domenica 24 novembre 2019

Sardine e “impronta goebbelsiana” - Lettera aperta al sistema dell’informazione italiano


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Baro sistema dell’informazione italiano, appurata l’autenticità dell’iniziativa che riporto di seguito (*), denunciata solo da poche voci solitarie (**) simili alla mia, che si è spinta addirittura fino a sottolinearne l’inequivoca “impronta goebbelsiana”, mi chiedo, e ti chiedo, come tu faccia a tacere di fronte al sempre più evidente tentativo in atto, che questa rappresenta, di sopraffazione della società civile, da parte di neo-totalitarismi, rispetto ai quali impallidiscono, quasi giochi per dilettanti allo sbaraglio, quelli che li hanno preceduti nel secolo scorso!

 

Pensi davvero che assecondare un clima di terrorismo mediatico quotidiano attraverso

·         i continui richiami alla memoria dell’olocausto (del tutto gratuiti perché a nessuno servono, fatta eccezione dei pochi idioti sempre possibili, che in tal modo si rischia di riesumare) ,

·         la permanente denuncia delle tragedie del femminicidio e del bullismo (tanto denunciate, quanto evocate dalla denuncia stessa),

·         la martellante drammatizzazione dei fenomeni atmosferici, tipici della stagione autunnale (semplicemente accresciuti dai danni prodotti per via di decennali politiche infauste di mala gestione del territorio),

basti a intorpidire, fuorviandola e intimorendola, l’intelligenza e, con essa, lo spirito critico degli italiani?

 

Davvero pensi che non appaia ogni giorno più evidente l’uso strumentale delle notizie funzionali all’inganno e l’occultamento di quelle disfunzionali a un sistema intellegibile solo alla luce dell’incombente mondialismo prevaricatore che tutto minaccia e tutto vuol fagocitare!     

 

Rispondi, baro sistema, dove sei? ...di che cosa ti stai occupando?

 

Davvero ci siamo solo io e pochi altri a denunciare, in un documento tanto sciatto e privo di contenuti - se non quelli dell’aggressività e della violenza intimidatrici - il tentativo di creazione di un nuovo mostro da far partorire nelle doglie di una cittadinanza gravida di disillusione e mortificazioni del buonsenso e della verità? O ci sei anche tu?

 

Rispondi! Non lasciare che sia il silenzio la tua risposta. Sarebbe di sicuro la più tragicamente eloquente, se così fosse.

 

Leggi, medita e rispondi: “…la festa è finita, per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare ….. adesso ci avete risvegliato e siete gli unici a dover avere paura ….. dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente… non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare”.

 

E’ questo il nuovo verbo di rinascita democratico che sale dalle piazze d’Italia. E’ davvero questo il Manifesto che intendi sottoscrivere col tuo silenzio! Ripeto: Leggi, medita e rispondi.

 

Noi siamo qui che aspettiamo con fiducia notizie, grazie.


Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com

 

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(*) IL MANIFESTO DELLE SARDINE  

http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/11/il-manifesto-politico-delle-sardine.html


(**) Franco Caminiti - Il manifesto delle “sardine”, un misto di elucubrazioni e minacce
L’ho letto questo manifesto e ci ho trovato la stessa arroganza che ho percepito nell’atteggiamento di Greta Thunberg. Frasi minacciose e apocalittiche (Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.. ... avete tirato la corda... L’avete tesa troppo, e si è spezzata). E poi trutta una serie di rimproveri indirizzati a un mondo non meglio definito di populisti. (Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare...buttando tutto in caciara...Adesso ci avete risvegliato...siamo tanti e siamo molto più forti di voi...siamo centinaia di migliaia e siamo pronti a dirvi basta...noi siamo le sardine e adesso ci troverete ovunque...)
Un manifesto il cui linguaggio non supera il livello della scuola media, farcito di frasi inconcludenti, senza una logica di sintassi, in cui non mancano errori di grammatica. L’analfabetismo di ritorno è ben espresso in questo manifesto che non ha alcun valore politico se non un posizionarsi ‘contro’ senza nemmeno specificare contro chi. Ebbene non mi fa paura l’idea di un nuovo fascismo rappresentata da un Salvini, né l’estrema destra rappresentata dalla Meloni, quanto invece mi fa paura l’arroganza di questi ragazzi dalla splendida dentizione che si presentano sulla scena e tutto quello che sanno fare è sparare rimproveri non ben definiti e minacce fin troppo esplicite. (...avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare)! Frasi sconclusionate e senza senso, nessuna ideologia, nessun principio, solo l’arroganza di chi, grazie a una manifestazione riuscita pensa di essere già capitano di un esercito e che con questo possa imporre la sua legge. Non crediate che le sardine siano i nuovi 5 Stelle, non lasciatevi ingannare, sono anch’essi un ennesimo tentativo di distrazione di massa, di convogliare in un alveo di violenta-non violenza quella che potrebbe essere una vera spinta popolare, rivoluzionaria e rivendicativa. I 5 Stelle si sono sempre vantati di aver evitato con la loro presenza una guerra civile. Diminuito l’appeal dei 5 Stelle ecco che il ‘manovratore’ mette in campo altri pifferai magici. Ma fra i 5 Stelle e le sardine c’è un abisso.
Sì, mi fanno paura questi ragazzi, strumenti ignari nelle mani di qualcuno, figli dell’analfabetismo di ritorno, cresciuti negli agi e nelle comodità, che per farsi notare non trovano di meglio che prendere a schiaffi i propri padri.

