lunedì 21 maggio 2012

Droni in arrivo a Sigonella… – Bettino Craxi aveva ragione, ora si capisce il perché!

Tomba di Bettino Craxi ad Hammamet

Disgrazie su disgrazie in Italia e nel mondo. Il momento è ottimo per far passare decisioni strategiche sulla testa degli italiani. Su Sigonella Craxi aveva visto giusto ed ha pagato duramente per la sua alzata di scudi “nazionale” contro i poteri atlantisti.. La prova? L’ho avuta oggi apprendendo che la Nato ha deciso di dispiegare i primi droni antiterrorismo a Sigonella. L’area da coprire è il mediterraneo, come dire che è l’Italia stessa. Come dire che la Nato si prepara, passo dopo passo, con il beneplacito del governo delle banche a controllare eventuali insurrezioni nel Belpaese. Le avvisaglie c’erano già tutte sin dai giorni scorsi in cui il monti invocava l’uso dell’esercito per sedare le rivolte popolari, mentre estremamente misteriosi attentati (da due soldi) venivano e vengono compiuti per facilitare l’operazione. Ora ci si è messo pure il terremoto in Emilia, una area che era considerata indenne da scossoni sismici..

Qualcosa non funziona più.. Scie chimiche, haarp, controllo meteorologico e sismico, attentati finti, morti veri.. ed ecco che in silenzio, umma-umma, arrivano pure i droni a Sigonella. L’eurogendfor, la polizia comandata esclusivamente dalla CE (inindagabile il suo operato da parte della magistratura italiana) è già impiantata a Vicenza. L’esercito non è più composto dal popolo ma da mercenari al soldo del governo. I carabinieri vengono accorpati nella polizia di stato, controllata strettamente dal governo. La macchina repressiva è bella e pronta. Il nodo scorsoio attorno al collo degli italiani è stretto, guai a chi si muove.. A tenere sotto controllo la popolazione, con il terrore, e bloccare ulteriormente mosse disperate, ci pensano le milizie repressive degli addetti ai sequestri, degli addetti alle riscossioni coatte, degli addetti al minuto controllo su tutto quel che si muove per la sopravvivenza (equitalia, finanzieri, vigili urbani e non urbani, etc.).

Alla luce di questi fatti la figura di Bettino Craxi si erge come quella di un martire e di un santo dell’ultima Italia, dell’Italia degli Italiani..

Ecco un breve resoconto dei fatti avvenuti a Sigonella nel 1985:

Nell’ottobre del 1985, durante la presidenza di Ronald Reagan negli USA e il governo di Bettino Craxi in Italia, ebbe luogo una grave crisi politico-militare, riguardante un aereo di linea egiziano con a bordo il terrorista palestinese Abu Abbas ed un gruppo di altri quattro terroristi, che avevano sequestrato e poi rilasciato la nave italiana Achille Lauro (dopo aver liberato tutti i passeggeri della nave ad eccezione di Leon Klinghoffer, affetto da paraplegia, di religione ebraica, con passaporto statunitense, che era stato trucidato) e che avevano ottenuto un aereo ed un salvacondotto del governo egiziano, garantendogli il trasferimento a Tunisi, dove allora aveva sede l’OLP.

Tuttavia l’aereo di linea venne dirottato da caccia della U.S. Navy e costretto ad atterrare nella vicina base aerea di Sigonella. Appena atterrato l’aereo egiziano venne circondato da militari della “VAM”, la vigilanza dell’Aeronautica Militare Italiana. Poco dopo, un forte contingente di soldati americani della Delta Force, appena sbarcati da un velivolo atterrato poco dopo senza notifica alle autorità italiane, circondò i militari italiani che presidiavano il velivolo egiziano, esigendo con la minaccia delle armi, su territorio italiano, la consegna immediata dei terroristi alle autorità USA.

Informato della situazione, Bettino Craxi si oppose, ed ordinò ai VAM in forza alla base ed ai Carabinieri inviati a rinforzo di circondare a loro volta il reparto della Delta Force, esigendo la loro partenza immediata, che avvenne poco dopo. Ne seguì una delle più aspre crisi nelle relazioni Italia-USA del dopoguerra. I terroristi furono presi in consegna dalle autorità italiane (e vennero rinchiusi in carcere a Siracusa), mentre Abu Abbas fu trasferito a Roma, e successivamente liberato e fatto partire con un volo ad hoc. Abbas fu poi catturato dagli USA in Iraq nel 2003 e morì poco dopo, sotto custodia statunitense.

