lunedì 27 novembre 2023

Russia - Ucraina. Arriva il Generale Inverno...

 

Mentre secondo Repubblica la "tempesta del secolo" colpisce solo Russia e territori occupati arrestandosi sulla linea del fronte, un'altra tempesta un po' più piccola, ma che promette di avere conseguenze maggiori, è quella che è stata scatenata dalle parole di Davyd Arakhamia di cui abbiamo già parlato. Al di là di quello che ha detto, ha contribuito a far saltare qualche freno e qualche cautela.

Già ieri Marijana Bezuhla, deputata di Sluga Narodu (che, ricordo, è non solo il partito di Arakhamia ma soprattutto quello di Zelensky) aveva criticato su facebook Zaluzhny (https://www.facebook.com/m.bezuhla/posts/pfbid0XjgPAGbUJp8p4Ki32f1E9hjbYAqFduMAsiKhFmGmzh7rjsNAxeZddg6W6H1cg3KVl), sostenendo che il comando ucraino non ha alcuna strategia per il 2024 ("né grande né piccola, né asimmetrica né simmetrica") e che "se il vertice militare non riesce a fornire NESSUN piano per il 2024, e tutte le sue proposte di mobilitazione portano a questo, che servono più uomini senza NESSUNA proposta di cambiamento del SISTEMA delle FFAA, allora questo vertice se ne deve andare", concetto che si inserisce nella sfilza di critiche a Zaluzhny, ormai identificato dall'establishment politico che fa capo a Zelensky come il principale responsabile della situazione. La discussione sotto il post di Bezuhla, e sotto i suoi post successivi, è a dir poco vivace, tra chi la accusa di fare il gioco dei russi e di tradire la patria e chi invece le dà ragione.
Oleksij Arestovyč non poteva, ovviamente, farsi sfuggire un'occasione così ghiotta di continuare a proporsi come "terza via" tra le due fazioni, e in un lungo post sul suo canale Telegram (https://t.me/O_Arestovich_official/4725) ha espresso il suo parere sulla vicenda. Arakhamia, dice Arestovyč, sposta la responsabilità su Johnson, Bezuhla su Zaluzhny, Zaluzhny sui vertici politici, Zelensky "a quanto pare" sia su Johnson che su Zaluzhny. La sua opinione personale invece è che la colpa di tutto sia di quelli che hanno promesso all'Ucraina sostegno per la guerra, e non lo hanno fornito, perché, dice, "la nostra guerra l'abbiamo vinta": l'invasione russa era stata più o meno fermata, a Istanbul si poteva raggiungere un accordo e "un paio di centinaia di migliaia di persone sarebbero ancora vive" (frase interessante, visto che ufficialmente l'Ucraina riporta meno di 30.000 caduti). Ma poi è iniziata un'altra guerra e questa, dice, non la possiamo vincere senza aerei, missili a lungo raggio e rifornimenti cinque volte più grandi. Ora, continua sempre Arestovyč, ci stanno scaricando: "abbiamo investito tanto su di voi, ma siete tanto corrotti e stupidi che non ha funzionato, ora mollate quattro regioni a Putin e va bene così". E a lui invece non sta bene, e la responsabilità a suo parere è certamente di quelli che hanno promesso e non hanno mantenuto (spoiler: siamo noi) ma anche della leadership ucraina "stupida e corrotta" che ci ha imbrogliato e ha fornito al "Grande Occidente" un'ottima scusa per giustificare la sua truffa. Dunque sostegno all'esercito, che "la sua guerra l'ha vinta", almeno nella prima fase, critiche al governo ma anche all'Occidente. Una terza posizione, appunto, tra i due schieramenti che, semplificando un po' troppo, si stanno delineando a Kiev, l'unica che considera esplicitamente responsabile l'Occidente (non solo Johnson, che ovviamente è andato a dire quello che ha detto non solo per convenienza personale) e che resta molto ambigua sull'ipotesi di trattative, o meglio, lascia trapelare che se ci dovranno essere sarà appunto, colpa di chi ha promesso e non mantenuto e non di chi firmerà gli accordi (che, nella sua immaginazione, è lui stesso).
Vediamo se anche Arestovyč verrà etichettato dai nostri liberali elmettati come "falso ucraino", come già successo ad Arakhamia: perché si sa, questa gente deve dire e fare quello che noi, che sappiamo bene come stanno le cose, supponiamo debba dire e fare, altrimenti non è "vera" gente. Se non hanno più intenzione di morire per noi, che manco si è capito che ci guadagniamo a parte la soddisfazione del gruppo di lich e arpie che stanno dietro Biden, allora non sono "veri ucraini" (allego, per chi ne fosse confuso, alcune informazioni sui lich: https://it.wikipedia.org/wiki/Lich).
Chiudo con due foto di maltempo al fronte (foto 2, il soldato è ucraino) e a Sochi (foto 3), dove davvero si è scatenata la tempesta del secolo, come anche in Crimea e in generale su tutta la costa del Mar Nero.



Francesco Dall'Aglio



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