giovedì 30 maggio 2019

Nucleare pronto a scoppiare... scorie fuoriescono ovunque, la catastrofe incombe sul mondo


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Ho appena scoperto un articolo di Luigi Bignami in cui ci  informa  che "La cupola di cemento sui test atomici Usa nel Pacifico si sta sgretolando, e la ‘bara nucleare’ perde scorie radioattive nell’oceano".  Questo è solo l'inizio  tra non molto tutte le bare nucleari ed i siti in cui sono stati stipati ceneri e residui venefici vari cominceranno a "puzzare" e non ci sarà nulla da fare, praticamente sarà la morte del pianeta per come noi lo conosciamo. Ma il problema non è solo collegato al nucleare militare, c'è da mettere in conto anche l'inquinamento da nucleare civile, forse addirittura più deleterio di quello militare (almeno finché non inizino a far scoppiare le bombe).

A  questo proposito scrivevo non molto  tempo fa, come riportato da  Sergio Zabot,  che l'elettricità ricavata dal nucleare serve a corroborare – pacificamente - gli scopi dei produttori di bombe: “Il nucleare civile francese è nato in simbiosi con il nucleare militare, per ripartire gli enormi costi per produrre l´uranio e soprattutto per arricchirlo al cosiddetto “weapon grade”. Lo sforzo civile e militare francese è stato imponente e la maggior parte dei costi, dalla Ricerca e Sviluppo fino al trattamento del combustibile esausto non sono mai entrati nel costo dei kWh che i cittadini pagano in tariffa, ma sono nascosti nelle tasse che pure i francesi pagano. Non dimentichiamo che EdF, la società elettrica che gestisce le centrali nucleari è statale e che anche gli arsenali militari e gli impianti di arricchimento e di ritrattamento dell'uranio sono statali”.
Infatti per fabbricare bombe atomiche serve uranio arricchito (o sporco secondo i casi), plutonio, ed altre cosette, e come meglio mascherare questa produzione se non giustificandola con la scusa della produzione energetica? E la cosa si evidenzia da sé quando osserviamo l'attenzione fissata sugli impianti nucleari dell'Iran o Nord Corea, così osteggiati da USA e Israele....
Ma l'energia atomica è cattiva sia in pace che in guerra... anzi forse è più cattiva in pace visto che in guerra sono state solo due le bombe utilizzate, quelle di Hiroshima e Nagasaki, nel 1945, e da allora sono trascorsi 66 anni. Mentre di incidenti nucleari ne sono avvenuti a iosa da quando l'uranio è diventato un “combustibile” energetico. Centinaia di incidenti, piccoli e grandi, che hanno lasciato una scia di morte e malattie non indicizzate... perché non conviene. Infatti i danni del nucleare è meglio tacerli, anche perché la maggior parte d'essi debbono ancora venire...

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E verranno nel momento in cui le scorie stipate in varie parti del mondo cominceranno a rilasciare il loro contenuto venefico... è inevitabile che ciò accada perché i siti in cui dette scorie “riposano” saranno prima o poi distrutti da “incidenti” imprevisti. Poi ci sono tutti i residui radioattivi conservati in celle di contenimento, sarcofagi che non dureranno più a lungo... Polveri radioattive conservate in magazzini militari, in vasconi di contenimento o in casseforti a tenuta stagna (provvisoria), od in casseforti gettate nel mare, nei deserti, stipate in grotte, nelle paludi, e che aspettano solo di lasciar fuoriuscire i loro liquami radioattivi mortali.
L'uomo è stato bravissimo ad avvelenare il pianeta... eppure c'è ancora qualcuno  in Italia che assicura la bontà del nucleare definendolo l'unica scelta per salvare l'economia (ivi compresa quella mortuaria s'intende...), asserendo addirittura che l'energia atomica non inquina perché “Le centrali nucleari non emettono CO2″. Altra leggenda metropolitana alla quale sembrano crederci anche alcuni ambientalisti.
La produzione dell'uranio, è una attività mineraria e industriale piuttosto lunga e complessa che comporta tutta una serie di lavorazioni che richiedono l´utilizzo di combustibili fossili, di elettricità, di enormi quantità di acqua, di acido solforico e infine di fluoro, gas altamente velenoso e che provoca un  inquinamento ed uno spreco di risorse  migliaia di volte più potente della CO2 (che tutto sommato è un elemento naturale).
Tornando agli incidenti nucleari in tempo di pace ascoltiamo quanto riferisce Giorgio Nebbia: “...quello ai reattori di Fukushima è il terzo importante nella storia dell'energia nucleare commerciale, lunga circa 14.000 anni-reattore (il numero dei reattori in funzione moltiplicato per gli anni di funzionamento di ciascuno): un incidente ogni circa 4.500 anni-reattore, un incidente in media ogni dieci anni quando sono in funzione, come oggi nel mondo, circa 450 reattori; una probabilità di incidenti molto maggiore di quella assicurata dai solerti venditori di centrali nucleari”
E poi ancora vi sono i costi e i pericoli e gli incidenti del ciclo del ritrattamento del combustibile irraggiato per recuperare un po' di plutonio da aggiungere all'uranio nelle centrali per trarne un po' più di elettricità e di soldi; e poi i costi del ciclo di smaltimento delle centrali esaurite e della sistemazione del combustibile irraggiato e degli inevitabili rifiuti, la coda avvelenata delle centrali; si tratta, anche solo in Italia, di migliaia di tonnellate di prodotti radioattivi, tutti, sia pure in diverso grado, pericolosi, che continuano ad accumularsi anche quando è svanito e sarà svanito il sogno dell'elettricità abbondante a basso prezzo. Tutte operazioni che richiedono una vigilanza per secoli e decenni per evitare perdite di radioattività nell'ambiente”.

