martedì 31 marzo 2020

Verso un’ecologia della mente... - Citazione


Verso un'ecologia della mente di Gregory Bateson | Albero della Vita

Se mettete Dio all’esterno e lo ponete di fronte alla sua creazione, e avete l’idea di essere stati creati a sua immagine, voi vi vedrete logicamente e naturalmente come fuori e contro le cose che vi circondano. E nel momento in cui vi arrogherete tutta la mente, tutto il mondo circostante vi apparirà senza mente e quindi senza diritto a considerazione morale o etica. L’ambiente vi sembrerà da sfruttare a vostro vantaggio. 

La vostra unità di sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o gli individui della vostra specie in antitesi con l’ambiente formato da altre unità sociali, da altre razze, dagli altri animali e dalle piante.

Se questa è l’opinione che avete sul vostro rapporto con la natura e se possedete una tecnica progredita, la probabilità che avete di sopravvivere sarà quella di una palla di neve all’inferno. 


Voi morirete a causa dei sottoprodotti tossici del vostro stesso odio o, semplicemente, per il sovrappopolamento o l’esagerato sfruttamento delle risorse.

(Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente, Ed. Adelphi, 1976)


Ecologia della mente | ecobiosistemica

domenica 29 marzo 2020

UE. Il canto usuraio delle sirene bancarie...

Clausole nulle conto corrente – Nullo anche il contratto mutuo

Serve immettere molte risorse e invece il Governo parla di ‘anticipare’ ai comuni i soldi che questi dovrebbero avere dallo stato a Maggio, come se i problemi sul tappeto fossero ordinari, mentre invece la produzione è ferma ( si perdono 150 miliardi al mese, oltre a quote di mercato difficilmente recuperabili), e le persone alla fame ( che siano dipendenti, autonome o senza lavoro) crescono esponenzialmente, più dei contagiati dal Covid19.
Conte e Gualtieri hanno parlato di Euro Bond o Corona Bond con cui l’Europa ci darà le risorse per evitare il disastro economico- finanziario che abbiamo all’orizzonte, ma Olanda e Germania hanno già detto di no, ed ora la Presidente, Ursula Gertrud von der Leyen, con buona pace di Conte, che convinse i M5S a darle i voti decisivi per eleggerla, si è uniformata al loro volere. La reazione del Governo è stata distaccata “Noi ci rimettiamo alle decisioni che verranno tra 14 giorni dalla riunione dei Capi di Stato".
Se si demandano le questioni ai capi di stato, si può prendere atto che l’UE è fallita, ma questo lo si vedrà poi con più calma (e con gli affabulatori dell’Euro e dell’UE dei banchieri che già oggi sono meno pimpanti di 15 giorni fa), quello che ora è più drammatico è che non ci sono proposte operative né programmatiche del Governo, ridottosi ad attendere quello che altri tra 14 gg decideranno.

L’UE delle banche ci è matrigna e nel migliore dei casi ci presterebbe il nostro denaro in cambio di onerose restituzioni e ulteriori rinunce alla nostra sovranità ed a beni immobili del demanio pubblico, come già sperimentato dalla Grecia.

Dal labirinto costruito dalla Troika (FMI. BCE, Commissione Europea) si esce solo liberandoci, al più presto, le gambe dalle pastoie dell'Euro e trovando poi la porta di uscita dalla UE delle banche.

Da subito occorre una moneta alternativa  che indennizzi persone e aziende e faccia ripartire la domanda interna, creando le condizioni per una rapida ripresa produttiva.


Le risorse pubbliche a disposizione vanno riconvertite sulle emergenze, tagliando le spese inutili e superflue (come quelle per le guerre e l’acquisto di armamenti).


I rapporti internazionali vanno ricalibrati mettendo al centro l’interesse dell’Italia e non quello dei banchieri e delle multinazionali che ci hanno portato in guerra contro i nostri migliori partner economici: Libia, Jugoslavia e Siria, e che ci hanno costretto a partecipare ad assedi e blocchi commerciali con chi prediligeva il nostro paese, i prodotti della nostra cultura, delle nostre industrie e dei nostri artigiani: Russia, Cuba e Venezuela.

Fernando Rossi 


senato.it - Scheda di attività di Fernando ROSSI - XV Legislatura

sabato 28 marzo 2020

Consigli utili per far fronte alla confusione e disinformazione sul coronavirus


Coronavirus, i comportamenti da seguire e i numeri verdi regionali ...

Avendo parecchi amici in difficoltà, sia perché hanno contratto il virus o perché ne sono terrorizzati e sono in stato confusionale per l’eccesso contraddittorio d’informazioni e disinformazioni, da troppo tempo dominante sui media, ho steso poche ma spero utili indicazioni per loro, che pongo a disposizione anche per voi. 

E’ essenziale in questo contesto d’emergenza, mantenere una minima capacità di analisi e discernimento, altrimenti si rischia di assumere comportamenti deleteri e aggravare le proprie condizioni di stress e depressione latente. 

Sulle modalità di contagio direi che l’atteggiamento più saggio sia ascoltare chi ha maturato molta esperienza in merito, cioè i cinesi, che per primi hanno affrontato l’epidemia (poi pandemia) e l’hanno praticamente debellata, salvo inevitabili riacutizzazioni occasionali e locali. Considerando che molti dei consigli che forniscono sono confermati dal premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, virologo e biologo di fama mondiale, che ho seguito in diverse interviste video on line, comparando poi le sue affermazioni con quelle dei cinesi.

In primo luogo il virus si propaga in aria fino a 4 o 5 metri, quindi la distanza imposta in Occidente di 1 metro è assolutamente insufficiente. Per cui se vi recate nel vostro orto, giardino, ecc., non dovreste correre alcun pericolo.

Sulle modalità di propagazione del virus vige il caos assoluto, nel senso che anche chi non presenta alcun sintomo può essere un vettore inconsapevole, quindi tutti sono da considerarsi potenzialmente pericolosi, ecco perché l’unica prevenzione è il distanziamento e l’isolamento, per almeno un mese, non 14 giorni. In Cina hanno accertato che lo stato di pericolosità persiste ancora due settimane dopo che i sintomi sono scomparsi e apparentemente si è guariti, per cui se il periodo di quarantena iniziale era di 14 giorni occorrerebbe raddoppiarlo per essere effettivamente sicuri di non essere infetti e di non contagiare gli altri.

