mercoledì 22 gennaio 2020

Ringraziamenti (e buoni consigli) al direttore del Tg1 Rai, Giuseppe Carboni

Alla cortese attenzione del direttore del Tg1 Rai, Giuseppe Carboni

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Egregio direttore, sentitamente grato della costante capacità di servizio pubblico erogato dal Tg1 Rai - autentica ammiraglia e vanto nazionale nel campo dell’informazione - con sempre più puntuali notizie che riguardano

  • i turbamenti internazionali in materia di cambiamenti climatici che costringono a Davos i potenti del globo intero, come l’irrequieto presidente USA, Donald Trump, messo stavolta alle corde nel confronto con la giovanissima Greta, spalleggiata da altri coetanei, pur’essi impegnati sul tema in ogni parte del mondo,
  • le inquietanti recrudescenze neonaziste che serpeggiano velenose, insieme a inauditi rigurgiti d’odiatori, insidianti specialmente, con biblica malizia e folle bramosia femminicida, il calcagno delle donne, la cui esistenza - dopo averle strappate alla tirannia degli smartphone, di cui sono ormai tutte (a loro avviso svergognatamente) dotate - vorrebbero ricacciare alle più arcaiche tecnologie domestiche come lavatrici, lavastoviglie e forni (esclusi quelli a microonde),
  • le vicende della Casa Reale d’Inghilterra, anche laddove drammatiche, come nel caso, nelle ultime settimane,  di quelle del principe Harry e della consorte Meghan,
  • gli aggiornamenti sulla robotica incalzante che, esplosa ed esposta in questi giorni a Las Vegas, promette presto la dotazione delle città di taxi volanti, nonché la sostituzione di animali di compagnia nelle case, piuttosto che (non si scandalizzi) di giornalisti nelle televisioni, con più algoritmicamente intelligenti robo-cani e robo-mezzo-busti,

desidero ricambiarla, segnalando la notizia, di sicuro involontariamente assente dalle vostre cronache giornaliere, che da tempo, nel nostro paese, opera un network di associazioni e organizzazioni ampiamente finanziato dalla

Open Society Foundation
del magnate filantropo George Soros

Fiducioso che voglia rimediare alla veniale – e, ribadisco, certamente non voluta - lacuna giornalistica, ringrazio lei della cortese attenzione e, con lei, il sito Byoblu di Claudio Messora, che si è fatto carico di supplire con un ricco e circostanziato servizio, di cui, se riterrà opportuno proporglielo, saranno certamente entusiasti i suoi ascoltatori.

Ancora grazie e cordiali saluti

Adriano Colafrancesco   

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adrianocolafrancesco@gmail.com


PS: sempre nell’ottica di contribuire utilmente (d’altronde come contribuente non potrei fare diversamente), con l’intento di aiutarvi a dirimere la questione sulla opportunità della partecipazione del rapper Junior Cally, alla imminente edizione 2020 del Festival di Sanremo, segnalo di questi alcuni versi tratti da una sua delicata lirica intitolata “Si chiama gioia” verosimilmente adatta per la sigla di una vostra nuova rubrica televisiva contro il “canzonicidio”.

"Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia.
Balla mezza nuda, dopo te la da.
Si chiama Gioia, perché fa la troia,
sì, per la gioia di mamma e papà"

Che gliene pare, ....potrebbe essere un’idea, non trova?

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