Inoltre c'è da dire che la scarsità di uranio è altrettanto sentita come quella del petrolio e di altri combustibili fossili. La caccia all'uranio è ormai uno degli sport preferiti dei Capi di Stato che girano l'Africa ed in altri paesi del terzo mondo alla ricerca di  uranio ed altri minerali utili alla fissione nucleare.

Paolo D'Arpini

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Rete Bioregionale Italiana

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mercoledì 29 maggio 2019

La crisi finanziaria sta finendo... adesso arriva Armageddon


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Miliardi di miliardi di dollari sono in arrivo nel mercato globale in queste settimane e lo saranno per qualche mese. In buona parte verranno utilizzati per le cosiddette opere umanitarie e daranno il via a una ripresa economica senza precedenti, dopo anni (2007>2019) di crisi mondiale.

L'idea? Riscattare, redimere (infatti si chiama "redemption") tutti quei titoli e valute cosiddetti "storici" (Dollari Zimbabwe gold, blue o gold/blue, Super Petchili delle ferrovie cinesi del 1913, Black Eagle messicani del 1848, LTN brasiliani del 1970, Nuovi Dinari Iraqeni stampati fino al 2008, TOV del 1934, etc.), pagandoli fior di milioni di US$ se non miliardi.
Ed appositamente per questi pagamenti sono stati stampate le nuove banconote americane da 5, 10, 20, 50 e 100$, basati sull'oro.

Finalmente molti, gravemente colpiti dalla crisi economica, cominceranno a respirare meglio. 

Ma....
mi viene in mente la profezia che dice che, dopo 3 settimane e mezzo di sofferenza, ci saranno 3 settimane di splendore, grazie ad un'idea strabiliante, avuta da colui che, grazie a quest'idea, sarà poi incoronato dio in terra nel tempio di Salomone, appositamente ricostruito a Gerusalemme.
Se le 3,5 settimane di crisi corrispondono a 2019-2007 = 12 anni >> 12/3,5 = 3,428 anni/settimana, le 3 settimane di splendore dovrebbero corrispondere a 3x3,428 = 10,3 anni, che porterebbero l'incoronazione (e conseguente inizio della battaglia finale Armageddon) agli inizi del 2029.

Tale anno è abbastanza vicino a quello calcolato tempo addietro in base ad altre informazioni e che corrisponderebbe alla metà del 2027.

Marco Bracci - marcobracci49@gmail.com


domenica 26 maggio 2019

Viterbo: "Se 1600 ettari vi sembran pochi..." - Lettera di Massimo Erbetti



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Viterbo. Ma del vincolo dei 1.600 ettari non importa a nessuno? Non una parola, non una riga, solo un silenzio assordante: eppure “a parole” tutti sono per il rilancio del turismo, per prolungare le permanenze, tutti a declamare le bellezze della città medioevale, tutti a scandalizzarsi per le auto parcheggiate nelle piazze, ma poi quando c’è da tutelare realmente il territorio, le ricchezze, la storia, le magnifiche aree termali, gettano la maschera: la maggioranza vota a favore di una delibera che va a minare i principi di tutela e salvaguardia del territorio, le opposizioni in parte si astengono e in parte lasciano l’aula, forse è meglio non metterci la faccia, meglio che siano altri a farlo, meglio far cadere il silenzio sulla questione, meglio che i cittadini non sappiano. 