Il virus rimane in attività fino a 3 giorni circa su metalli e plastiche e altro materiale solido, ecco l’importanza dei guanti usa e getta, che vanno cambiati spesso e buttati nella spazzatura, mai portati in casa dopo l’uso e mai toccarsi il viso. Dopo di ché occorre lavarsi bene le mani con acqua e sapone. Anche i vestiti indossati per uscire di casa dovrebbero essere conservati isolati e lavati frequentemente.

Anche le mascherine, sulle quali si è detto di tutto e il suo contrario, i cinesi dicono che sono fondamentali, ovviamente quelle professionali, che impediscono al virus di fuoriuscire (se sei già infettato), e riduce molto il rischio di contrarlo se sono gli altri a essere infettati. Le mascherine che s’improvvisano a produrre anche a livello artigianale e amatoriale (buonismo imperante) non servono ad una beata mazza, è solo un effetto placebo. In Cina hanno riscontrato che tutti i medici e paramedici che ne erano provvisti (quelle professionali) si sono salvati, gli altri si sono infettati in altissimo numero con centinaia di vittime. I virus sono microscopici a tal punto che rispetto ai batteri sono paragonabili a un gommone da bambini rispetto a una portaerei. Per cui pensare di fermarli con una mascherina di tessuto è ridicolo.

La disinfezione dei luoghi può essere utile, ma occorre fare attenzione a cosa si usa, ci sono prodotti che sono più pericolosi del virus stesso, soprattutto per i soggetti sensibili, come coloro affetti da MCS (Sensibilità Chimica Multipla), coloro che patiscono particolarmente le sostanze chimiche, con reazioni devastanti, che sono molto più numerosi di quanto si pensi, in Italia sono centinaia di migliaia (spesso non sanno di esserlo e credono di avere solo delle allergie o intolleranze alimentari). In Italia alcuni amministratori disinformati hanno fatto ricorso alla candeggina in quantità industriali, finché l’ARPA e le altre istituzioni sanitarie li hanno fermati …

Occorre altresì tenere conto che non c’è un solo virus responsabile di questa pandemia, ma ne hanno individuati diversi, essendo mutageni e anche veloci nel trasformarsi, e ve ne sono alcuni piuttosto aggressivi e pericolosi. Quello che provoca vittime anche tra i giovani o non anziani e senza patologie pregresse, è altamente aggressivo, provoca polmoniti acute e difficilmente curabili, ma i sintomi sono specifici: rende la respirazione difficilissima, affannata, indebolisce moltissimo, provoca febbre a 40 gradi, tosse secca e ossessiva, ecc., ti riduce in condizioni talmente debilitanti che si fa fatica ad alzarsi dal letto per recarsi in bagno. E’ questo il virus che provoca la morte nel maggior numero dei casi dei soggetti sani.

Infine è molto utile assumere alti dosaggi di vitamina C, che non solo i cinesi ma anche Montagnier consigliano, perché fa da barriera al virus, essendo tra l’altro un potente antiossidente. I dosaggi consigliati vanno da un minimo di 1 gr. (1000 mg.) a scopo di prevenzione se si sta bene e si è protetti nella propria abitazione, fino a 6-12 gr. al giorno se si è a rischio o già infettati. La vitamina C deve essere assunta in forma naturale e non sintetica, se si vuole che sia ben accolta e assimilata dall’organismo e non dispersa vanamente.

E’ inoltre consigliabile assumere fitoterapici e fitocomplessi, per potenziare il sistema immunitario e depurare l’organismo, in combinazione sinergica.  Importantissimo, anche se in apparenza può sembrare banale come consiglio, respirare esclusivamente col naso, cioè non aprire mai la bocca. Il naso possiede molte barriere antivirus naturali, ecco perché conversare amabilmente, come si è fatto anche durante l’epidemia, è stato deleterio a livello collettivo, aumentando il numero dei contagi.

Spero di essere stato di qualche utilità.

Claudio Martinotti Doria

Notizie dalla Penisola: 2014 anno nero dell'edilizia - di Claudio ...

venerdì 27 marzo 2020

Pratica di Mare - Sono sbarcati i russi... finalmente!

Gli aiuti inviati da Putin  che avanzavano da Roma (Pratica di Mare) a Bergamo: sono arrivati a destinazione, dopo 600 km di viaggio. Si spera che questo momento possa rappresentare uno spartiacque che apra alla collaborazione con una potenza che si caratterizza per diplomazia di pace e rispetto del diritto internazionale.
Quel che pure occorre considerare è che la Russia ha inviato attrezzature medicali e personale specializzato composto da MEDICI MILITARI ESPERTI IN GUERRE BATTERIOLOGICHE.
L'ambasciatore italiano a Mosca, a fronte di alcune accuse, ha dichiarato:
«Per quanto riguarda il personale militare, esso fa parte di un modulo standard che le Forze armate russe hanno da tempo definito per operazioni di contrasto alle epidemie. Si tratta di 80 medici, più infermieri, interpreti e addetti alla logistica, i quali andranno a operare rischiando la propria vita nella provincia di Bergamo, e non credo che avranno il tempo e la voglia di andare in giro a fotografare di nascosto i muri di cinta delle basi NATO».
L’ambasciatore di Mosca in Italia ha detto che si va in aiuto “all’amico popolo italiano, indipendentemente dal contesto politico internazionale”, nel solco di una tradizione di supporto umanitario che affonda radici nel secolo scorso, ma anche ribadire la necessità, espressa dal presidente Vladimir Putin, di unire le forze tra i vari Paesi per combattere nuove sfide e minacce globali, come la pericolosa epidemia a cui stiamo assistendo. (fonte Agi).
(Fiore di Primavera)
Dalla Russia con amore": nel team di medici destinato a Bergamo ...



