martedì 7 luglio 2009

L'opinione "altra" di Antonino Amato sul G8 dell'Aquila, che inizia domani

Mercoledì, 8 luglio 2009, si apriranno all’Aquila i lavori del G8.

E siamo tutti ad aspettare l’esito dell’incontro tra Obama (Presidente degli USA) e di Medvedev (Presidente della Russia) sul disarmo per sapere se gli Europei potremo continuare a vivere in pace oppure dovremo aspettarci momenti di guerra più o meno fredda (1). Altro problema l’ordine che si intende dare alla finanza, dopo i disastri del 1929 e del 2008. Altro problema ancora: che seguito avrà l’invito di Benedetto XVI° a “dare di più ai poveri dell’Africa”?

Noto invece, e noto con grande disappunto, che alcuni “sciacalli” stanno cercando di intorbidare l’ordine dei lavori, stravolgendone le tematiche. E, poiché non è mia abitudine nascondermi dietro un dito, degli sciacalli farò nomi e cognomi. In modo che i pochi lettori possano giudicare con il proprio intelletto.

Chiarisco, innanzitutto, che io Berlusconi “lo (omissis)...”. E questo per motivi ben precisi: consente che in Italia ci siano 113 basi militari americane; consente che 11.000 militari italiani stiano all’estero a “combattere le guerre americane”; non interviene a sciogliere il nodo del “signoraggio”, lasciando che proprietarie della Banca d’Italia siano delle banche private e non il popolo italiano. E invece......

E invece mi tocca leggere le “10 domande” che il quotidiano “la Repubblica” rivolge a Berlusconi (2). Per chi non lo sapesse, il quotidiano è proprietà di Carlo De Benedetti e conduce vibranti campagne di stampa contro la Cina, la Russia e i Paesi musulmani dove “non sarebbero osservati i diritti civili”. Dopodiché i "pennivendoli" di De Benedetti rivolgono a Berlusconi delle domande che neppure un giudice del Medio Evo, neppure uno “sbirro dell’Inquisizione”. Ma, probabilmente, da quelle parti le leggi e le norme morali se li fabbricano in casa. Ed ubbidiscono alla logica del “business”.

(omissis).... Il “Times”, proprietario Murdoch, annuncia una campagna di stampa internazionale basandosi sulle fotografie di Zappadu e sulle dichiarazioni della “donna a pagamento” D’Addario (3). Zappadu ammette di avere fatto 5.000 foto, violando la privacy di Villa Certosa; la D’Addario trova normale far sapere in giro il lucroso mestiere che esercita. Mah! In questa vicenda, evidentemente, certi ci sguazzano. E su questo chiarisco: alcuni campano, vivono e si arricchiscono con “operazioni di alta finanza”. E’ legittimo supporre che contano di avere dei “ritorni” da una caduta di Berlusconi? E che, se Berlusconi cadesse, non sarebbe nell’interesse degli Italiani, ma di certi “circoli internazionali”?

Ai “giudei d’assalto” si associano i “sinistri nostrani”. E D’Alema dichiara: “Siamo in un periodo di grande incertezza, possono aprirsi scenari imprevedibili” (4). Dopodiché mi tocca prendere atto che i “sinistri” hanno fatto un gran progresso. E, se i sinistri incolti del dopoguerra gridavano “Ha da venì Baffone”; i sinistri dei nostri giorni si preparano a fare le riverenze alle varie "santità: De Benedetti, Murdoch ed altri. Evoluzione o involuzione? Fate voi.

***

In questo contesto non poteva mancare la nota “servizi deviati”. Berlusconi è circondato e protetto dai “servizi”. Sono numerosi e ben pagati, ma.... Ma non hanno saputo impedire a Zappadu di rubare 5.000 fotografie da Villa Certosa e non hanno visto che la D’Addario ed altre “pie donne” entravano nei palazzi del Presidente “armate di telefonini e di registratori”. Dopodiché ci resta da ringraziare la Provvidenza che le stesse avessero solo lo scopo di “documentare gli incontri” e non pensassero di fare attentati. Ora si cerca di capire se qualcuno dei servizi facesse la “talpa”, comunicando gli spostamenti del premier (5). Perché è strano, molto strano, che qualsiasi cosa facesse Berlusconi, la stampa ne venisse puntualmente informata.

Insomma: ci tocca rigirarci in un “letto di merda”. E vedremo come finirà. Nel frattempo a noi, “liberati nel 1945”, non resta che leggere le notizie che altri ci propina e belare: “beh! Beeh! Beeh!”. E non venitemi a chiedere “fino a quando?”. Vi risponderei: “facciamo domani”.

Antonino Amato

(1) “Obama a Mosca, verso l’accordo sul disarmo” in “Corriere della Sera” del 6 luglio 2009, pagina 5;

(2) “Le nuove dieci domande“ in “la Repubblica” del 5 luglio 2009, pagina 6;

(3) “Il Times annuncia nuove foto” in “Corriere della Sera” del 6 luglio 2009, pagina 12;

(4) “D’Alema: in arrivo scenari imprevedibili” in “Corriere della Sera” del 6 luglio 2009, pagina 14;

(5) “Il premier e la talpa, Rutelli convoca Cossiga” in “Corriere della Sera” del 6 luglio 2009, pagina 12.


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P.S. Questo è il secondo commento, su fatti nazionali ed internazionali, di Antonino Amato che inserisco (con alcuni omissis) su questo blog. Voglio precisare che non conosco personalmente Antonino Amato e che la maggior parte dei suoi commenti (talvolta alquanto deliranti) vengono da me cestinati. Non mi piace nemmeno il suo antigiudaimo strisciante, poiché non ritengo che l'appartenenza ad una razza, ideologia o religione possa essere in se stessa motivo discriminante. Ma da buon laico, essendo laico persino nei confronti della laicità, non posso far a meno di apprezzare gli spunti di riflessione che Antonino Amato mi offre, ed in tal senso li passo ai lettori di questo blog "altro"....

Paolo D'Arpini

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