giovedì 25 agosto 2016

Casistiche sismiche: 1) Naturale. 2) Petrolifero. 3) Militare.


Risultati immagini per Casistiche sismiche vedi

Un sisma può essere:
1) Naturale. 
2) Petrolifero.
3) Militare.


La relazione sismica petrolifera (fracking) in Emilia era evidente, come in passato a Denver e in Turkmenistan.
Denver e l'Emilia erano zone a bassa intensità sismica, prima dell'intervento industriale di estrazione..
D'altro canto, il riempimento dei siti svuotati nel caso di fracking, rispetto a quello liquido, altera la geostabilità.
Immettere esplosivi e onde di pressione, estrarre frantumi e riempire con liquidi non è la stessa cosa che estrarre petrolio liquido immettendo acqua.
Oltretutto, le fratturazioni da esplosivi e onde di pressione (Air Gun) si propagano in modo imprevedibile.
Ma i giacimenti liquidi sono quasi esauriti.
Nelle coste est ed ovest degli States l'estrazione petrolifera è comunque vietata fino a ben 160 km dalla terraferma.
Il fraking produce sismi come effetto collaterale.
Con la focalizzazione di microonde li si possono invece generare appositamente, attraverso le microtensioni da surriscaldamento, poiché materiali diversi hanno differenti valori specifici, conducibilità termiche e dilatazioni termiche, quindi puoi disgregare formazioni rocciose umide in zone sismicamente instabili e scatenare un sisma.
E' dai tempi della seconda guerra mondiale che sono allo studio metodi per la generazione sismica, ed ora è tecnologicamente possibile.
Haarp lo permette.
Non basta guardare la potenza, conta l'energia assorbita convertita in calore per surriscaldamento locale dell'obiettivo:
E = P x t.
E non deve nemmeno uguagliare l'energia liberata dal sisma: un palazzo può essere fatto crollare rompendo le colonne portanti, con impiego di energia enormemente minore di quella liberata dal crollo conseguente.


Vincenzo Zamboni

...........................

Commento di Stefano Panzarasa:


LADRI DI ERRE... Terremoto, l'accusa del procuratore: "Palazzi con più sabbia che cemento...
Appena saputo del terremoto e delle tante case e palazzi crollati (da geologo e conoscitore delle storie tutte italiane del cemento armato spesso solo sabbia e senza tondini di ferro) mi è ritornato in mente il particolare testo di Gianni Rodari: "Ladri di erre", un capolavoro di intelligenza, allegria, creatività e denuncia sociale... Ecco l'articolo completo e a seguire il testo della filastrocca di Gianni Rodari e la mia canzone. Un saluto, Stefano



Ladro di erre

C'è, c'è chi dà la colpa

alle piene di primavera,
al peso di un grassone
che viaggiava in autocorriera:

io non mi meraviglio
che il ponte sia crollato,
perché l'avevano fatto
di cemento «amato».

Invece doveva essere
«armato», s'intende,
ma la erre c'è sempre
qualcuno che se la prende.

Il cemento senza erre
(oppure con l'erre moscia)
fa il pilone deboluccio
e l'arcata troppo floscia.

In conclusione, il ponte
è colato a picco,
e il ladro di «erre»
è diventato ricco:

passeggia per la città,
va al mare d'estate,
e in tasca gli tintinnano
le «erre» rubate.

Gianni Rodari

1 commento:

  1. Commento di Fernando Rossi:

    Cominciamo con il mettere in chiaro che da molti anni, prima per ignoranza dei nostri governanti, poi con la scusa della austerità e del pareggio di bilancio voluti dalla Europa delle banche e delle multinazionali, l'Italia non ha messo in atto nessuna politica di difesa ambientale, intervenendo sempre, poco, male e con contorno di pesanti ruberie di denaro pubblico, solo dopo gli eventi calamitosi.
    Diciamo anche che a dirigere l'organismo che dovrebbe seguire e prevenire l'attività tellurica i governi del centrodestrasinistra hanno messo un laureato all'ISEF e come responsabile ufficio stampa una pornostar.
    Così come le compagnie petrolifere hanno sempre trovato nelle regioni rosse, bianche, rosa e azzurre, le porte aperte per perforazioni, esplosioni sotterranee e stoccaggi di gas nel sottosuolo.
    Dopo tutto ciò governanti, politici, funzionari e docenti legati alle multinazionali stanno sfilando in TV a propalare ovvietà, promesse, cavolate e fatalismo 'falso naturalistico'.
    Fuori dai ranghi delle baronie universitarie e delle clientele politiche, c'è chi potrebbe aiutare ricerca e pubblica amministrazione a fare cose serie...Io ne ho conosciuto uno, si chiama Giulio Riga (vedi link.
    http://www.scirp.org/Journal/PaperInformation.aspx…)

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.