Integrazione di Avia.Pro: "In risposta all'aiuto ricevuto, l'esercito italiano ha inviato la sua nave da guerra ai confini della Russia. Nonostante il fatto che la Russia abbia risposto alla richiesta dell'Italia di fornire assistenza nella lotta contro il coronavirus, è diventato noto che per tale gentilezza l'Italia ha mostrato un atteggiamento aggressivo nei confronti della Russia, inviando la sua fregata missilistica "Virginio Fasan" dotata di  missili da crociera sulle coste della Crimea..." 

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L'ambasciatore russo in Italia  risponde a La Stampa

Canzoncina in sintonia suonata da Vladimir Putin: https://youtu.be/sew6aRkSYhI

Qui lavoreranno i medici russi inviati in Italia: https://it.sputniknews.com/intervista/202003278910934-qui-lavoreranno-i-medici-militari-russi/

Qui le dichiarazioni dell'esercito italiano sull'aiuto russo: https://m.youtube.com/watch?v=0fpd4QKcxPY

mercoledì 25 marzo 2020

Tremate le streghe son tornate... (e con loro gli untori)



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Cosa non fanno per fregarci
Siccome la tendenza dominante, dai filosofi tedeschi chiamata Zeitgeist, spirito del tempo, è quella, dell’imbroglio, del raggiro, del complotto dei pochissimi ai danni dei tantissimi, i primi però con seguito di giullari, sicofanti, guardaspalle, chierici traditori e camerieri, noi ci affidiamo alla controtendenza della sincerità, onestà, libertà. Voci dissonanti che, pure, esistono, si vanno facendo largo tra le crepe della cospirazione. Che se dovessero prevalere, dovrebbero portarci un bellissimo giorno a un simil-processo di Norimberga. Processo in cui giudicare e condannare, certamente non all’impiccagione come l’originale, tutti coloro che hanno provato a fare al mondo un’inversione a U e così bloccare la storia dell’emancipazione umana. Ho scritto “simil-Norimberga”, dato che quell’episodio antigiuridico rappresenta un’aberrazione senza confronti: un processo di criminali di guerra vincenti a criminali perdenti. Il nostro processo sarebbe dei liberi e onesti ai ladri di verità e di onestà. Ladri a mero scopo di dominio e di profitto attraverso l’imposizione, ancora una volta, del dogma, del pensiero unico universale.

A la guerre comme à la guerre
Nei momenti di loro massima crisi, di credibilità prima ancora che di potere, i padroni ricorrono al mezzo estremo: la guerra. Ed è di guerra, di fronte, che straparlano i coloro che gestiscono l’attuale fase di attacco a quel poco che ci era rimasto di secoli di lotte di liberazione. E quando di guerra si parla, non solo appaiono sulla scena colonelli e truppe, ma i dissidenti, le voci alternative, diventano collusi col nemico Il nemico essendo non solo il Virus diventato, da normale fastidio, stragista e “nemico della vita”, ma tutti coloro, magari scienziati, che lo “sottovalutano”. Trattasi di disertori, traditori, il peggio del peggio, quelli che negli anni di Hitler in Germania praticavano la “Wehrkraftzersetzung”, la disintegrazione della Forza di Difesa.

Ecco, oggi abbiamo, in aggiunta ai tanti castigati perché topi fuggiti dalla tana e oppositori del distanziamento sociale per spinta di sopravvivenza, la peste infame dei disintegratori della Forza di Difesa. Quelli che, quando poteva, la Chiesa faceva ardere sui roghi a maggiore gloria di dio e del proprio dogma. Ora, oltre che con la superfetazione di forze dell’ordine, dobbiamo vedercela con i droni che fulminino, per ora con telecamere, domani, chissà, con gli Hellfire, i delinquenti che, addirittura in coppia, ancora insistono a contagiare il paese facendo più di 100 metri per strada (4000 euro di multa, sei mesi di carcere).

Rispunta Torquemada
Una strega ideale che, si parva licet componere magnis, sarebbe banale, ma non improprio, avvicinare a Giovanna d’Arco, e la da me ripetutamente citata Maria Rita Gismondo, direttore Microbiologia clinica e Virologia all’ospedale “Sacco” di Milano, il più rinomato, insieme allo Spallanzani di Roma. Questa, al pari di alcuni tra i più autorevoli virologi ed epidemiologi d’Europa, si è permessa di opporre al terrorismo, tipo “Saw”, che ci incuneava in cunicolo dopo cunicolo della paura, un minimo di dati corretti, a ridimensionamento del clown, appunto, di “Saw”, dimostrandoci alla mano di numeri di contagi, malati, morti, come ci trovassimo in poco più di una normale influenza stagionale. Influenza però stavolta precipitata nel deserto di una Sanità pubblica, un tempo attrezzata, oggi ridotta, a dispetto e a insulto di coloro che ci operano da combattenti e martiri, a qualcosa di meno di un lazzaretto seicentesco.


Fulvio Grimaldi https://fulviogrimaldi.blogspot.com/

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Video "scollegato":
 https://www.facebook.com/100013364234079/videos/925105107944955/

lunedì 23 marzo 2020

Protagonismi e deliri ai tempi del contagio


Risultato immagini per Napoleon la fattoria degli animali 

Muti e terrorizzati, gli animali lentamente rientrarono nel granaio [….]. Napoleon[…] annunciò che da quel momento le sedute della domenica mattina sarebbero state sospese. […] In avvenire tutte le questioni relative al lavoro della  fattoria sarebbero state definite da uno speciale comitato di maiali presieduto da lui stesso. […] Gli animali si sarebbero ancora riuniti la domenica mattina per il saluto alla bandiera, per cantare “Animali d’Inghilterra” e ricevere ordini per la settimana; non vi sarebbero state più discussioni”.

*(“Napoleon era un grosso verro [maiale] del Berkshire dall’aspetto piuttosto feroce”)

G.Orwell, La Fattoria degli Animali




        Dobbiamo aver gravemente peccato, se oltre alla catastrofe globale - piovuta in una manciata di settimane su tutto quest’atomo opaco del male - noi italiani abbiamo avuto in sorte già da molto prima anche le Regioni, e affidato ad esse il Sistema Sanitario Nazionale e, non bastasse ancora, ci ritroviamo certi presidenti e infine certi sindaci.

