lunedì 23 aprile 2012

Fiumicino (Roma).. alla ricerca dell'immondizia perduta



Domenica 22 Aprile, nella ricorrenza del “Giorno della Terra”, l’iniziativa per ripulire spiaggia e fondali su un ampio tratto del litorale di Fiumicino, è stata un
successo sotto diversi punti di vista, anche se rimangono alcuni interrogativi che ci hanno lasciato perplessi.

Con noi hanno partecipato associazioni diving, archeologi marini ed esperti sommozzatori della Protezione Civile che, nonostante non siano potuti andare in alto mare con i gommoni come inizialmente previsto, a causa delle condizioni meteo proibitive, hanno comunque messo in azione i loro subacquei nelle vicinanze della riva, con mute stagne, vista la rigida temperatura dell’acqua.

Mentre altri volontari hanno sfidato le onde cercando tra gli scogli immondizia nascosta e incastrata di rifiuti d'ogni genere, sulla spiaggia tantissime persone di ogni età, appartenenti ai numerosi comitati aderenti all’iniziativa, ma anche persone di passaggio che si sono adoperate subito per darci una mano, con tanto di rastrelli, guanti, pale e sacchi, hanno ripulito da cima a fondo quasi tutto il bagnasciuga.

In circa tre ore di intenso lavoro il bilancio complessivo di questa operazione è stato di circa 5 quintali tra una infinita di bottiglie secchi e contenitori di plastica, buste strappate, coperchi da imbianchino, cassette spaccate, polistirolo, reti da pesca, piccole funi legate, boe di barche abbandonate, termos per le bevande in mezzo agli scogli insieme agli immancabili pneumatici, bombole spray per lacca da capelli, decine di scarpe spaiate dall’infradito fino allo scarpone, piatti, cavi e tubi di plastica, giocattoli per bambini, accendini, tantissime bottiglie di vetro (90% birra), pezzi di sedie di plastica, qualche siringa, sdraio e tavolini portatili da spiaggia.

Ma non basta: oltre a queste decine e decine di sacchi riempiti, abbiamo trovato anche un materasso, probabilmente di un imbottitura di una barca, una gomena da ormeggio di circa 8 metri, un fusto da 100 litri da carburante per le barche con tanto di tappo e sottovasi ma soprattutto un tappeto di erba sintetica verde, identico anche per misure(circa 20 metri quadri) a quello utilizzato nei piccoli
play-ground (parchi-giochi per bambini) ed il relitto di una barca che abbiamo disseppellito dalla sabbia e usato poi da base per metterci sopra tutti i rifiuti raccolti.

È immancabile quindi segnalare l’inciviltà di alcuni personaggi che danneggiano il resto della comunità trasformando le spiagge in discariche; addirittura ci è
sembrato che alcuni pneumatici, reti e bottiglie di plastica, apparissero stranamente "schiacciati" dai massi, come se i sassi degli scogli fossero stati posizionati su un preesistente strato di immondizia ed infatti è stato
impossibile recuperarli visti gli esigui mezzi (mani, braccia e un coltellino multiuso) a noi disponibili e la forza d’urto delle onde del mare che ci piombavano di continuo addosso.

Ma la Natura se ci ha sbarrato la strada su alcuni scogli, su altri ci ha regalato interessanti “sorprese” come una cassetta con tanto di logo delle poste italiane che abbiamo recuperato e fotografato. Visto che sono numerate e se si rompono la posta le deve smaltire, come è potuto finire in mare questo scatolone giallo? La Posta dovrebbe dare una risposta su questo punto.

Oltre alla barca e alla cassetta postale rimane un ulteriore interrogativo per concludere: in un territorio che ha impossibilità non a "recuperare", ma a ritirare i rifiuti, vista l’emergenza attuale per le isole ecologiche e per un porta a porta purtroppo mai realizzato, dove finirà questa “barca di rifiuti”?

Invitiamo tutti, cittadini, comitati, associazioni e gruppi spontanei di persone a tenere, nei prossimi giorni e non nei prossimi anni, gli occhi aperti insieme a noi.

Collegamento web per questo articolo http://www.mementonatura.org/dett_iniziativa.php?id=128


Riccardo Oliva
Presidente Associazione Memento Naturae

Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!

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