Solo un voto contrario, uno solo, quello del M5S. Solo a noi interessa la tutela delle immense ricchezze che la storia ci ha donato, solo noi siamo con i fatti per il consumo ZERO del territorio. Solo il Movimento crede realmente che la rinascita di Viterbo passi necessariamente dalla tutela e rivalorizzazione.

Il vincolo del ministero ha degli scopi ben precisi: la necessità di controllare e indirizzare le fasi di sviluppo della città e favorire interventi di recupero ambientale e paesaggistico, atti a garantire la conservazione dell’integrità visiva del paesaggio e di preservare il contesto ambientale in cui sono inseriti beni costituenti testimonianza di quel sistema insediativo storico. Non dobbiamo poi dimenticare, che anche il Presidente della Repubblica nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Tuscia, ha espresso gli stessi concetti del Ministero. 

Forse maggioranza e opposizione ad esclusione del M5S non sono interessate ad ascoltare pareri così autorevoli, ma questo è meglio non farlo sapere ai cittadini…

Massimo Erbetti

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Movimento 5 Stelle Viterbo



Articolo collegato: https://www.newtuscia.it/2019/05/23/vincolo-alledilizia-su-1600-ettari-a-viterbo-il-m5s-votera-no-alla-proposta-di-delibera/

lunedì 20 maggio 2019

Salvini's Boys... ed il fiancheggiamento "involontario" dell'opposizione



Se Matteo Salvini avesse potuto scegliere la squadra con cui giocarsi la qualificazione al campionato delle prossime “Europee” del 26 maggio 2019, non avrebbe certo fatto di meglio.

Ci ha pensato per lui l’opposizione che - con il forzista Antonio Tajani in regia, all’attacco un triplete che neanche ai tempi di Pelè (De Angelis-Marcucci-Formigli), in difesa un triplete da far impallidire i catenacci di Nereo Rocco (Berlusconi-Bernini-Giannini), a centrocampo un quadripletefarcito di battitori liberi del calibro di Gruber-Zingaretti-DaMilano-Severgnini – ha messo su uno squadrone d’attacco, dotato anche di una teoria infinita di uomini e donne disponibili in panchina per dare il cambio quando serve, che, da un anno a questa parte, si esercita nella pratica della malversazione del governo in carica, qualunque cosa faccia e disponga, nella arbitraria asserzione che si tratti di compagine  incapace e, cosa ancor più grave, di natura neo-fascista.

Sono i SALVINI BOYS, ormai possiamo chiamarli così.

Tale l’accecamento fazioso di questa “armata brancopposizione” che, per perseguire i suoi scopi, mette insieme, senza ritegno, nelle sue campagne di odio (attribuite, con meccanismi di proiezione inconscia della propria malcelata natura, all’avversario), vecchie cariatidi della politica, figlie di falsi vecchi bipolarismi e persino immonde coalizioni che, al grido di “Più Europa”, vedono nell’eutanasia il progresso dei diritti civili: “la morte è mia e me la gestisco io!

Ma, per fortuna, ci sono i SALVINI BOYS:
  • più intervengono, nei telegiornali, con i loro vaniloqui ripetitivi, imparati a memoria, più cresce l’insofferenza della gente per una classe politica così penosamente scadente,
  • più si prodigano, nei talk di mezza serata, in attacchi di malcelata avversione, più la gente si sente minacciata da poteri prepotenti, mascherati dietro finzioni di giornalismo,
  • più si riversa dagli schermi ultrapiatti la saccenza di conduttori fintamente neutrali, più si fa grave il carico di ingiustizia percepito,
  • più si ostenta l’arroganza della politica che sopravvive a se stessa, malgrado se stessa, più la voglia di cambiamento si fa rabbiosa.

Ancora una settimana televisiva in loro compagnia e il gioco è fatto: Lega al 35%... se va male!

Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com

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sabato 18 maggio 2019

Lo spread... lo spread...! Il bluff che nessuno va a vedere



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E rieccoci con lo spread!  Su tutti i media (tv e stampa) ancora (ri-)rimbomba l’aumento dello spread delle obbligazioni statali italiane. (Si tratta del differenziale di tasso di rendimento, ossia degli interessi da versare, dei titoli di Stato italici in vendita rispetto al tasso dei titoli tedeschi, e l’aumento del differenziale significa che crescono gli interessi. Una prima domanda: perché il referente dei titoli tedeschi? E non quelli, che so, o Usa o russi o giapponesi, etc.? Risposta: non perché l’economia tedesca sia “inossidabile” e “centrale”, ma perché fu così deciso a suo tempo, Usa in prima fila.) Tale spread è (sarebbe) giunto a 290 poi 300 punti, dopo sceso a 284. (Seconda domanda: chi decide questo differenziale? La risposta mediatica corrente è: «i mercati», dei fumosi, vaghi, inafferrabili, «mercati» che considerano, valutano, attuano … È del tutto falso: tale differenziale viene deciso dalle centrali del grande capitale finanziario, tedesche, inglesi, statunitensi, etc.)

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Tutti i media gridano che lo spread è aumentato, quindi gli interessi da pagare sui titoli di Stato sono aumentati, e la principale “colpa” è di Salvini, ma anche del governo di cui Salvini è vice-premier e ministro degli Interni. In realtà Salvini, nella sua campagna elettorale permanente, fra le sue boutades, alcune delle quali, be’ diciamo … almeno “opinabili”, ne ha sparata una valida: “se occorre si sforerà il 3% di deficit rispetto al Pil”. Si noti la moderazione: “se occorre”. Ma è (sarebbe) senz’altro giusto accrescere la spesa in deficit se si volesse condurre un massiccio intervento statale di sostegno e sviluppo sul piano economico (sono le politiche che si dicono keynesiane, e si badi bene che non si tratta dell’economia “in sé” e “per sé”, ma dell’economia capitalistica, ossia siamo sempre nell’ambito del capitalismo, solo reso piú “resistente” e con maggiori sicurezze per le classi subalterne; questo va detto rispetto ai tanti, ai piú, che confondono il keynesismo con misure socialiste). Però l’uscita di Salvini significa anche riservarsi di poter fare in barba all’Ue tale sforamento (eventuale, futuro, futuribile: da tenere presente la cura attenta del governo «giallo-verde» a non oltrepassare i paramentri dell’Ue, per cui dichiarazioni affini in passato sono rimaste … discorsi). Comunque le forze politiche di opposizione (cioè della reazione contro ogni cambiamento dello status quo precedente) e il 99% dei media battono e ribattono il tamburo: “il governo fa gravare altri costi sulle spalle degli italiani”, “il governo è incapace, è dannoso, deve cadere”, e via rimbombando. Sotteso: “come era bravo Monti, che salvò l’Italia, insieme alla Fornero”, “come andava bene il paese con i governi sostenuti da Pd e FI”, “come si andava bene con il governo piddino”, “come si andava bene con il rigore, l’austerità, l’obbedienza ai parametri Ue” …

Arriviamo alla sostanza: è tutta una balla colossale, una falsificazione immensa. E va scandito e ribadito e gridato con l’altoparlante il perché: 1) se vi fossero adesso delle aste, ossia se tale tasso maggiorato a 284 punti fosse effettivo e avesse ora una ricaduta, riguarderebbe solo una quota minima degli interessi da versare sul debito e, di più, scaglionati dai dieci ai trent’anni prossimi; 2) ma soprattutto, e si badi bene che questo è fondamentale, non ci sono state altre aste di vendita di titoli di Stato, né ci saranno per circa altri tre mesi (e si consideri la variabilità costante dei “dati” dello spread), dunque lo spread a 284 punti non riguarda precisamente … proprio niente.

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Abbiamo solo una fantomatica minaccia che viene agitata da parte delle centrali del grande capitale transnazionale della «globalizzazione» scatenata e del liberalismo sfrenato su tutti i piani, dei suoi «organismi» come appunto l’Ue, delle forze della reazione contro ogni cambiamento al loro servizio, dei media connessi e finanziati. Il tentativo è stato, ed è, quello di ricostruire il “clima dello spread” del 2011, che portò al «golpe bianco» di Napolitano (con una suite di altri tre …). Ma non pare che tale “offensiva” funzioni: questa riedizione dell’“attacco” sembra in gran parte spuntata.

Ultima notazione: il ministro dell’Economia, Tria, il vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo, Di Maio, con avallo del presidente del Consiglio, Conte, sono intervenuti affermando: “non si sforeranno i paramentri Ue”. Capisco i motivi di concorrere a stemperare l’“attacco”. Ma,, francamente, trovo negative queste prese di posizione: sia perché accreditano il valore di queste minacce sullo spread e continuano a insistere su un quadro asfittico, limitato e limitante, di politica economica, con un’ossequienza all’Ue che non è dovuta (né la si deve volere: ha dimostrato di essere rovinosa); sia, infine, perché non ce n’era bisogno e occorreva, invece, una campagna contro balle del genere, e sono proprio queste le notizie false (così si dice in italiano: perché mai si deve dire fake news?).