        Dal lombardo Fontana (quello che si garrotava in diretta armeggiando con la mascherina) al veneto Zaia (quello che i-cinesi-mangiano-topi-vivi-li-ho-visti-io) al marchigiano Ceriscioli (quello che indispettito dall’imminente uscir di scena fa ordinanze a manetta per battere in velocità il Governo così-vedete-chi-sono-io) al campano De Luca (quello che sulle zeppole di San Giuseppe vendute per strada ha visto il virus danzare la rumba): il campionario - qui solo parziale - è ricco e democraticamente spalmato da nord a sud.

        Macchiettismo sconsolante che unisce alcuni presidenti di Regione a sindaci di ogni dove: ecco Emiliano da Bari, che in favore di telecamere insegue agile in spiaggia i feroci untori; ecco Piunti da San Benedetto, che lo copia e gongolante va oggi sulle locandine dei quotidiani; ecco Fioravanti da Ascoli, che in pompa magna consegna in Duomo le chiavi della città al vescovo…

        Un ininterrotto fil-rouge di surreale comicità si dipana, mescolato a pulsioni autoritarie e fascistoidi che l’emergenza sta impudicamente scoperchiando.
A un De Luca furens che ai dementi in festa di laurea manderebbe “i carabinieri col lanciafiamme” (e basterebbe per affidarlo a un TSO d’urgenza) fanno eco sceriffi d’ogni taglia e pezzatura in una sudamericana scomposta voglia di militarizzazione. 
Dalle Regioni ai Comuni, è tutto un gridare all’armi! e invocare esercitiE l’esercito infatti c’è, nelle strade lombarde, a controllare col mitra spianato i criminali che escono a far la spesa…

       Esercito, militari, ronda, maniere forti sono i termini più usati, nella semantica bellicista del momento, culminante nei carri armati che il  sindaco di Ercolano manderebbe per dare una bella ripassata ai cittadini: c’è un nauseante tanfo di caserma nel messaggio politico che ne emerge.
   
        È evidente, allora, che il coronavirus è solo il SECONDO dei nostri problemi; il PRIMO è aver lasciato per decenni che le Regioni governassero e lo facessero attraverso rappresentanti, non dissimili da quelli di oggi, dal tocco distruttivo quanto quello di Medusa; aver lasciato che i territori fossero impunemente depredati e spogliati nei servizi pubblici essenziali a beneficio del privato; che si inseguissero - vedi la Lombardia - modelli di crescita e sviluppo il cui prezzo è altissimo, se infatti questa regione ha oggi più morti che tutta la Cina. Nulla c’è di casuale in questo, nè di fatale. E al primo posto nelle responsabilità ci siamo noi, colpevoli di averli votati, rivotati e lasciati agire indisturbati gli  spudorati che adesso danno a noi la colpa del virus e ci puntano contro i fucili!

        Una gelida sensazione di déjà-vu c’è, alla fine, nelle immagini degli stralunati militari lombardi in mimetica armati di mitraglione, nelle muscolari dichiarazioni dei “governatori”, nel protagonismo bulimico e ignorante di sindaci-sceriffi e di sindaci-Savonarola.

E non basterebbero tutte le “zeppole al coronavirus” del presidente ad addolcirne il sinistro presagio.
  
Sara Di Giuseppe      faxivostri.wordpress.com      letteraturamagazine.org



domenica 22 marzo 2020

Roma, dal 19 marzo 2020, la sindaca Raggi soddisfa le minoranze motorizzate


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Caro Paolo D'Arpini, anche nelle democrazie si registra la sofferenza delle minoranze;  si registra  la loro vita difficile e la miseria, la disuguaglianza, la vita felice dei ladri dei poveri (evasori fiscali); ecc.

Anche in questo momento difficile per tutti gli abitanti di questo nostro mondo, a Roma si registra un episodio in controtendenza: c'è chi gioisce.

Gioiscono coloro che nella periferia romana stentano a chiudere il mese per difficoltà economiche e non vanno in auto al centro di Roma perché l'unico parcheggio disponibile è quello sulle strisce blu: a pagamento. 

Gioiscono perché la Sindaca Raggi ha decretato che  dal 19 marzo 2020,  il parcheggio sulle strisce blu  è gratuito. 
Pertanto,  come segno di gaudio, alle ore 18, quelle persone potranno  esultare sui loro terrazzi (a costo zero e tempo limitato) usando solo pentole e coperchi. 

Sperano che, quella Ordinanza, resti valida anche dopo il coronavirus (visto che loro rappresentano lo 0,..% dell'attuale circa 65% della "mobilità veicoli privati" romani, enorme massa generatrice di gravissimo malessere cittadino, noto in tutto il mondo).

Buona salute a tutti i lettori de Il Giornaletto di Saul


Vito De Russis  - v.derussis@teletu.it

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mercoledì 18 marzo 2020

Presagi catastrofisti, al cinema in tv e nei libri...


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A partire dagli anni ’70 ad oggi scrittori e registi si sono cimentati a scrivere romanzi e a produrre film sulla fine del Mondo e su devastanti pandemie capaci di ridurre drasticamente la popolazione planetaria. Solo di film, fra televisivi e cinematografici, a partire dal 1970 se ne contano almeno una quarantina. Anche di romanzi catastrofici sulle epidemie e pandemie di rilievo ne risultano decine. Tra quest’ultimi fa impressione il romanzo di Sylvia Browne “End of days” scritto nel 2008 che, guarda caso, parla di un virus che parte da un laboratorio cinese e che in poco tempo si espande in tutto il pianeta. 

Un coronavirus che produce gravi polmoniti e che con l’arrivo dell’estate finalmente si ferma. E’ questo per molti un libro profetico che ancora si trova nelle librerie. Dello stesso stile, anzi più profetico, è il libro di Koontz “The eyes of darkness” che fa riferimento ad un virus che, coincidenza impressionante, è stato battezzato “Wuhan-400”: proprio come la città cinese epicentro dell’attuale Covid-19. 