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Video collegato: 
https://www.youtube.com/watch?v=xoJUoCGhwug&feature=youtu.be&fbclid=IwAR24o0GYxBPcylEUospzDqerf9eDdqtxht8HTcfIoJvDwW0N6SJ8RGnu7gw

sabato 23 novembre 2019

Il manifesto politico delle Sardine

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Sono certo di far cosa gradita, oltre che assolutamente opportuna, girandovi il documento che segue, impregnato di esternazioni tanto gratuite, quanto generiche – pervenutomi oggi pomeriggio su whatsapp, “con preghiera di divulgazione” – sicuro che da parte vostra non mancheranno presto, espresse in modo esplicito e inequivoco, dichiarazioni di biasimo e distacco da simili iniziative subdolamente tracimanti minacce e istigazione all’odio (…o, se preferite, all’olio, ma di ricino). Goebbels non avrebbe fatto di meglio!

 

Grazie per le auspicabili e tempestive smentite attese sulla titolarità di tanto volgare e becero messaggio dai contenuti e stile insulsamente populisti!

 

Buona lettura, Adriano Colafrancesco


 



+++ IL MANIFESTO DELLE SARDINE +++


Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.

Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata.

Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo.

Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.


Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare. Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara. Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.


Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura.

Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi. 

Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.


Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.

Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo.

Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare. Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta.

Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network.


Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.


Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.


“E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”.


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venerdì 22 novembre 2019

USA - Deep space and science fiction...  - Bufale americane alle stelle


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USA. Altroché prenotare viaggi spaziali e insediamenti coloniali su Marte… non sono neppure in grado di recarsi sulla Luna, con la tecnologia avanzata di cui dispongono oggi. I superscienziati spaziali  hanno già rinviato una mezza dozzina di volte la spedizione lunare, ora si parla del 2024. 

Chi si è bevuto la storiella che gli americani sono andati una mezza dozzina di volte sulla Luna 50 anni fa con una tecnologia primitiva (alla Jules Verne) si dovrebbe chiedere come mai non riescono a “ritornarci” dopo mezzo secolo. 

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Che sia perché non sanno ancora come proteggere gli astronauti dalle fasce di Van Allen? Attraversarle significa morte certa per i passeggeri a causa delle fortissime radiazioni che si generano per una serie di concause, tra le quali venti e tempeste solari, raggi cosmici, fenomeni elettromagnetici, campo gravitazionale e geomagnetico terrestre, ecc., di conseguenza si è accumulata un’ampia zona di plasma ad alta energia tra i 6500 e i 40.000 km dalla superficie terrestre, che allo stato attuale dell’arte non siamo in grado di attraversare con un sufficiente grado di protezione per gli astronauti. 

Così stanno le cose, e quando qualche giornalista negli anni ’70 chiedeva agli astronauti della NASA che "sarebbero" sbarcati sul nostro satellite come avessero potuto attraversare incolumi le fasce di Van Allen, o non rispondevano, o dicevano di non essersene accorti oppure non sapevano cosa fossero. Molto credibile vero? 

Ma chi non crede alle  bufale americane od agli asini che volano ovviamente è un complottista, non uno che si documenta, analizza ed elabora i dati e ci ragiona sopra. 
Lo dissero anche Stanlio e Ollio  (Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=yyGsc2ZbUsc)  (C.M.D.)