Mario Monforte

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venerdì 17 maggio 2019

Altra partenza... per un incerto futuro - Lettera aperta a "Riparte il Futuro" di Adriano Colafrancesco


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Carissimo team di “Riparte il futuro”,  nel ricevere la proposta di partecipazione al vostro quiz YouVoteEU, riconoscente per essere stato contattato, mi permetto di segnalare una pecca nell’introduzione al questionario, cui spero vogliate provvedere tempestivamente correggendola, per ovviare al discredito derivabile, per essa, ad una così nobile iniziativa.

Nella definizione del profilo dei rispondenti, alla voce “genere”, insieme alle classificazioni di “uomo” e “donna”, compare quella generica di “altro”, comprensiva, senza tener conto delle rispettive specifiche distintive, di almeno quattro particolari tipologie, come da acronimo LGBT: lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.

Certo che vogliate provvedere con sollecitudine alla corretta riclassificazione, al fine di ovviare a possibili accuse di discriminazione, ringraziando nuovamente per il progetto promosso - indipendente e super partes, come attesta il co-finanziamento dello stesso da parte dall'Unione Europea - saluto voi, con voi i vostri strategic advisors Hugo DixonBill Emmott e, con loro, le redazioni dell’Economist e del Financial Times. 

Buona correzione e buon lavoro

Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com

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PS: dimenticavo: certo che se insieme a domande tipo quelle sull’abuso verbale legato all'identità di genere e all’orientamento sessuale da punire penalmente, o sulle emissioni dei gas serra generati dall'allevamento di bestiame, ne aveste messa qualcuna pure sui rapporti tra la UE e il “cartello finanziario” - che, come dicono i maligni, domina la scena del mondo - non ci stava male, però! Addirittura, dicono che l’Unione Europea è un progetto pilotato dalla CIA! Ma mica solo questo! Sentite, sentite che dicono:

“Il cartello finanziario ha già fatto partire l’operazione Mario Draghi, che è identica nelle modalità e nelle finalità a quella che fu l’operazione Monti nel 2011 che causò danni irreparabili all’Italia. Tutto avvenne nel silenzio generale e dobbiamo evitare che questa cosa accada per la seconda volta. Il cartello finanziario opera sempre secondo lo stesso format, sempre lo stesso copione:
  • la prima fase è quella della shock economy, ossia un evento che abbia un forte impatto sulla popolazione; quasi sempre si tratta di un inasprimento delle crisi economiche,
  • la seconda fase riguarda invece la preparazione dell’uomo del cartello finanziario che dovrà prendere in mano la situazione: “l’operazione simpatia” (aprendo i giornali troverete le fotografie di Draghi che entra ed esce dalle chiese di Roma in compagnia della moglie; immagini familiari e rassicuranti come era già accaduto con Monti),
  • la terza fase invece riguarda la nomina (di cui già si vocifera) di Draghi a senatore a vita da parte di Mattarella.

Nella quarta fase verrà inasprita la shock economy e il senatore a vita andrà a fare il presidente del consiglio di un governo tecnico che, a quel punto, sarà chiamato a firmare quei vincoli e trattati che saranno le nuove catene permanenti, che chiuderanno il popolo italiano in una vera e propria gabbia”

Capito cosa dicono, caro team? E ce la potevi mettere una domandina pure su questo cartello finanziario, no!? E che diamine! ... e che ti costava! 
(A.C.)

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domenica 12 maggio 2019

Roma, 18 maggio 2019 - Dante e Dionysos. L’Amore, la Morte e il Sacro



DANTE e DIONYSOS al  SALLUSTIANA ART TODAY, via Sallustiana 27 A, Roma - Sabato 18 Maggio 2019, ore 18

L’Amore, la Morte e il Sacro, in relazione all’Arte, sono state le indicazioni di tre numeri monografici della rivista Dionysos (Ed. Tabula fati, Chieti 2017-19). Queste indicazioni costituiscono il viaggio fantastico-magico, attraversante i Fedeli d’Amore oltre la vita, di due scrittori d’arte e artisti, quali Vitaldo Conte e Dalmazio Frau, che presentano, per l’occasione, testi e immagini talvolta pubblicati sulla rivista. 