Nelle fiction televisive primeggia "Survivors" uscito nel 1970 e arrivato nei nostri schermi televisivi nel 1979 con il titolo: “I sopravvissuti”. La serie, che ha tenuto incollato nei televisori migliaia di persone per tutte le puntate. La serie racconta la storia di un piccolo gruppo di sopravvissuti ad una pandemia che aveva sterminato gran parte della popolazione mondiale. E ancora una volta il contagio mortale era partito dalla Cina. Nella fiction il virus sfugge per errore da un laboratorio scientifico cinese. Ciò che ci lascia perplessi è come romanzi e fiction televisive facciano partire la pandemia dalla Cina e ancora più enigmatico addirittura da Wuhan o da zone vicine, e sempre da un laboratorio di ricerca biologica. 

E’ ovvio che a questo punto gli amanti dei complotti internazionali hanno trovato terreno fertile per scatenarsi in scenari da fantapolitica o semplicemente da fantascienza.  Survivors (1975 - 1977) Serie TV Tra i films del grande schermo, quello più accurato nella sceneggiatura e nei riferimenti scientifici è sicuramente: Contagion (2011) di Steven Soderbergh.

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(A.K. Informa n. 11)  

lunedì 16 marzo 2020

Coronavirus... di cosa stiamo parlando?


Collegamento al sito tematico Nuovo coronavirus - Cosa c'è da sapere

Nella conferenza stampa  del 13 marzo 2020 (vedi nota sottostante) il dr Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha fornito i dati sulla situazione attuale specificando le caratteristiche di chi è deceduto contagiato dal covid-19.


Invito tutti ad ascoltarla con attenzione.

Si tratta di persone di età media oltre gli 80 anni, portatori di altre due o più patologie e gli unici due deceduti di neppure 40 anni avevano anche loro altre patologie significative, una tumorale e l'altra obesità, diabete e altro.


Interessante anche la domanda del giornalista sui morti con coronavirus o per coronavirus e la relativa risposta.


Questo vuol dire che dobbiamo fregarcene?  Ovviamente no, dobbiamo comunque cercare di fermare il contagio, poiché il sistema sanitario non ha la capacità di affrontare contemporaneamente un numero troppo elevato di casi di ricovero, ma senza farci prendere dalla paranoia perché ogni anno la semplice influenza causa decessi anche più numerosi senza che nessuno, governo o struttura sanitaria, abbia mai decretato alcuna situazione di emergenza. 
(Medicina Democratica)


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Documento pubblicato sul sito governativo del Ministero della Salutesottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e  Dipartimento Protezione Civile
Covid-19, il punto della situazione alle 18 del 13 marzo 2020

Conferenza stampa del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli
con il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro sui dati relativi all'emergenza coronavirus 13 marzo 2020 (ore 18.00)

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_7_0_1.jsp?lingua=italiano&menu=multimedia&p=video&id=2072&fbclid=IwAR3eNrfOENgLwq6KCGW6mHEklzpd5vaj4w5Z_cCyx2X96NhP_VqFO8HmNHM

Ripubblicato su YouTube:
https://www.youtube.com/watch?v=jy_arbNKcww

Punti salienti:

Dati e cause mortalità
 - minuto 3.00 :
età media "deceduti positivi" (quindi morti CON coronavirus e NON necessariamente DI coronavirus): oltre gli 80 anni tutti per soggetti con 2 o 3 o più altre gravi patologie (47% con 3 o più patologie).

Distinzione tra decessi CON e PER coronavirus - minuto 8.45
Nella confusa, reticente risposta del Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro si afferma implicitamente che NESSUNO è morto PER coronavirus, se non come causa debilitante concomitante su soggetti molto anziani già affetti da altre (2, 3 o più) gravi patologie croniche.

Durata media incubazione - minuto 12.20
Durata media incubazione: da 4 a 7 giorni. Quini la 'quarantena' i 14 giorni è arbitraria e, a voler essere buoni, precauzionale.
(J.E.)


Risultato immagini per coronavirus in italia

P.S. - Aggiungo il link su ByoBlu di Messora, ricco di info, dati, ragionamenti e riferimenti sull'argomento, ospiti Sansoni, Grimaldi, Mazzuco:
https://www.byoblu.com/2020/03/13/lesperimento-di-riduzione-della-democrazia-mazzucco-grimaldi-sansoni-byoblu24/

domenica 15 marzo 2020

Il golpe in mascherina...


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Una strana consuetudine sembra aver preso piede, da qualche anno a questa parte, nella vita politica del nostro Paese, consistente nel nominare a Capo dei vari esecutivi, personalità non sottoposte al giudizio finale degli elettori, nominate, cioè, nel ruolo di “figure di garanzia”, quasi che si trattasse di incarichi “pro tempore” e che, invece, finiscono con il rimanere solidamente attaccate alla propria cadrega. Su tutti, i casi di Mario Monti e dell’attuale capo del governo, Giuseppe Conte, il quale sembra averci preso particolarmente gusto, passando disinvoltamente da alleato e sostenitore del populismo arrabbiato di Cinque Stelle e Lega, al ruolo di figura di garanzia per  l'alleanza Cinque Stelle-PD. 

Con un simile profilo politico, il nostro attuale Capo del Governo, non poteva non prestarsi, con altrettanta disinvoltura, alla trama (sicuramente più grande della sua persona), ordita dai gruppi di potere globalisti, nel ruolo di fautori del più acceso atlantismo. E quella della pandemia da Coronavirus, costituisce la più esplicita riconferma di quanto poc’anzi affermato. 

In uno scenario geo economico, che vedeva nella Cina il principale “competitor” degli Stati Uniti, quale esportatore di prodotti finiti a basso costo,tra il primo ed il secondo posto, assieme al Giappone, quale detentore dei titoli del debito pubblico Usa e del circolante in dollari al mondo, quella del Coronavirus ha rappresentato per gli atlantisti la miglior occasione dare un deciso stop all’intraprendenza commerciale cinese. La vicenda della cosiddetta “Via della Seta” è, nel caso del nostro paese, esemplificativa. Una corsia preferenziale euro-asiatica, avrebbe potuto rappresentare un eccessivo sbilanciamento ad est di un intero assetto economicofinanziario che, sinora, aveva il proprio baricentro nella regione euro atlantica ed il cui perno è, ad oggi rappresentato, dalle Borse di Wall Street in primis, seguita da Toronto (per le materie prime…) e Londra, dalle quali passano la maggior parte delle transazioni finanziarie mondiali. 

