugge gli ospedali (34 soltanto a Gaza), assassina medici e personale sanitario, uccide volontari delle agenzie internazionali e, da ultimo, spara contro le forze UNIFIL dell’ONU.


Traduzione e nota di  Luciano Lago







Nota integrativa  sulla situazione in Libano:
Il capo del Pentagono Austin ha parlato al telefono con il suo omologo israeliano Galant, al quale ha espresso “profonda preoccupazione” per le notizie sugli attacchi israeliani alle posizioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Libano, nonché per la recente morte di due soldati libanesi.  Lo ha riferito il servizio stampa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Austin ha sottolineato l'importanza di garantire la sicurezza delle forze ONU in Libano e dell'esercito libanese, e ha anche sottolineato la necessità di passare il più rapidamente possibile dalle operazioni militari in Libano a un percorso diplomatico per risolvere il conflitto.

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