In questo viaggio il pittore Gilberto Di Benedetto, che introduce l’evento, “entra” con il suo incontro con l’immagine perturbante di Dante, percorrendo il mondo alchemico-letterario di quest’ultimo. Testimoni partecipanti: l’editore Marco Solfanelli, i collaboratori della rivista, il pubblico stesso. Questo appuntamento vuole divenire un rito-evento di condivisione interiore-culturale, oltrepassante le specificità e il tempo.Concludera' la serata la degustazione del favoloso rosso della cantina del Cavaliere Malena.

Silvia Pollina  - pressofficeman@gmail.com



giovedì 9 maggio 2019

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - Incontro a Roma il 14 maggio 2019 sulla Scuola Pubblica

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Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale promuove un confronto con esponenti del mondo della scuola per affrontare gli effetti dell'autonomia differenziata che può rappresentare un serio pericolo per il sistema di istruzione pubblico nazionale. Da tempo il Coordinamento ha espresso critiche di fondo ad un sistema di regionalizzazione differenziata che porterebbe, se attuato come viene oggi proposto, a mettere in discussione diritti fondamentali previsti nella prima parte della Costituzione e in particolare alcuni pilastri della costruzione della nostra identità nazionale, di cui il sistema dell'istruzione fa parte a pieno titolo.

Questo tentativo non può essere contrastato dal solo mondo dell'istruzione, che pure ne deve essere protagonista, ma è compito di tutte le energie sociali, intellettuali, associative e politiche che sulla base dei principi fondamentali della nostra Costituzione vuole valorizzare il sistema dell'istruzione pubblica. Il sistema dell'istruzione pubblica è un pilastro della costruzione della nostra identità nazionale e insieme una garanzia per attuare i principi fondamentali della Costituzione.


Martedì 14 maggio 2019, ore 15.45  
Sala Fredda, via Buonarroti 12 Roma


Parteciperanno alla discussione tra gli altri:
Prof Massimo Villone, Francesco Sinopoli Segretario Generale FLC-Cgil, Prof Gianfranco Viesti, Domenico Gallo magistrato, prof Mauro Volpi, Prof.ssa M. Agostina Cabiddu, Alfiero Grandi vice presidente CdC, Michele Azzola Segretario Cgil Lazio, Marina Boscaino Lip scuola

Info: segreteria.comitatoperilno@gmail.com

giovedì 2 maggio 2019

"Contro l'evasione al via l'incrocio tra dati dei conti correnti e dichiarazioni."


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Una tragedia per il popolo Italiano. La notizia  è attuale in pochi ne parlano: "Contro l'evasione al via l'incrocio tra dati dei conti correnti e dichiarazioni."

In pratica, dopo anni di attesa, il Garante della Privacy ha improvvisamente dato il via libera all'utilizzo dei dati contenuti nell'Anagrafe dei rapporti finanziari per preparare liste di contribuenti "sospetti" da sottoporre a controlli.

Si tratta di un provvedimento molto pesante che, sarà un caso, è stato approvato proprio in questi giorni di festa dove la gente ha la testa altrove.

Purtroppo, ancora una volta si conferma quello che avevo previsto oltre 1 anno fa: con l'aumento della spesa pubblica il Fisco deve per forza aumentare i controlli in modo da fare cassa. E il fatto di poter incrociare tutta una serie di dati privati (come quelli del conto corrente) porterà a una raffica di accertamenti.

Inizieranno a chiedere "da dove provengono questi soldi? Come li ha avuti? Perché in dichiarazione c'è scritto..." e una serie di altre pressanti domande che avranno lo scopo di spremere i contribuenti.
Anche perché l'obiettivo degli ispettori è recuperare i 100 miliardi di euro che secondo loro vengono evasi ogni anno in Italia.

E già si parla di collaborazioni con altre nazioni in modo tale da poter effettuare controlli anche sui conti all'estero.
Insomma, dopo la fatturazione elettronica, questo nuovo provvedimento testimonia il fatto che l'Italia sta diventando una vera e propria dittatura fiscale.

E come al solito, i primi che andranno sotto il mirino del Fisco saremo proprio noi imprenditori e professionisti, cioè la parte produttiva di questo Paese.

Ed è un paradosso perché siamo noi che mandiamo avanti l'economia e al posto di avere delle agevolazioni (come avviene in tanti altri paesi), ci mettono continuamente i bastoni tra le ruote.Uniamoci prima della instaurazione di questo regime.lo sdebitismo vincerà.

David Cohen - saulocoin@gmail.com

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Fonte: www.sdebitalia.org