Secondo poi, l’intero impianto globalista e liberista, a causa delle sempre più evidenti disfunzioni che ne caratterizzano un percorso, sempre più denotato da rapidi momenti di euforia dei mercati e delle economie e sempre più lunghe fasi di recessione e stagnazione, il tutto a beneficio di ristretti gruppi detentori di potere economico-finanziario ed a detrimento del livello di benessere delle popolazioni, ha cominciato ad essere oggetto di un più sempre serrata azione critica da parte di gruppi, si badi bene, non più legati all’ambito progressista, perfettamente inglobato e funzionale ai desiderata globalisti ma, si badi bene, ad una nebulosa galassia di entità politiche, di varia tendenza ed ispirazione, nel ruolo di portabandiera di un trasversale sovranismo. 

Il che, da parte dei gruppi di potere atlantisti, ha ingenerato la necessità di ingenerare un casus belli, per limitare e frenare definitivamente le libertà dei cittadini europei, in particolare, attraverso la proclamazione di uno stato d’emergenza continuo, supportato da un ossessivo battage propagandistico, tale da intimidire ed incentrare l’attenzione della pubblica opinione su un unico problema, omettendo e minimizzando tutto il resto. Non si parla, per esempio dell’introduzione di quel Mes, grazie al quale, una qualsivoglia istituzione bancaria e finanziaria potrà rivalersi dei propri ammanchi, sui soldi degli ignari risparmiatori e che, nonostante le assicurazioni del premier Conte, sembra esser tuttora nell’agenda dei prossimi provvedimenti di Bruxelles. 

Non si parla, per esempio, dei preparativi di grandiose esercitazioni militari Nato, per testare la capacità di risposta dell’alleanza ad una eventuale invasione del Vecchio Continente. Magari proprio da parte di quella Federazione Russa che, per gli atlantisti è, assieme alla Cina, il primo reale “competitor” geopolitico. Una manovra dalla doppia funzione di intimidazione nei confronti della Federazione Russa e di maggior controllo del territorio europeo, nel caso di sommosse e rivolte che, causate dalle conseguenze di un prolungato stato di eccezionalità, inevitabilmente finirebbero con il prendere di mira gli interessi atlantisti in Europa. 

Non si parla più, della questione delle masse di profughi siriani, spinti dalla Turchia di Erdogan, alle frontiere della Grecia per intimidire l’Europa intera con la concreta minaccia di un’invasione migratoria senza pari. 

Né si parla più di quanto sta accadendo ad Idlib, in Siria, dove si sta svolgendo una battaglia di civiltà, tra il legittimo stato baathista siriano, (appoggiato da Federazione Russa ed Iran) ed i cosiddetti “ribelli” di matrice fondamentalista, allegramente sponsorizzati da Turchia, Arabia Saudita, Oman, Usa e compagnia bella. 

Dulcis in fundo, non poteva mancare il più totale oscuramento informativo, sull’evolversi della situazione in Libia che, per l’Italia dovrebbe rappresentare invece una ineludibile priorità strategica. E questo perché, a “scadenza” Coronavirus, l’Italia si troverà a dover affrontare un bel po’ di guaietti di natura economica, dovendo raccogliere i cocci di quanto, in questo disgraziato frangente, è andato in pezzi. Ma prestiti o allentamenti vari dei vincoli economici di Bruxelles, non potranno certamente far tornare a girare la nostra economia a pieno ritmo, almeno in tempi brevi.  

Per adesso, mentre pensiamo al Coronavirus, la Turchia, quatta quatta,si ingerisce negli affari libici, alla bella faccia degli interessi del nostro paese. Ma di tutto questo non si parla, non fa comodo. Vorrebbe dire far prender coscienza agli italiani, anzitutto, ma anche a tanti altri popoli, che questa del Coronavirus è una manovra atta a distrarre le opinioni pubbliche di mezzo mondo, da quanto è stato precedentemente affermato, ovverosia l’intenzione di creare le condizioni per l’affermarsi di una dittatura a livello globale, visto che negli ultimi anni il malcontento è andato crescendo e manifestandosi con virulenta trasversalità, dal Cile alla Francia, da Hong Kong al Libano ed all’Iraq, non senza passare per altri paesi del continente asiatico e di quello latino americano. Il tutto accompagnato da esiti elettorali, decisamente favorevoli a formazioni politiche non conformi al manistream, come recentemente verificatosi in Italia. 

Quello che sta attualmente verificandosi nel nostro paese, costituisce il subdolo tentativo di realizzare tutto questo, in modo un po’ confuso, all’ italiana, magari senza premere troppo sull’acceleratore, nutrendocisi della segreta speranza che, al termine di questa vicissitudine, il popolo tutto, elevi il buon Conte ed il Centrosinistra intero, al munifico ruolo di salvatori della Patria, conferendo loro una delega “sine die”. Oppure, tramite un continuo procrastinare lo stato di emergenza, portando a giustificazione timori e paure vari, al fine di pervenire, “de facto”, alla realizzazione di quanto detto. 

Ma, come in tutte le umane cose, esiste un elemento di imprevedibilità, di illogica volubilità, ben difficilmente controllabile, rappresentato dall’umoralità delle masse. La percezione di quanto sinora detto, è molto più presente a livello epidermico tra le persone, di quel che si potrebbe apparentemente credere. E, tanto per dare un altro colpo alla credibilità dell’azione di questo governicchio, si stanno affacciando voci supportate da cifrette varie, che ridimensionerebbero di non poco i numeri delle effettive vittime, decedute da Coronavirus. E Conte non ha ancora fatto i conti con la Storia, con quella stessa Storia che, da capo dell’esecutivo “di mediazione” tra due forze, l’ha ora invece elevato al ruolo di “dictator”, di redivivo Quinto Fabio Massimo, dimentico che, dopo questo episodio, le cose non potranno più essere come prima. Quelle che, sinora, erano considerate vere e proprie bestemmie politiche, ora dovranno esser prese in considerazione in tutta la loro pesante portata. Tanto per cominciare l’Europa. 