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giovedì 21 novembre 2019

Piansano contro la violenza di genere...



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Sabato 30 novembre 2019, ore 16,  presso l’Aula Congressi del Comune di Piansano avrà luogo il II evento “ Donna e Territorio” con un focus sulla prevenzione e l’eliminazione della violenza di genere.

L’evento nasce da un mio progetto che vuole far conoscere e apprezzare il territorio attraverso gli occhi e il lavoro delle donne che questo territorio lo vivono ogni giorno affrontando tante difficoltà. Il progetto vuole essere itinerante, ogni anno un Comune diverso del Ducato di Castro e di Viterbo e provincia, un progetto che potrebbe essere ripercosso in ogni territorio d’Italia facendo spiccare le peculiarità della storia, dell’arte, dell’imprenditoria, dell’artigianato, delle professionalità delle donne portando di volta in volta gli esempi costruttivi, l’esperienza di donne che si battono per superare i gap, per eliminare le differenze di genere e per dare una mano alle donne più distanti, con criticità diverse, sostenendone le idee e i percorsi imprenditoriali, perché tutte insieme si può.

Sabato 30 ci saranno tante donne, ciascuna col proprio carisma da mettere a disposizione, col proprio talento del quale ha fatto un iter lavorativo importante, e ci saranno anche gli uomini che amano questo territorio e dividono le proprie esperienze con le donne in totale uguaglianza e fermo rispetto.

Un highlight su una terra ineguagliabile attraverso mani femminili che si congiungono e si raggiungono fino a segnare un intero perimetro costituito da una miriade infinita di perle come tappe.

Beatrice Valiserra Pazzaglia


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martedì 19 novembre 2019

Asili nido obbligatori? Così vogliono toglierci i nostri figli...


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Molti genitori mandano i figli all’asilo nido. Lo fanno spesso per esigenze lavorative. Ma se potessero, eviterebbero di farlo.


Quella di tenere i bambini in casa fino all’inizio della scuola dell’infanzia è una scelta libera. O, meglio, dovrebbe esserlo.

Uso il condizionale perché c’è qualcuno tra i nostri politici che vorrebbe rendere l’asilo nido obbligatorio. Vorrebbe strappare i figli ai genitori già in tenerissima età!

Dapprima è stato Matteo Renzi a ventilare questa ipotesi, nel corso del confronto tv con Matteo Salvini. L’ex presidente del Consiglio ha detto che, a suo avviso, i bimbi dovrebbero andare all’asilo nido, anche se in genitori non lavorano, perché si tratterebbe di “un fatto educativo” caldeggiato da non meglio precisati “pedagogisti”.

Dopo di che, è stato ancora più esplicito Stefano Bonaccini, del Partito Democratico, attuale presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alle prossime elezioni. Nel corso della trasmissione Tg2Post, ha detto:

“Secondo il sottoscritto, nei prossimi anni (l’asilo nido) deve diventare scuola dell’obbligo (...). Nelle prove Invalsi, chi ha frequentato i nidi e le materne, sono gli studenti delle Superiori più preparati. Quindi il Governo ha fatto un passo importante (azzerando le rette per alcune famiglie con Isee basso, ndr), ci auguriamo e ci aspettiamo che nei prossimi anni sia ancora più importante”.

Anche in vista delle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, il prossimo 26 gennaio 2020, è urgente spiegare a Bonaccini (PD) ed anche alla candidata del centro-destra Lucia Borgonzoni che i genitori italiani vogliono sentirsi liberi di mandare o non mandare i propri figli all’asilo nido.

Per questo ti invito a sottoscrivere  il messaggio che farò loro pervenire.

Al di là delle spiegazioni addotte, l’idea dell’asilo nido obbligatorio proposta dal candidato del PD Stefano Bonaccini tradisce la propensione per uno Stato egemone, che fagocita il nucleo familiare e stralcia il principio di sussidiarietà.

È un’idea di Stato da regime totalitario. L’obbligo per i genitori di mandare i figli molto piccoli all’asilo nido era proprio di Stati socialisti o comunisti come la Repubblica Democratica Tedesca o l’Unione Sovietica. In questo modo si indottrinavano i cittadini al marxismo sin dalla più tenera età.

