domenica 10 giugno 2012

Crisi climatica in corso... possibili soluzioni tecnologiche



"Il meglio è nemico del bene!" (Saul Arpino)


Aumentano i pericoli per una crisi climatica che colpirà il nostro Pianeta

Il mondo è in pericolo, va salvato ed abbiamo poco tempo. Huffington Post e Livescience ci parlano della lotta che vede impegnata la scienza affinché il nostro pianeta non rischi la fine.

OBIETTIVO RAFFREDDAMENTO - Nei prossimi anni potrebbero ridursi le piogge in Europa e Nord America. Secondo gli scienziati per ridurre l’irradiazione solare si potrebbero esporre nello spazio degli specchi giganti capaci di riflettere i raggi solari oppure si potrebbero replicare artificialmente gli effetti dell’anidride solforosa sparata nell’atmosfera dai vulcani per “raffreddare” il pianeta. Per i critici però queste iniziative potrebbero rappresentare una semplice scusa che consenta poi al sistema produttivo di continuare ad emettere agenti inquinanti.

PERICOLO DIOSSIDO DI CARBONIO - Negli ultimi tempi è però allo studio un nuovo sistema informatico che simuli il clima della Terra e che interpreti gli eventuali cambiamenti generati dall’immissione negli strati più bassi dell’atmosfera di anidride solforosa. Lo studio è opera di alcuni scienziati di Germania, Norvegia, Francia e Regno Unito.

Questa idea verrebbe sviluppata qualora i livelli di concentrazione di diossido di carbonio dovessero superare di quattro volte i livelli dell’epoca pre-industriale. Con questi modelli hanno però scoperto che lariduzione delle pioggie sarebbe nell’ordine del 5 per cento.

PIOGGIE PIU’ RAGIONATE - Limitare l’irradiazione solare però potrebbe portare come effetto collaterale un aumento della luminosità. Secondo un altro gruppo di scienziati limitando del 2 per cento l’irradiazione solare avremmo un cielo cinque volte più luminoso. Secondo un altrostudio con cieli più chiari avremmo delle pioggie più “ragionate”. La geoingegneria solare, ovvero la spedizione nell’atmosfera dell’anidride solforosa quindi potrebbe essere la soluzione.

IL RISCHIO COLLASSO - 18 scienziati hanno lanciato l’allarme su Nature sul prossimo collasso del Pianeta. Secondo loro, dopo l’analisi di accurate teorie scientifiche, modelli di evoluzione di sistemi complessi e prove paleontologiche, gli ecosistemi del pianeta stanno “sbandando” verso un imminente e irreversibile collasso.

Come già accaduto in passato. Secondo gli autori “quando si innescano questi processi irreversibili il “default” del pianeta potrebbe essere raggiunto in un batter d’occhio già in questo secolo. Non dovremmo – avverte la ricerca – assolutamente superare il 50% della soglia limite di questi processi, ma già siamo al 43%”.

I GOVERNI FACCIANO QUALCOSA - Ma chi sono i responsabili di questa catastrofe? “I meccanismi attuali di forzatura su scala globale – rispondo gli autori – ovvero la crescita esponenziale della popolazione, il consumo di risorse naturali, la trasformazione e la frammentazione degli habitat e il cambiamento climatico”. Gli scienziati quindi raccomandano ai Governi di “impegnarsi immediatamente in alcune azioni se vogliono avere qualche peranza di ritardare o ridurre al minimo il collasso.

Ad esempio: ridurre drasticamente il boom demografico, investire molto di più nella creazione di tecnologie pulite per produrre e distribuire il cibo senza mangiare su più terreni e specie selvatiche”.

CICLI - Ci sono stati almeno tre periodi ciclici di riscaldamento e raffreddamento all’interno dell’attuale periodo interglaciale. L’ottimo climatico ha raggiunto il suo picco 7.000 anni fa, quando la temperatura media dell’aria, dedotta dal volume di ghiaccio, era di 1,11 °C più alta del presente.

I due lunghi cicli di riscaldamento che si sono verificati da 4.000 a 8.000 anni prima dell’attuale possono avere poco a che fare con l’effetto serra che si sostiene causato dalla produzione industriale di biossido di carbonio. Una piccola era glaciale cominciò circa 650 anni fa e durò fino al diciannovesimo secolo.

OCCHIO AI MUTAMENTI - Da allora la Terra si è riscaldata lentamente, ma la temperatura media non si è mai avvicinata all’ottimo di 7.000 e 4.500 anni fa. Le ragioni di questi trend climatici più brevi non sono tutte ancora pienamente comprese.

Tra i tanti fattori che occorre prendere più attentamente in considerazione ci sono la posizione della Terra nella Galassia, i mutamenti nelle emissioni solari, le variazioni cicliche più piccole nell’orbita terrestre e le correnti oceaniche.

IL GIOCO VALE LA CANDELA? - L’eruzione del vulcano Pinatubo nelle Filippine portò nel 1991 a una diminuzione della temperatura di 0.5 gradi celsius in tutto l’anno successivo. Questo è l’esempio al quale s’ispirano gli scienziati.

A livello tecnico la cosa sarebbe fattibile, mentre i problemi verrebbero dall’etica. La modifica del clima con tanto di cielo bianco -vabbé i padani sono abiutuati- potrebbe non essere una strada corretta. Inoltre il cielo apparirebbe più azzurro. Una condizione che porta gli scienziati a chiedersi se davvero questa sia la strada corretta. Modificare il cielo rendendolo più bianco grazie all’anidride solforosa per raffreddare il pianeta. Ne vale la pena?

Maghdi Abo Abia

(Fonti: Giornalettismo - La tua Voce)

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