Dopo l’atteggiamento di snobista menefreghismo e di concessioni sul deficit, elargite proprio perché quello dell’epidemia, è un problema globale, con questa Europa dicevamo, le cose dovranno radicalmente cambiare. Per favorire una maggior crescita economica e finanziaria dei vari stati, si dovrà prendere in considerazione, l’adozione di una seconda moneta nazionale accanto all’Euro, come pure dovranno esser rivisti al ribasso tutti gli accordi-cappio comunitari. Politiche di bilancio, interventi pubblici e nazionalizzazioni, dovranno tornare a divenire pratica normale ed usuale, al fine di difendere le economie dei singoli stati. 

Secondo poi, toccherà andare a fondo nella vicenda Coronavirus, al fine di identificare le eventuali responsabilità di paesi terzi, multinazionali o non meglio definiti gruppi di pressione economico-finanziari, che dir si voglia. Punto Terzo. Il modello liberista globale è arrivato alla sua tappa finale. Le frontiere aperte, la liberalizzazione nella circolazione di merci e uomini (la cosiddetta “immigrazione”), con questo episodio hanno mostrato tutta la loro fragile vulnerabilità. Con la sua politica delle porte aperte, senza controllo alcuno, l’Italia sta pagando un prezzo molto salato, le cui ripercussioni si stanno facendo pesantemente sentire sul Pil del paese. 

E’ necessario un radicale cambio di marcia, di cui non riteniamo né Conte, né la attuale italica partitocrazia avere, né la capacità, né la volontà, di mettere in atto. E pertanto, sic stantibus rebus, l’asse politico europeo e mondiale, andrà inesorabilmente spostandosi verso tutte quelle realtà in grado di contrapporre decisamente all’omologante modello liberista globale, una molteplicità di modelli, imperniati sui principi di sovranità ed identità. Coronavirus permettendo. 

Umberto Bianchi  

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sabato 14 marzo 2020

USA e mondo "civile" - "Taglio della lingua per chi osa dire la verità... - Il caso di Chelsea Manning


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Chelsea Manning, l’eroina alla base delle rivelazioni di Julian Assange e Wikileaks sui crimini Usa-Nato, ha tentato il suicidio dopo 9 anni in carcere (sette sotto Obama, due sotto Trump) per essersi rifiutata di testimoniare contro Assange davanti a un Gran Giurì segreto. E’ stata liberata, ma sempre sotto minaccia di nuovi arresti e con l’addebito di $256.000 da una pena finanziaria di $1000 per ogni giorno di quel rifiuto. Chelsea ha risposto “Piuttosto che testimoniare contro Julian, muoio”. E ha mantenuto la promessa. Ora ai suoi sostenitori, che dovrebbero essere 7,5 miliardi di umani, il pagamento di questa ghigliottina monetaria. Coronavirus; o USAvirus?

Questa notizia fa il paio, quanto alla natura dell’identità morale e psichica del regime Usa, con l’imposizione di sanzioni a chi osasse fornire all’Iran, terzo paese per numero di contagiati virus (e pour cause!), farmaci e dispositivi per combattere la diffusione del Coronavirus nel paese già massacrato dalle più feroci sanzioni in atto nel mondo.


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Canzoncina in sintonia:  
https://www.youtube.com/watch?v=wqVYp6lEEes


E poesia: 


Non pianger più. Torna il diletto figlio
a la tua casa. È stanco di mentire.
Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.
Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.
Vieni; usciamo. Il giardino abbandonato
serba ancora per noi qualche sentiero.
Ti dirò come sia dolce il mistero
che vela certe cose del passato.
Ancora qualche rosa è ne’ rosai,
ancora qualche timida erba odora.
Ne l’abbandono il caro luogo ancora
sorriderà, se tu sorriderai.
Ti dirò come sia dolce il sorriso
di certe cose che l’oblìo afflisse.
Che proveresti tu se ti fiorisse
la terra sotto i piedi, all’improvviso?
Tanto accadrà, ben che non sia d’aprile.
Usciamo. Non coprirti il capo….
.

Bisogna che tu prenda un po’ di sole,
un po’ di sole su quel viso bianco.
Bisogna che tu sia forte; bisogna
che tu non pensi a le cattive cose…
Se noi andiamo verso quelle rose,
io parlo piano, l’anima tua sogna.
Sogna, sogna, mia cara anima! Tutto
tutto sarà come al tempo lontano…

Tutto sarà come al tempo lontano.
L’anima sarà semplice com’era;
e a te verrà, quando vorrai, leggera
come vien l’acqua al cavo de la mano. 

(Gabriele D’Annunzio, “Consolazione”)

venerdì 13 marzo 2020

Covid-19 - Gli altarini finanziari e monetari dietro gli untori


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Credo che il Coronavirus stia già avvicinando il momento in cui il Mondo dovrà giocoforza rendersi conto che il denaro è cosa troppo seria e vitale per essere lasciato ai maneggi delle duecento famiglie che, attraverso un sistema di “scatole cinesi”, posseggono o comunque controllano quasi tutte le banche “centrali” del pianeta.

E le cifre – altissime – che oggi occorrono per combattere il contagio del virus sono ben poca cosa a fronte di quelle – ben maggiori – che saranno necessarie per la “ricostruzione” del dopo-Coronavirus, per far ripartire intere economie nazionali, per rimettere in piedi interi comparti economici (il turismo, il commercio, i trasporti, eccetera) e per rilanciare tutti gli altri settori che comunque usciranno con le ossa rotte da questa crisi.

