venerdì 4 agosto 2023

Rassegna stampa del 4 agosto 2023 sulla situazione sul Mar Nero...


“Kiev, in assenza di successi sul fronte, sta intensificando gli attacchi sia con droni aerei senza pilota che con navi militari senza equipaggio. L'Ucraina dispone di un'intera linea di droni marittimi di vario tipo, sia di propria produzione (con componenti occidentali, ovviamente) sia forniti dal Regno Unito. A giudicare dalle immagini, Novorossysk è stata attaccata il 4 agosto da imbarcazioni di superficie assemblate in Ucraina. Quindi non tutte le officine di assemblaggio sono state distrutte dai Russi.

Nel respingere l'attacco, la grande nave da sbarco russa "Olegegorsk Miner" è stata danneggiata. Per evitare attacchi di questo tipo c'è solo una ricetta: tagliare fisicamente l'Ucraina dal Mar Nero.


Ma anche in questo caso non ci sarebbe sicurezza contro il lancio di droni marini da navi civili, che possono prendere il mare dal Danubio. Il che significa che il taglio dovrebbe avvenire proprio a quel punto..." (A.K.)

Articolo di cronaca: https://gagadget.com/it/290510-droni-marittimi-hanno-attaccato-la-base-militare-rf-a-novorosiysk-lattacco-ha-danneggiato-la-grande-nave-da-sbarco-oleneg/



Altre notizie:  

"Ieri nel NAFOverso * si era diffuso grande entusiasmo: sei navi mercantili avevano "forzato il blocco russo" ed erano entrate nel Mar Nero, in direzione dei porti ucraini (qui la versione trionfalista dell'ANSA: https://www.ansa.it/.../sei-navi-civili-nel-mar-nero...). È stato subito un gran parlare, come sempre, di "schiaffi", "umiliazioni" e "punizioni" a Putin, perché come ho già detto ci tengono molto a farci sapere quali sono le loro parafilie. In realtà, altrettanto come sempre, le cose stanno un po' diversamente. Non c'è nessun blocco navale russo del Mar Nero: le navi, mercantili e militari, entrano ed escono come più aggrada loro e nessuno può dire o fare nulla, nemmeno la Turchia, figuriamoci quindi la Russia. Il "blocco" riguarda i porti ucraini, non la navigazione nel Mar nero. E infatti le sei navi che Markus Jonsson, un "investigatore dell'Open Source Intelligence", addirittura, ha "scoperto" NON sono entrate nelle acque territoriali ucraine ma si sono fermate nel gruppone di navi che da giorni ormai staziona al largo del Delta del Danubio, davanti al porto romeno (e non ucraino, come scrive l'ANSA) di Sulina (lo potete vedere qui: https://www.marinetraffic.com/.../cen.../centery:44.8/zoom:9 , e nella prima foto). Sono, per la precisione, la Sahin 2 (Vanuatu), la Yilmaz Kaptan (Vanuatu), la Afer (Panama), la Sealock (Tanzania), la Bosphorus Queen (Panama), e la AMS 1 (Sierra Leone). Teniamo presente soprattutto quest'ultima.

Per quanto riguarda le destinazioni, tre di queste navi dobbiamo toglierle dall'elenco delle forzatrici del blocco: la Bosphorus Queen e la Afer hanno destinazione Sulina, appunto in Romania, e la Yilmaz Kaptan va a Galati, sempre in Romania. La Sahin 2 non ha specificato una destinazione, mentre la Sealock e la AMS 1 hanno destinazione Izmail, porto ucraino nel Mar Nero. La Sealock però è anch'essa ferma davanti Sulina. Solo la sesta nave, la AMS 1 (Sierra Leone), si trova nel Danubio invece che nel Mar Nero (foto 2, all'estrema destra in altro), ma non ha dove andare perché la notte scorsa c'è stato un altro attacco missilistico russo sul porto di Izmail, che ha distrutto quello che c'era ancora da distruggere: la stazione marittima di Izmail, l'edificio amministrativo della compagnia di navigazione del Danubio, un deposito di petrolio e un granaio. Non è escluso che gli attacchi della notte scorsa siano stati provocati proprio dal piano di navigazione della AMS 1 e della Sealock, che non potevano essere ispezionate dalle navi russe perché navigavano nelle acque territoriali rumene. Il blocco è "facile" per i porti marittimi ucraini, ma per quelli fluviali sul Danubio c'era il rischio di farsi scappare un bel po' di naviglio: quindi si è deciso, molto pragmaticamente, di distruggere i porti fluviali, che tra l'altro sono molto più piccoli di quelli di Odessa o Yuzhni. Quindi, ricapitolando: nessun "blocco del Mar Nero", ma effettivamente dal 19 nessuna nave è attraccata nei porti ucraini, marittimi o fluviali che siano. Questo stato di cose durerà, come ha chiarito la conversazione telefonica tra Putin ed Erdoğan di oggi, finché non verranno accolte le richieste russe."

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