Non va mai dimenticato, inoltre, che i bambini molto piccoli, dagli 0 ai 3 anni, hanno enorme necessità di stare a contatto più tempo possibile con i propri genitori, con il papà ma soprattutto con la mamma.

Lo spiega il dott. Sergio Manieri (1), già presidente della Società Italiana Pediatria: “Un bambino di nove mesi vive il distacco dalla mamma come una sorta di abbandono non essendo in grado di avvertire la separazione come un momento della sua giornata”.

Lo stesso Manieri risponde anche a quanti ritengono che la frequentazione dell’asilo nido stimoli la socializzazione del bambino:

“Occorre considerare che l'ingresso al nido all'età considerata avviene in una fase in cui il contatto con i coetanei non è molto interattivo perché tendono ad ignorarsi a vicenda”.

Insomma, esistono buone e solide ragioni per respingere quest’idea da regime totalitario per cui i bambini debbano essere strappati ai propri genitori già in tenera età.

Avvisiamo il presidente Bonaccini (PD) e la candidata leghista Lucia Borgonzoni che non consentiremo ad alcun governo di obbligarci a mandare i nostri figli all’asilo nido.

Il 26 gennaio 2020 si voterà per il rinnovo del governo della Regione Emilia-Romagna. Facciamo capire ai due candidati a presidenti che il popolo non vuole eleggere chi ha un’idea di Stato totalitaria, chi vuole strapparci i nostri figli così piccoli.

Grazie di cuore per tutto quello che potrai fare!

Un caro saluto, Federico Catani
Direttore della campagna SOS Ragazzi

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Per firmare la petizione:  https://www.sosragazzi.net/petizione-asilo-nido/?origine=DN+fdtl-gjma-payq  
 


1) http://www.mammaepapa.it/psicologia/p.asp?nfile=pro_e_contro_asilo_nido

domenica 17 novembre 2019

Siamo sicuri sia tempo di "biopolitica'"?

Forse sì, ma si deve capire bene di cosa stiamo davvero parlando. 
Io nel mio tentativo letterario sulla crisi del Cristianesimo mi ero fatto un'idea diversa. Vedi: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/11/13/cera-una-volta-gesu-ed-il-rinnovamento-del-cattolicesimo/


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La biopolitica?

Per chi non lo avesse ancora capito, siamo oggi in un mondo in cui è del tutto evidente che il controllo sulle persone si determina sempre più attraverso le tecnologie. E, per non far nomi, sono i colossi della Silicon Valley – Apple, Facebook, Google, ecc. – in questo scenario, a farla da padroni.

Acconsento al trattamento dei miei dati personali per analisi su comportamenti di navigazione e di fruizione dei contenuti su tutti i mezzi, anche attraverso cookie, al fine di migliorare e profilare i servizi offerti e ridurre il numero di ripetizioni di messaggi pubblicitari” Chi non è si è mai imbattuto, navigando in rete, in formule di richiesta di consenso come questa, scagli la prima pietra.

Grazie all’uso che ormai facciamo, sempre più spinto, delle diavolerie, in costante e veloce upgrading, con cui il “mercato del futurismo” ci tenta, nulla sfugge all’occhio invisibile del Grande Fratello: conosce noi, le nostre famiglie, gli amici che abbiamo e, naturalmente i nostri gusti, le preferenze, gli spostamenti che facciamo, quanto siamo alti, cosa mangiamo e presto, grazie ad un prossimo algoritmo, i capelli che abbiamo in testa.

“Mikko Hipponen, uno dei massimi esperti mondiali di cyber sicurezza, è stato fra i primi a sostenerlo: ‘Se la tua storia d'amore sta finendo, è molto probabile che Facebook lo sappia prima di te’. Era il 2014, Facebook aveva da poco acquistato WhatsApp, e negli uffici di FSecure, ad Helsinki, Hypponen spiegava il complesso e ininterrotto viaggio dei dati utilizzando un paradosso quanto mai efficace. Oggi che lo scandalo Cambridge Analytica ha travolto il mondo della politica occidentale, il capitolo dei dati torna di estrema attualità ….” Così, in un articolo del Sole 24 ore Tecnologia, sul noto scandalo Facebook della vendita di dati a Cambridge Analytica.

Si sa tutto di noi grazie a tecnologie (non sottovalutiamolo) di origine militare, rese possibili da investimenti colossali dell’apparato strategico e industriale statunitense, non senza il concorso delle grandi famiglie finanziarie del mondo! Da qui, ovviamente, il fondamento della biopolitica che si fa inevitabilmente – per proprietà transitiva – “biopotere”.