Pensare che gli Stati – tutti gli Stati colpiti in maniera consistente dal Covid-19 – possano prendere a prestito le cifre astronomiche necessarie alla ricostruzione é semplicemente pazzesco. All’Italia – per fare un esempio – occorreranno diverse centinaia di miliardi di euro (ammesso che l’euro possa sopravvivere al Coronavirus). E così alla Germania, alla Francia, alla Spagna, per restare nell’ambito dell’Unione Europea (anche qui, ammesso che l’UE sopravviva).

A onor del vero, già i primi riflessi della crisi del Covid-19 hanno mostrato i limiti della globalizzazione economica e di tutta la collegata paccottiglia mondialista: dal mito imbecille dei “cittadini del mondo” (ne abbiamo parlato qualche settimana fa) agli assurdi meccanismi della burocrazia dell’UE, alla stessa “filosofia” dell’ultra-liberismo finanziario. Sempre per limitare il nostro ragionamento all’Italia, si pensi agli effetti perversi – che oggi sono sotto gli occhi di tutti – di una politica di austerità che ha prodotto il drastico ridimensionamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale, con la chiusura di centinaia di ospedali, con la soppressione di migliaia di posti-letto, con la riduzione del numero di medici e infermieri, con gli stipendi ridotti all’osso e che hanno portato molti professionisti del settore a scegliere di andare all’estero; senza contare le altre emergenze imposte al nostro sistema sanitario dalla politica di “accoglienza”, anche questa un costosissimo “effetto collaterale” della globalizzazione economica.

Quanto all’Unione Europea, il suo ruolo di palla al piede dell’economia italiana é stato chiarissimo fin dalle prime battute della crisi. Si pensi che, per reperire una manciata di miliardi per i primi ineludibili interventi-tampone, il governicchio che ci ritroviamo dovrà rivolgersi ai “mercati”, facendo lievitare ulteriormente il nostro debito pubblico. Nessun aiuto dall’Europa, quindi, ma soltanto la “autorizzazione” a fare altri debiti. E questi stessi debiti saranno “autorizzati” (si spera) a denti stretti, perché andranno a modificare il rapporto debito/PIL che é autoritariamente stabilito da Bruxelles.

Nessuna attenzione – manco a dirlo – per chi é stato gettato sul lastrico dal Covid-19, per il commerciante che non fa un euro d’incasso, per il tassista che non fa un trasporto, per il barbiere, per il pescivendolo, o per l’operaio rimasto senza lavoro. Costoro sono semplicemente invitati a restare in casa, senza pensare che molti di loro non hanno più un euro per provvedere al mantenimento della famiglia.

Il governo cinese, invece, ha già cominciato a mettere in discussione i “valori” della turbofinanza globalista. Lo ha fatto autorizzando l’amministrazione autonoma di Hong-Kong a stampare in proprio del denaro e a distribuirlo ai suoi cittadini che siano stati danneggiati economicamente dalla crisi del Coronavirus. La portata rivoluzionaria dell’evento non sta tanto nella regalía di Stato, peraltro non principesca (10.000 dollari di Kong-Kong, più o meno 1.150 euro), quanto piuttosto nel fatto che questo denaro non provenga dalla banca centrale o dai cosiddetti mercati, ma sia stato creato dal nulla dal governo di Hong-Kong e distribuito ai cittadini per fronteggiare una emergenza. Il principio mi sembra per certi versi analogo a quello che in Italia ha recentemente ispirato la proposta di emettere mini-bot per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione; proposta – lo ricordo – bollata come “illegale” dal governatore della Banca Centrale Europea.

Segnali isolati, quelli che vengono da Hong-Kong e dalla Cina? Forse. Io voglio sperare che siano, invece, i primi segnali di resistenza degli Stati contro la dittatura dell’alta finanza.


Michele Rallo - ralmiche@gmail.com

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mercoledì 11 marzo 2020

Geolocalizzazione ....o biofascismo?


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Stiamo vivendo uno Stato di Eccezione nel quale i normali strumenti giuridici saltano, giustificando d’ora in poi qualunque cosa senza via d’uscita. Potrebbero chiudere anche internet, vietare l’uso dei contanti perché infetti, rendere obbligatoria la geolocalizzazione. Si tratta di una nuova forma giuridica rispetto alle democrazie liberali uscite fuori dalle costituzioni di prima generazione. Siamo ormai una società di cyborg collegati attraverso dispositivi cellulari: il corpo umano viene controllato fin dentro ai suoi più intimi dettagli, attraverso i big data e l’utilizzo dei trojan di stato. È l’era della biopolitica, come diceva su Byoblu Paolo Becchi qualche giorno fa.  Ma, secondo Ugo Mattei, professore di Diritto Internazionale e di Diritto Civile, si potrebbe anche chiamare “Biofascismo”. Chi dorme in democrazia si risveglia in una dittatura. Tutto il potere è passato alla scienza: quando la scienza sostituisce la politica, la risposta può essere soltanto tecnologica.
Dobbiamo stare compatti e sostenere l’unico avamposto del pensiero critico, Byoblu, mai come ora a rischio di essere definito eretico e di scomparire dai radar delle fonti di informazione. Questo il succo di mezz’ora di chiacchierata con il noto giurista e docente internazionale Ugo Mattei.


La dittatura è servita, ma dalla direzione più impensabile e nella forma più imprevedibile: vale a dire nella forma di un piccolissimo, minuscolo virus, del quale non esiste il vaccino (o forse sì; ma finora non è saltato fuori), che non si sa neppure da dove sia arrivato (dalla Cina?, oppure c’era già, in Europa, da almeno un anno?) e soprattutto che non si sa se sia arrivato per vie naturali o artificiali, se dobbiamo ringraziare la natura o i servizi segreti dello Zio Sam, così inclini, da vari decenni a questa parte, a vedere armi di distruzione di massa dappertutto, tranne che in casa propria, dove è certo che non solo esistono, ma vengono anche tirate fuori e adoperate ogni volta che ciò appaia loro utile e necessario. Quel virus è stato il tombino dal quale la dittatura è sbucata fuori e ha conquistato la fortezza, praticamente senza colpo ferire, anzi, spesso con l’approvazione della gente, la quale, semplicemente, non ha saputo riconoscerla come tale.



Adriano Colafrancesco  adrianocolafrancesco@gmail.com

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