Il principale deposito logistico nel Mediterraneo

È la più attrezzata base logistica in appoggio alla 6ª Flotta americana nel Mediterraneo. Il 1º aprile del 2004, la Defense Logistics Agency (DLA) istituì il “deposito difeso” Sigonella Italy nell’area NAS II per servire come base di rifornimento per il Mediterraneo. La DLA fornisce anche il carburante ed il deposito di proprietà della NAS II. (Notizie Wikipedia)

Dopo questi fatti, di lì a pochi anni, venne fuori l’inchiesta “Mani pulite” (1992) e Craxi fu costretto all’esilio di Hammamet. Oggi il governo monti aderisce senza riserve al “rafforzamento” di Sigonella, con la dotazione dei droni (aerei senza pilota), ottimi per omicidi mirati e bombardamenti di obiettivi sensibili.

Paolo D’Arpini


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Gentilissimo Paolo, la Tua analisi su Bettino Craxi è (quasi) perfetta. Onorevolissimo fu l’atteggiamento di Craxi contro i padroni del Mondo, gli USA e lodevolissimo il Suo agire per la dignità nazionale. Il mio “QUASI PERFETTA” circa la Tua analisi è dovuta al colossale errore – ma corretto da molti Suoi pregi- di Craxi per aver rifatto… i Patti Lateranensi con il Concordato nel 1984!. Eterno “vizio” degli Italiani andare a spasso con lo Stato Pontificio! Ma cosa c’è da attendersi da un popolo come il nostro che non presta nessuna attenzione ad un capolavoro come “La Rivoluzione Pagana” di L. L. Rimbotti, Edizioni di AR indispensabile per chi si rifà alle radici millenarie spirituali, politiche, culturali in un mondo dove si preferiscono le palestre per i muscoli (ed il cervello?…), solarium per sembrare (?...) più attraenti, feroci discussioni su quali centri commerciali offrono di più mentre l’Italia ha 113 basi militari DI OCCUPAZIONE da parte di una Potenza che della Plutocrazia e Dainestocrazia –termine molto più preciso…- ha fatto la propria divisa?... Onore a Craxi; peccato quei Patti con il Vaticano. Grazie per l’ospitalità.
Steno Lamonica

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Commento ricevuto:

Abito alle falde dell' Etna , Sigonella è più giù . Quanto basta per essere colpito da un eventuale missile balistico di chi la ritenesse quello che è : una minaccia costante alla sicurezza del mondo ed una base primaria per le aggressioni Usa e Nato ai paesi
"ostili". Passati , presenti e futuri .
Paolo , da lontano , ha tracciato un quadro storico di Sigonella riduttivo rispetto a verità a Catania risapute . Tanto per descriverne una si dice che da qui decollassero gli aerei israeliani durante le guerre con gli stati arabi . Beninteso , erano aerei Usa con la stella di david dipinta al posto di quella americana . Ed i piloti erano americani con passaporto israeliano . Casomai se ne fosse perduto uno .
Poi bunker sotterranei , testate atomiche , addirittura si parla di una pista mobile .
Certo è che quanti , nei dintorni , affittano case agli yankees (a prezzi elevatissimi e con danno per i catanesi) sapevano da anni dell' arrivo delle truppe al seguito dei droni . Alla faccia dei servizi segreti!
Ed il bello è che Sigonella sarebbe sotto "sovranità" italiana ! Come credeva pure Craxi . Che però , poi ,
venne obbligato ad un "ripensamento" . Altra storia .

Vincenzo Mannello

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Commento ricevuto:

Si, si sta prospettando uno scenario inquietante, ma non solo in Italia, anche negli USA dove stanno avvenendo gigantesche esercitazioni anti repressione e non si capisce perchè siano state anche comprate migliaia di bare di plastica.
La lettura di certi documenti, più o meno para massonici o mondialisti, che ci indicavano come nei progetti dell’Alta finanza ci fosse anche una drastica riduzione della popolazione mondiale e la situazione gravissima di crisi finanziaria internazionale, tale da arrivare a prospettare scenari apocalittici (tanto per cominciare basta ad esempio che uno Stato non sia più in grado di pagare le pensioni), anche a non voler per forza fare del catastrofismo, danno a che pensare,.
Ecco che allora che ha in mano il potere mondiale sta già predisponendo a come, tale potere, non venga messo in discusione.
Maurizio Barozzi

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