Tutto, non dimentichiamolo ogni volta che accendiamo il pc o usiamo lo smartphone, confluisce in un grande calderone gestito dai mestoli di agenzie di intelligence, ovviamente per il nostro bene!

Bene, perché no!? Per il nostro bene! Vi ricordate gli “emendamenti” di Massimo Dippiù? .... la scienza che punta a implementare, se non addirittura a trasformare, la natura biologica dell’uomo fino a  fargli vincere l’invecchiamento e a renderlo eterno? Ecco, per quelle cose lì!

Lo sapevate che dalla versione Android 6.0 Marshmallow, il sistema operativo di Google supporta lo scanner per la lettura delle impronte digitali che stanno così diventando la chiave di accesso nella maggior parte dei dispositivi che conosciamo? Non è fantastico? Da oggi lo smartphone riconosce solo me e nessun’altro, neanche mamma o papà, può ficcarci il naso e smucinare tra gli affari miei! Solo io, attraverso la prima falangetta del dito indice. Io e pochi altri: la Central Intelligence Agency, la National Security Agency e tuttalpiù il Federal Bureau of Investigation. Oltre a Zuckerberg, ovviamente, che, insieme alle mie, ha informazioni precise su un pezzettino di corpo di qualche centinaio di milioni di persone in giro per il mondo.

Ma questo è niente. Sentite qua: Realizzata la prima macchina che legge il pensiero e lo traduce in parole. Un team di ricercatori della Columbia University di New York ha ottenuto un risultato storico: è riuscito a creare una macchina che riconosce i pensieri delle persone e li traduce in parole udibili. Questa tecnica rivoluzionaria segna una svolta nella cura di tutte quelle persone impossibilitate a parlare per una malattia ma pienamente coscienti, come ad esempio coloro affetti da sclerosi laterale amiotrofica. L'incredibile scoperta è stata riportata sulla rivista Scientific Reports ed è un enorme avanzamento verso sintetizzatori linguistici e intelligenze artificiali capaci di parlare con la mente umana”. (dal sito blastingnews.com - salute)

Doppio wow! Non siete d’accordo? … Noo??!... non ditemi che state pensando al problemino della possibilità di entrare nelle vostre teste e sfrugoliare nei vostri pensieri per conoscerli, indirizzarli, modificarli o sfruttarli per uso (speriamo solo quello!) commerciale, che non ci credo!

Il fatto grave del biopotere, per capirci fino in fondo, è che fa parte ormai delle nostre vite e il rischio che possa impadronirsene ed annientarle per dominarle attraverso una mostruosa rete globale, è tutt’altro che peregrino.

E a dirlo, interrogandosi e interrogando ciascuno di noi, è qualcuno più autorevole di chi scrive:

L'inebriante ottimismo dei primi giorni di Internet è finito. Le tecnologie che avevano lo scopo di liberarci hanno approfondito la disuguaglianza e alimentato le divisioni. Le società tecnologiche raccolgono le nostre informazioni online e le vendono al miglior offerente, sia esso governativo che commerciale. I profitti ora dipendono non solo dalla previsione del nostro comportamento ma anche dalla possibilità della sua modificabilità. In che modo la fusione tra capitalismo e digitale modellerà i nostri valori e definirà il nostro futuro? La posta in gioco non potrebbe essere più alta: un'architettura globale di modificazione del comportamento minaccia la natura umana nel ventunesimo secolo proprio come il capitalismo industriale ha sfigurato il mondo naturale nel ventesimo”.

Così nella presentazione dell’opera “The age of surveillance of capitalism” di Shoshana Zuboff, professoressa Emerita della Harvard Business School.

