martedì 28 luglio 2009

"Matite appuntite..." di Antonino Calabrese - Della serie colpisce più la matita che la spada...

Pettegolezzi politico-istituzionali.

I suoi cortigiani hanno cercato di accostarlo a Kennedy o Mitterrand, meno a Clinton per evitare di ricordare anche la virulenta gogna giudiziaria e mediatica subita. Niente di più lontano dalla realtà. Quegli illustri ed imparagonabili uomini politici, avevano semplicemente vite sessuali e sentimentali variegate. Nel nostro caso, invece, stiamo parlando di una storia orchestrata da "ruffiani", che per ingraziarsi i favori del principe gli procurano favori sessuali pagando donne compiacenti. Accade spesso che se siete un cliente importante, soprattutto all'estero, il vostro fornitore farà in modo di farvi assaporare le delizie locali prima della firma del contratto. Captatio benevolentiae, niente di nuovo, quindi, se siete un imprenditore. Ma se siete un politico, la riconoscenza magari potrebbe essere tradotta in agevolazioni o concessioni della cosa pubblica non giustificate. Ma proprio questo è lo scopo dei ruffiani e dei corruttori in generale, avere vantaggi non meritati. Altrimenti perché qualcuno dovrebbe organizzare feste pagando donne disponibili? Si dice che ognuno ha il suo prezzo e non necessariamente è espresso in denaro, soprattutto per chi di denaro ne ha in abbondanza. Quindi, capire che il "prezzo" del nostro uomo è fargli credere di essere ancora affascinante, diventa il segreto per riuscire a "comprarlo". Ricordate l'affermazione: "mai pagata una donna, senza il gusto della conquista non c'è soddisfazione". Come se una bella e giovane donna, sana di corpo e di mente, possa essere attratta da un ultrasettantenne che non sia Sean Connery o Robert Redford. Ma la cosa veramente preoccupante, è che magari ci crede sul serio, dando così ragione i ruffiani di cui sopra. Matitate Gente, matitate.

Antonino Calabrese
www.orizzontinuovi.org


Matite ben temperate.

La matita scrive sempre ed ovunque, non si scioglie al sole del deserto, non gela tra i ghiacci del polo, non ha orrore del vuoto e la gravità non la influenza, sulla carta vetrata non desiste ed anche un muro non la ferma; non tradisce mai, non ha meccanismi che si inceppano, la sua funzione è nella sua stessa natura, finché l'ultimo mozzicone non è terminato ha sempre qualcosa da scrivere ed ogni lato è quello buono.

La matita si può dividere per dare ad altri la possibilità di scrivere; non perde mai e non macchia la camicia o la mano; ha ogni sfumatura, può essere tanto dura da bucare il foglio e tanto morbida da scorrere come il burro; si può sempre cambiare idea, ma non cambia mai colore col tempo.

La matita deve essere anche ben temperata perché deve essere acuta; deve far da pungolo; deve essere puntuta tanto da penetrare ed andare a fondo in ogni questione; sempre pronta a rispondere ad ogni sollecitazione; sempre curiosa e disponibile, mai disinteressata....

(Commento aggiunto di Sergio Romano)

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