Mentre il capitalismo di sorveglianza avanza dalla Silicon Valley in ogni settore economico, vasta ricchezza e potere si accumulano in nuovi "mercati del futuro comportamentali", in cui le previsioni su di noi vengono comprate e vendute e la produzione di beni e servizi è subordinata a nuovi "strumenti di modifica comportamentale. La minaccia è passata da uno stato totalitario del Grande Fratello a un'onnipresente architettura digitale: un "Grande Altro" che opera nell'interesse del capitale di sorveglianza. Ecco il crogiolo di una forma di potere senza precedenti, caratterizzata da concentrazioni estreme di conoscenza e libera dalla supervisione democratica. L'analisi completa e appassionata della Zuboff mette a nudo le minacce alla società del ventunesimo secolo: un "alveare" controllato di una connessione totale che seduce con promesse di totale certezza per il massimo profitto - a scapito della democrazia, della libertà e del nostro futuro umano. Con poca resistenza da parte della legge o della società, il capitalismo di sorveglianza è sul punto di dominare l'ordine sociale e modellare il futuro digitale - se lo permettiamo. Finora, è stato in grado di ottenere la nostra approvazione e persino attiva collaborazione. Non dobbiamo stancarci di svelarne i mezzi, gli intenti, gli artifici”.

Vengono in mente gli schiavi incatenati sul fondo alla caverna di Platone. E, con loro, una inevitabile e urgente riflessione: solo se ci risvegliamo, riconoscendo le catene, potremo pretendere un mondo diverso da quello del dominio biopolitico della tecnologica a servizio del transumanesimo.

Cultura, informazione, sessualità, famiglia, nazione, etica, lavoro sono i campi nei quali viene combattuta quella che noi definiamo oggi la Prima Guerra Globale”.

Così recita un inquietante articolo di un sito della rete che tratta di geopoltica

Sì – prosegue - perché oggi noi, tutti noi siamo in guerra. Un conflitto non più, o meglio non ancora, combattuto con la fanteria, o con i missili intercontinentali, ma una guerra che coinvolge l’essenza stessa della società a livello planetario. I vincitori di questo scontro detteranno la loro legge per regolare la storia del mondo nei prossimi decenni, per non dire nei prossimi secoli. Questo conflitto non convenzionale è iniziato almeno una decina di anni fa, ma purtroppo noi ne prendiamo piena coscienza solo oggi, mentre moltissime persone non hanno ancora compreso cosa sta accadendo intorno a loro. Per comprendere cosa sta accadendo in questa fase della nostra storia è necessario superare i concetti classici di “destra” e di “sinistra”, archiviare le ideologie totalitarie (fascismo, comunismo, ecc.), rinunciare alle definizioni classiche di “liberali” e “statalisti” ed entrare nell’ottica di un “nuovo ordine mondiale” in grado di andare oltre i concetti, le ideologie e le definizioni che tutti noi siamo stati abituati a sentire ed utilizzare. In questa Prima Guerra Globale esiste una fazione, probabilmente oggi maggioritaria nelle organizzazioni sovra-nazionali, nei gangli vitali della finanza mondiale e all’interno di quei circoli esclusivi che sono in grado di influenzare la politica globale. Questa fazione agisce per eliminare le differenze che costituiscono la storia di ogni popolo, distruggere i confini che difendono nella realtà queste unicità, determinare uno spostamento di popolazioni in grado di determinare l’oblio della cultura, delle tradizioni e dell’essenza stessa dei popoli che costituiscono oggi l’Occidente industrializzato. Il punto di arrivo di queste azioni è ottenere una massa di uomini e donne prive di radici, disposte a essere impiegate nel lavoro, ormai private di ogni diritto conquistato con il sangue ed il sudore da chi, prima di loro, lavorava e viveva senza diritti e senza libertà. Il punto di partenza di questa armata invisibile è la negazione della democrazia, l’affermazione di una falsa superiorità etica di un pensiero e di una nuova ideologia nei confronti di ogni forma di dissenso, la scomparsa della politica, la gogna pubblica per chi non si allinea al pensiero unico, la libertà di insultare, e a volte di minacciare, chi si batte per quella parola “Sovranità” che terrorizza coloro i quali desiderano il sorgere di una oligarchia tecnocratica globale. Questa guerra si combatte persona per persona, bambino per bambino, in ogni momento della nostra giornata durante il quale siamo esposti al flusso di informazioni proveniente dal nostro ambiente. In questa guerra la censura, sotto varie forme, si abbatte contro chi dissente o crede che l’uomo abbia diritto a tentare vie dove la libertà di molti, e non il profitto di alcuni, siano da preferire allo sfruttamento del più debole e alla negazione di principi basilari per lo sviluppo della società umana come la famiglia, la nazione, la religione ed il lavoro”.

Scagli, ancora una volta, la prima pietra chi non si riconosce, in qualche misura, in queste parole e nell’attualità del quadro che descrivono....

Adriano Colafrancesco

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